Titolo | Voto gioco | Commento | Data commento | |
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Hive | 9,0 | Premessa: ho una conoscenza relativa del gioco perché l'ho provato esclusivamente in digitale e non ho mai giocato con le espansioni (Coccinella, Zanzara, Onisco). Detto questo, lo trovo un bellissimo astratto. Non è pienamente nelle mie corde perché ho una mente poco 'scacchistica'; comunque, tra gli astratti moderni che rivisitano gli scacchi è probabilmente il migliore e il più originale per i seguenti motivi: -non c'è una scacchiera o un qualsiasi tabellone predefinito: i pezzi stessi costituiscono la scacchiera; -i pezzi non si mangiano, ma si possono bloccare: il fatto che la scacchiera sia formata dai pezzi stessi e che non si possa spezzare o deformare impone una serie di limitazioni che il giocatore deve sfruttare per mettere l'avversario in difficoltà; -i pezzi si mettono in gioco via via: è fondamentale capire quando è opportuno calare i diversi tipi di pezzi e quando invece è opportuno muovere i pezzi già calati. Tutti i pezzi sono ben caratterizzati, tutti sono in qualche modo utili, la profondità tattica e strategica è davvero notevole, tanto che sta ispirando una propria letteratura; inoltre, è molto divertente vedere come si evolve il tabellone e cercare di capire come impostarlo a proprio favore. Insomma, un capolavoro, grande classico tra gli astratti moderni, ricco di idee, veloce, fresco e profondo.
| 13/09/2023 | |
Agricola | 9,0 | La mia conoscenza di questo gioco non è molto approfondita, visto che ho sempre usato la Revised Edition e ci ho giocato per lo più in solitario. Ho insomma poco da dire che non sia già stato detto: splendido gestionale e piazzamento lavoratori, elegante, pulito, lineare, crudele, profondissimo, incredibilmente ben ambientato. Geniale lo sblocco progressivo di azioni via via più potenti ma sempre meno sfruttabili per la progressiva scarsità di turni: il fattore tempo è insomma implementato in modo perfetto. | 18/08/2022 | |
Regicide | 9,0 | Voto molto "di cuore": forse un po' troppo alto, ma è un gioco che adoro! È sbalorditivo riuscire a creare un gioco così buono con un mazzo tradizionale: ottimo rapporto profondità/durata; ottima scalabilità, dal solitario (il mio solitario preferito!) al multigiocatore; ottima variabilità; livello di sfida sempre alto; e come se non bastasse, riesce a raccontare una piccola storia trasformando i quattro semi francesi in quattro regni e quattro fazioni dai poteri diversi e ben amalgamati tra loro. Quando pensi di aver capito tutto e cominci a credere che il gioco sia ripetitivo, ecco che infili una serie di sconfitte inaspettate; ma sono sconfitte molto gradite, perché ti rivelano che non è così facile esaurire Regicide! E allora ricominci e scopri di nuovo quanto ogni vittoria sia sudata e la sconfitta sia sempre dietro l'angolo. Inoltre, in un regolamento così semplice, ci sono tanti piccoli dettagli azzeccati che s'incastrano perfettamente, dall'immunità dei nemici ai poteri del rispettivo seme, fino alla possibilità di assoldare il nemico immediatamente infliggendogli un danno esatto. Consigliatissimo! | 05/04/2024 | |
Patchwork | 9,0 | Un piccolo, geniale gioco, forse il migliore astratto moderno: peccato che sia giocabile solo in due! | 07/09/2023 | |
Le Havre | 9,0 | [Giocato per lo più in solitario] Gioco superbo: con poche regole raggiunge una profondità paurosa. Un solo lavoratore a fronte di otto risorse da gestire (più i soldi), tutte in doppia versione (base e migliorata), e moltissime azioni da sbloccare (le carte edificio): un vero capolavoro. | 20/09/2023 | |
Chess | 9,0 | Supremo astratto, purtroppo reso intimidatorio da un circuito competitivo complesso. Ma è bello anche giocarlo tra amici o in famiglia, senza farsi troppi problemi se non si è esperti riguardo alle innumerevoli strategie. | 17/09/2023 | |
7 Wonders Duel | 8,5 | Il gioco moderno da due per eccellenza: con una meccanica semplicissima (una carta per turno che può essere usata in appena tre modi diversi) risulta molto vario, divertente e con grande profondità tattica (non senza un po' di strategia). Secondo me non ha problemi di longevità e resta ottimo anche senza espansioni. | 24/08/2022 | |
