Essen 2019: il report finale di Agzaroth

Riassunto finale scritto dei giochi provati e un paio di considerazioni a freddo.

Report
Giochi

Per chi si fosse perso i vlog, ecco i link alle dirette video giorno per giorno, in cui trovate, oltre al mio commento, anche quello di Killa_Priest, Tania-94 e un ospite misterioso.
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica

Essenometro: giudizio temporaneo basato su una sola partita di demo a Essen.
Ovvero: non sono recensioni.

D.E.I.

D.E.I.: Divide et Impera
Maggioranze su una mappa tridimensionale, nel senso che ci si muove sulla superficie innevata di un tabellone, dalla quale spuntano i tetti dei grattacieli, ormai quasi del tutto ricoperti di neve. Per salire e scendere sono necessari rampini, così come è possibile costruire ponti di corde per collegare i tetti tra loro.

La meccanica è card-driven, per cui a ogni turno di gioco si giocano un paio di carte dalla mano, eseguendone le azioni. Dopo tre turni un round finisce e si riprendono in mano tutte le carte (= gestione mano).

Con le azioni si piazzano omini, li si sposta, si vanno a prendere risorse e maggioranze negli obiettivi, si comprano carte più forti scartandone di vecchie, si attivano droni (che sono comuni a tutti) che a loro volta possono teletrasportare truppe, spostarle, uccidere miniature nemiche, ecc.

Dal lato american abbiamo fazioni leggermente asimmetriche, estetica e materiali al top, una spruzzata di interazione diretta. Da quello german la gestione delle carte, le maggioranze, la prevalente interazione indiretta e comunque non molto elevata. 

Il twist principale del gioco sta nell'avere visibili fin da subito una serie di obiettivi, che varranno più punti se fatti al giusto round di gioco, molto meno se il conta-round li ha ormai sorpassati.

Uno dei giochi migliori della fiera, ma dovete aver chiaro quel che pledgiate: non è un american in cui ci si corchia di mazzate. Qui le prime impressioni di pennuto77.

Essenometro: 8

Throne of Allegoria

Throne of Allegoria
La politica della Spielworxx è da anni la stessa: tirature bassissime, prezzi altissimi, hype creato ad hoc grazie al terrore del tutto esaurito e l'obiettivo di farlo - il tutto esaurito (per ulteriori considerazioni su questa politica, vedi le mie conclusioni a fine articolo). 

Qui si tratta di fare un'asta con sei tasselli nascosti di diverso valore (da 0 a 2) su sette azioni: due servono per avere carte obiettivo per i punti vittoria, le altre cinque per piazzare e muovere cinque personaggi diversi (meeple) su una mappa, con cui fare azioni per poi in sostanza soddisfare le carte che hai preso.

Ogni settore di azioni si risolve in ordine partendo da chi ha puntato di più con i tasselli e chi prima agisce fa ovviamente l'azione più potente, poi si va a scalare.

Interazione diretta sulla mappa, regole decisamente complicate, l'asta è per me assolutamente priva di mordente anche in quattro, meccaniche già viste, sapore molto german nonostante le botte che ci si danno, prezzo esagerato. 

C'è chi compra i titoli della Spielworxx a prescindere, ma questo è un gioco ampiamente trascurabile.

Essenometro: 6

Perseverance

Perseverance
Perseverance
Prototipo dei ragazzi di Trickerion e Anachrony. In questo caso è un piazzamento lavoratori associato al genere tower defence. Si fanno azioni per proteggere la colonia e difendersi dall'attacco dei dinosauri. Chi meglio riesce in questo compito, facendo prosperare le proprie casette, sarà il vincitore.

Tre cose:

  1. palette dei colori ed estetica decisamente orride, ma sono sicuro col Kickstarter verranno migliorate;
  2. sistema di gioco inutilmente complicato e adorno di orpelli kitsch (un po' come la casa tedesca da cui sto scrivendo), sulla scia dei loro precedenti giochi;
  3. il gameplay è veramente freddo e piatto, con i dinosauri (che sono sicuro saranno bellissime miniature) che agiscono come automi e sono davvero impersonali, con il resto del sistema assolutamente già visto  e discretamente noioso.

Essenometro: 5

Roads to Rome

Roads to Rome
Roads to Rome
Gioco family in cui mettere strade su una cartina, un po' alla Ticket to Ride, anche se qui il piazzamento è libero e non veicolato dalle carte.

Con le strade si prendono le merci nelle città e le si porta a Roma, accumulando punti per ogni tratto di strada usato (li prendono anche i tuoi avversari, se usi pezzi delle loro) e poi a fine partita per vari collezione set.

Fuori dal mio target, non male come introduttivo; ma come ne trovate altri mille.

Essenometro: 6

Alien

Gioco di carte in cui ciascuno è una regina alien che deve eliminare tutte le altre per vincere (quindi c'è l'eliminazione del giocatore).

La meccanica è banalissima: al tuo turno fai tre azioni, anche ripetute (pesca una carta, giocane una pagandola, scartane una) e poi un attacco gratuito contro una delle carte “umano” disponibili, che servono poi per creare alien adulti, incistandoli con carte face-hugger

Nulla di che; anzi direi che spero per loro non abbiano pagato la licenza per avere il nome Alien in copertina, per realizzare un gioco del genere...

Essenometro: 4

Cooper Island

Cooper Island tabellone
Cooper Island tabellone
Un gioco che si articola in due parti: una di piazzamento tessere (sulla tua isola), con la quale produci risorse (le tessere possono essere impilate per fornire risorse sempre più preziose) e una seconda di piazzamento lavoratori sulla plancia centrale con cui costruire casette, spostare la barca per prendere bonus, eccetera.

Il gioco funziona, fila liscio, ha un livello di complicazione e abbastanza elevato, essendo di quelli a cui piace inserire i bonus un po' ovunque.

Il punto è che un gioco del genere, nel 2019, diventa un po' uno tra i tanti, perso nella massa senza emergere e assolutamente sconfitto dai capolavori del passato.

Trascurabile: penso lo vedremo il prossimo anno parecchio scontato.

Essenometro: 6

Fired Up

Altro titolo che andrà su Kickstarter con una enorme plancia pentagonale e belle miniaturone di mostri caricaturali che si affrontano in un'arena. Ogni turno i giocatori lanciano dadi e poi usano i risultati delle facce (sono simboli speciali), per far cambiare bersaglio ai mostri, farli attaccare, potenziarne attacco e difesa o attivarne abilità speciali. 

