Gli Imperdibili: i migliori giochi da tavolo del 2019

Continua la rassegna anno per anno dei migliori giochi da tavolo pubblicati: ormai siamo quasi al presente.

Approfondimenti
Giochi

Per chi si fosse perso il primo articolo, in cui sono spiegati i criteri con cui vengono redatti tutti gli altri, lascio qui il link, in modo tale che uno possa andare a recuperare l'introduzione e farsi un'idea.

In breve si tratta di selezionare i giochi migliori senza barriera alcuna, da quelli per bambini ai wargame per grognard, di anno in anno, con una sola discriminante tra quelli proposti in lista: una soglia che divide i capolavori dai giochi "solo" ottimi.

Barrage

Il protagonista dell’anno ludico 2019. Lanciato con Kickstarter, si afferma presto come uno dei giochi euro più apprezzati, sia dai nuovi giocatori che dai vecchi. I primi trovano tanta rigiocabilità, un’ambientazione curata, fazioni asimmetriche; i secondi un gioco senza orpelli inutili, cattivo, profondo e difficile. 
In Barrage costruiremo dighe, condotte e centrali per produrre energia elettrica. A fianco a una classica meccanica di piazzamento lavoratori, si sviluppa un sistema su mappa di costruzione rete - fondamentale - e un meccanismo accessorio ma molto incisivo di utilizzo delle risorse, che non vengono consumate, ma impegnate per un certo tempo, costringendo i giocatori a pensare sempre un round avanti.
Un gioco nuovo, già destinato a diventare un classico.

The Crew: The Quest for Planet Nine

Se Barrage si è imposto tra i giocatori esperti, The Crew si è imposto… tra tutti. Il gioco richiama alcuni giochi di carte a noi ben noti (Tressette, Briscola), ma li fonde in un modo nuovo, realizzando un collaborativo puro che si dipana in una serie di missioni a difficoltà crescente, mettendo in piedi una vera e propria campagna. 
Nel 2021 ne esce una nuova versione (The Crew: Mission Deep Sea), che, pur mantenendo inalterate le regole, aggiusta meglio scalabilità e rigiocabilità.
Semplice nelle regole, sfidante, profondo.


----- SOGLIA DEL CAPOLAVORO -----


Nevsky

Nevsky: Teutons and Rus in Collision 1240-1242 è il primo titolo di una serie di wargameLevy & Campaign series, incentrati sui conflitti pre-industriali creato da Volko Ruhnke, il papà dei COIN. Questo primo capitolo è ambientato nello scontro tra le potenze teutoniche latine e russe ortodosse nella frontiera baltica nel tredicesimo secolo.
Il round di gioco rappresenta un periodo di quaranta giorni di conflitto, diviso in due macrofasi: Levy, in cui gli schieramenti preparano i loro eserciti, rifornendoli di cibo e mezzi di trasporto, assoldando nuove truppe, aggiudicandosi nuovi asset; e Campaign, in cui i giocatori simultaneamente e segretamente sceglieranno dal mazzo Command quali Lord attivare e quante volte, creando una pila di carte comando il cui numero dipende dalla stagione in corso. Una volta che avranno fatto, cominciando dal Teutonico, si rivelerà la prima carta comando e si useranno tutti i punti comando del Lord della carta rivelata per fare una serie di azioni tra cui tassare il proprio territorio, razziare il territorio nemico, richiedere rifornimenti per mezzo di una rete logistica e muovere l’esercito. Quest’ultima azione è la più importante e quella che va più ponderata, poiché ha una serie di limitazioni in base alla possibilità di trasporto del proprio esercito (in base alla stagione in cui si trova potrò o non potrò usare determinati mezzi) ed è quella che causerà una battaglia o un assedio nel caso in cui terminasse in un territorio avversario o occupato da un signore nemico. Dopo la risoluzione di ogni carta comando ogni lord che si è spostato sulla mappa o che ha combattuto deve essere sfamato, pena la riduzione del suo ordine di servizio, ovvero il tempo che rimarrà in mappa per servire il proprio signore.
Il gioco termina se una parte riesce a eliminare la presenza di tutti i signori avversari. Se si arriva a fine scenario, vince chi ha collezionato più punti vittoria, ottenuti per mezzo della conquista di forti o di razzie in territorio nemico, in un conflitto che premia molto più la pianificazione e la
logistica che il semplice rapporto di forza.