Yellow & Yangtze | 8,5 | Voto provvisorio per un titolo che ho giocato soltanto in digitale e che vorrei approfondire. Rifacimento di Tigris&Euphrates, è un piazzamento tessere che, come il suo predecessore, è diverso da qualsiasi altro piazzamento tessere: molto affascinante, ma difficile da capire e padroneggiare nonostante le regole semplici. Anche se è indipendente dalla lingua, sarebbe ora che venisse localizzato in Italia. | 20/04/2023 | |
Ark Nova | 8,5 | Voto provvisorio, dopo alcune partite in solitario e in due giocatori. Davvero un ottimo gioco di gestione mano e combo di carte, con annessi piazzamento tessere e piazzamento lavoratori. Molte meccaniche, tra cui le più distintive (i due tracciati di punti da incrociare, la modalità di selezione azioni), sono riprese da altri giochi; ma, come in tutti i boardgame ben fatti, anche in Ark Nova il risultato è superiore alla somma dei singoli fattori. Tutte le meccaniche adottate (e ce ne sono tante) sono infatti rivisitate con grande cura in un organismo complesso e fluido, perciò il gioco non sa di già visto, ma guadagna una sua spiccata personalità. La fortuna ha il suo peso, ma molto meno di quanto sembri: le vie da percorrere sono molte e le carte, grazie alle numerose icone che forniscono, possono essere sfruttate in vari modi. Inoltre, nonostante l’accentuata dimensione tattica, è un gioco con un buon livello strategico: bisogna impostare linee guida sulla mano iniziale e sulle carte pescate nei primi turni (è fondamentale riuscire a combinare gli effetti delle carte tra loro e farli fruttare il più possibile) e cercare di scegliere le carte future in base alla propria strategia, senza farsi troppo tentare dalla ‘bella carta’ singola. La partita richiede inoltre un buon tempismo nel raggiungimento dei vari bonus, in particolare nel reclutamento di nuovi lavoratori e nel potenziamento delle azioni; è inoltre bene non trascurare il tracciato reputazione, che non dà punti di per sé, ma sblocca bonus fondamentali. Un ulteriore livello di strategia è dato anche dalla potenza variabile delle azioni: spesso bisogna fare qualche calcolo sulla forza che le nostre azioni assumeranno tra un po’ di turni e programmare le scelte di conseguenza. L’aspetto che preferisco è che, nonostante le molte combo e lo sviluppo incrementale, Ark Nova non è propriamente un engine building. Non si ha mai l’impressione che il motore, una volta costruito, “giri da sé”; lo si deve continuamente spingere in avanti e stare all’erta fino alla fine. Questo è dovuto soprattutto al fatto che le carte animale, che sono la maggior parte, hanno effetti istantanei, che non si ripetono. Le carte sponsor possono avere effetti ripetibili in determinate condizioni, ma questo non vale per tutte e, di solito, giocare carte sponsor a caso e in modo poco mirato non è una buona idea. L’interazione è di certo bassa; ma la struttura a corsa della partita e la competizione sui progetti di conservazione (che sono di fatto obiettivi che contribuiscono a uno dei due tracciati di punti) costringono a porre sempre attenzione a quello che fanno gli altri giocatori. Sulla scalabilità ho poco da dire, se non che, dalla seconda partita, si resta sui quarantacinque minuti a giocatore, per cui è fattibile. Penso che possa scalare bene anche in tre e che la durata inizi a farsi pesare in quattro, ma purtroppo non ho ancora avuto modo di provarlo in queste configurazioni. Il solitario, privo di automa, è una bella sfida: bisogna incrociare i due tracciati di punteggio entro un limite prefissato di turni. Apparentemente sembra influenzato maggiormente dalla dea bendata, ma in realtà accentua la dimensione strategica. | 04/08/2023 | |
Azul | 8,5 | Un gioco di immenso successo, e meritato. Kiesling è riuscito nel non facile intento di creare un astratto non a informazione completa ma comunque sfidante e teso, e finora i numerosi imitatori non hanno trovato la quadra per replicarne la riuscita. Più difficile da padroneggiare di quanto sembri. Anche se Summer Pavilion è il mio preferito della serie, questo primo capitolo resta forse il più perfetto tecnicamente. | 13/09/2023 | |
Paleo | 8,2 | Davvero un bel cooperativo, straordinariamente ben ambientato nonostante le meccaniche semplici, molto ben costruito e sfidante. | 09/03/2023 | |
