In questo elenco ci sono almeno quattro cafolavori imperituri. Tanta, tanta roba.
Cos'è l'ambientazione? La risposta ce la dà, come sempre, la Goblinpedia:
“Unione di tema (l'argomento del gioco), personaggi (quale parte i giocatori sono chiamati a recitare) e scopo (cosa i giocatori devono fare per conseguire l'obiettivo del gioco).”
Il problema si presenta quando cerchiamo di collegare meccaniche ad ambientazione. In tal caso parliamo di ambientazione aderente:
“Quanto più le scelte dei giocatori in termini di tema + personaggi + scopo corrispondono alle scelte di gioco veicolate dalle meccaniche, tanto più l'ambientazione sarà aderente al gioco. In caso contrario si parla di ambientazione posticcia o scollegata o scollata o appiccicata, eccetera”
E procedendo oltre arriviamo al concetto di immedesimazione, o ambientazione sentita:
“L'immedesimazione viene veicolata principalmente da tre fattori: ambientazione aderente; propensione individuale ad immedesimarsi in un tema che ci piace o ci tocca particolarmente; materiali e grafica che aiutano il coinvolgimento emotivo.”
Fatte queste premesse, ho cercato di individuare dieci giochi che esaltassero l'ambientaziione da cui partono o quella creata apposta per loro.
Quindi, ci tengo a precisarlo, questi non sono “i dieci migliori american di sempre”, ma i dieci giochi da tavolo che meglio fanno risaltare la propria ambientazione e che sono anche dei giochi validi.
Partiamo dunque, in ordine sparso, con i dieci campioni: dopo la breve descrizione, compaiono alcune voci che ne indicano la scalabilità, la durata, se è presente una modalità a campagna, la complicazione nell'apprendere le regole e la complessità nel padroneggiare il gioco (queste ultime due espresse con tre semplici valori relativi: bassa, media, alta); infine alcuni link utili.
La guerra dell'anello
Lo fa con diverse operazioni di successo, ovvero:
- fonde la parte bellica, più generale, che coinvolge gli eserciti della Terra di Mezzo, con quella più ristretta e particolare della Compagnie dell'Anello, che deve infiltrarsi tra le linee nemiche, mentre il nemico gli dà la caccia con i Nazgûl;
- crea due condizioni di vittoria – una legata alla guerra, l'altra alla distruzione dell'anello – che lasciano al giocatore, da una parte margine di manovra, dall'altra la necessità di non poter trascurare nulla;
- le meccaniche di gestioni di dadi e carte si amalgamano con gli Eventi giocabili dai giocatori stessi, che riprendono quelli della famosa trilogia.
Insomma, La guerra dell'anello è un gioco di ampio respiro che non dimentica a nulla e porta direttamente nel mondo di Tolkien, facendo rivivere l'avventura con un andamento simile, ma forse con un diverso finale.
Numero ideale di giocatori: 2
Durata indicativa: 180 minuti
Gioco a campagna? No
Difficoltà di apprendimento: alta
Complessità di gioco: alta
> Recensione di Magilla
> Non-recensione del signor Darcy
> Recensione espansione Battaglie della Terza Era
> Guida strategica forze del bene
> Guida strategica forze del male
Star Wars: Rebellion
Il gioco prende un po' tutta la saga e ne ricostruisce gli eventi su un planisfero ampio e curato, in cui è possibile ritrovare i luoghi amati dai fan. Ma non solo, a questa grande scala di eventi, in cui l'Impero combatte con ampio vantaggio e cerca disperatamente il covo ribelle, si sovrappone una parte più microscopica ed eroica in cui i personaggi agiscono in prima persona, rivestendo un ruolo chiave in tutti gli eventi di gioco.
Il giocatore è quindi, da una parte protagonista e motore di tutte le decisioni strategiche del gioco, dall'altra impersona i suoi beniamini, ricalcandone le gesta.
Non c'è nulla di meglio sul mercato per rivivere la saga di Star Wars con un gioco da tavolo.
Consigliata l'espansione per migliorare il combattimento (che era l'unica parte un po' meno ispirata) ed aggiungere nuovi importanti protagonisti.
