I tre migliori giochi da tavolo di... Acchittocca (+ Virginio Gigli + Flaminia Brasini)

Gli Acchittocca e i loro membri: oggi tocca a loro avere una Top-3

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La biografia apocrifa del signor Darcy

Gli Acchittocca sono uno dei più famosi e apprezzati collettivi di autori a livello mondiale, tanto che spesso sono chiamati ad aprire le serate di Simone Luciani.

Sono formati da Flaminia Brasini, Virgilio Gigli più i due alla ritmica che non mi ricordo.

L'esordio avviene nel 2006 con Leonardo Da Vinci, un piccolo gioellino che... ah, ma ve ne parla già Agzaroth.

Seguono poi i non irresistibili Ghost for sale e Comuni prima del loro gioco più celebre, Egizia, tedesco in cui le azioni sono disposte lungo un percorso lineare e i giocatori devono decidere quali eseguire e quali saltare, esattamente come coi titoli degli Acchittocca.

Dopo Egizia gli Acchittocca hanno deciso di prendersi una pausa - che, voglio dire, hanno rotto gli ABBA, devono resistere loro? Ma in anni recenti sono tornati con Terramara, gioco che vanta diversi estimatori. Convinti che si tratti di un inedito di De André.

Del 2020 è Alma Mater, ambientato nel mondo universitario del Quattrocento, quando le lezioni si tenevano in scomode aule di legno, gli studenti impazzivano su tomi polverosi e i professori spesso erano coinvolti in casi di baronaggio.

I membri degli Acchittocca hanno collaborato - singolarmente o, nel caso di Flamini e Gigli, in coppia - a diversi titoli italiani di successo degli ultimi anni e a Coimbra.

Meritevoli di una citazione ci sono Lorenzo il Magnifico e Grand Austria Hotel, titoli spesso accostati tra loro in maniera un po' superficiale. Tipo ora.

I nome di questo gruppo di quattro autori deriva ovviamente dall'abitudine che si ha nel richiamare all'ordine un giocatore troppo distratto o troppo prono a paralisi da analisi, esperienza che immagino abbiamo avuto tutti, prima o poi.

Degli Acchittocca fanno infatti parte, sin dal lontano 2001, Virginio Gigli, Flaminia Brasini, Stefano Luperto e Antonio Tinto.

In questa piccola rassegna mi sono trovato spesso di fronte sì a giochi firmati “Acchittocca”, ma anche titoli a cui hanno partecipato solo alcuni di loro, magari assieme ad altri autori non facenti parte del gruppo.
Mi sono dunque posto il problema di come regolarmi in merito, considerando anche che la produzione degli Acchittocca non è così estesa.
La risposta è stata la seguente:
Ho escluso i giochi a cui ha partecipato solo uno dei membri. Quindi non troverete Viva il Re! (2004, Stefano Luperto); o Grand Austria Hotel (2015, Virginio Gigli e Simone Luciani, gioco di cui ho parlato già nell'articolo dedicato a Simone Luciani); o Mystery House: Adventures in a Box (2019, Antonio Tinto); o infine Frutticola (2020, Virginio Gigli e Giovanni Fiore).
Ho invece incluso i giochi a cui hanno partecipato almeno due membri del team (che poi, vedrete, sono sempre Flaminia Brasini e Virginio Gigli).

L'esordio è del 2006, con Leonardo da Vinci. È un piazzamento lavoratori in cui occorre bilanciare le risorse ottenute con il progresso che si fa nel proprio laboratorio, per completare le invenzioni. Infatti gli stessi lavoratori vengono utilizzati per entrambe le funzioni e se completare opere è vitale per incassare nuovi soldi, avere nuovi materiali è fondamentale per portarle a termine. Il sistema con cui si acquisiscono queste nuove risorse è anch'esso interessante, essendo una sorta di asta in cui anche chi offre meno ottiene la ricompensa, ma è costretto a pagare di più. E siccome, in questo gioco, i soldi (i fiorini), sono anche i punti vittoria, questi pagamenti extra possono costare molto cari.
È un gioco semplice ma ben fatto, molto teso, che richiede ottimizzazione in ogni mossa e buona programmazione strategica, mediata da una forte interazione, a fronte poi di regole scarne ed essenziali. 
Esteticamente è altrettanto povero e poco attraente, cosa che probabilmente lo ha penalizzato nel tempo. Meriterebbe probabilmente maggior fortuna e un'edizione di lusso, anche se viene da pensare che questo tipo di gioco molto asciutto non sia più apprezzato come lo era anche solo dieci anni fa, anche in campo german.