The Castles of Burgundy | 8,0 | Gioco di posizionamento tessere costruito su appena due dadi e quattro mosse per turno, ma di grande varietà, grazie a un sapiente intreccio di combo e a una efficace diversificazione dei poteri delle tessere: il suo status di classico è pienamente meritato. Difficile da padroneggiare, perché sembra molto tattico, ma in realtà richiede una buona pianificazione; la fortuna mantiene comunque il suo peso, nonostante i vari modificatori applicabili ai risultati dei dadi. | 15/11/2023 | |
Living Forest | 8,0 | Bel family+ con sapiente amalgama di meccaniche note e alcune idee originali. Nel suo target è superiore al Wingspan base, a mio parere. Per un'analisi più approfondita, vedi recensione. | 27/03/2023 | |
Terraforming Mars | 8,0 | Ormai un classico card driven, tra i migliori per la capacità di impostare sulle carte tutta una serie di meccaniche, dalla gestione risorse al piazzamento tessere. Il suo pregio maggiore resta proprio il mazzo di carte, bilanciatissimo. Il solitario, anche se rinuncia ad alcuni aspetti del multigiocatore, è molto vario e appagante; va detto però che dopo un po' non è molto sfidante, a meno che non si scelga la variante dei 63 TT introdotta con l'espansione Prelude, applicabile anche al base. Si può dire che Ark Nova abbia migliorato Terraforming Mars (forse), ma di certo non l'ha mandato in pensione. | 12/06/2024 | |
Seasons | 8,0 | [Ho giocato poche partite] Gioco di carte e combo molto ben fatto; l'idea dei diversi set di dadi che caratterizzano le singole stagioni è molto bella e funziona molto bene. Ottimo per due giocatori. | 24/08/2022 | |
Sagani | 8,0 | Un grande puzzle game, che forse non sta avendo il successo che merita. Probabilmente gli nuoce il fatto di sembrare un semplice riciclaggio di Nova Luna. In realtà, Rosenberg riprende brillantemente le meccaniche di Nova Luna per creare un gioco diverso e molto originale, capovolgendo l'uso dei gettoni e rivedendo gli obiettivi delle tessere. Di solito, nei puzzle game, il valore di una tessera e i requisiti di piazzamento sono determinati dalle tessere adiacenti; in Sagani, invece, il giocatore deve stabilire legami a distanza tra le tessere, mantenendo una visione spaziale d'insieme. È notevole anche il modo in cui Rosenberg riesce a risolvere il conflitto tra pianificazione e alea, puntando a fare di Sagani un eccellente gioco tattico. A prima vista, gli obiettivi di piazzamento, per la loro difficoltà, sembrerebbero richiedere una spiccata componente strategica, ma ciò urta con la pesca casuale delle cinque tessere di round. Tuttavia, le scelte dei giocatori possono comunque organizzarsi con efficacia in schemi tattici grazie all'ampio ventaglio di possibilità nell'orientamento delle tessere e al fatto che il gioco sfugge alle trappole di Calico, cioè la ristrettezza dello schema e i troppi livelli di obiettivi in contrasto tra di loro. Così ogni scelta può essere significativa, nessuna situazione risulta impossibile da sfruttare: il gioco evita sapientemente una struttura verticale che non saprebbe sostenere, e nello stesso tempo sa essere sfidante, avvincente, sempre teso. I suoi principali difetti sono semmai la ridotta scalabilità (è un gioco da due) e l'occasionale paralisi da analisi. Infine, funziona bene anche in solitario. | 09/03/2023 | |
Azul: Summer Pavilion | 8,0 | Il mio Azul preferito e in generale uno dei miei astratti preferiti, anche se ne riconosco i difetti (è quasi un multisolitario). Per un'analisi più approfondita, vedi recensione. | 14/08/2022 | |
Hallertau | 8,0 | Divertente gestionale e piazzamento lavoratori in classico stile Rosenberg, è un peso medio travestito da cinghiale: la gran mole di materiali viene imbrigliata in un gameplay molto più fluido e leggero di quanto possa sembrare. Alla lunga, potrebbe mostrare qualche limite di longevità. | 14/08/2022 | |
Codenames Duet | 7,8 | Cooperativo per due: di per sé è semplicissimo e geniale, ma se non si crea la giusta intesa diventa tosto, forse un po' troppo. | 24/08/2022 | |
Nova Luna | 7,7 | Un astratto gradevole e molto elegante: rimane un po' schiacciato tra il predecessore, Patchwork, che ha maggiore profondità strategica, e il successore, Sagani, che ha maggiore profondità tattica. [EDIT] Ho avuto occasione di rigiocarlo recentemente sia in multigiocatore sia in solitario e, pur continuando a preferirgli Sagani, l'ho molto rivalutato: buon comparto strategico e ottimo rapporto durata/profondità.