Tainted Grail: The Fall of Avalon

Gioco narrativo che ci catapulta nelle gelide nebbie di una Avalon ormai decadente e malsana. I giocatori impersonano personaggi comuni che partono alla ricerca del mistero che circonda le loro terre rischiando di farle sprofondare sempre più nell’abisso. 
Dovranno prendere importanti decisioni che guideranno gli sviluppi successivi della storia, poi ci saranno prove di diplomazia e combattimenti risolti utilizzando una meccanica di combo con le carte che necessita sempre di ottimizzazione e miglioramento del personaggio.
Un gioco con la storia al centro, ma che non delude neanche dal punto di vista del gameplay.

Wingspan

Wingspan è un tableu-building in cui i giocatori comprano carte raffiguranti volatili (dinosauri aviani, ndc) per poi piazzarli sulla propria scheda e attivare gli effetti sia della riga di posizionamento, che specifici della carta. 
Il gioco ha fatto fortuna per il tema insolito e per le splendide illustrazioni, che conducono il giocatore in un ambiente bucolico e riposante. C’è un discreto fattore fortuna e poca interazione, elementi che risultano decisivi per la sua favorevole accoglienza anche tra giocatori occasionali. La semplicità delle regole e il riuscire sempre a produrre punti hanno fatto il resto ed il gioco ha ottenuto ampio consenso.

Marvel Champions: The Card Game

Gioco interessante non solo per chi ama i personaggi Marvel, ma anche per tutti gli appassionati di giochi di carte. In questo caso parliamo di un deck-building pre partita, ovvero i mazzi vanno pensati e assemblati prima di iniziare a giocare. A disposizione, il giocatore avrà un sacco di espansioni, grandi e piccole, dal contenuto noto, com’è nella politica degli LCG. La partita si svolge poi con la classica struttura di un collaborativo puro, per cui c’è un cattivo da battere, guidato da un’intelligenza artificiale e i giocatori sono tutti alleati tra loro. 
L’enorme quantità di personaggi e la vasta possibilità di personalizzazione fanno il resto.

Maracaibo

Nuova fatica di Pfister, stavolta ambientata nei Caraibi del 17° secolo. I giocatori dovranno affrontare un percorso circolare che scandisce anche il tempo di gioco. Starà alla loro strategie decidere se procedere più rapidamente o lentamente (col rischio però che un giocatore rapido non lasci loro il tempo sufficiente per finalizzare le loro intenzioni). 
C’è anche una sorta di azionariato, in cui i giocatori investono in nazioni che si contendono il possesso di quei territori e non mancano le carte, che fanno da complemento a tutte le azioni e donano grande varietà alla partita. 

Res Arcana

Da Tom Lehman, autore di Race for the Galaxy, arriva quest’altro peso medio competitivo multigiocatore. Anche qui le carte sono al centro del sistema: ogni giocatore ne ha un limitato mazzetto di otto, sorteggiate o draftate, più un mago personale. Con le carte si cerca di ottenere un buon livello produttivo e poi incastrare combo per fare punti vittoria prima degli altri. In una sorta di corsa, infatti, chi prima arriva a 10 innesca la fine della partita
Nel 2019 e nel 2021 escono due espansioni - Lux et Tenebrae e Perlae Imperii - che arricchiscono e completano l’esperienza di gioco, risultando imprescindibili dopo averle provate.

Cthulhu: Death May Die

Un altro gioco a tema Miti di Lovecraft, prodotto dalla CMON. In questo caso si sceglie uno dei tanti scenari della scatola, ciascuno con scopo e regole differenti e lo si abbina a un Antico a scelta. In questo modo si avranno differenti combinazioni per partite sempre nuove. Ogni giocatore sceglie il proprio personaggio e, collaborando con gli altri, tenta di compiere la missione comune. man mano che il gioco avanza, i personaggi si potenziano sempre di più, acquisendo nuove e potenti abilità… ma questo loro progredire li porta anche progressivamente più vicini alla follia e alla sconfitta.

Black Rose Wars

Un gioco che ha lasciato il segno su molti tavoli, sia per il comparto estetico che per il gameplay. In Black Rose Wars ciascun giocatore manovra un mago e sceglie, di volta in volta, quali magie pescare dalle innumerevoli scuole, per assemblare la sua mano. Poi programma le magie nell’ordine desiderato, cercando di favorire la sua strategia. A questo punto il round si risolve con un paio di azioni a testa, tra attacchi, evocazioni, spostamenti e magie di ogni altro tipo. 
Un gioco vario, evocativo, vastissimo, in cui lo scontro è decisivo e l’ambientazione viaggia di pari passo con le meccaniche.

