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Imagine that you're a supercomputer. Now imagine that you're bored. So you dream up a little contest for you and a couple of your supercomputing buddies. Your task is to move one of the stupid little robots out on the factory floor through a series of checkpoints scattered throughout the factory. The wrinkle, however, is that the factory floor is filled with all kinds of inconvenient (if not down-right deadly) obstacles located in various locations: conveyor belts, crushers, flame-throwers, pushers, teleporters, oil slicks, pits, et cetera. But the real fun comes when the robots cross each other's path, and suddenly your perfect route is something less than that...
In RoboRally players each control a different robot in a race through a dangerous factory floor. Several goals will be placed on the board and you must navigate your robot to them in a specific order. The boards can be combined in several different ways to accommodate different player counts and races can be as long or as short as player's desire.
In general, players will first fill all of their robot's "registers" with facedown movement cards. This happens simultaneously and there is a time element involved. If you don't act fast enough you are forced to place cards randomly to fill the rest. Then, starting with the first register, everyone reveals their card. The card with the highest number moves first. After everyone resolves their movement they reveal the next card and so on. Examples of movement cards may be to turn 90 degrees left or right, move forward 2 spaces, or move backward 1 space though there are a bigger variety than that. You can plan a perfect route, but if another robot runs into you it can push you off course. This can be disastrous since you can't reprogram any cards to fix it!
Robots fire lasers and factory elements resolve after each movement and robots may become damaged. If they take enough damage certain movement cards become fixed and can no longer be changed. If they take more they may be destroyed entirely. The first robot to claim all the goals in the correct order wins, though some may award points and play tournament style.
The game was reprinted by Avalon Hill (Hasbro/WotC) in 2005.
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Nella pizzeria vicino casa dove andavo coi miei da bambino c'era una stanza dedicata ai videogiochi. All'inizio m'intimidivano un po': mi sembravano difficili. Metti una moneta, dai due colpetti a caso e subito una torma di strane creature piombano sul tuo avatar e lo fanno a pezzi, oppure lo sorpassano, oppure gli lanciano oggetti, oppure strane bolle lo investono, uccidendolo, oppure un baratro s'apre sotto i suoi piedi, risucchiandolo.
Ci vuole un po' di pratica e quindi parecchie monete.
Il più delle volte, mi limitavo a guardare, affascinato, le schermate di presentazione: sapete, quelle dove i personaggi combattono, corrono, saltano, sparano per un po', poi impazziscono, fanno idiozie e muoiono. Nelle schermate dimostrative non c'è un'intelligenza alla prova, il programma ti sfida a mettercela tu.
Ecco, questa è la sensazione che mi da RoboRally: robottini che vanno dritti alla meta per un po', poi cominciano a girare su se stessi, prendono direzioni sbagliate e muoiono. Ogni volta, mi viene voglia di piazzare una macchina fotografica a perpendicolo sulla plancia per catturare la sequenza di assurdi movimenti dei corridori... ma poi non lo faccio, perchè comunque non si vedrebbero i laser!
Dopo parecchi RoboRally, s'impara a muovere il proprio Robot come danzando, evitando ogni ostacolo (ma non sempre i laser degli altri), sfruttando i tappeti mobili, sincronizzandosi con le presse... ma la cosa più divertente resta sempre vedere i neofiti spremersi le meningi, tesi come ad un esame, programmando ogni carta con la cura di un potatore di bonsai per poi scoprire d'aver fatto male i calcoli e trovarsi ad andare dalla parte sbagliata, magari inevitabilmente verso un pozzo, o senza più carte da giocare al turno dopo, tanto da essere poi costretti a girare in tondo, con la magra consolazione di sparare ad ogni mossa.
Un gioco assolutamente fantastico, nel quale si tenta in continuazione (e di solito invano) di mettere ordine al caos. Da giocare almeno in sei per renderlo ancora più adeguatamente incasinato (si allungano i tempi a dismisura, ma il RoboRally è un gioco da duri: ci vogliono nervi saldi ed una buona dose di pazzia).
Con tutti (e tanti) giocatori esperti, da provare assolutamente la modalita capture the flag.
Difetti?
- Ti brucia il cervello e magari non combini niente comunque: bisogna averci voglia e prenderla sul ridere (ovvero, avere la capacità/ il temperamento di divertirsi anche se non si ha più la possibilità di vincere perchè si è rimasti indietro o qualcuno si è involato).
- A volte è un po' stancante stare lì ad eseguire tutte le mosse con tanti giocatori: se ognuno fa da se' è un casino, ci vuole che i giocatori esperti mettano ordine... e di solito tocca al proprietario del gioco (cioè a me).
- Alcune persone hanno reali difficoltà ad immaginare movimenti astratti nello spazio.
- La tensione del gioco a tempo non è per tutti, inoltre deve piacere la sensazione di "frustrazione" tipica dei giochi di corse con componente aleatoria.
- Con grossi scarti di abilità fra i giocatori, forse è meglio introdurre una classifica finale a tre posizioni, perchè a volte il neofita che è in fondo non ha tempo nemmeno di toccare la prima bandiera e ciò è anche troppo frustrante.
- La meccanica dei tappeti mobili che curvano è poco intuitiva.
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