| 20/04/2023 | |
Everdell | 7,7 | Gioco semplice ma riuscito di piazzamento lavoratori, gestione mano e combo carte. A parte gli splendidi materiali (ma l'albero è davvero inutile e non l'ho mai nemmeno defustellato), le meccaniche sono sviluppate in modo valido. È vero che ci sono molti elementi casuali e il gioco è soprattutto tattico, ma non è così aleatorio. Questo perché, al di là della mano iniziale, tutti i giocatori cominciano la partita con possibilità e mezzi molto simili tra loro; infatti, il mercato comune è in realtà una mano allargata, per cui tutti hanno sempre a disposizione molte carte e la fortuna del pescare carte buone o meno buone risulta molto meno rilevante di quanto sembri a un primo sguardo. Si può sempre fare qualcosa e si può fare un po' di tutto, e questo dà l'illusione che ogni scelta sia sempre buona: non è così, e lo si impara man mano che si acquisisce dimestichezza con il gioco. Giocare carte è relativamente facile, ma farlo senza riflettere porta solo a ingolfare il proprio tableau e a renderlo inefficiente. Prendiamo ad esempio una carta di uso molto semplice, il 'Piccione postino'. Si tratta di una carta viaggio, che cioè attiva un effetto solo nel momento in cui viene giocata, per poi restare inattiva ad occupare uno slot nel tableau del giocatore (gli slot disponibili sono in tutto quindici). Dà la possibilità di pescare due carte e giocarne una gratis a patto che non valga più di tre punti (l'altra viene scartata). Un potere apparentemente bellissimo, e in effetti non è male, ma ci sono diverse controindicazioni: il piccione occuperà comunque uno slot senza attivarsi più, e stiamo parlando di una carta che da sola vale 0 punti; due carte tra cui scegliere sono poche, e si va praticamente alla cieca. Il piccione andrebbe dunque giocato se siamo a corto di risorse o concatenazioni e non riusciamo a giocare buone carte; oppure se è richiesto da un evento speciale; oppure se possiamo usufruire dell'abilità di un'altra carta che ci permetta successivamente di scartare carte dal tableau e liberare slot (come l'abilità del Dungeon, ad esempio). Se non c'è nemmeno una di queste condizioni, in generale è consigliabile lasciar perdere il Piccione e puntare su altro. Ragionamenti analoghi (ma ovviamente diversi a seconda dei relativi effetti) si possono fare su tutte le altre carte. Altro aspetto buono è che le carte produzione, ovvero le classiche carte che danno rendite di risorse, sono utili ma non determinanti, perché si attiveranno solo per un massimo di tre volte nella partita (a parte qualche situazione eccezionale): giocandone troppe, si rischia solo di ingolfare il proprio tableau. Per approfondire, consiglio questa ottima guida, che tra l'altro dimostra con efficacia la bontà di Everdell: https://www.giochisulnostrotavolo.it/2021/05/18/guida-everdell-tier-list.... Il gioco, insomma, pur restando semplice e scorrevole, non è ovvio né banale e, come tutti i buoni titoli, richiede un po' di dedizione per conoscerlo ed evitare scelte subottimali. | 06/11/2024 | |
Grove: A 9 card solitaire game | 7,7 | Semplice ma brillante solitario in nove carte da incastrare tra loro tramite sovrapposizione di alberi dello stesso tipo, è il successore di Orchard, che migliora grazie a poche aggiunte. Ottimo rapporto tra profondità e durata. | 10/04/2023 | |
Mahjong | 7,7 | È uno dei più antichi rappresentanti dei rummy games (ma non così antico: quella delle origini millenarie è solo una leggenda); soprattutto, è il migliore della famiglia. Nonostante l'indubbia aleatorietà, l'abilità dei giocatori ha un certo peso e la profondità tattica e strategica è molto buona rispetto all'estrema semplicità delle azioni disponibili per turno (pesca e scarto). Inoltre, riesce brillantemente a fare a meno dei jolly (usati solo in alcune varianti come il Mahjong americano, che si discosta molto dai regolamenti asiatici). È sbagliato spiegarne il fascino solo in base ai pur bellissimi componenti. Il suo difetto principale resta la ridottissima scalabilità: si gioca solo in quattro, nonostante esistano regolamenti per due o tre giocatori. Tra questi, ho provato soltanto il gioco a due con l'utilizzo di due mani 'morte', abbastanza godibile, e una variante che fissa un limite ai turni giocabili (forse quest'ultima è