Classifica personale di Stef

Particolare gioco di prese caratterizzato da un setup originale e da una certa rapidità di fondo. Le carte sono molto chiare, l'ambientazione è mooooolto posticcia.

Il gioco scorre via tranquillo e le regole sono abbastanza snelle, tuttavia secondo me gli mancano quelle caratteristiche di spicco che possano farlo preferire ad un altro gioco di carte fantasy. Diciamo che se uno gioca già con Magic o con qualche LGC non smette di farlo per passare a Warage. Lo sviluppo è un po' lento, nel senso che dalla sua uscita non si vedono ancora altre espansioni. Il modello di vendita secondo me è parecchio sbagliato. Il set base NON serve per giocare. Non contiene abbastanza carte per giocare degnamente e richiede dunque l'acquisto abbinato di una o due espansioni. Considerando che queste sono auto-esclusive (una con le magie, l'altra con le armi/armature) per godersi il gioco bisogna cacciare i 70 euro e comprare tutto: proibitivo e assurdo nell'ottica di "Ok, vediamo se mi piace". Non ha proprio senso. Sarebbe stato 10 volte meglio proporre dei mazzi già pronti acquistabili singolarmente con cui provare effettivamente il gioco e POI eventualmente evolvere con le espansioni. Insomma, un card game discreto che però viene stroncato da un modello di vendita poco accorto. Vediamo un po' come si evolverà e se i produttori effettueranno qualche cambiamento in corso d'opera.

Gioco piuttosto elegante e snello, che pecca pesantemente di scarsa interazione tra i giocatori. Consigliabile giocare in 5 o, al limite in 4.

Altro card-game simpatico da parte di Adlung. Molto semplicistico ma comunque divertente. Gameplay piuttosto imprevedibile per via delle "pescate": difficile pianificare le mosse. Bella grafica. Stra-economico.

E' un gioco basato su un'idea simpatica che funziona meglio sulla carta piuttosto che nella realtà. Forse coi pezzi grandi il doppio sarebbe stato più divertente.

Cooperativo di Faidutti che, purtroppo, dopo qualche turno si gioca praticamente da solo, in quanto le mosse da effettuare sono quasi sempre palesi. Un sacco di roba in una scatolina. Contando che "regge" bene fino a otto giocatori il suo rapporto qualità/prezzo è molto elevato.

Giochino d'aste simpatico ma che viene a noia piuttosto presto.Grafica carina, anche se avrei messo i valori nell'angolo opposto per una migliore lettura.

Gioco di avventure fantasy estremamente semplice. Buona componentistica e abbastanza rapido da giocare. Brutta l'idea di ottenere potenziamenti casuali per i personaggi.

Semplice gioco di "avventure", in cui si viaggia per il tabellone raccogliendo gemme e usandole per ottenere punti vittoria. Abbastanza deludente se si cercano meccaniche un filino profonde. Bei materiali.

Proprio non riesce a riprendere la qualità del gioco di ruolo ispiratore, rivelandosi un gioco di carte abbastanza blando, sia per grafica che per meccaniche. Piacevole per le prime partite, si ride a denti stretti.

Interessante giochino di carte per due, ma un tantino sovra-prezzato. Ottime le illustrazioni.
Dopo qualche partita: il voto cala sensibilmente. E' testato male, sbilanciato e al di la delle bellissime illustrazioni c'è poco. Longevità pessima.

Il Nome della Rosa diventa un board game e lo fa sposando le meccaniche di Cluedo e speziandole un pò. Buoni materiali, bella ambientazione, ottima dotazione, ma il gioco mi annoia parecchio.

Gioco che oppone chiari pregi (la durata e il design visivo) a difetti altrettanto evidenti (come una scarsa originalità delle meccaniche). Alla fin fine è un gioco di maggioranze con qualche bassezza in più per infastidire gli avversari. Niente di memorabile, sopratutto niente per cui valga la pena spendere tutti 'sti dindi.

Iniziamo col dire che le regole della versione italiana sono scandalose nella loro ermeticità. Scaricate delle istruzioni più civili si può capire come Dungeoneer sia un dungeon-crawler abbastanza canonico e ben strutturato. Purtroppo il tutto risulta un pò troppo lasciato al caso e privo di particolare mordente. Bella l'idea del doppio punteggio per eroi e nemici, pessimi i segnalini da ritagliare, di una povertà incredibile (e dire che il gioco costa pure parecchio). Trascurabile.

A parte il piccolo anacronismo contenuto nel gioco, il miglior complimento che mi viene da girargli è che ha buoni artwork.

Per il resto "gira", anche se dura un po' troppo. Se avete uno scaffale con l'etichetta "Giochi assolutamente trascurabili che forse non giocherò mai più" compratelo e ficcatelo li.

Giochino per bambini governato per un buon 80% dalla fortuna col dado. Non è praticamente possibile pianificare le mosse e spesso si attende semplicemente di tirare la "mossa" giusta per entrare nella camera che ci interessa. Piacevole per una serata in famiglia e con bimbi, ma costa davvero TROPPO per quello che è: con lo stesso prezzo si compra Il Labirinto Magico e 1/2 altri giochi migliori.

Gioco giapponese per due caratterizzato da uno stile grafico molto confusionario e da un regolamento che può ricordare una via di mezzo tra Witch's Brew e Citadels. E' simpatico ma sembra un pò sbilanciato verso certi ruoli (più utili di altri). Qualche carta extra nel mazzo non avrebbe guastato. Le partite tendono a durare un po' troppo.

Gioco basato su un'idea molto carina e dotato di una grafica accattivante. Le carte sono un pò troppo piccole e la fortuna ha un peso decisamente troppo elevato.

Semplice giochino di duelli che ha senso in due e che perde efficacia in più partecipanti, nelle situazioni in cui si scatena la tecnica del "picchiamo tutti quel povero fesso li".

Giudizio della versione BASE del gioco: Un classico che per molti giocatori è stato la porta d'ingresso al mondo dei board-game "spessi". Il gioco è molto facile da apprendere e, pur nella sua semplicità, consente di creare qualche strategia. Per contro, la sua natura prettamente statistica (probabilmente produrrò, probabilmente pescherò quella carta...) lo rende inadatto a chi cerca un titolo tatticamente profondo. Oggi come oggi ci sono giochi simili ma molto più completi e profondi.

Poco controllabile e abbastanza banalotto. Trascurabile.

Derivativo, costoso, già visto, abbastanza inutile e anche poco profondo: questo succede quando un ottimo designer come Wallace sviluppa i giochi quando ha mal di testa. Trascurabile.

Variante sul tema di Lost Cities. Modesto.

Filler semplice semplice, con un set di regole facile da spiegare e un paio di condizioni particolari che sono insidiose e che vanno tenute a mente (i materiali di alcune sfere che fanno conflitto tra loro). Grafica simpatica.