Classifica personale di dimarco70

Espansione: il gioco non migliora aumentandoil numero di giocatori.

Gioco di conquista deterministico. Buona l'idea della rondella, e interesante il rudimentale albero di tecnologia. Procede rapido e brillante per i primi due terzi, mentre diventa prono alla paralisi da analisi nell'ultimo terzo, che risulta oltremodo noioso.

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Brillante l'idea, ma datato il gioco.

Semplice gioco per bambini. Interessate il medoto di movimento dei segnalini, che presenta delle scelte sufficientemente interessanti.

Divertente (e sperabilmente cacirone) gioco di programmazione, com bellissimi materiali. Soffre dello stesso problema del suo simile (ma assai più interessante) cugino Ricochet robots: alcuni giocatori hanno una abilità innata che li rende irraggiungibili nella ricerca della sequenza ottimale.

Simpatico giochino di posizionamento. Con piu' di 3 giocatori diventa caotico. Se giocato in maniera competitivo diventa cosi' cattivo da non essere adatto neanche come gioco introduttivo.

N. Giocatori Consigliato: 2=3>4>>5

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Grafica peggiore del suo gemello medievale. Computo dei campi semplificato, ma l'azzeramento finale dei punteggi delle opere rimaste imcomplete obbliga ad un comportamento ancora piu' opportunistico e aumenta la caoticita' generale del gioco.

La pista delle biglie in casa. Divertente, anche appassionante, ma a poco a che fare con la mia idea di gioco da tavola.

Simpatico gioco di esplorazione. Puo' valere la pena di giocarlo con le regole della seconda edizione, che rendono il gioco un po' piu' strategico.

Simpatico gioco di cattiverie, con forte dipendenza dalla posizione nel turno, elevata casualità e notevole componente di attacco indiscriminato degli avversari. Troppo lungo per quello che dà.

Riedizione del gioco della pulce.

Incluso nella versione inglese del gioco base.

Simpatico giochino che permette di far giocare fino a 8 giocatori, Breve, destinato ad un pubblico giovane.

Semplice gioco di carte per due persone. Piacevole e disimpegnato.

Semplice gioco demenziale di bluff. Divertente sia nella versione semplice che in quella avanzata.

Il classico tedesco fatto dagli americani. Belli i materiali, ma da un punto di vista di meccaniche, il mix risultante riesce a vanificare le scelte strategiche per colpa di iniezioni di aleatorietà nei momenti sbagliati del turno.

Gioco di carte, basato sulla interazione che le carte giocate hanno fra di loro su degli indici che vengono utilizzati per ottenere risorse con cui acquistare "leggi", che valgono punti vittoria e forniscono abilità speciali che permettono di differenziare le strategie. Caotico e di difficile lettura se giocato in 5 giocatori.

Semplicissimo gioco di deduzione e bluff, adatto ad un pubblico anche molto giovane.

Difficile valutare questo gioco.

I materiali sono decisamente poveri e soggetti ad una usura impressionante.
Il tabellone/affresco, fulcro e "punto di forza" del gioco e', per l'appunto, un quadro e non un tabellone: gli spazi e i movimenti sullo stesso sono lasciati alla fantasia/memoria dei giocatori, in quanto niente sul tabellone aiuta a mantenere chiara e sotto controllo la situazione. In buona sostanza, il tabellone e' esclusivamente decorativo. Le carte (porzioni dell'affresco) sono altrettanto oscure, a meno che non si ricorra ancora una volta ad un notevole sforzo mnemonico).

Tolta la grafica, resta un gioco di aste e carte, particolarmente vincolato dai meccanismi che impediscono di avere un runaway leader (il ricco che diviene ancora piu' ricco), ma che al contempo allungano e rendono ripetitivo il gioco. I punti vittoria sono elargiti in modo piuttosto casuale, e alcuni meccanismi (come il mazzo fato) sono troppo affidati alla dea bendata per poter parlare di un "grande gioco strategico, forse all'altezza di Puerto Rico o di Caylus".

Il gioco non ha subito una fase di test sufficiente, al punto che alcune regole sono cosi' complesse da non essere facilmente interpretabili, e l'autore stesso le ha piu' volte modificate (reinterpretate) col passare del tempo.

Si tratta insomma di un'opera imcompiuta, alcune idee e meccaniche ci sono e sono buone, ma il risultato completo non e' di sicuro sufficiente.

Stupisce un po' la quantita' di voti estremamente alti che spesso riceve. D'altronde, e' un gioco fatto in Italia e questo ne giustifica, come altri casi illustri, una valutazione sicuramente fuori dalle righe da parte di molti illustri commentatori.

Gioco di collegamento. Mediocre come materiali e poco interessante in termini di decisioni.

Altro spinoff televisivo, fatto con lo scopo di spennare i polli sfruttando la notorietà del programma televisivo corrispondente.

Uno dei classici "guiochi di società", insieme al Cluedo e al Monopoli. La versione italiana è ingessata dal "catenaccio" insito nel fatto che il difensore può difendere con lo steso numero di carri armati dell'attaccante. La più dinamica versione americana dà il vantaggio numerico all'attaccante.