la migliore). Un altro problema è il gran numero di varianti, che può disorientare chi vi si approccia per la prima volta: differiscono quasi esclusivamente nel punteggio, ma si tratta di differenze sostanziali perché influenzano le scelte dei giocatori. La variante migliore resta probabilmente il Riichi Mahjong, ovvero il Mahjong giapponese moderno, uno dei miei giochi preferiti in assoluto (se dovessi considerarlo a sé, gli darei un voto più alto). Nonostante i cavilli del regolamento e un sistema di punteggio che può essere eccessivamente punitivo, il Riichi è un bellissimo gioco, con ottimo comparto strategico: lo studio degli scarti avversari e le restrizioni relative alle chiamate, non ammesse da molte yaku (mani vincenti), lo rendono la forma di Mahjong più tesa e profonda. Sono degni d'attenzione anche il Mahjong di Hong Kong, più accessibile ma comunque divertente e sufficientemente profondo, il migliore per iniziare grazie al semplice sistema di punteggio, e lo Zung Jung, un sistema di punteggio "d'autore", opera di Alan Kwan, che si presenta come una rivisitazione del gioco in linea con i criteri del game design moderno, prendendo spunto sia dal Riichi sia dal regolamento di Hong Kong. Infine, di grande interesse è il Mahjong Internazionale o MCR (Mahjong Competition Rules), difficile da approcciare per le moltissime combinazioni previste, che lo rendono molto strategico e affascinante, ma poco elegante. | 15/11/2023 | |
Kingdomino | 7,6 | Gioco più profondo e più difficile da giocare bene di quanto la semplicità delle regole faccia immaginare. Il nuovo Kingdomino Origins lo complica, ma sembra semplicemente renderlo più tattico e meno strategico. | 13/09/2023 | |
Wingspan Asia | 7,5 | Introduce la modalità Duetto, giocabile autonomamente come variante per due (e combinabile anche con Europa e Oceania). Wingspan Duetto + Europa, a mio avviso, è la forma migliore di Wingpspan a disposizione ed è un signor gioco, che da solo meriterebbe un voto più alto; ma, appunto, necessita di espansione per guadagnare adeguata varietà, il che abbassa la valutazione. | 30/05/2024 | |
Wingspan | 7,5 | Successo non significa qualità; tuttavia, il successo di Wingspan non è stato transitorio. A distanza di quattro anni dalla sua pubblicazione (un tempo non breve, considerate le moltissime uscite che si susseguono ogni anno), il gioco incontra ancora notevole favore, il che non è senza motivazione. Dietro c'è sicuramente l'abile marketing della Stonemaier, ma ci sono anche qualità del gioco in sé. Meccaniche diverse sono fuse in un flusso di gioco di grande linearità ed eleganza; il tableau building è ben sviluppato, con alcuni bei twist relativi al potenziamento delle azioni e all'attivazione delle abilità delle carte giocate. Le carte sono tantissime e comunque ben bilanciate tra loro: si sente parlare di poteri eccessivi per alcune (i corvi), ma non so quanto turbino effettivamente il gioco. Wingspan ha inoltre contribuito a rinnovare e a definire il segmento dei family+, un settore molto interessante, tuttora in pieno sviluppo. Insomma, Wingspan è un gioco di qualità. Apparentemente più tattico che strategico, ma giocandolo si scopre una profondità strategica superiore a quello che la componente aleatoria potrebbe far credere. Tra i suoi difetti, c'è un'interazione molto bassa, che di per sé non sarebbe un problema, ma che talvolta può appiattire l'esperienza, essendo il gioco abbastanza largo (ma non così largo come a volte è stato detto). Non amo poi il fatto che nelle ultimissime azioni si tenda a deporre uova come scelta quasi obbligata per raggranellare qualche punto; ma va detto che si tende a farlo sempre meno man mano che si acquisisce esperienza e si impara a giocare. Le espansioni lo migliorano sotto molti aspetti (in questa forma merita un voto più alto): l'innovazione più importante sono le nuove abilità, più articolate, e in particolare le nuove abilità 'azzurre' di fine round di alcune carte (introdotte già a partire dalla prima espansione, Europa). Il gioco base ha però un prezzo importante e la necessità di espansioni per correggerlo non è un punto a favore. Tuttavia, qualora lo si voglia giocare soprattutto in due (configurazione in cui scala molto bene), si può pensare di prendere solo l'espansione Asia, giocabile come variante standalone per soli due giocatori, aggiungendoci al più Europa. Il mazzo Asia e il mazzo Europa, combinati insieme, offrono un set di carte simile a quello base per dimensioni, ma superiore per bilanciamento e abilità delle carte. Infine, la variante in solitario è davvero ottima: forse è addirittura la forma in cui il gioco brilla di più. L'automa è sfidante, di facile gestione, e le partite sono sempre diverse: tra giochi di questa fascia, è difficile trovare un solitario così appagante. | 06/04/2023 | |
