Pax Viking non dovrebbe avere manipolazione sociale "***"? Ogni volta che fai journey hai la possibilità di "dialogare" con i giocatori che hanno una barca nella stessa regione.. dove con dialogare intendo sia commerciare ed effettuare accordi, ma anche minacciare di invadere e ottenere carte o monete in cambio di un non attacco.. a me è capitato abbastanza spesso di usare ciò..
Per una descrizione più analitica e precisa dei vari profili, cliccate sull'articolo che abbiamo tradotto: Quantic Foundry – profili motivazionali dei giocatori
Morte e Distruzione, obiettivo principale:
- conflitto: competizione con gli altri, interazione diretta e distruttiva, possibilità di eliminare gli avversari.
Morte e Distruzione, obiettivi secondari:
- manipolazione sociale: fare pressione mentale, intimidire, raggirare, persuadere, ingannare. La vittoria può anche arrivare per raggiri e pressioni effettuate e non necessariamente per aver giocato meglio; o meglio, per questo tipo di giocatore aver "fregato" un avversario, con elementi di metagioco, fa parte dell'aver giocato meglio di lui.
Valutazione delle singole voci per gioco:
basso*, medio**, alto***
Ankh
Il terzo gioco della trilogia degli dèi di Eric Lang. Dopo Scandinavia e Giappone, qui approdiamo nell'antico Egitto. Gli dèi stessi scendono in campo, guidando alla battaglia i loro seguaci, sconvolgendo la geografia delle nazioni, evocando mostruose creature.
Il sistema di selezione azioni è particolare: se ne scelgono due a turno a testa, ma quando un tracciato azione arriva in fondo, si provoca anche un evento, controllato da chi ha fatto l'azione scatenante. Occorre quindi il giusto compromesso tra azioni ideali e le opportunità lasciate agli altri. Ma anche nel resto del gioco ci sono particolarità tutte da scoprire: il merge tra gli ultimi due giocatori, che giocano così da alleati la parte finale della partita; le carovane di cammelli che cambiano gli equilibri in campo, creando nuove regioni; il combattimento basato tutto sulla lettura delle intenzioni avversarie e sulla sapiente amministrazione della propria mano di carte.
- Conflitto ***
- Manipolazione sociale **
- Complessità **
Recensione
I tre migliori giochi da tavolo di Eric Lang
Oath
Un gioco strano, in cui alleanze temporanee e interessi personali fanno da padroni. Ogni giocatore persegue il proprio obiettivo di vittoria, che può essere quello comune, stabilito dal Cancelliere, o quello specifico pescato da un mazzo. Ciascuno costruisce la propria rete di sostenitori e alleati nel regno, si sposta da una zona all'altra, arruola un esercito, recupera artefatti che lo potenziano. La meccanica base è quella dei punti azione, che sono inversamente proporzionali alle forze messe in campo, per cui più ti rafforzi, meno flessibilità avrai. La partita dura un numero variabile di round e spesso, in quelli finali, più di un giocatore è in grado di vincere e si termina in un tutti contro tutti dove la priorità è sempre bloccare chi è più vicino al traguardo.
- Conflitto ***
- Manipolazione sociale ***
- Complessità ***
Recensione
I tre migliori giochi da tavolo di Cole Wehrle
Atlantic Chase
Un wargame navale, ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale. In questo caso parliamo dei tentativi di intercettazione e dei combattimenti dei tedeschi contro le flotte alleate. Il sistema si basa tutto sulla “posizione presunta” dei convogli. Infatti molto del gioco è basato sul tracciamento delle rotte e sulla localizzazione precisa della flotta avversaria nell'Atlantico, per poi sfociare, solo alla fine, nel combattimento vero e proprio (sempre che si riesca nell'intento).
È un wargame in piena regola, destinato agli appassionati del genere, con un regolamento complesso che arriva fortunatamente spezzettato in parecchi scenari tutorial a difficoltà crescente.
- Conflitto ***
- Manipolazione sociale *
- Complessità ***
Brian Boru
La lotta per la dominazione dell'Irlanda, tra clan rivale e invasioni vichinghe. In Brian Boru i giocatori devono cercare di ottenere la maggioranza e il controllo nelle varie regioni irlandesi e al contempo respingere le scorrerie vichinghe, procacciare vantaggiosi matrimoni per la propria prole, influenzare la chiesa in modo che costruisca prestigiosi monasteri nei propri possedimenti, aumentando il valore della regione.