Terramara

Gioco degli Acchittocca, porta i giocatori a gestire un’antica civiltà italica. All’interno della classica cornice di un gestionale, in cui raccogliamo risorse, compriamo tecnologie ed avanziamo su diversi tracciati bonus, spiccano almeno due caratteristiche che rendono il gioco particolare e sopra la media
Innanzitutto, ogni giocatore avrà una diversa tessera civiltà, con relativa abilità speciale. l’abilità è di solito volta ad ottenere benefici produttivi di qualche tipo. Questa tessera potrà essere girata a piacimento sul retro, a un proprio turno, per cambiare abilità speciale, da quel momento fino alla fine della partita. Questa seconda abilità sarà invece volta ad ottenere punti vittoria in modo peculiare. Starà quindi al giocatore capire e decidere quando effettuare questo cambio. 
La seconda particolarità sta nel fatto di poter spedire i propri lavoratori a compiere azioni più lontano dal villaggio: si ottengono più risorse, ma i lavoratori torneranno disponibili con alcuni turni di ritardo, a seconda della lontananza. 

Pax Transhumanity

Creato da Matt Eklund col beneplacito del padre Phil, questo particolarissimo Pax ci porta, a suon di carte, nel futuro dell’umanità, quando occorrerà decidere che indirizzo dare al genere umano e alla sua evoluzione
I giocatori sviluppano progetti tramite ingenti fondi di finanziamento e cercano di indirizzare il finale della partita dove torna loro più vantaggioso. Tutte le carte giocate in precedenza infatti, vanno a formare il cosiddetto “stream”, che influenza l’andamento del gioco, la sua conclusione e le condizioni di vittoria, che stavolta sono ben sette. 

Watergate

Un gioco per due che traspone, in piccolo, la lotta e la tensione di un Twilight Struggle. Qui lo scontro è tra la presidenza Nixon e i giornalisti che indagano sullo scandalo Watergate. I giocatori si alternano giocando carte dalla mano, o per i punti azione, o per l’effetto descritto. Entrambi cercano di vincere i bonus in palio di round in round, con i quali controllare l’andamento delle indagini e la popolarità del presidente.
Uno scontro all’ultima carta condensato in sessanta minuti.

Marco Polo II: In the Service of the Khan

Derivato in buona parte dal primo Marco Polo, questo secondo capitolo ripercorre le orme del famoso viaggiatore nel suo viaggio di ritorno in patria. In realtà, anche qui, del tema c’è ben poco e il nostro scopo sarà viaggiare attraverso due continenti toccando più tappe possibili e risolvendo quanti più contratti possiamo, per incassare punti vittoria. 
In questo secondo capitolo, oltre alla ben nota e marcata asimmetria tra i personaggi, troviamo un’unione più stretta e tematica tra i viaggi e i contratti, che vengono infatti risolti nelle varie città e non più astrattamente ad un mercato comune ed avulso dal viaggio su mappa.

Living Planet

Dal genio di Christophe Boelinger, un gioco in cui viaggeremo su pianeti alieni per sfruttarne le risorse fino al collasso. I giocatori utilizzano una mano di carte, per compiere azioni e non potranno recuperare tali carte fino all’ultima giocata. Oltre a questo, ogni carta attiva una serie di cataclismi sul tabellone di gioco, che colpiscono tutti i giocatori a tiro, compreso chi li ha scatenati. Il vero colpo di genio sta però nel mercato delle risorse: il valore di una risorsa è manipolabile, in modo da venderla ad un prezzo migliore e fare più punti, ma se il prezzo sale troppo, il mercato collassa e quella risorsa torna al suo valore più basso.
Un gioco complesso, inusuale, adatto solo a chi ama l’alta interazione.

Undaunted: Normandy

Un perfetto wargame in miniatura. In meno di un’ora condensa battaglie della seconda guerra mondiale in modo scorrevole ed intelligente. Il sistema di base è un deck-building con cui il giocatore sceglie cosa inserire nel mazzo, in modo da avere maggiore o minore probabilità di attivare alcune unità piuttosto che altre. Ogni scenario ha poi le sue regole e i suoi obiettivi e gli attacchi vengono risolti col tiro di dado.