Hens | 7,5 | Filler molto carino, con il giusto rapporto tra profondità e durata. Qualcuno lo paragona ad Arboretum. Da Arboretum riprende il fatto di essere un piazzamento carte, la struttura dei turni e la possibilità di pescare dagli scarti degli avversari; per il resto è un gioco diverso e fatto meglio, con vincoli di piazzamento (assenti in Arboretum) e quattro modi di fare punti da equilibrare tra loro. | 23/08/2024 | |
Sagrada | 7,5 | Un astratto semplice ma molto ben fatto. Tra i suoi punti di forza vi sono un setup molto variabile e un bella progressione di gioco, con uno schema che si fa via via sempre più stretto. È diventato famoso per i coloratissimi materiali, ma il gioco c'è, non è solo fumo. | 09/03/2023 | |
7 Wonders: Architects | 7,5 | Gioco veramente sorprendente. Sulla carta, la meccanica semplicissima, la forte aleatorietà e il fatto che sia un 7 Wonders ipersemplificato lasciano perplessi. Lo giochi, e scopri un filler teso, divertente, molto vario, con begli incastri tra i poteri delle meraviglie. Ovviamente non dovete aspettarvi una nuova iterazione nello stesso stile dell'originale o di 7 Wonders Duel, perché il target è diverso; ma come filler è decisamente consigliato. | 04/08/2023 | |
Ticket to Ride | 7,5 | Introduttivo intramontabile e geniale nella sua semplicità: costruzione reti + collezione set = top! La versione originale è sempre bella, superiore a Europa per essenzialità e scalabilità (gira bene anche in due, mentre Europa in due è troppo largo). | 11/09/2023 | |
Azul: Stained Glass of Sintra | 7,5 | È il meno apprezzato degli Azul perché è il più tattico e il meno strategico, nonché il meno elegante, ma è comunque un bel gioco: richiede una buona adattabilità delle proprie mosse e capacità di individuare il giusto bilanciamento tra i bonus di punteggio. | 14/08/2022 | |
Altered | 7,3 | Parere provvisorio dopo otto partite. Non sono affatto un esperto di TCG; mi sembra però di poter dire che la peculiarità di Altered (a parte l’identità digitale della singola carta, che in teoria dovrebbe agevolare il mercato) sia il tentativo di unire le caratteristiche dei TCG a quelle dei giochi da tavolo di carte (non a caso c’è dietro Régis Bonnessée, autore di Seasons). Lo scopo, evidentemente, è quello di costruire un prodotto abbastanza diverso dai TCG tradizionali, dunque interessante per gli appassionati di TCG in cerca di qualcosa di nuovo, ma capace di incuriosire anche gli appassionati di giochi da tavolo che non siano particolarmente appassionati di TCG. Finora mi è sembrato piuttosto riuscito. Il gioco paga i suoi ovvi debiti con il modello Magic, ma emerge per una certa originalità; inoltre, trova un punto d’incontro tra la forte interazione dei TCG e l’interazione di solito più ridotta dei boardgame di carte. Infatti, lo scopo non è eliminare l’avversario, ma far incontrare due pedine (l’eroe e il compagno) che si muovono dalle opposte estremità di un tracciato. L’interazione comunque è molto sentita, perché per far avanzare una pedina gli avversari confrontano le statistiche delle carte giocate dal relativo lato: un importante ambito di scelte riguarda proprio la gestione dei due lati e la tempistica con cui far avanzare l’una e l’altra pedina. Le statistiche funzionano in modo semplice ma efficace, perché non tutte valgano su tutti i segmenti del tracciato; perciò, a seconda dell’avanzamento il giocatore può aver bisogno di prevalere su statistiche diverse rispetto all’altro. Tutto ciò dona una bella profondità al gioco, sia tattica sia strategica, e lo rende molto teso e serrato. Una profondità ulteriore è data dalla mano riserva, un ampliamento (scoperto) della propria mano, che gli autori hanno sfruttato molto bene per diversificare gli effetti delle