I tre migliori giochi da tavolo di... Andrea Chiarvesio

L'autore di oggi è il primo italiano a comparire in questa rubrica: Andrea Chiarvesio

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Biografia apocrifa del Signor Darcy

Andrea Chiarvesio nasce da qualche parte in qualche anno, non si sa bene.
Verso la fine degli anni novanta risponde a un annuncio della Wizards of the Coast e si occupa dell’organizzazione dei tornei - memorabile quello tenutosi al bar sotto casa sua un venerdì sera piovoso di inizio millennio, quando tra le bestemmie dei vecchietti uno dei presenti è uscito di Blastoderma singolo.
Chiarvesio inanella esperienze, realizzando anche giochi su commissione, poi – insieme a Luca Iennaco - nel 2007 sfonda con Kingsburg, antesignano dei gestionali di dadi, forse oggi superato ma sempre affascinante – anche grazie a un’espansione bellissima e talmente rara che viene il dubbio sia stato lo stesso Chiarvesio a mettere in giro la voce della sua esistenza. Kingsburg si inserisce molto bene in quella tradizione ludica che, partendo dagli scacchi e arrivando fino a Kingdomino, vede inevitabilmente la regina fare le scarpe al marito.
Nel 2008 Chiarvesio propone Wizards of Mickey, gioco con licenza Disney che va come va, perché allora la Disney è Filo Sganga e non ancora Star Wars.
Dopo qualche anno di alti e bassi giunge il 2014, anno in cui esce Hyperborea, ibrido tra i giochi tedeschi e quelli americani, che prende i componenti dei primi e la parte gestionale dei secondi. Sempre nel 2014, con Kingsport Festival Chiarvesio prova a rinverdire Kingsburg, e in effetti la cosa riesce, perché viene ristampato quest’ultimo. Ancora nello stesso anno esce Richard I, gioco magari non eccezionale che pero ha abbastanza successo - anche perché altrimenti che cazzo fai quando si è in otto?
Nel 2015 è il turno di Signorie, altro gioco che alterna critiche negative e pareri entusiasti nemmeno fosse la pizza Hawaii.
Il 2017 è l’anno di Warstones, gioco di schicchere scelto per la copertina del primo numero di IoGioco – rivista che tutti hanno fotografato e nessuno ha aperto. Proprio come Warstones, peraltro.
Chiarvesio sostiene che il gioco che gli ha consentito di crearsi una carriera è Magic: the Gathering. Evidentemente deve aver piazzato molto bene un Black Lotus.

Dalla filiale italiana della Wizard of the Coast, 1998, per la quale era responsabile dei tornei di Magic, fino alla CMON, nel 2017, per la quale lavora tutt'ora, attraverso una serie di giochi da tavolo spesso realizzati in coppia con altri autori.

Parte con la Dal Negro, con un gioco di carte chiamato Quack Cards, ma è nel 2007 che il suo talento si fa notare con Kingsburg. A posteriori, questo è il primo gioco di gestione dadi, meccanica che poi spopolerà nel decennio successivo, a partire da Troyes (2010).

Il successivo Olympus (2010) è un gioco ambizioso e anche qui la meccanica ha la sua originalità, richiamando le azioni condivise di Puerto Rico ma integrandole con un limite nella possibilità di seguire sempre, idea che verrà in parte ripresa anni dopo dal vincitore del Goblin Magnifico, Keyper
Olympus ha però qualche problema di bilanciamento e il successivo Arcanum (2011) sembra un ulteriore passo falso, sempre più lontano da Kingsburg.

Drizzit: il Gioco di Carte, è invece un buon prodotto, più leggero dei precedenti, che fa anche successo, ma è più circoscritto al mercato italiano, mentre la vera novità arriva nel 2014, con Hyperborea, edito da Asmodee. Il gioco, che ha dalla sua materiali di prima fascia e una scatola da monster game, ha anche il merito di arrivare per primo alla meccanica di bag-building, nello stesso anno in cui altri due giochi la portano alla ribalta: Orleans e King's Pouch.
È un successo discusso quello di Hyperborea perché, come tutti gli ibridi, viaggia sul pericoloso confine tra german e american, rischiando di scontentare entrambi i mondi.

Kingsport Festival è la riedizione di Kingsburg in salsa Cthulhu, mentre Richard I è un particolare gioco di bluff a squadre, che verrà poi ripubblicato nel 2017 da CMON, con il nome di Richard the Lionheart, con qualche regola cambiata.

Signorie (2015) riporta Chiarvesio sui binari dei gestionali, pesi stavolta, più di Kingsburg e anche in questo caso siamo di fronte a un gioco di gestione dadi con draft. Ottiene un buon successo, con anche la nomination al premio Goblin Magnifico 2016.

Warstones (2017), della Red Glove, è un progetto ambizioso e audace, che mette in tavola un gioco che mescola la costruzione tattica di un esercito fantasy con la destrezza delle schicchere per muoverlo in battaglia. Come molto progetti così particolari, il successo non è dei migliori.

Per la CMON esce invece finalmente Wacky Races, deludendo quelli che si aspettavano almeno un peso medio, ma in realtà andando a costruire un bellissimo gioco per bambini e famiglie, impreziosito dai modellini predipinti delle macchine della serie.

Infine, 2020, ecco finalmente Marvel United, lanciato da una fruttuosa campagna Kickstarter: un gioco adatto alle famiglie, ma che sfrutta un'intelligente meccanica di collaborazione e si presta ad essere espanso e giocato anche da abituali.