I giocatori infatti impersonano il pubblico, i mostri sono in comune e i punti si fanno scommettendo in segreto su chi vincerà, chi verrà eliminato per primo, eccetera. 

Il fatto è che il gameplay sulla plancia è estremamente statico, dato che i mostri non si muovono, ma cambiano solo orientamento verso il bersaglio. Poi la gestione dei dadi è abbastanza blanda.

Non so, mi pare che nel segmento ci siano già giochi interessanti e costruiti meglio (Downforce, Heimlich & Co., per dirne due).

Essenometro: 5

Sanctum

Sanctum
Trasposizione da tavolo senza licenza per Diablo. Qui avanzi lungo un percorso lineare in cui affronti mostri gestendo energia e mana per modificare i lanci di dadi che hai fatto. Ogni mostro sconfitto ti dà un nuovo oggetto che puoi equipaggiare per avere manipolazioni sempre migliori e più efficaci, oltre a punti esperienza in vari colori con cui puoi sbloccare nuove abilità speciali per il tuo personaggio, altri punti energia e mana, eccetera.

Tolto il fatto che l'interazione con gli altri giocatori è assolutamente nulla, il gioco non è malaccio, soprattutto scorre veloce, anche perché fai una sola azione a turno tra muoverti e scegliere un nuovo nemico, combattere, riposare. 

Più la partita va avanti, più si allungano i tempi di attesa perché la gestione dadi si fa complessa, ma è anche vero che si può quasi giocare in contemporanea, data l'interazione pari a zero.

Può capitare che qualcuno salti dei turni aspettando gli altri, a fine partita, perché è arrivato da Diablo per primo, cosa abbastanza antipatica.

In sostanza un peso medio che forse dura un filo troppo in quattro (circa novanta minuti), ma che ha una simpatica costruzione del personaggio e una buona gestione dello stesso. 

Però col videogioco ha poco a che fare.

Essenometro: 7
Essenometro per appassionati di Diablo: 5

Human Interface: The Streets

Human Interface: The Streets
Quanto sia importante il ruolo del dimostratore in fiera, ce lo dice questo altro futuro Kickstarter. Da quello che ho capito è un collaborativo puro in cui ogni personaggio ha però le proprie missioni da compiere, veicolate dalle carte e ugualmente le azioni le fai usando carte che peschi di turno in turno e attivandole con i tuoi punti caratteristica, in quattro categorie. 

Fossimo riusciti a fare una demo degna di questo nome riuscirei a darvi un parere più completo; ma in questo caso proprio non me la sento. Ho visto però che questo gioco è l'ennesimo di una serie con la stessa ambientazione: magari si recuperano opinioni su quelli passati (che onestamente non mi paiono entusiaste).

Essenometro: n.c.

Everrain

Un bell'American pieno di roba, tra cui l'imponente miniatura di un leviatano che è poi il timer del gioco: lo scopo è non farlo risvegliare o, se si sveglia, ucciderlo a cannonate. 

Ogni giocatore manovra infatti un vascello con cui esplora tessere di mare, saccheggia relitti o isole, visita città. Si hanno miniature per la ciurma, ciascuna con abilità speciali, si può potenziare la nave, arruolare altro equipaggio, eccetera. Si combatte di turno in turno affrontando i  mostri che immancabilmente abbordano la nostra imbarcazione. La meccanica base sono i punti azione.

Everrain è un cooperativo puro molto cinematografico, nel senso che ogni turno si pesca anche una carta evento con un testo di flavour e scelte multiple. 

A me non ha colpito perché, al di là della narrazione, le meccaniche sono trite e ritrite e sostanzialmente affidate a pesca carte e tiro dadi, ma chi privilegia l'aspetto tematico potrebbe dargli una chance.

Essenometro: 6

Arkeis

Arkeis
Ennesimo gioco che andrà su Kickstarter a breve, stavolta a firma Antoine Bauza e marchio Matagot, quindi non proprio dei principianti. Si tratta di un family in cui quattro archeologi esplorano tombe egizie, scoprendo tesori e affrontando orrori del passato.

A ogni turno hai tre punti azione, tra muoverti, raccogliere segnalini (che rimandano a relative carte evento o oggetto), attaccare i mostri (con i dadi), interagire con altre cose.

C'è una parte di legacy che però è limitata a un libretto di esplorazione in cui sblocchi tesori speciali, monete per comprare equipaggiamenti e punti esperienza per le abilità dei personaggi. Il libretto sarà poi riacquistabile singolarmente a soli otto euro, per poter rigiocare l'avventura.

Miniature all'altezza di Kickstarter e scenario tridimensionale, con i muri verticale in cartone.

Buona impressione; non è rivolto a me, ma per il giusto pubblico potrebbe essere un ottimo gioco.

Essenometro: 7,7

Marco Polo II: Im Auftrag des Khan

Marco Polo II
Riedizione e rivisitazione del capolavoro di Tascini e Luciani con queste differenze: un mercato più ampio, azione di viaggio più accessibile, una nuova risorsa che serve soprattutto per essere scambiata con le altre grazie a tassi di conversione variabili di round in round, personaggi tutti nuovi. 

Il viaggio, dicevo, è più accessibile e molto più centrale, soprattutto molto più integrato con i contratti, che possono essere presi solo in giro per le varie città. Ci sono però anche tessere bonus da prendere e attivare per riuscire ad utilizzare gli spostamenti via mare.

In sostanza il gioco risulta più organico nel suo svolgimento; ma anche un po' più largo e generoso del predecessore, lasciando più possibilità d'azione.

Il vero dilemma è se prenderlo, avendo già il primo. Forse in conclusione mi è piaciuto più questo, ma mi dispiace perdere ad esempio alcuni personaggi della prima versione o il quinto giocatore dell'espansione. 

Essenometro: 8.5

Electropolis

Electropolis
Peso medio di piazzamento tessere sulla propria plancia quadrettata: a seconda di come e cosa piazzi, fai punti in modo diverso, attivando combo e collezione set.