Può sembrare un normale gioco di maggioranze, ma la sorpresa arriva con la meccanica base: il trick-taking. Viene infatti distribuito, tramite draft, in ogni round, un mazzo di carte, con vari colori, corrispondenti ai villaggi che si vogliono influenzare, un valore e due effetti: uno applicabile se si vince la mano, l'altro se la si perde. La sapiente amministrazione di tali carte è alla base della buona riuscita della vostra partita.
Conflitto **
Manipolazione sociale **
Complessità *
Kemet: Blood and Sand
La riedizione di Kemet, in una nuova veste grafica, con le espansioni integrate e qualche piccolo cambiamento. Anche qui siamo nell'antico Egitto, rappresentiamo una divinità e guidiamo i nostri seguaci alla conquista dei più importanti luoghi di culto e delle città lungo le sponde del Nilo.
Nel percorso, arruoleremo nuove truppe, ma soprattutto svilupperemo tecnologie e metteremo al nostro fianco potenti e leggendarie creature, in grado di sbaragliare interi eserciti. Anche qui il combattimento è gestito da una mano di carte che vengono giocate simultaneamente, tentando di leggere le intenzioni avversarie in base a forze in campo e situazione contingente.
È un gioco molto dinamico, con soventi ribaltamenti di fronte, in cui nessuno è mai al sicuro.
- Conflitto ***
- Manipolazione sociale **
- Complessità **
Pax Viking
Un gioco del sistema Pax, alla portata della maggior parte dei giocatori. In Pax Viking gestiamo un clan vichingo che deve esplorare, colonizzare, commerciare e infine combattere nei territori che vanno dalla Groenlandia all'India, solcando mari e risalendo fiumi. Ogni giocatore ha quattro azioni disponibili ad ogni turno, con cui fare tutte queste cose. Come in tutti i Pax, esiste un mercato comune di carte a costo crescente, che serve per rafforzare la propria fazione, ma anche per innescare il termine della partita. Ogni volta verranno sorteggiate o scelte quattro differenti condizioni di vittoria e starà al giocatore capire e quale sia per lui la più papabile e perseguirla in una corsa contro il tempo rispetto agli altri.
- Conflitto ***
- Manipolazione sociale **
- Complessità **
Recensione di Agzaroth
Recensione di FrancescoSpagnolo
Riftforce
Un gioco di carte per due (con l'espansione di arriva anche a giocare in quattro, a coppie) che si gioca in mezzora. Ci sono diverse fazioni che vengono scelte tramite un draft dai giocatori, fino ad averne quattro a testa. A questo punti i mazzetti scelti si mescolano tra loro, a formarne uno unico per ciascun giocatore. Lo scopo è giocare tali carte lungo una linea di confine, per prendere il controllo delle varie parti di tale linea di battaglia (il Rift) e/o uccidere le carte avversarie. In tali modi, infatti si ottengono i punti vittoria.
Semplice da capire, ma con una bella profondità, di gioco, numerose combinazioni tra le carte e alta rigiocabilità. Una delle migliori sorprese dello scorso anno.
- Conflitto ***
- Manipolazione sociale *
- Complessità *
Sanctuary
Un altro gioco di carte, anche stavolta uno contro uno. In questo caso troviamo sei fazioni con mazzi prefatti, tutte molto diverse, che si affrontano su un campo di battaglia diviso in quattro zone. Tra le particolarità del gioco, spiccano i Santuari, ovvero carte che rappresentano luoghi magici e che ogni fazione possiede in numero di quattro, specifici per esaltare le sue abilità.
I santuari sono l'obiettivo di gioco (si vince quando quelli avversari sono distrutti), ma anche un modo per potenziare le truppe in campo: infatti, round dopo round, attiveranno le loro proprietà, andando a potenziare la fazione a cui appartengono.
Ottima la differenziazione tra i mazzi, così come rapido e coinvolgente il gameplay.
- Conflitto ***
- Manipolazione sociale *
- Complessità *