Numero ideale di giocatori: 2
Durata indicativa: 180 minuti
Gioco a campagna? No
Difficoltà di apprendimento: alta
Complessità di gioco: alta
> Recensione
> I tre migliori giochi da tavolo di... Corey Konieczka
> Tutti contro Tutti, Magnifico 2017
Nemesis
Ma al di là del riferimento cinematografico, quello che cattura il giocatore è proprio l'aderenza tra ciò che si fa e ciò che si vive, lo stato costante di tensione che si prova ad ogni singola mossa, ad ogni singola scelta.
Il non potersi fidare mai del tutto dei propri compagni di viaggio, il sapere che l'obiettivo degli altri potrebbe danneggiarci eppure il dover fare comunque, per certe situazioni, affidamento sui compagni, crea la sensazione di essere sempre in bilico su una lama di rasoio.
I mostri aggiungono la loro parte, con i classici, dentro la scatola, che ricordano il citato Alien, ma altri, delle espansioni, che si rifanno ad ambientazioni altrettanto famose, come Dead Space e i Miti di Cthulhu.
“Nello spazio nessuno può sentirti urlare”, ma al tavolo ne sentirete parecchie.
Numero ideale di giocatori: 3-5
Durata indicativa: 120 minuti
Gioco a campagna? No
Difficoltà di apprendimento: media
Complessità di gioco: media
> Recensione di Agzaroth
> Recensione di Linx
> Recensione di Rosengald
> Recensione delle espansioni
Kingdom Death Monster
Un'enorme scatola nera, detta “la bara” non solo per l'aspetto, ma anche per ciò che contiene, ci porta in un mondo distopico avvolto nelle tenebre, in cui scampoli di umanità tentano di sopravvivere ai mostri che li assediano.
L'atmosfera è cupa, letale, distorta: sembra di vivere all'interno di un incubo in cui tutto è precario. Persino la vita del più forte ed equipaggiato dei guerrieri può essere spazzata via da un evento particolarmente sfortunato e nefasto.
In Kingdom Death Monster è il vostro villaggio che deve sopravvivere a nemici sempre più potenti, sacrificando vite umane ed evitando di affezionarsi troppo ai singoli protagonisti.
Se volete vivere un'avventura oscura e malata, questo è il gioco giusto.
Numero ideale di giocatori: 1-2
Durata indicativa: 60-90 minuti a partita
Gioco a campagna? Sì
Difficoltà di apprendimento: media
Complessità di gioco: alta
> Recensione
Arkham Horror LCG
Il candidato maggiore, considerati tutti gli aspetti, era Eldritch Horror, ma alla fine ha prevalso l'LCG perché ha un setting più coinvolgente e palpabile (singoli e specifico posti contro la mappa del globo) e una maggiore varietà di situazioni.
Non è perfetto neanche lui, dato che come prodotto di sole carte rimane a un certo livello di astrazione.
Anche le meccaniche non sono certo perfette (penso all'odioso sacchetto da cui si pesca) e meno tecniche che in altri LCG, ma in questo caso possono ben rappresentare la sfida contro un ignoto infinitamente più potente dei personaggi che lo affrontano.
Numero ideale di giocatori: 1-3
Durata indicativa: 60-90 minuti a partita
Gioco a campagna? Sì
Difficoltà di apprendimento: media
Complessità di gioco: media
> Recensione della scatola base
A Game of Thrones: The Boardgame (second edition)
Anche se le bettaglie e la strategia militare rivestono il ruolo chiave, non è possibile trionfare senza quel compromesso politico, la diplomazia e i sotterfugi tanto cari a Martin, descritti meravigliosamente nei suoi libri e qui riprodotti in tutta l'atmosfera che permea il gioco da tavolo.
Meglio giocarlo in 6, ma ci sono comunque varianti funzionanti anche in 4 o 5. La Madre dei Draghi - esansione - porta il gioco a supportare anche 8 partecipanti.
Numero ideale di giocatori: 6 (8 con espansione)
Durata indicativa: 180-240 minuti a partita
Gioco a campagna? No
Difficoltà di apprendimento: alta
Complessità di gioco: alta
> Recensione della seconda edizione
> Recensione de La Madre dei Draghi
> I tre migliori giochi da tavolo di Christian T. Petersen
Dune
In Dune sei fazioni asimmetriche si affrontano per il predominio di Arrakis e della sua preziosa spezia. Lo fanno militarmente, con un sistema di combattimento che verrà poi ripreso da diversi altri titoli di successo, sia, soprattutto, diplomaticamente, formando alleanze temporanee, perpetrando tradimenti, trovando nuovi patti.