Il fatto è che il piazzamento ha due vincoli: uno per prendere le tessere, uno per dove metterle: in ordine di turno ciascuno sceglie un posto che gli permette di prelevare tot tessere dal tavolo. Le tessere sono disposte a cerchio e puoi prelevare solo tessere contigue, come in Patchwork.

Prima delle tessere, devi anche scegliere una carta a centro tavola (sono pari ai giocatori) e lo schema su questa carta ti dà vincoli di piazzamento sulla tua plancia, per le tessere che hai appena preso, oltre a modi per fare punti vittoria fine partita o bonus immediati.

Il gioco è un ottimo peso medio con questo interessante vincolo tra carte e tessere e una buona parte di tattica nella scelta delle azioni da fare.

Essenometro: 7.5

Babylonia

Tutto il tempo siamo stati a dire “pare un gioco di Knizia” e alla fine abbiamo scoperto che lo era effettivamente. Ogni giocatore ha cinque gettoni con diversi simboli e rimpingua la mano a fine round. Al proprio turno ne può piazzare due sulla plancia (o anche più di due, se sono tutti col simbolo contadino), per andare a occupare spazi sulla mappa che danno punti vittoria in tre modi diversi.

Un astratto matematico e con una certa dose di fortuna da gestire, tipico di Knizia. Non farà cambiare idea a chi non lo ama: mi è parso un buon gioco, ma nulla di più.

Essenometro: 6

Battalia

battalia
Gioco enorme, in cui lo scopo è fare combo di simboli con le carte nella propria mano per comprare altre carte migliori e costruire sulla plancia esagonata strade e città. Chi prima possiede cinque città di quarto livello è il vincitore. Puoi edificarle e migliorarle, ma anche conquistare quelle avversarie, reclutando creature, potenziandole e poi mandandole a sconfiggere il nemico, sempre giocando carte dalla tua mano per sommarle ai valori di combattimento della creatura.

Mi è piaciuto il fatto che si siano impegnati a fare un combattimento di gestione carte e senza dadi, ma la meccanica base di collezione set con le carte non mi ha proprio coinvolto e la durata, data la mole del gioco, mi è parsa un po' eccessiva, rispetto a quanto offerto.

Essenometro: 7

Extreme Draw Out

Extreme Draw Out
Extreme Draw Out
Party game in cui occorre ogni volta disegnare con un gigantesco pennarello afflitti da un handicap pescato a caso (con la sinistra, con la penna attaccata all'orecchio, tenendola come un fioretto, eccetera) e gli altri devono indovinare quello che stai malamente scarabocchiando, ovvero due concetti legati (tipo bicchiere vuoto, penna rossa) che puoi tentare di disegnare assieme per prendere più punti, o separati, per facilitarti la vita. 

Molto divertente, ovviamente caciarone, nel suo genere bene o male già visto.

Essenometro: 6,5

Firefly Dance

Gioco per bambini in cui occorre solo ricordarsi le posizioni di diverse lucciole colorate per poi illuminarle con una bacchetta che fa un contatto elettrico quando richiesto quel particolare colore. 

A parte i materiali e la grafica molto belli, il gioco è un memory e francamente ce ne sono a pacchi, molto meno costosi.

Essenometro: 5

Hats

Gioco di sole carte in cui si deve tentare di prendere quelle del colore migliore da una griglia comune, scambiandole con le proprie, per farle valere il più possibile a fine partita.

A dispetto dei materiali minimal, la spiegazione delle regole non è affatto semplice e non è semplice entrare nel gioco, tanto che arrivo tranquillamente ultimo, avendo coscienza delle mie mosse solo a partita praticamente finita.

Non il mio genere, mi è parso un po' troppo tattico (in quattro a squadre non è probabilmente la configurazione migliore), ma un bel bruciacervelli, sulla scia di Parade e Linko, tanto per fare due esempi simili.

Essenometro: 6

Marvel Champions

Marvel Champions
Gioco di carte collaborativo puro, con una bella scatola già completa, nel caso non vogliate svenarvi col sistema LCG. Si combatte tutti assieme contro il cattivone di turno, scatenando combo con i propri personaggi.

Il deckbuilding è facilitato, dato che prevede una costruzione del mazzo partendo da tre mazzi base preformati per ciascun personaggio, così anche chi ha poco tempo può avere la sua soddisfazione senza passare ore a costruire un mazzo. 

Mi è piaciuto anche se con Black Panther ho fatto poco e nulla e mi è piaciuta la sinergia tra i vari eroi.

Non prendo LCG, ma mi pare un ottimo prodotto da consigliare agli amanti del genere.

Essenometro: 8

Orléans Stories

Si tratta del motore del vecchio Orléans applicato ad un gioco molto simile ma con meno interazione. La scatola costa un botto e comprende due modalità di gioco: una in cui vince chi prima riesce ad arrivare all'ultima era (ogni passaggio di era ha dei requisiti da soddisfare), l'altro in cui il passaggio avviene in contemporanea, ma chi non soddisfa i requisiti viene escluso dal prosieguo della partita. Questa seconda modalità ci ha lasciato parecchio perplessi, visto che una partita intera, in quattro, può durare anche tre ore.

Nel cambio di ogni era ci sono anche regole nuove da applicare, che loro hanno chiamato legacy, ché tanto ormai qualsiasi campagna la chiamiamo legacy perché fa figo, anche se di legacy non ha nulla.

Francamente: mi è parsa una grossa operazione commerciale per vendere uno scatolone costoso a chi amava un gioco assolutamente nella media come Orléans.

Essenometro: 4

Shadow Rivals

Un riempitivo di carte in cui siamo ladre che devono svaligiare ville per accumulare soldi e chi è più ricco alla fine vince. Si gioca una carta dalla mano a testa fino a “riempire” una villa e poi si distribuiscono i punti con un sistema di maggioranze. Ovviamente ogni ladra ha un potere speciale che attiva appena giocata. 

Normale, non ha spunti, non ha twist, le ladre sono fighe ma troppo vestite.

Essenometro: 5

Terramara

Terramara
Tra i nuovi German “pesi” provati in fiera (quindi escluso Marco Polo II), probabilmente il migliore. Un gioco di piazzamento lavoratori molto asciutto, in cui si prendono risorse per comprare carte che danno punti e abilità varie e si avanza su tre tracce dalle diverse funzioni. Due i twist presenti: più lontano sulla plancia si piazzano i lavoratori, più tardi si riprenderanno; e poi ogni giocatore ha un personaggio speciale che dà un forte bonus di gioco, ma quando si vuole è possibile farlo invecchiare (girando la carta) per cancellare questo bonus e prenderne invece uno per fare punti. 