carte, a seconda che siano giocate dalla mano o dalla riserva, oppure a seconda che possano attaccare carte dalla mano o carte della riserva ecc. Dai giochi da tavolo riprende la struttura a round o 'giorni': qui non si stappa all'inizio di ogni singolo turno, ma solo all'inizio di ogni round, ed è alla fine del round che si confrontano le statistiche. Nel round successivo, le carte giocate dalla mano entreranno in riserva, da dove potranno essere rigiocate; una carta giocata dalla riserva, tuttavia, acquisisce un segnalino 'fugace' e viene successivamente scartata, a meno che non riesca ad acquisire un segnalino 'ancorato'. Risultato: ulteriori strati di profondità dati dalla necessità di pianificare il round (adattandosi nel contempo alle scelte dell'avversario) e dalla gestione dei segnalini 'fugace' e 'ancorato'. Un influsso dai giochi da tavolo di carte si può inoltre osservare nella lieve asimmetria data dall’azione speciale della fazione collegata al proprio mazzo, che mi ha ricordato, tra le altre, le corporations di Terraforming Mars: queste azioni possono consistere nell’acquisto di potenziamenti sulle statistiche, in benefici ottenibili con il tiro di un dado, nella possibilità di schierare personaggi aggiuntivi ecc. Con i sei mazzi iniziali, ci sono già buona variabilità e buona profondità, per cui un giocatore da tavolo che non voglia seguire l’evolversi del gioco e spendere tempo e denaro per costruire mazzi forti da torneo potrebbe anche accontentarsi di questo set per il gioco in ambiente familiare o amicale, anche se tutti e sei hanno un prezzo importante (e comprarne due soli non è conveniente). Resto comunque non troppo alto sul voto perché solo con il tempo si potrà valutare quanto il gioco sia effettivamente buono e quanto le fazioni siano bilanciate. Riguardo al versante del metagioco, non so francamente valutarlo, anche se la presenza di soli tre livelli di rarità delle carte e la già citata 'identità digitale', in teoria, dovrebbero favorire un mercato meno folle rispetto alla media dei TCG; ma è davvero presto per dirlo. | 19/07/2024 | |
CATAN | 7,2 | Resta un bell'introduttivo, con uno sviluppo dell'alea che ha fatto scuola, anche se in parte superato. È ancora gradevole giocarci ogni tanto. | 26/08/2022 | |
Carcassonne | 7,2 | Anche se ormai ci gioco poco, resta nel mio cuore in quanto per me (come per molti giocatori) è stato la porta d'accesso ai giochi da tavolo moderni: giocarlo è stato veramente la scoperta di un mondo, dopo il nulla dei vari Monopoly e Risiko. Ottima profondità tattica, buona profondità strategica, sistema di occupazione territorio e di maggioranze semplice ma ancora notevole; soprattutto, adoro il fatto che il tabellone si formi progressivamente e sia sempre diverso (un'idea che vorrei veder sfruttare di più nei giochi più recenti). Per dargli adeguato spessore le prime due espansioni sono necessarie: divertente anche l'espansione del drago. | 20/09/2023 | |
Tatsu | 7,2 | Buon astratto ispirato al Backgammon: per un parere approfondito, vedi recensione. | 09/03/2023 | |
Pandemic | 7,2 | Cooperativo classico, forse un po' invecchiato ma sempre degno di grande rispetto. Nonostante non sia un gioco immersivo, fa sentire bene l'ambientazione tramite il dilagare dei cubetti-epidemia. | 09/03/2023 | |
Orchard: A 9 card solitaire game | 7,2 | Solitario semplicissimo ma bello, tattico ma molto ragionato, brillante grazie a un ottimo rapporto tra profondità e durata. Viene tuttavia migliorato dal secondo capitolo della serie, Grove. | 10/04/2023 | |
Mists over Carcassonne | 7,0 | Versione cooperativa di Carcassonne, in realtà come cooperativo non ha mordente perché non c'è nessuna differenziazione di ruolo tra i giocatori. La sua vera vocazione è il solitario, e qui, nella fascia dei giochi per famiglie, ha pochi rivali: semplice ma vario, molto sfidante, privo di automa e comunque dotato di una condizione di vittoria (non è un beat your score), con un bell'intreccio tra i due scopi del gioco (fare punti e arginare i fantasmi). | 20/09/2023 | |
Bonsai | 7,0 | Apparentemente è il solito astratto di costruzione schema con draft; in realtà è sviluppato bene, con un buon connubio di tattica e strategia e un ottimo timing. Forse alla lunga può risultare ripetitivo. | 15/11/2023 | |
