Meccaniche e affini: collezione set

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Etsy

All'inizio non volevo scrivere questo capitolo della serie, perché parla di una meccanica che si spiega un po' da sola e spesso è usata come mero accumulatore di punti; ma poi...

Approfondimenti
Giochi

Dalla Goblinpedia:

Collezione set: meccanica che spinge i giocatori a collezionare serie di oggetti affini, per ottene benefici o punti vittoria.

Se aprite il database di BoardGameGeek e filtrate per la meccanica set collection, vi apparirà una caterva di giochi. Questo perché in moltissimi titoli il collezionare qualcosa è utilizzato come fonte di punti vittoria a fine partita. 

Ecco perché diventa difficile – se non inutile – un elenco anche dei migliori giochi con questo meccanismo: è un qualcosa si puramente accessorio, che non costituisce una meccanica principale, ma solo secondaria, che esplica la sua funzione solo a fine partita. 

Citiamo quindi, in questo articolo, solo qualcuno di questi esempi “classici” di accumulo, mentre cerchiamo poi di soffermarci su giochi che usano la meccanica in modo un po' più particolare, magari come motore centrale del gameplay.

Collezione set per fine partita

Come dicevamo, in questa categoria rientra la maggior parte dei giochi per i quali viene citata una meccanica di collezione set. Si accumulano un certo numero di elementi durante il gioco e questi daranno punteggio alla fine, oppure durante la partita.

Se ci pensate bene, anche tutti quei giochi che vi danno qualche manciata di punti finali, a mo' di consolazione per le classiche risorse avanzate, sfruttano questa meccanica (personalmente non ho mai amato questa scelta: mi sembra un contentino e non premia chi quelle risorse è riuscito a sfruttarle in partita). Di seguito qualche esempio tra i più famosi.

Copertina di The Castle of Burgundy
The Castles of Burgundy
In Rising Sun uno dei sistemi per fare punti alla fine della partita è aver accumulato segnalini guerra differenti, vincendo battaglie nei vari territori della mappa. Questo spinge i giocatori a muoversi costantemente verso nuovi obiettivi, evitando il cosiddetto turtleing.

In Twilight Imperium IV si fanno punti in vari modi, durante il gioco, a seconda delle carte obiettivo uscite, e molti di questi consistono appunto nell'accumulare tot elementi entro la fine del round.

Sempre durante la partita, ne I castelli della Borgogna si accumulano tessere animali sulla propria plancia, ogni volta traducendole in punti e ricontando anche gli animali del medesimo tipo dell'ultima tessera piazzata.

Keyflower e Keyper (quest'ultimo Goblin magnifico 2018) mettono a disposizione delle tessere che, se acquisite, danno punti a fine partita per aver accumulato un certo tipo di risorsa. In questo caso la collezione set non è quindi automatica, ma va in qualche modo “attivata”, procurandosi i giusti pezzi per metterla a frutto.

Agricola ha un punteggio finale che si basa interamente sulla collezione set. La particolarità, qui, è data dal fatto che non prendere un determinato elemento conferisce punti negativi, mentre prenderlo in enormi quantità non serve a nulla, dato che c'è un tetto ai punti ottenibili. Si tratta di un meccanismo che premia un corretto sviluppo organico.

Sullo stesso principio, ma con una meccanica differente, troviamo Tigris & Euphrates (così come altri giochi di Knizia che usano lo stesso sistema). In questo caso si arriva a fine partita con cubi (leggi: punti) accumulati in quattro diverse categorie/colori, ma solo quello con meno pezzi conterà effettivamente per vincere e, in caso di pareggio, si guarderà il secondo più scarso e così via. 

Collezione set con benefici durante la partita

Il classico esempio di questi giochi è dato da tutto ciò che normalmente viene rappresentato da un “contratto da soddisfare” o elementi analoghi (con nomi magari diversi, a seconda dell'ambientazione). Quindi si accumulano cose per cambiarle con altre nel corso di gioco; queste "altre" possono essere o merci più preziose, o più numerose, o punti vittoria, o una combinazione di alcune o tutte queste cose. 

Ad esempio in Sulle tracce di Marco Polo ci sono le tessere contratto che sono il modo complementare al viaggio per fare punti vittoria. Non solo le tessere presuppongono che si accumulino elementi per cambiarli con altri più preziosi o numerosi, o ancora in punti vittoria; ma anche il mero numero di tessere collezionato a fine partita mette in palio un premio di sette punti vittoria.

Similmente in Lords of Waterdeep ogni giocatore può soddisfare delle missioni pagando le risorse richieste e ottenendo altri benefici e punti vittoria.

Anche in Trajan si collezionano carte merce per riempire le navi, oppure si raccolgono tessere di vario tipo per combinarle e ottenere azioni bonus e punti vittoria. Ma anche mettere assieme il giusto set di segnalini colorati sul mancala sblocca la tessera bonus corrispondente.

In Empires: Age of Discovery, si collezionano tesserine merce durante tutta la partita. La rendita in denaro da loro prodotta si incassa in ogni round ed è molto importante per pagare altre azioni. Quella finale, invece, si traduce direttamente in punti vittoria.