Nel gameplay non mi ha convinto del tutto il fatto di poter mandare i lavoratori lontano, perché in realtà il vantaggio offerto rispetto a perderli per uno o due round è risibile, per cui il twist si va un po' a perdere e lo si farà giusto una volta per partita, se va bene, in casi irrinunciabili per attivare qualche catena di combo.

Anche il fatto di comprare carte dal display mi è parso spesso situazionale, per cui non si sceglie la carta in base a una precisa strategia, ma, potendo fare l'acquisto ogni turno, si prende semplicemente quella per cui si hanno risorse disponibili, tanto qualcosa di buono lo fa comunque. 

Insomma, il migliore dei provati; ma non mi ha convinto del tutto e risalta più per demerito altrui che non per veri meriti propri. Qui la recensione di Lobo.

Essenometro: 7,5

Theosis

Theosis
Sei round di piazzamento lavoratori in cui si prendono equipaggiamenti per il proprio personaggio e carte che si useranno poi per il loro valore di attacco, o difesa o per l'azione speciale descritta.

Dopo ci si sposta in un'arena in cui si sceglie una delle due modalità: o tutti contro tutti fino al vincitore, o tutti alleati contro un mostro manovrato dal gioco. 

Una grossa scatola (costosa) con bellissime miniature e disegni fantastici. Il combattimento gestito con le carte non è affatto male, perché occorre consumare tutto il proprio mazzetto prima di poter ricominciare a usarlo. 

Forse mi ha frenato il prezzo, forse il fatto che le due parti di gioco sono legate tematicamente e meccanicamente ma stride molto giocare prima praticamente un German e subito dopo un American nella stessa partita. Inoltre alcuni aspetti nei valori e nei meccanismi mi sono parsi poco rifiniti (gli attacchi sono una sorta di tutto o nulla, per cui puoi fare zero danno o uccidere un avversario con un solo colpo a segno fortunato).

Essenometro: 6,5

Wolfenstein the Board Game

Un manipolo di combattenti si addentrano in un castello popolato da nazisti, per recuperare qualcosa o uccidere qualcuno, a colpi di punti azione e tiri di dado.

Il gioco non ci è parso nulla di che, molto lineare, molto “già visto”, senza alcuno spunto e anche poco divertente. Onestamente anche sul bilanciamento ho l'impressione che dovranno lavorare ancora un bel po'.

Mi pare un fanservice per gli amanti del videogioco, ma come gioco da tavolo siamo davvero ai minimi sindacali.

Essenometro: 4,5

Stronghold: Undead

Stronghold
L'assedio è sempre stato un mio pallino tematico. Tra tutti quelli provati, Stronghold era quello che più si avvicinava alla perfezione. Ma la prima edizione era eccessivamente macchinosa, nelle regole e nel gameplay, la seconda già meglio ma con qualcosa da rifinire e con la grave mancanza dell'assalto al cancello.

In questa quarta scatola l'autore sembra aver finalmente trovato la quadra del cerchio, facendo le dovute rifiniture e inserendo tutti gli elementi necessari a creare un potenziale capolavoro. Inoltre il gioco andrà su Kickstarter il 15 novembre, per cui penso ci saranno anche tante belle aggiunte.

Essenometro: 9

Maracaibo

Pfister ritorna con un gioco che ha tutte le sue caratteristiche: carte come motore, un percorso circolare da fare più volte, un sacco di sovrastrutture e bonus casuali che arrivano da destra e manca. Le carte questa volta sono usate a mio parere in modo troppo tattico e per nulla strategico, rispetto a altri suoi giochi più pregevoli come Mombasa o Great Western Trail. Il resto si perde nei soliti rivoli che danno impressione di profondità, ma che in realtà sono legati solo al caso e se una combo vi entra bene, altrimenti ciccia.

Personalmente questo tipo di game design non mi soddisfa per nulla: a fronte di giochi estremamente complicati, in cui ogni singola cosa rimanda ad almeno altre tre tra tabellone, carte e punti, la profondità di gioco poi effettiva è veramente poca.

Meglio di Blackout: Hong Kong, che è davvero il punto più basso della produzione Pfisteriana, ma molto sotto ai due titoli citati. Comunque, se amate l'autore e il suo macchinoso game design, amerete anche Maracaibo; se invece concordate con la mia visione, questo gioco non vi farà certo cambiare idea.

Essenometro: 6

HellBoy

Hellboy
Una sorta di dungeon crawler in cui ci si fa strada tra stanze e nemici spawnati da carte pescate sul momento. I giocatori amministrano tre punti azione a testa, nell'ordine che vogliono, per muoversi, attaccare (con i dadi), aiutare gli altri (se nella stessa stanza), lanciare mobili, raccogliere cose, attivare abilità speciali, eccetera.

Un gioco molto semplice, tematico, piacevole, con piccole rifiniture che fanno sempre piacere (mobili usati come scudo, malus al tiro se si è in mischia, eccetera).

Nulla di molto tecnico o eclatante, ma nemmeno da buttare (molto meglio ad esempio del Wolfenstein che abbiamo provato).

Essenometro: 7

Obscurio

Obscurio
Party game che è un Dixit (occorre indovinare l'immagine giusta tra 6), mescolato a Il sesto senso (c'è un giocatore che è quello che tenta di far indovinare l'immagine a tutti gli altri, dando indizi con altre immagini a sua disposizione), condito dalla presenza di un traditore che cerca di far fallire tutto il gruppo. 

Un buon mix, piacerà di sicuro a chi ha apprezzato i due giochi menzionati sopra. Rompe un po' le scatole dover chiudere gli occhi ad ogni round ed è scomodo se il traditore al tavolo si trova lontano dalle carte.

Esce a Lucca in italiano (è consigliato perché c'è una tabella di spiegazione per i gettoni evento).

Essenometro: 8

Steamopolis

Onesto gestionale in cui si fanno azioni piazzando birilli su una plancia e poi ritirandoli tutti assieme (un po' alla Tzolk'in: il calendario maya).

Mi è sembrato forse un po' poco rifinito in alcune cose, un po' troppo tattico per dare pienamente soddisfazione. Un gioco piacevole ma presto dimenticabile.