Ghost for Sale (2007) è un deduttivo in cui i giocatori devono acquisire, tramite una sorta di asta al buio, delle vecchie dimore scozzesi, infestate da fantasmi. Il fatto è che il valore degli edifici viene deciso dai giocatori stessi attraverso la disposizione, in segreto, di alcuni gettoni. Poi ciascuno può fare delle puntate per scoprire tali valori e infine andare di nuovo a puntare per acquisire le dimore in base alle informazioni scoperte. 

Comuni (2008) è un altro gioco in cui la base per accaparrarsi carte edifico da costruire è un'asta, fatta con pedine che possono essere potenziate spendendo oro. Ciascuno cerca di far crescere il proprio comune, dato che buona parte dei punti vittoria arriva da tali costruzioni, ma anche di difenderlo dalle quattro invasioni che scandiscono il ritmo. Occorre partecipare assieme, spendendo soldati, per arginare il pericolo, pena la perdita di punti vittoria in misura proporzionale a chi ha offerto meno.

È però col gioco successivo che gli Acchittocca fanno davvero successo: Egizia (2009). Si tratta di un gioco che sfrutta una meccanica fondamentale, poi ripresa anche in altri titoli (es: Glen More, Francis Drake), ovvero il fatto di avere un percorso lineare di azioni e di poter piazzare un proprio lavoratore (barche, in questo caso) solo su uno spazio a valle del proprio precedente piazzamento. Dato che gli spazi sono anche esclusivi, per la maggior parte, come nei classici piazzamento lavoratori (e anche i pochi non esclusivi sono limitati e comunque favorevoli a chi arriva prima), si genera una piacevole tensione al tavolo, con l'urgenza di arrivare per primi a determinate azioni e, di contro, il rischio di saltare troppi spazi utili a monte.
L'edizione del 2019 – Egizia: Shifting Sands – uscita con Kickstarter in una versione deluxe e poi anche in edizione retail, va a limare e correggere alcune sbavature di bilanciamento delle azioni di quella originale del 2009, portando il gioco al suo massimo apice.

Paradossalmente, dopo il grande successo di Egizia, gli Acchittocca si fermano. Ciascuno di loro lavora a progetti paralleli ed in particolare Flaminia Brasini e Virginio Gigli si mettono all'opera su Lorenzo il Magnifico, assieme a Simone Luciani (2016) e poi fanno uscire Coimbra (2018), un gioco di gestione dadi in cui i giocatori draftano dadi di vari colori, il cui valore determina la potenza dell'azione eseguita e il colore il tipo di rendita ottenuto a fine round. 
È un buon gioco di gestione dadi, probabilmente un po' prono a paralisi da analisi, vista la molteplice valenza della singola scelta, che non riesce però ad entrare nell'olimpo dei giochi con questa meccanica.

Nel 2019, anno del rilancio su Kickstarter di Egizia: Shifting Sands, esce anche per Essen uno dei loro giochi più sottovalutati e forse troppo presto dimenticati: Terramara
In questo caso i twist di gioco sono due:
- la meccanica base, che è un piazzamento lavoratori, consente di posizionare un proprio meeple anche in zone più redditizie ma più lontane dal villaggio, raccogliendo sì più risorse, ma anche ritardandone il ritorno al giocatore, che si trova quindi con meno forza lavoro;
- ogni giocatore ha una tessera personaggio che, nella versione giovane a inizio partita, dà un bonus per rendere più performante un qualche aspetto del gioco, poi, quando il giocatore stesso lo desidera, viene girata sul lato “anziano”, perdendo il bonus ma fornendo un sistema per fare più punti vittoria.
Terramara prevede anche un meccanismo di interazione diretta con cui si possono attaccare gli avversari per rubare loro risorse ed è forse stato questo ad allontanare parte del pubblico german, meno abituato a tali meccaniche.