The Last Hundred Yards
The Last Hundred Yards

Wargame tattico sulla Seconda Guerra Mondiale, con delle interessanti peculiarità per il genere: prima fra tutte la risoluzione in contemporanea degli scontri. A seguire una “durata” del turno non lineare: ogni scenario avrà una determinata durata, ma ogni turno di gioco non avrà una durata prestabilita ma variabile di turno in turno, questo per simulare la diversa percezione dello scorrere del tempo in situazioni caotiche. Per il resto troviamo tutto ciò che un tattico deve avere: azioni di squadra, fog of war (con la presenza di segnalini dummies), artiglieria e mezzi corazzati. Un bel wargame, con ottimi materiali che è stato purtroppo penalizzato da un regolamento criptico, lacunoso e in continuo divenire.

The King's Dilemma

Un legacy in cui ogni giocatore rappresenta una casata nobiliare alla corte di un regno travagliato da problemi interni ed esterni. Ognuna ha le sue particolarità, i suoi scopi e il suo modus operandi, ma non c’è un obiettivo predeterminato, bensì ciascuna fazione deve tentare di lasciare il proprio segno nella storia ed accumulare fama e gloria, spesso attraverso decisioni e difficili che hanno poi ripercussioni a lungo termine nell successive sessioni di gioco.

Cloudspire

La Chip Theory Games tira fuori un altro scatolone pieno zeppo di roba, di materiali impermeabili e delle sue iconiche fiche. In questo caso i giocatori sono alla guida di una civiltà con regole e truppe proprie, che vuole prevalere sulle altre in campo. 
Il gioco può considerarsi la fusione tra un tower-defense e un MOBA. Le truppe, infatti, una volta arruolate, si dirigono verso la fortezza avversario in modo autonomo, attraversando un territorio ostile e, se necessario, affrontando creature neutrali sulla strada. Gli eroi sono invece manovrati liberamente dai giocatori. Il primo a riuscire a distruggere i cancelli della fortezza avversaria è il vincitore.

Alone

Liberamente ispirato al videogioco Dead Space, questo dungeon crawler fantascientifico vede un unico protagonista vagare nei resti di una base spaziale apparentemente abbandonata, per compiere una serie di missioni. Ad ogni sua azione potranno rispondere da uno a tre avversari, che parteggiano per i mostri e che giocano carte prelevate da diversi mazzi tematici. Ci sono quelle che muovono e fanno attaccare, che piazzano trappole, che disorientano l’eroe. Altra particolarità sta nel fatto che il protagonista non conosce la disposizione delle stanze della base, nota solo ai cattivi: può solo esplorare e poi tenere a mente dov’è passato, dato che stanze e corridoi lontani da lui, verranno progressivamente rimossi. 

Si ringraziano per i contributi: sinclair, s83m, Il Signor Darcy, linx, Peppe74, Rosengald, Iugal, Gen0, Pennuto77, dave2306, cosarara, dimarco70, Fabio Cambiaghi

Commenti

A mio parere Terramara è perdibilissimo, nel 2019 sono usciti giochi ben più validi Paladins of the West Kingdom, Cooper Island, Crystal Palace, Dreamscape, In the Hall of Mountain King,...

Se si possiede Sulle Tracce di Marco Polo anche Agli Ordini del Khan non è così fondamentale.

Signor_Darcy scrive:

Prendo i popcorn.

Ahahah, stesso pensiero.

Wingspan imperdibile? Mah,boh... 

Paladini da inserire sicuramente.

Per la qualità del gioco e la portata innovativa avrei messo Tainted Grail tra i capolavori.

 

Forse Undaunted Normandy e Tainted Grail potevano anche andare nei capolavori, considerando l'operazione che hanno tentato, il target a cui sono rivolti, e i risultati ottenuti in quello specifico "ecosistema ludico". Per il resto, si vede che ci avviciniamo al nostro presente: diminuiscono i capolavori (troppi pochi anni per discernere tra classici veri e semplici ottimi giochi) e aumentano i giochi consigliati (stesso discorso più o meno, il setaccio degli anni trattiene ancora giochi che col tempo scivoleranno via).

Posso dire la mia? Arrivati al 2019, i giochi sono troppo recenti per essersi "sedimentati", quindi distinguere quali siano i capolavori destinati a durare è impresa ardua e probabilmente impossibile.

Lupigi scrive:

Posso dire la mia? Arrivati al 2019, i giochi sono troppo recenti per essersi "sedimentati", quindi distinguere quali siano i capolavori destinati a durare è impresa ardua e probabilmente impossibile.

Non sono del tutto d'accordo: come ho scritto nell'articolo introduttivo della serie, la mia idea è che il tempo elegga i classici, non i capolavori.