Essenometro: 6,5

It's a Wonderful World

Peso medio di carte e generazione risorse. Si fa un draft di sette carte per quattro round, scartandone alcune per ottenere risorse per costruire altre carte che a loro volta danno risorse e combo per ottenere punti vittoria. 

Molto semplice, dotato anche di una certa interazione indiretta (essenzialmente il counterpick), strategico nel sistema di attivazione delle risorse che avviene in sequenza, per cui con le prime ottenute è possibile, se si è giocato bene, costruire carte per produrre poi le ultime.

La scatola Kickstarter ha un prezzo esagerato e per il tipo di gioco secondo me non ne vale la pena, ma la retail può essere un buon acquisto.

Essenometro: 7,5

Team 3

Team 3
Un giocatore vede la carta con raffigurato lo schema secondo cui mettere correttamente in ordine una serie di blocchi di plastica del Tetris.

Lo spiega senza poter parlare né indicare i pezzi a un secondo giocatore che lo guarda. Questo lo spiega a sua volta a voce a un terzo, bendato, che ha il compito di ricostruire la figura finale. Il tutto in tre minuti.

La longevità non è probabilmente alta, una volta creatisi dei codici nel gruppo; ma per un bel po' il divertimento è assicurato. 

Essenometro: 7

Miew Miew Mia

Giocato in aeroporto prima di partire, è un The Resistance: Avalon che però si fa con i segni, ovvero c'è un infiltrato in una banda di contrabbandieri che deve comunicare tramite segni segreti concordati segretamente col poliziotto dov'è il bottino, di round in round.

Bella variazione del genere tra sospetti, accuse, risate per questa cosa dei segni e per il fatto che a un certo punti i ladri possono imporre a tutti di fare movimenti strani per contrastare l'invio dei segni corretti.

Immaginate cinque idioti al bar dell'aeroporto che muovono le braccia e le mani come danzatori hawahiani. 

Essenometro: 7

Tre considerazioni finali, brevemente

Fiera sempre più affollata. Diventa sempre più difficile provare un gioco, specie se ce n'è uno in particolare che vi interessa. Potete girare tra i tavoli e lanciarvi sul primo libero; ma in genere, in questo modo, proverete cose poco interessanti o fuori dal vostro target.

Sempre più tavoli della fiera, anche di editori e autori affermati, sono destinati a giochi che devono ancora andare su Kickstarter, come una sorta di preview/pubblicità per la campagna che verrà. Quindi i giochi editi fanno sempre più spazio ai giochi che verranno finanziati: una particolare trasformazione della fiera che non so se sia di mio gusto.

Giochi “vecchi” anche solo di un anno vengono svenduti pure a metà prezzo - e non ciofeche totali, ma anche giochi degni, fatti benino insomma. Il punto è che un gioco fatto bene, inteso nella media, ormai non basta più. O tiri fuori qualcosa che è capolavoro, qualcosa che davvero colpisca il pubblico anche per l'originalità, o lo trovi dopo sei mesi svenduto. Perché di giochi medi, per non dire mediocri, ormai ne escono più di mille all'anno. Questo sta già portando a conseguenze negative evidenti: tirature più piccole (per non avere fondi di magazzino che costano), prezzi più alti per rientrare nel costo (la tiratura più piccola ha prezzi maggiori), hype pompato a manetta per essere certi della vendita (soprattutto investendo sull'estetica, sulle esclusive, sulla bassa reperibilità del gioco). 

In sostanza il fatto che ci siano più editori, che il mercato si sia allargato, che ci sia stata una massificazione dell'hobby, non porta solo a conseguenze positive e a un mondo dorato, come molti avevano sperato, ma pure a storture come queste. Posso dire che lo avevo profetizzato, ma non mi consola.

Commenti

"Il punto è che un gioco fatto bene, inteso nella media, ormai non basta più. O tiri fuori qualcosa che è capolavoro, qualcosa che davvero colpisca il pubblico anche per l'originalità, o lo trovi dopo sei mesi svenduto. Perché di giochi medi, per non dire mediocri, ormai ne escono più di 1000 all'anno. "

 

Vero, ma in realtà non basta neanche fare un buon gioco, per chi è ancora capace di farlo. Sarebbe interessante capire cosa avrebbe fatto Barrage con una "ordinaria" edizione retail uscita in fiera.
 

In 1247 voci (aggiornamento dell'ultimo minuto) della lista di di BGG NON ci sono Marvel Champions e Stronghold undead....a detta di Agz tra le due cose migliori viste:)

"Sempre più tavoli della fiera, anche di editori e autori affermati, sono destinati a giochi che devono ancora andare su Kickstarter, come una sorta di preview/pubblicità per la campagna che verrà"

Vista l'importanza che ha assunto il kickstarter, dare la possibilità ai potenziali finanziatori di vedere il gioco ha molto senso. Sarebbe forse interessante una manifestazione dedicata?

Bel report, grazie.

Ho visitato la fiera soltanto sabato e domenica e devo dire che l'allargamento dei corridoi e l'espansione completa nei padiglioni 5 e 6 non mi ha dato l'idea di più gente rispetto agli anni scorsi. In realtà i numeri mi smentiscono visto che si parla di 209'000 persone, forse sono venuti tutti giovedì e venerdì :)

Ho notato anche una diminuzione degli stand di negozi che vendono giochi in generale. Immagino che la fiera abbia aumentato i prezzi di affitto e ciò ha portato alla rinuncia di alcuni negozianti (ed è forse una delle ragioni che spiegano anche questa lievitazione dei prezzi).

I giochi in generale sono più curati dal punto di vista grafico e della componentistica. Per ciò che concerne le meccaniche non ho trovato delle grosse novità. Infatti quest'anno, pur avendo una nutrita wishlist, alla voce "acquisti quasi sicuri" non c'è finito praticamente nessun gioco. A caldo quindi mi pare che la fiera abbia proposto titoli piuttosto neutri senza che uscisse un vero mattatore (mi sembra che anche le due classifiche della fiera lo dimostrino).

L'ambiente è sempre bellissimo ed è un paradiso irrinunciabile per me, ma mi chiedo nei prossimi anni cosa farò: i prezzi continuano ad aumentare, i giochi vanno in sold out velocemente (io sono obbligato ad arrivare solo sabato trovandomi spesso a bocca asciutta), sempre più titoli vengono localizzati in italiano, ...