Alma Mater (2020) è un piazzamento lavoratori, ambientato nelle università italiane del 1400, molto carico di opzioni, ma senza una reale innovazione o twist meccanico, rispetto a decine di altri giochi simili. Sì, c'è la necessità di comprare risorse (libri) dagli altri giocatori, rifornendoli così di monete, ma non ho trovato la cosa notevole. Probabilmente ha fatto più parlare di sé per la polemica fatta scoppiare da qualcuno che trovava strano non ci fossero studenti o professori di colore nell'Italia del 1400.

Quest'anno arriverà anche Golem, fresco di Kickstarter, che riprende alcuni aspetti di Grand Austria Hotel, anche se la meccanica base, invece dei dadi, sfrutta la combinazione di alcune biglie di diverso colore e la loro posizione relativa in riga o colonna per generare combinazioni di azioni. Anche questo gioco non è targato Acchittocca, ma è fatto da Brasini e Gigli assieme a Simone Luciani.
E nell'attesa del prossimo Acchittocca, vediamo la top-3 dei loro giochi ad oggi:

Egizia: Shifting Sands

Rimane ad oggi il gioco di riferimento nella produzione Acchittocca. 
La nuova versione, anche senza scomodare la costosa versione deluxe proposta con Kickstarter, ne aggiorna alcuni piccoli aspetti, valorizzando le azioni che prima erano meno forti e limando quelle prima più potenti, fornendo un nuovo e migliore equilibrio di gioco.
Il meccanismo base è semplice, ma rimane uno dei sistemi più tensivi ed efficaci per spingere i giocatori a scelte significative e a una gestione del rischio.

Perché dovreste provarlo

Rimane un gioco che ha avuto numerosi apprezzamenti e che ha contribuito a diffondere lo stile italico nel mondo del gioco. È un gioco ancora ampiamente godibile che non è stato superato nell'implementazione del suo meccanismo centrale, per cui risulta fresco anche per i nuovi giocatori.

Perché potrebbe non fare al caso vostro

Fondamentalmente parliamo di un german puro, in cui l'ambientazione egizia è solo di facciata e presto relegata in secondo piano. Potrebbe anche piacervi poco una certa ripetitività e linearità dello svolgimento della partita, per cui si tratta di raccogliere risorse base per impiegarle in costruzioni che danno punti vittoria, senza digressioni. Inoltre, alcuni obiettivi pescati da un giocatore a fine della partita, possono essere automaticamente già realizzati regalando punti gratuiti "immeritati".

Terramara

Entrato nella selezione del Goblin Magnifico 2020, Terramara ha sicuramente raccolto meno consensi di quanto meritasse. 
Si tratta anche del gioco più pesante e complesso creato dagli Acchittocca, quello per cui è richiesto maggior impegno in termini di gameplay e tempo di gioco.
Pur presentandosi come un classico piazzamento lavoratori, nasconde al proprio interno un paio di finezze ed originalità che lo fanno finire dritto al secondo posto di questa Top-3.
Il meccanismo base, il più evidente, è quello per cui è sempre possibile mandare regolarmente lavoratori negli spazi più vicini al villaggio, ottenendo subito le risorse raccolte, ma, al contempo, è possibile viaggiare in spazi più lontani sulla plancia, per ottenere risorse con un round di differita, con anche il lavoratore che rimane bloccato a raccoglierle. Se il gioco valga la candela sta al giocatore deciderlo. Man mano che la partita avanza, questi spazi si sbloccano progressivamente, ampliando le possibilità di raccolta sul tabellone, nell'arco di un round.
L'altro aspetto, più nascosto, ma spesso altrettanto importante, è il potere asimmetrico con cui ogni fazione parte. Si tratta di una tessera personaggio fronte/retro. Sul fronte si ha un bonus per una determinata azione, sul retro un bonus per fare punti in qualche modo. Sta al giocatore decidere quando fare il passaggio, irreversibile, tra giovane a anziano (a questo corrispondono il fronte/retro della tessera) e quindi quando privilegiare la raccolta dei punti alla costruzione di un motore di gioco.