Ci sono giochi praticamente identici sviluppatiin modo migliore (vedi Rex), ma l'atmosfera di Dune nessun altro la può restituire in questo modo.
Si può vincere da soli o in squadra, ma non rilassatevi mai in Dune: nella mano che stringe la tua può esserci sempre nascosto un Gom Jabbar.
Numero ideale di giocatori: 6
Durata indicativa: 180-240 minuti
Gioco a campagna? No
Difficoltà di apprendimento: media
Complessità di gioco: media
> Recensione
> Recensione Dune 2019
> Dune VS Rex
Tainted Grail
In Tainted Grail respirerete tutta l'aria di una Avalon morente e decadente, che rischia di sprofondare inghiottita dalle nebbia e dall'oblio.
Non siete eroi, siete uomini comuni, con qualche capacità e con altrettanti limiti e afflizioni, il cui unico scopo sarà la ricerca della verità.
Non ci sono scelte facili o scontate e da tali scelte dipenderanno le sorti del vostro mondo.
Combattere, interagire, indagare, esplorare: Tainted Grail piazza una meccanica di risoluzione degli scontri molto tecnica all'interno di una narrazione romanzesca che potrebbe benissimo essere un libro, o un film.
Attenzione: è un gioco con una forte componente narrative e un impegno in termini di tempo non indifferente.
Numero ideale di giocatori: 1-2
Durata indicativa: 120-180 minuti a capitolo
Gioco a campagna? Sì
Difficoltà di apprendimento: media
Complessità di gioco: alta
> Recensione di Linx
> Recensione di Rosengald
> Recensione di Azy01
> Tainted Grail: un'avventura lunga due giorni
Battlestar Galactica
Battlestar Galactica, con le sue tre espansioni, ripercorre tutta la saga dell'omonima serie, ma a voi, per giocare e divertirvi, basterà la base.
Quello che fa meglio di tutti è trasmettere il dubbio negli alleati, che sia un traditore, che ce ne sia più di uno, che uno stia giocando male apposta. Finirete così per imprigionare i vostri stessi compagni, privarvi di forze importanti e magari non riconoscer il vero pericolo che avete sotto agli occhi.
Di più: potreste essere voi, il pericolo, senza saperlo fino a metà partita.
Battlestar Galactica è un gioco maestro nell'istillare il sospetto in tutti, nel far giocare con prudenza quando ci vorrebbe audacia, nel mettere pressione a tutti: a chi agisce sotto copertura e non vuole farsi scoprire e a chi sta dalla parte giusta ma non sa di chi fidarsi.
Numero ideale di giocatori: 5
Durata indicativa: 180 minuti
Gioco a campagna? No
Difficoltà di apprendimento: media
Complessità di gioco: bassa
> Recensione
> I tre migliori giochi da tavolo di... Corey Konieczka
> Tutti contro Tutti: Battlestar Galactica
> Versus: Battlestar Galactica vs Dark Moon vs Dead of Winter vs Homeland
> Guida strategica
Sherlock Holmes: Consulente Investigativo
Nel corso di una decina di casi, dovrete districarvi tra indizi, deduzioni, giornali, testimonianze, appunti e soprattutto combattere contro l'infallibile e rapidissimo intuito di Sherlock Holmes, che gareggerà contro di voi per risolvere per primo il caso (spoiler: perderete sempre).
Non è il punteggio finale, però, che conta in questo gioco: è il percorso.
Per goderselo occorre essere un gruppo affiatato, che abbia voglia di passare una lunga serata assieme a conversare, fare speculazioni, seguire piste, confrontarsi.
Se avete la giusta predisposizione, Sherlock Holmes: Consulente Investigativo vi regalerà serate indimenticabili in cui davvero dimenticherete tutto e diventerete solo degli investigatori di fine Ottocento.
Numero ideale di giocatori: 3-5
Durata indicativa: 180 minuti
Gioco a campagna? No
Difficoltà di apprendimento: bassa
Complessità di gioco: alta
> Recensione
Nota: dopo numerosi ripensamenti, Twilight Imperium IV è stato sostituito da A Game of Thrones: The Boardgame. Trovate Twilight Imperium nella lista "I migliori american di sempre".