Per ora ho già riservato l'albergo per il 2020, vedremo...

Agza che consiglia Marvel Champions?!? E ora cosa accadrà? Agza con la t shirt dei Bon Jovi? Agza con i i dadi di pezza sullo specchietto?

The end is nigh 

Agza che consiglia Marvel Champions?!? E ora cosa accadrà? Agza con la t shirt dei Bon Jovi? Agza con i i dadi di pezza sullo specchietto?

The end is nigh 

eh consiglia è una parola grossa. È fatto bene se piace il genere. Certo molto meno tecnico del SdA. Però io gli LCG non li compro, al massimo li provo.

Dimenticavo la considerazione più importante: la famigliole tedesche che si piazzano al tavolo e fanno TUTTA la partita, con rapidità da bradipo e commentando ogni mossa, sono la cosa più odiosa della fiera. Da badilate sulla schiena.

Dimenticavo la considerazione più importante: la famigliole tedesche che si piazzano al tavolo e fanno TUTTA la partita, con rapidità da bradipo e commentando ogni mossa, sono la cosa più odiosa della fiera. Da badilate sulla schiena.

Si, ma ad Essen si vogliono bene, tubano al tavolo con Killa e si fanno le dichiarazioni d'amore.

Ottimo il riassunto!

Utilissimo il riassunto anche se ho seguito tutte le puntate. 

DEI sembra interessante far tutti quelli elencati, ancora indecisa per Terramara.

Alla fiera dovrebbero mettere un limite di turni di prova per dare la possibilita' a tutti. Poi immagino non sia banale giocare in mezzo al caos di tutti che parlano, dei mille tavoli che uno vuole vedere e nel tempo ristretto che uno ha. Io ho solo l'esperienza di Lucca e gia' li' pochi tavoli tutti sempre occupati, non ci provai neanche ad aspettare, proprio mi passo' la voglia. Andai all'outlet a prendermi due giochi vecchi a 20 euro.

Stai diventando di manica larga con l'età, Agz :)

...bel report, comunque!

Agza,se mai tu volessi riprovare Battalia con calma senza dichiarazioni di matrimonio ti faccio provare il mio completo di espansioni

dato che non l'ho ancora provato me lo spieghi tu :-P

Condivido le conseguenze negative. E aggiungo: noi appassionati prepariamoci al peggio.

Concordo con Peppe: non basta comunque realizzare un buon gioco. Tra un po' nemmeno realizzarne uno tutto estetica e niente ciccia (KS docet).

Sulle famigliole due ore al tavolo è piaga che assitiamo e assisteremo sempre più pure, nel nostro piccolo, a PLAY.

Per qualità di titoli usciti meglio Essen 2019 rispetto a Essen 2018?

Condivido le conseguenze negative. E aggiungo: noi appassionati prepariamoci al peggio.

Concordo con Peppe: non basta comunque realizzare un buon gioco. Tra un po' nemmeno realizzarne uno tutto estetica e niente ciccia (KS docet).

Sulle famigliole due ore al tavolo è piaga che assitiamo e assisteremo sempre più pure, nel nostro piccolo, a PLAY.

Due ore? Le prime...qualche anno fa a Play la gente stava QUATTRO ore per finire Terra Mystica.. cmq questione annosa che però conto venga gradualmente risolta con un po' di sano rigore (come qualcuno ha già abbozzato l'anno scorso).

Onestamente condivido molte delle preoccupazioni di Agzaroth - e di certo non mi viene voglia di andarci l'anno prossimo.

e addio Pfister e al suo Maracaibo... ma Newdale almeno si salva?

io credo sempre che il mercato si evolve e si assesterà.
Considerate ks solo un canale come un altro:
gli autori interessanti ci saranno sempre, gli onesti mestieranti pure e i venditori di ciarpame anche

La cosa più bella di questa Essen è il viso sorridente di Tania?

Ottimo report. Personalmente io avevo adocchiato DEI (sono già pronto a pledgiare :D) e la seconda edizione di Marco Polo, per cui mi rassicurano le tue impressioni. Degli altri, sicuramente interessante Stronghold, seguirò la campagna KS con interesse.

Riguardo alle conclusioni, concordo in (quasi) tutto. Dico tutto perchè secondo me usare una fiera come vetrina per una campagna KS penso sia una cosa ragionevole e, oltrettuto, da modo che circolino i commenti. Almeno così è possibile sentire più campane prima di spendere soldi (quasi) alla cieca.

Grazie per il prezioso articolo!

themanwhosoldth... (non verificato)

La cosa migliore è la biondina al tavolo di Obscurio. Per il resto non ho ben capito il motivo di andare a queste fiere se non si è addetti al lavoro...

 

La cosa migliore è la biondina al tavolo di Obscurio. Per il resto non ho ben capito il motivo di andare a queste fiere se non si è addetti al lavoro...

Si va perché è bellissimo (punto)

Per quanto riguarda Maracaibo (che ho avuto l'onore di provare con Agzaroth e Tania) non sarei così critico. Chi ama Pfister, amerà Maracaibo.

Sono invece molto più critico di Agzaroth (cosa che mi pare incredibile) riguardo It's Wonderful World: il cuore del gioco è bello, ma non c'è nessuna compensazione... chi parte forte, vince. A metà partita puoi tranquillamente sapere chi vincerà (oltre a questo ci sono poi altre scelte di game design piuttosto discutibili). Più che un bel gioco, direi un'occasione persa.

themanwhosoldth... (non verificato)

[quote=Garzabibbo]

Si va perché è bellissimo (punto)

De gustibus...

"Sempre più tavoli della fiera, anche di editori e autori affermati, sono destinati a giochi che devono ancora andare su Kickstarter, come una sorta di preview/pubblicità per la campagna che verrà. Quindi i giochi editi fanno sempre più spazio ai giochi che verranno finanziati: una particolare trasformazione della fiera che non so se sia di mio gusto."

KS ormai è diventato un canale per ridurre, se non azzerare, il rischio d'impresa ed il fatto che si stia allargando sui tavoli di Essen fa pensare che il mercato degli editori stia cambiando e virando su di un sistema KScentrico. Seppur vista da me con diffidenza non so se questa cosa sia un male assoluto: è un cambiamento e come tale va metabolizzato e, magari, digerito...vuol dire che prima di vedere un gioco in italiano dovrà passare ancora più tempo...