Perché dovreste provarlo

Il meccanismo dei lavoratori che funzionano in differita e della plancia che evolve è, secondo me, ampiamente degno di nota e il gameplay proposto nel complesso da Terramara qualcosa di nuovo e diverso che potrebbe piacervi molto... così come molto poco.

Perché potrebbe non fare al caso vostro

Perde un po' nell'aspetto estetico, rimanendo forse un po' indietro rispetto agli standard moderni, soprattutto consente un grado di interazione indiretta, ma soprattutto diretta, che spiazza il pubblico abituale di questo genere di giochi e meccaniche. C'è infatti il modo per attaccare gli avversari tramite un tracciato militare e rubare loro alcune delle preziose risorse raccolte. La quantità è fissa e prevedibile, ma in ogni caso la perdita è dolorosa.

Leonardo da Vinci

Allora, a questo terzo posto avrei probabilmente messo Lorenzo il Magnifico, se non fosse che è già stato inserito nella terna di Simone Luciani.
Così, tra tutti gli altri, onestamente ho scelto di rispolverare un po' la classica perla nascosta, anche perché di un peso differente dai due precedenti e perché effettivamente una riedizione, il gioco, la meriterebbe.

Perché dovreste giocarlo

È un buon peso medio di ottimizzazione costante delle mosse. La meccanica base, che fonde il piazzamento lavoratori con l'asta, è una bella trovata, ripresa in seguito, con altre modalità, da giochi che hanno avuto maggior fortuna (es: Keyflower). 
Non stiamo parlando di un capolavoro, ma di un gioco che comunque merita una possibilità.

Perché potrebbe non fare al caso vostro

Giocatori proni a paralisi da analisi lo renderanno più lungo di quel che dovrebbe essere e l'appeal grafico e dei materiali è decisamente basso, se raffrontato agli standard odierni.

2006 Leonardo da Vinci (Acchittocca)
2007 Ghost for Sale (Acchittocca)
2008 Comuni  (Acchittocca)
2009 Egizia (Acchittocca)
2016 Lorenzo il Magnifico (Flaminia Brasini, Virginio Gigli, Simone Luciani)
2018 Coimbra (Virginio Gigli, Flaminia Brasini)
2019 Terramara (Acchittocca)
2019 Egizia: Shifting Sands (Acchittocca)
2020 Alma Mater (Acchittocca)
2021 Golem (Flaminia Brasini, Virginio Gigli, Simone Luciani)

Commenti

Ne ho provati solo 4 della lista, in ordine di apprezzamento direi che i migliori 3 sono: Coimbra, Lorenzo il Magnifico, Alma Mater.

Ho escluso Egizia perché nella vecchia edizione aveva qualche sbavatura a livello di game design, immagino che sia stata corretta con la nuova edizione.

Terramara è un po' che lo devo provare, lo ha un amico in collezione ma non ha ancora visto il tavolo.

Ho terramara in collezione da un paio di mesi ma deve ancora vedere il tavolo, psero di rimediare in questo settembre. Sono molto curioso di provare Alma Mater che in italia non è stato preso in considerazione d nessun editore e per questo paga un po in termini di notorietà

Leonardo da Vinci in Top 3?? Seriamente?? :-D

Io lo apprezzai pure quando uscii (ho anche la mini-espansione) ma non ho mai visto un gioco più rivenduto sui mercatini o varie aste, tanto che era anche diventato un "meme" di oltre dieci anni fa! :-D

Onestamente non è un brutto gioco, funziona, ma non ha anima. Alcune meccaniche credo fossero troppo avanti per l'epoca in cui il piazzamento lavoratori ancora non dominava il mercato.