Dominoes | 7,0 | Più che un gioco, una vasta famiglia di astratti di varia complessità, ma con lo stesso meccanismo di base. Per quanto semplice, credo che abbia ancora qualcosa da dire. La variante più interessante è il Matador, specialmente con set doppio 9 o doppio 12. | 15/11/2023 | |
Azul: Queen's Garden | 7,0 | Quarto capitolo della serie di Azul, con una scelta di design molto rischiosa: aumenta decisamente la complessità aumentando decisamente anche la componente aleatoria. Funziona? Sì, perché lo salvano una grande profondità tattica e l'originalità (è molto diverso dai primi tre); ha però alcuni difetti (i bonus di fine round sono mal integrati nella partita), perciò è complessivamente meno riuscito non solo del primo, ma anche di Summer Pavilion (che in teoria sembrava quasi destinato a rimpiazzare) e persino di Sintra. | 10/04/2023 | |
Framework | 7,0 | Terzo capitolo di una serie aperta da Nova Luna e proseguita da Sagani: è il meno ispirato dei tre, ma il più vario nella configurazione delle tessere. Guadagna così una buona longevità e una simpatica variante in solitario. | 13/09/2023 | |
Cóatl | 6,8 | Un gioco che si inserisce nel filone di Azul, ma che struttura le azioni in modo simile a Ticket to ride (piazza pezzi, scegli obiettivi, abbina obiettivi a quello che riesci a creare). Senza avere guizzi di originalità, funziona bene e sembra molto ben scalabile, anche se è un po' troppo rapido. | 13/09/2023 | |
Sand | 6,8 | Voto preliminare dopo una sola partita: pick up and delivery con una partenza stretta, quasi anchilosata, che si apre all'improvviso (pur senza mai diventare largo). Per questo l'ho trovato poco calibrato, ma necessiterebbe di una seconda prova. Regolamento osceno per quanto è dispersivo e capace di complicare un gioco certo non elementare ma comunque non eccessivamente articolato. | 06/11/2024 | |
Cascadia | 6,8 | Voto provvisorio dopo averlo giocato solo in solitario. Un gioco carino, sorretto da una bella idea (il doppio livello dei territori e degli animali da disporre), ma nel complesso la combinazione tra larghezza e scarsità di interazione lo rendono piatto. [EDIT] Dopo averlo giocato un po' di più sia in solo sia in multigiocatore, l'ho leggermente rivalutato, ma rimane un titolo piuttosto sempliciotto. | 12/06/2024 | |
Codex Naturalis | 6,5 | È un simpatico giochino astratto di costruzione schema personale con riserva di pesca comune, con bei materiali (carte ben illustrate e sbrilluccicose). Avrebbe avuto buone potenzialità: c'è una meccanica di gestione risorse semplicissima ma interessante e le carte si devono incastrare sovrapponendo gli angoli, con diverse restrizioni di piazzamento e un bel colpo d'occhio. Tuttavia, la meccanica di pesca è molto semplice e, soprattutto in due (dove la riserva si aggiorna poco), molto influenzata dalla fortuna: perciò la partita si sviluppa in modo soprattutto tattico, senza però che il gioco abbia una profondità tattica notevole (aggiungiamo un'interazione bassissima). Finisce così per essere un titolo trascurabile: peccato. | 24/08/2022 | |
RisiKo! | 5,0 | Classico come il Monopoly, sempre detestato al pari di quello: Risiko è migliore, ma di poco. | 20/09/2023 | |
Calico | 5,0 | Voto provvisorio per averlo giocato solo in solitario. Un gioco con ambizioni grandi, ma fallimentari: vuole presentarsi come astratto impegnativo e strategico, ma la formula "coperta corta + pesca casuale" rendono impossibile la pianificazione. Fin qui andrebbe anche bene, perché potrebbe pur sempre puntare sulla profondità tattica; ma per gli stessi motivi di prima la profondità tattica è ridottissima e spesso si è costretti a scelte inutili. Insomma, un gioco che cavalca l'era degli astratti moderni alla Azul, ma senza proporre un gameplay riuscito. | 18/04/2023 | |
Hotel Tycoon | 4,5 | Simpatico clone di Monopoly, a differenza del quale mi ha divertito (e anche fatto arrabbiare tantissimo!) quando ci giocavo da bambino, non è comunque un bel gioco: migliora Monopoly solo nei materiali e nella durata più contenuta. | 20/09/2023 | |
Monopoly | 4,0 | La sua importanza è esclusivamente storica per il ruolo che ha avuto nella formazione dei giochi da tavolo moderni. Per il resto è superato su tutta la linea: odioso, frustrante, lungo come la quaresima. | 20/09/2023 |