Per un ulteriore approfondimento, vi lascio anche all'intervista fatta a Chiarvesio al Goblin Show.
Marvel United

Marvel United

Ultimo arrivato, ma dà già filo da torcere ai predecessori. Forte dell'appoggio CMON, di una campagna Kickstarter e di uno sviluppo curato, è un collaborativo puro che può essere approcciato già dai principianti, ma che si presta a una grande modularità (mentre scrivo questo articolo si parla già di scatole dedicate agli X-Men), sia in termini di varietà che di difficoltà.
In tutto questo, non rinuncia all'idea meccanica originale, che fa in modo di far collaborare davvero i giocatori.
> recensione

Perché dovreste giocarlo:

Fa al caso vostro se vi piace l'ambientazione e se volete avere qualcosa che potete proporre davvero a tutti, almeno in un primo momento. 
Poi si può alzare l'asticella (e la difficoltà).

Perché potrebbe non fare al caso vostro:

Se vi aspettate subito qualcosa di cervellotico, alla Spirit Island, resterete delusi. È sfidante, ma rimane leggero, come target. 
Inoltre potreste non rimanere troppo soddisfatti dalla caratterizzazione dei vari eroi, indubbiamente più differenziati in altri titoli figli del brand (es. Marvel Champions), che hanno però anche soglie d'ingresso molto più alte.
Hyperborea

Hyperborea

Forse il gioco più sottovalutato e anche contestato, di Chiarvesio (qui con Pierluca Zizzi). Hyperborea paga prima di tutto una produzione travagliata, con una scatola monstre ed un'espansione che ha visto la luce in forma ridotta, rispetto a com'era prevista.
In secondo luogo, Hyperborea è un ibrido difficile da digerire sia per gli appassionati german che american: non hai molto controllo sul ritmo delle tue azioni e interazione diretta; hai una parte gestionale per amministrare la tua razza e scontri che si risolvono matematicamente. 
Era poi ancora vivo il ricordo degli sbilanciamenti di Olympus, per cui anche qui sono state fatte un po' le pulci a tutto (cosa molto meno sensata, data la natura interattiva del gioco).

Detto questo, Hyperborea è alla fine un ibrido che, fosse uscito qualche anno dopo, magari con la giusta campagna Kickstarter, avrebbe avuto molto più successo. 
Senza dimenticare il merito di aver pensato al bag-building.
> recensione

Perché dovreste giocarlo

Se vi piacciono giochi come Antike, o anche El Grande, questo potrebbe piacervi. Come detto sopra, c'è meno controllo che nei giochi euro e molto più conflitto, ma tutto sommato, con la meccanica base e le tecnologie, si può apprezzare questo ibrido così borderline.

Perché potrebbe non fare al caso vostro:

Se siete german convinti o estremisti american, troverete sicuramente opposti motivi di delusione, in Hyperborea.
Risorse

Kingsburg

Potrebbe bastarvi il fatto di avere in caso il primo gioco di gestione dadi, ma Kingsburg è ancora un bel gioco, adatto ai più, immediatamente fruibile, che non rinuncia alla strategia.
> recensione

Perché dovreste giocarlo:

Se non siete giocatori esperti e se volete avere un assaggio di gestione dadi, per capire se fa per voi, questo è l'ideale. Se invece siete già giocatori incalliti, ci sono sempre Troyes, o Marco Polo II, o Pulsar 2849.

Perché potrebbe non fare al caso vostro:

Potrebbe apparirvi troppo semplice, se già giocatori abituali. Oppure potrebbe non piacervi molto dipendere troppo dal lancio dei dadi. O ancora la gestione delle minacce che attaccano la città, che è molto astratta.

Giochi principali:

Kingsburg
Olympus
Arcanum
Drizzit
Hyperborea
Kingsport Festival
Richard I
Signorie
Warstones
Wacky Races
Marvel United

Commenti

Nel mezzo prima di Marvel United credo abbia partecipato anche a Munckin Dungeon , personalmente l'avevo saltato a piè pari perchè non ero un gran fan di Muckin però le miniature erano simpatiche ...

I giochi di Chiarvesio non incontrano esattamente i mie gusti, ne ho provati 4 e nessuno lo terrei in collezione.

Il migliore per distacco è Hyperborea, Kingsburg capisco che possa essere valido per un certo target ma non è il mio (e in quella fascia fatico a trovare giochi più che discreti, so che è un mio limite). Signorie è un'occasione mancata, certi aspetti sono molto validi (come la preparazione della propria plancia, la gestione dei dadi,...) ma i punti poi si fanno sempre allo stesso modo e a me ha sempre lasciato una sensazione d'insoddisfazione, l'ho trovato fin troppo ripetitivo. Richard I è stata una delusione, per caso è entrato nella mia collezione e proprio ieri ha preso il volo, non lo rimpiangerò.

Su 3 giochi migliori, 2 hanno problemi. Bene ma non benissimo.

A me Signorie è piaciuto molto più di Kingsburg, ma concordo sul fatto che è stata una occasione mancata: con una limatura al regolamento (con modifiche che si usano ormai abitualmente) e forse anche qualche modifica al gameplay, sarebbe potuto diventare un classico, perché di idee interessanti ce ne erano diverse.

 

Signorie un altro livello rispetto a Kingsburg

Comunque, Hyperborea, è un gran bel gioco, e pure Kingsburg non è per niente male!!!

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