Provato Coimbra... molto piaciuto, Lorenzo il Magnifico aperto e rivenduto, Leonardo da Vinci... regalato dopo aver letto le regole

eh come siete cattivi con Leonardo. Era davvero troppo avanti per i tempi: per me merita il recupero.

Scusate se vado un po' OT ma vorrei spendere due parole riguardo alla polemica sull'assenza di studenti di colore in Alma Mater, citata en passant nell'articolo: a suo tempo, l'editore intervenne nella discussione affermando che, molto semplicemente, non credeva ci fossero molti studenti "scuri" nelle università italiane del 1400 - un assunto, mi pare, condiviso anche dall'estensore dell'articolo (nonché da me a suo tempo, sia chiaro). Si giustificava insomma una scelta grafica potenzialmente polticamente scorretta col principio di aderenza storica - principio che, va detto, non è quasi mai centrale nello sviluppo di un german, ma vabbè, ci può anche stare. Il problema è che, dopo qualche ricerca fatta da valenti utenti bgg, è venuto fuori che in realtà in quelle università ce n'erano eccome, di studenti non-bianchi: gli scambi (e gli scontri) commerciali e culturali col mondo arabo avevano portato sorprendenti commistioni etniche, per cui c'erano famiglie nobili che adottavano rampolli di origine africana, servitori arabi che venivano mandati a studiare nelle università per aiutare negli affari, e così via (pare che persino Lorenzo il Magnifico avesse un po' di sangue nero nelle vene!)... Insomma, se proprio si vuole giustificare l'assenza di persone di colore con l'aderenza storica, bisognerebbe per lo meno FARLA, una ricerca storica preliminare, senza basarsi su vaghe nozioni generali inevitabilmente fallate da preconcetti (che, meglio ripeterlo, avevo anche io eh). Anche perché poi, a voler essere pignoli, nelle università del tempo c'erano di sicuro meno studenti donne che studenti "colorati", e però qualche donzella all'interno delle illustrazioni ce la hanno piazzata... E questo come lo giustifichi a questo punto? Se decidi di sovrastimare la presenza numerica di una categoria storicamente minoritaria e svantaggiata per aumentare varietà e immedesimazione, non dovresti sorprenderti se un'altra categoria storicamente minoritaria e svantaggiata si impunta, specie di questi tempi... Insomma, la questione è complicata, di sicuro in America il movimento Black Lives Matter tende, per così dire, a pescare con le bombe, attaccando con troppa veemenza e senza fare i dovuti distinguo, però stiamo davvero attenti pure noi a non dare nulla per scontato. My two cents.

aitan_3 scrive:

Scusate se vado un po' OT ma vorrei spendere due parole riguardo alla polemica sull'assenza di studenti di colore in Alma Mater, citata en passant nell'articolo: a suo tempo, l'editore intervenne nella discussione affermando che, molto semplicemente, non credeva ci fossero molti studenti "scuri" nelle università italiane del 1400 - un assunto, mi pare, condiviso anche dall'estensore dell'articolo (nonché da me a suo tempo, sia chiaro). Si giustificava insomma una scelta grafica potenzialmente polticamente scorretta col principio di aderenza storica - principio che, va detto, non è quasi mai centrale nello sviluppo di un german, ma vabbè, ci può anche stare. Il problema è che, dopo qualche ricerca fatta da valenti utenti bgg, è venuto fuori che in realtà in quelle università ce n'erano eccome, di studenti non-bianchi: gli scambi (e gli scontri) commerciali e culturali col mondo arabo avevano portato sorprendenti commistioni etniche, per cui c'erano famiglie nobili che adottavano rampolli di origine africana, servitori arabi che venivano mandati a studiare nelle università per aiutare negli affari, e così via (pare che persino Lorenzo il Magnifico avesse un po' di sangue nero nelle vene!)... Insomma, se proprio si vuole giustificare l'assenza di persone di colore con l'aderenza storica, bisognerebbe per lo meno FARLA, una ricerca storica preliminare, senza basarsi su vaghe nozioni generali inevitabilmente fallate da preconcetti (che, meglio ripeterlo, avevo anche io eh). Anche perché poi, a voler essere pignoli, nelle università del tempo c'erano di sicuro meno studenti donne che studenti "colorati", e però qualche donzella all'interno delle illustrazioni ce la hanno piazzata... E questo come lo giustifichi a questo punto? Se decidi di sovrastimare la presenza numerica di una categoria storicamente minoritaria e svantaggiata per aumentare varietà e immedesimazione, non dovresti sorprenderti se un'altra categoria storicamente minoritaria e svantaggiata si impunta, specie di questi tempi... Insomma, la questione è complicata, di sicuro in America il movimento Black Lives Matter tende, per così dire, a pescare con le bombe, attaccando con troppa veemenza e senza fare i dovuti distinguo, però stiamo davvero attenti pure noi a non dare nulla per scontato. My two cents.

posso dirlo? che due coglioni sti discorsi

faccio un gioco da tavolo e se voglio metto gli studenti tutti neri/gialli/bianchi, perchè mi interessa il gameplay e me ne frego del resto: sono forse obbligato a fare ricerche storiche prima di pubblicare un gioco? 

Agzaroth scrive:

eh come siete cattivi con Leonardo. Era davvero troppo avanti per i tempi: per me merita il recupero.

Eh Eh... sì hai ragione, ma posso dire di essere andato in controtendenza e non averlo mai venduto, lo possiedo ancora anche se non lo gioco in effetti da un decennio. Ribadisco: a me piaceva, ma ricordo che la sua pecca (IMHO) era un po' di "coperta corta" anzitempo che faceva terminare la partita col sentore di "interruzione brutale", come se il gioco avesse meritato un altro paio di turni. Mi appunto di intavolarlo nel prossimo futuro: magari con l'occhio di oggi lo rivaluterò.

Scusate se vado un po' OT ma vorrei spendere due parole riguardo alla polemica sull'assenza di studenti di colore in Alma Mater, citata en passant nell'articolo: a suo tempo, l'editore intervenne nella discussione affermando che, molto semplicemente, non credeva ci fossero molti studenti "scuri" nelle università italiane del 1400 - un assunto, mi pare, condiviso anche dall'estensore dell'articolo (nonché da me a suo tempo, sia chiaro). Si giustificava insomma una scelta grafica potenzialmente polticamente scorretta col principio di aderenza storica - principio che, va detto, non è quasi mai centrale nello sviluppo di un german, ma vabbè, ci può anche stare. Il problema è che, dopo qualche ricerca fatta da valenti utenti bgg, è venuto fuori che in realtà in quelle università ce n'erano eccome, di studenti non-bianchi: gli scambi (e gli scontri) commerciali e culturali col mondo arabo avevano portato sorprendenti commistioni etniche, per cui c'erano famiglie nobili che adottavano rampolli di origine africana, servitori arabi che venivano mandati a studiare nelle università per aiutare negli affari, e così via (pare che persino Lorenzo il Magnifico avesse un po' di sangue nero nelle vene!)... Insomma, se proprio si vuole giustificare l'assenza di persone di colore con l'aderenza storica, bisognerebbe per lo meno FARLA, una ricerca storica preliminare, senza basarsi su vaghe nozioni generali inevitabilmente fallate da preconcetti (che, meglio ripeterlo, avevo anche io eh). Anche perché poi, a voler essere pignoli, nelle università del tempo c'erano di sicuro meno studenti donne che studenti "colorati", e però qualche donzella all'interno delle illustrazioni ce la hanno piazzata... E questo come lo giustifichi a questo punto? Se decidi di sovrastimare la presenza numerica di una categoria storicamente minoritaria e svantaggiata per aumentare varietà e immedesimazione, non dovresti sorprenderti se un'altra categoria storicamente minoritaria e svantaggiata si impunta, specie di questi tempi... Insomma, la questione è complicata, di sicuro in America il movimento Black Lives Matter tende, per così dire, a pescare con le bombe, attaccando con troppa veemenza e senza fare i dovuti distinguo, però stiamo davvero attenti pure noi a non dare nulla per scontato. My two cents.