Terraforming Mars è un gioco con un motore card driven in cui le combo di carte hanno un ruolo molto importante e spesso determinante tra il vincere e il perdere. Tali combo sono spesso più potenti a seconda del numero di elementi collezionati per innescarne una; per cui .se si ha una carta che sfrutta i “batteri”, giocare tante altre carte con quel simbolo la renderà progressivamente più forte.

In Spirit Island la collezione set è decisamente una meccanica accessoria; ma riuscire a sbloccare un'abilità speciale gratuita del proprio spirito grazie ai simboli laterali giocati con le carte è certamente una bella soddisfazione, nonché una spinta ulteriore verso la vittoria.

A volte, invece di ottenere premi, si evitano rogne - come ad esempio in In The Year of the Dragon, gioco in cui occorre pagare set di elementi per evitare che il gioco se la prenda con le nostre case e personaggi, distruggendocele e uccidendoli.

Altre volte ancora la collezione set è così importante da portare a una vittoria - o sconfitta - istantanea, come avviene in 7 Wonders Duel con il troppo divario tra i simboli guerra dei due giocatori, oppure con l'accumulo da parte di un singolo di sei diversi simboli scienza.

Collezione set come motore di gioco

Questa applicazione della meccanica è già più interessante e, sebbene sia legata per lo più a riempitivi o family, vedremo che arriva anche a coprire giochi di importante spessore.

Partiamo dal superclassico Ticket to Ride, in cui occorre mettere assieme carte dello stesso colore e poi giocarle per completare le tratte ferroviarie che ci interessano per fare punti.

In Splendor, altro introduttivo, si collezionano fiche di vari colori per comprare carte gemma. Queste valgono punti ma anche gemme bonus, che vanno così a sommarsi a quelle rappresentate dalle fiche per comprarne di ulteriori, sempre più preziose. 

Copertina scatola di Advanced Civilization
Copertina scatola di Advanced Civilization
Con Azul rimaniamo in ambito family: lo scopo è collezionare serie di piastrelle per poi piazzarla nella nostra griglia. Se ne prendiamo poche sprecheremo turni, se troppe rischiamo di sballare e prendere punti negativi. 

Alzando l'asticella rispetto a questi giochi, che comunque forniscono un ottimo livello di scelte ed interazione tra i partecipanti, troviamo un altro grande classico come Pandemia, ormai diffuso e pubblicato anche con numerose espansioni e spin-off. In questo gioco ci si muove su una mappa cercando di rimuovere cubi malattia prima che infestino il tabellone; ma, per vincere, occorre soprattutto accumulare cinque carte dello stesso colore e poi scartarle ad un centro di ricerca per curare una delle quattro malattie. Ovviamente le carte hanno anche altri preziosi utilizzi (muovere veloci, costruire, centri), per cui la scelta di cosa tenere e quando non è mai banale.

Con Five Tribes si alza ancora un po' l'asticella della difficoltà: nel gioco si spostano pedine su una plancia quadrettata con un meccanismo di mancala, per cui si semina una pedina alla volta e si esegue l'azione dell'ultima piazzata. A seconda del colore di questa pedina e della quantità prelevata (si prendono tutte quelle di quello stesso colore), si esegue una diversa azione e si guadagna un differente bonus. A fine partita c'è, al solito, la conta dei punti vittoria con altre collezioni set.

Saliamo ancora di livello e incappiamo in Great Western Trail, il cui motore è un mazzo di carte mucca, differenti per valore e colore. Si ha una pedina che si muove ciclicamente su un percorso del tabellone, sul quale si aggiungono progressivamente nuovi edifici per nuove azioni e bonus. Le carte si usano appunto per queste azioni e i set adatti composti dalle mucche ci rendono più efficienti e performanti.

Infine approdiamo a un mostro sacro, pachidermico sia come regole che come durata, ma di rara forza evocativa: Advanced Civilization, o, se preferite, la sua ultima versione Mega Civilization. Una delle meccaniche protagoniste del gioco è la pesca delle carte merce in base al numero di città possedute dalla propria civiltà. Queste carte vengono scambiate con gli altri partecipanti, con l'obbligo di dire la verità su almeno due carte offerte, ma potendo mentire sulla terza che non solo può essere una merce diversa dalla dichiarata, ma anche una pericolosa calamità: questi pesanti eventi distruttivi si celano infatti tra le preziose carte. I set di merci hanno un valore esponenziale all'aumentare della quantità e sono determinanti per comprare nuove tecnologie, nonché per avanzare nei punti vittoria.

Conclusione 

La meccanica di collezione set ce la ritroviamo, bene o male, in un sacco di giochi, non fosse altro che per il punteggio finale, che spesso la sfrutta. Personalmente non mi fa impazzire; ma, come abbiamo visto, ci sono casi in cui è sfruttata con intelligenza ed originalità, divenendo protagonista del gioco.

Commenti

Un'interessante sottogruppo della meccanica, peraltro, credo sia nei giochi - per lo più family - di contrattazione: mi vengono in mente gli ottimi I coloni di Catan e Bohnanza.

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