 

AGZ sembra che le espansioni di Marco Polo 1 siano compatibili con il 2... la cosa dovrebbe essere riportata in un paragrafo del nuovo regolamento.

 

AGZ sembra che le espansioni di Marco Polo 1 siano compatibili con il 2... la cosa dovrebbe essere riportata in un paragrafo del nuovo regolamento.

Questo ce lo avevano detto, ma diciamo che mi dispiace perdere personaggi particolari come il nontirodadi o il cagacasette. Ecco, avrei preferito trovarli già dentro la scatola di Marco Polo II.

Io ho visto invece che sta aumentando anche lo show business. 
Ho visto sempre più blogger interessati a foto con "influencer" come Tom Vassel & co piuttosto che foto ai giochi. Mi domando se come in altri mercati la bellezza dei giochi non verrà decisa da pochi che veicoleranno l'informazione attraverso i blogger che li idolatrano. 

Beh. Chiaro che mentre ci si interessa di milioni di giochi senza nessuna selezione... il tema dei giochi è curioso. Non sono libri. Il libro, lo compri, lo leggi, lo metti nella libreria e salvo casi particolari, non lo rileggi mai piú. Il gioco sarebbe nato per essere giocato. Il bilanciamento lo dovrebbe tarare a prova di mille di partite. Invece prendiamo giochi a cui se ci fai cinque partite è molto. E poi dentro un altro. Che è poi l'unico motivo per il quale il mercato cresce. insomma, di pagano 80 euri per fare diciamo cinque partite ad un gioco 1-4 giocatori (in media). Sono 5 euro a partita a giocatore. Quindi, piú che il bilanciamento, una qualità del gioco dovrebbe essere basicamente quella di rendere al massimo già alla terza o quarta partita. Sui kickstarter poi c'è da dire che l'importanza di estetica, miniature, milioni di aggeggi, artwork alle stelle, sminuisce l'importanza del gamplay. Insomma, il kickstarter in se non è un dramma, ma come viene usato, si che lo è. Personalmente dei materiali me ne frega il giusto. Che siano nella norma è il massimo che chiedo. Che siano chiari, che l'ergonomia sia sufficiente, e punto. Frega nulla di miniature e simili. Quando lessi che barrage lo volevano fare con le gocce trasparenti, o quando leggo che uno stretch goal di High Frontiers sono i dischi translucidi, mi vien da ridere e mi passa la volgia di comprarlo. Mi chiedo come possa una persona essere invogliata a comprare un gioco perchè avrà i dischetti translucidi. Insomma, kickistarter è la dimostrazione che Churchill aveva ragione sulla democrazia. E tant'è.

Il mercato delle miniature è profondamente anglosassone, in particolare americano.

Per la maggior parte di noi sarà pur bello giocare con le miniature del prossimo venturo kickstarterone, 
ma ciascuno di noi credo sia d'accordo che se mancano le miniature, a meno di situazioni estreme tipo KDM, si proxa e via. 

Kickstarter però permette progetti più ambiziosi che prima nessuno rischiava.
Per poterlo fare però si deve adattare ai gusti del pubblico sulla piattaforma che,
indovinate un po', è quello statunitense. 

La domanda che allora vi faccio è la seguente:
l' evoluzione ha testimoniato Azgaroth, "il kickstarter a Essen" (scusate la mia maledetta sintesi giornalistica) vuol dire più importare un canale di comunicazione e vendita o esportare un modo di concepire il gioco da tavolo?

Banalmente: siamo sicuri che essen si "kickstarterà"? io comincio a vedere sempre più progetti su ks che strizzano gli occhi a me, giocatore europeo, sempre più case europee (e italiane, vivadio) che si ci buttano con campagne... altalenanti, ma anche con giochi che poi fanno una gran bella figura e mostra di sè.

Io vedo che quando c'è gente che sa cosa fare quando crea un gioco si hanno gli Scythe, i Gloomhaven, i Barrage e i Black Rose War. Nessuno di questi è pienameno o affatto american e se gli american sono diventati i Nemesis su kickstarter, secondo me è cambiato tantissimo.

Mentre dico questo tenete presente che i numeri della Fantasy Flight a confronto su di un altro pianeta,
il retail è un altro pianeta: kickstarter è solo una frontiera e come tale è permeabile ad confronto che prima era molto meno marcato tra modi di giocare. Sarebbe piuttosto interessante capire dove sta andando,no? :D 

 

 

Penso che le criticità rilevate da Agzaroth rispecchino in fondo l’evoluzione naturale di un “ecosistema” come il mondo dei giochi: da prodotto nicchia, il gioco da tavolo si sta ritagliando un suo spazio più grande e “pop” (famiglie ai tavoli di fiere “di settore”, KS sempre più sbrilluccicosi e usati per minimizzare gli svantaggi ecologici del rischio d’impresa...), consentendo al gioco stesso di auto sostenersi; arriverà un punto di picco (secondo me lo stiamo vivendo ora, o forse - dopo i report che ho letto di Essen - l’abbiamo appena scavalcato) e poi una contrazione fino ad un nuovo riassestamento.

Bene osservare con attenzione quindi, e chiamare le cose col proprio nome (belle o brutte che siano), ma non tutto potrebbe essere da buttare.

Io vedo che quando c'è gente che sa cosa fare quando crea un gioco si hanno gli Scythe, i Gloomhaven, i Barrage e i Black Rose War. Nessuno di questi è pienameno o affatto american e se gli american sono diventati i Nemesis su kickstarter, secondo me è cambiato tantissimo.

Discorso interessante, però sottolineerei che Barrage non è un esempio virtuoso, ANZI. Dimostrazione della "KS FRENZY" che sta prendendo un po' tutti: un gran gioco incastonato in una PESSIMA campagna Kickstarter che ha seriamente rischiato di rovinarne il mercato (non ci è riuscita solo perchè appunto era ed è obiettivamente un gran gioco). Fossero usciti in retail, sarebbe stato un successone, punto.