Non dovresti dare troppo credito a quello che scrivono gli stranieri sulla storia d'Italia in BGG.

Io ho seguito la polemica a suo tempo. il forum era pieno di stranieri che cercavano di dare una visione personale di come era il medioevo europeo, soprattutto in relazione alle università italiane.

nel 1300-1500, i regni Italiani erano in continua guerra con gli stati del nord africa, quindi contro quello che successivamente sarebbe diventato un unico impero ottomano.

I "mori" di quel periodo sul suolo italiano erano principalmente servi/schiavi/ o incatenati alle galere da guerra veneziane proprio a causa di questo.

Non c'era niente di multietnico o politically correct in quel periodo.

Gli italiani catturati dagli ottomani a loro volta facevano la stessa fine.

Diverso il discorso della Spagna, che a causa della pluricentenaria dominazione araba sul suo territorio, aveva una mescolanza etnica e culturale radicalmente differente.

Comunque hanno sbagliato i grafici dell'editore. Non ci voleva molto a piazzare qualche personaggio di colore, fuori luogo ovviamente, ma politically correct.

 

Non sei assolutamente obbligato a fare ricerche storiche per pubblicare un gioco. :) Se però rispondi a una critica adducendo motivazioni storiche per una determinata scelta, allora sì, magari conviene conviene informarsi prima di parlare. :p 

Il post a cui faccio riferimento era stato scritto da un accademico, ed era corredato da erano almeno tre biografie documentate di studenti di colore in università continentali del 400 - forse effettivamente non specificamente italiane, ora non ricordo... ma non ricordo neanche che in Alma Mater si faccia esplicitamente riferimento alla penisola, forse mi sbaglio. Rimane che il fatto che la situazone era più fluida di quanto molte persone immaginino.

aitan_3 scrive:

Non sei assolutamente obbligato a fare ricerche storiche per pubblicare un gioco. :) Se però rispondi a una critica adducendo motivazioni storiche per una determinata scelta, allora sì, magari conviene conviene informarsi prima di parlare. :p 

io su questo sono ovviamente d'accordo, però mettiti nei panni di autori ed editori che vengono attaccati: cosa avrebbero dovuto fare? dire: ce ne freghiamo di queste polemiche, noi pensiamo solo a far giochi? io avrei preferito, ma io non porto a casa lo stipendio vendendo giochi... e visto l'andazzo qualcosa dovevano pur dire 

Le mini-espansioni sono due, denominate "Codex Leonardi II: Il Mercato" e "Codex Leonardi III: Gli Editti".

Leonardo da Vinci risale alla preistoria.
Alma Mater sta 3 spanne sopra, gioco perfetto e misconosciuto.

Adoro l'originale Egizia (non ho provato il remake) e amo molto anche Terramara. Ho anche Coimbra e sinceramente mi piace parecchio: come dici tu, probabilmente, non da olimpo del piazzamento dadi, ma ha comunque diversi elementi che valgono il tempo che gli si dedica.

Sono molto incuriosito da Alma Mater.

rporrini scrive:

Le mini-espansioni sono due, denominate "Codex Leonardi II: Il Mercato" e "Codex Leonardi III: Gli Editti".

Non sapevo di quella degli Editti, io ho solo il Mercato. 

"Quest'anno arriverà anche Golem, fresco di Kickstarter, "

occhio che Golem non è mai andato su ks, se ne era parlato per un po' ma poi la scelta è stata di portarlo direttamente in retail.

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