Io ho trovato molto validi due giochi heavy 

era of Tribes 

 chicago 1875

il primo un giocone di Civilizzazione per me fantástico ed equilibrato con tempi contenuti 

 

secondo è un azionario con una buonissima integrazione di piazzamento lavoratori variabile fatto veramente bene 

 

entrambi hanno interazione 

 

entrambi da 8,5

 

 

Era of Tribes l'ho comprato e dovrebbe arrivarmi a giorni, in fiera non era provabile.

Chicago...esce la mia recensione domani, lo avevo finanziato con Kickstarter.

e addio Pfister e al suo Maracaibo... ma Newdale almeno si salva?

Perché? Agzaroth parlava male anche di Great Western Trail, sempre di Pfister, quando uscì, come della maggior parte dei giochi di Lacerda. Non rientrano nei suoi gusti. Basta saperlo.

Discorso interessante, però sottolineerei che Barrage non è un esempio virtuoso, ANZI. Dimostrazione della "KS FRENZY" che sta prendendo un po' tutti: un gran gioco incastonato in una PESSIMA campagna Kickstarter che ha seriamente rischiato di rovinarne il mercato (non ci è riuscita solo perchè appunto era ed è obiettivamente un gran gioco). Fossero usciti in retail, sarebbe stato un successone, punto.

Tratto da: https://www.goblins.net/articoli/essen-2019-report-finale-di-agzaroth#co...
 (cito così perché ho fatto una stupidata cercando di farlo normalmente XD)

Sapevo sarebbe stato notato XD
Vero, la campagna è stato un disastro ma è un esempio di evoluzione del mercato.

La Cranio era al primo kickstarter e ha pagato lo scotto, ma la strada è quella e mi domando se barrage avrebbe mai visto la luce senza la piattaforma.
E quindi: sarebbe mai uscito in retail? 
Ancora: sarebbe mai uscito un gioco così 10 anni fa, quando l'uber era Caverna?
E siamo sicuri che Barrage non sia stato un successo dopo tutta la tempesta che ha passato? 

:D

 

Ho letto la tua recensione di Chigaco 1875 a me è piaciuto tanto il gioco però l'ho provato solo in fiera e lì mi ha dato una bella sensazione ,  le tue osservazioni potrebbero essere esatte , ora lo rigiocherò con calma a casa e ti saprò dire.

Per Era of Tribes ti dico dopo 2 partite fatte che :

grafica (anche se a me non dispiace lo stile retró) e  iconografia non è un granché e va assimilata però il gioco è fatto veramente bene e ha molte idee nuove e interazione tra giocatori , a me ha trasmesso la civilizzazione come nei giochi Anni 90 del Pc ,sostanzialmente  è un Civ german con piazzamento lavoratori  nella tua plancia, devi stare molto attento sul morale altrimenti prendi dei malus devastanti . La ruota delle tecnologie è geniale anche se potrebbe sembrare ostica da comprendere alla prima partita per via dell'iconografia.

mi saprai dire le tue sensazioni quando ci giocherai 

Ammazza che legnate.

Grazie per l'highlight su DEI e il nuovo capitolo di Stronghold. A questo punto, da amante dei giochi di assedio, devo chiederti se hai avuto modo di provare Freedom! della Phalanx Games che sembra davvero interessante.

Inoltre mi piacerebbe sapere come mai ritieni Blackout un punto basso di Pfister. Francamente non é così male, ha delle idee interessanti, forse un pò troppo "puzzle" per i gusti di alcuni. Riconosco che non é un capolavoro ma le meccaniche mi sembrano molto solide.

Inoltre mi piacerebbe sapere come mai ritieni Blackout un punto basso di Pfister. Francamente non é così male, ha delle idee interessanti, forse un pò troppo "puzzle" per i gusti di alcuni. Riconosco che non é un capolavoro ma le meccaniche mi sembrano molto solide.

La faccio breve perché meriterebbe un articolo: Mombasa aveva idee nuove (la gestione delle carte, il sistema azionatio con le scale) ed erano anche messe giù bene, sebbene con un paio di parti un po' posticce; Great Western Trail aveva una grande idea (il percorso che i giocatori costruiscono), soffocata poi da un tipo di game design che si limita ad aggiungere roba su roba per aumentare le variabili in modo addizionale, ma la grande idea di fondo resta; BlackOut non fa altro che riciclare sue idee già viste e inserirle nella solita struttura ridondante, dando ancora più peso alla parte casuale. Per cui per me dei suoi tre german pesi è il punto più basso, al netto della sola partita per ora fatta a Maracaibo (che comunque mi pare ancora decisamente sotto a Mombasa e GWT). Come hai detto tu, meccaniche solide, ma escono un migliaio di giochi con meccaniche solide. Se non c'è qualcosa in più, il gioco viene presto dimenticato, nel limbo dei "vorrei ma non posso". 

Dimenticavo la considerazione più importante: la famigliole tedesche che si piazzano al tavolo e fanno TUTTA la partita, con rapidità da bradipo e commentando ogni mossa, sono la cosa più odiosa della fiera. Da badilate sulla schiena.

non entro nel merito dei giochi o dei voti perchè valgono quel che valgono provati alla fiera, sopratutto i cinghiali che devono essere provati in tranquillità. Uno dei giochi che mi ha piacevolmente sorpreso è stato Sanctum, lo pensavo più pesante e invece è risultato veloce e tutto sommato leggero.

Ma la frase quotata madonna quant'è vera. Giochini con 2 mosse in croce ci impiegavano 10 minuti a mossa manco stessero discutendo della teoria della relatività e facevano tutta la partita fino in fondo. Giochi da max 1 ora li finivano in almeno 2....un'agonia

Perché? Agzaroth parlava male anche di Great Western Trail, sempre di Pfister, quando uscì, come della maggior parte dei giochi di Lacerda. Non rientrano nei suoi gusti. Basta saperlo.

Con Maracaibo non ti perdi nulla anzi, aggiunge una certa randomicità con le carte e le battaglie (molto contenuta comunque), ma non è nulla di che. Sembra un GWT un po' più leggero e random e ho qualche dubbio sull'effettiva potenza di alcune carte.

Obbligatorio il draft iniziale perchè se becchi la mano con 3-4 carte sconto di 1 moneta te la do vinta e ne facciamo un'altra ripartendo subito.

Imho Maracaibo lo puoi benissimo lasciare dov'è che tanto lo si troverà in giro a prezzo più basso entro poco tempo.

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