Barrage su tutti, Wingspan per me è giusto che ci sia visto che ha un ampio consenso ed è adattissimo al target per cui si rivolge, per altro a me come peso medio piace non poco.  Maracaibo, Marco Polo e Terramara altri titoli che gioco con piacere. 

odlos scrive:

A mio parere Terramara è perdibilissimo, nel 2019 sono usciti giochi ben più validi Paladins of the West Kingdom, Cooper Island, Crystal Palace, Dreamscape, In the Hall of Mountain King,...

Se si possiede Sulle Tracce di Marco Polo anche Agli Ordini del Khan non è così fondamentale.

Secondo me Terramara è un bel gioco, con una profondità tutta sua e molta varietà, data dalla composizione del tabellone e dalle abilità speciali dei giocatori che comunque permettono sempre strategie differenti; forse un pelo lunghetto per l'esperienza di gioco che trasmette, ma è un po' una caratteristica di altri giochi degli Achitocca. Quindi vederlo nella lista non mi "stona".

Concordo però che altri titoli che hai citato, pur sensa necessariamente "superarlo", non avrebbero sfigurato affatto nella lista.

E' verissimo, il regolamento di "The Last Hundred Yards" è un incubo!

Ark nova e Wing span insegnano che la ricetta moderna di un gioco di successo è fare collezionare graziosi animali senza disturbarsi troppo. La cosa mi fa essere abbastanza pessimista per il futuro dei GDT

Sui giochi, tutti molto belli, ma credo di non aver mai dissentito con l'autore su un gioco più di quanto faccio per Living Planet. Idee interessanti ma troppi punti negativi per me  1)tanta complessità fine a se stessa che rende il gioco macchinoso senza aumentare la profondità 2) senso di progresso inesistente e risorse TROPPO contate (una può sparire dal gioco al terzo round) che cozza con il concetto di "spremere un pianeta fino all'osso 3) azioni spesso obbligate ( con la carta1 alcune azioni hanno senso, altre no) 4) sostanzialmente monostrategico 5) grafica nel complesso buona ma i dadi integrati al paesaggio oltre che orribili sono spesso poco leggibili. 6)Interazione brutale ma poco soddisfacente perché sistematica "lui si è messo lì quindi gli scateno tre volta un terremoto, perché? Perché ho una carta che in automatico manda terremoti sotto la fabbrica del blu, quindi why not? Avrebbe avuto molto più senso un sistema in stile specie dominanti, dove devi fare in modo, gicoando bene, di avere l'evento X per poter colpire il giocatore Y (che è presumibilmente quello in testa o quello che ti sta disturbando, non solo un disgraziato che si è piazzato male).  Adoro i giochi stretti e interattivi, ma questo proprio non mi ha convinto, e neppure gli altri (scafatissimi) giocatori con cui l'ho provato. Praticamente ogni gioco di Boelinger è ormai introvabile perché mai ristampato, siamo proprio sicuri che sia un genio?

Per la prima volta ho pensato che l'articolo fosss stato scritto da qualcun altro... wingspan imperdibile? il fatto che abbia venduto non lo esalta ad imperdibile.. sinceramente non lo ritengo neppure da sette.. 

Terramara.... mah carino ma non posso paragonare un barrage ad un terramara...meno che mai a wingspan...

...butto di nuovo la mia opinione su marco polo...in passato avevo scritto di preferire il due che mi sembrava più bilanciato...però dopo un centinaio di partite - e legnate fortissime prese su BGA - forse torno a preferire il primo, alla lunga mi sta dando la sensazione di riuscire sempre a fare pressocche tutto, sopratutto il viaggio che si riesce a completare pressocchè sempre al top del tracciato: sembra quasi che nella revisione se il lavoro sul legame viaggio/contratti è stato fatto in maniera intelligente, l'allargamento del gioco sembra voler cancellare la frustrazione di arrivare a fine partita senza aver fatto TUTTO strizzando l'occhio ad un pubblico più vasto che non ama le sfide troppo complesse, il che però rende le partite meno avvincenti....inmho eh...poi adesso aspetto tiletum....barrage continua ad esser il gioco cattivo che si apparecchia più volentieri, lasciando specie dominanti troppo spesso sullo scaffale. a proposito, notizie sulla localizzazione del sequel? qualcuno lo ha provato?

È  da quando è  uscito che nelle community dedicate ai giochi da tavolo sento parlare male di wingspan. Si diceva che sarebbe durato poco e siamo arrivati che deve uscire la terza espansione quest'anno. Non può essere paragonato a Barrage? Penso non sia l'intenzione di nessuno. È  completamente un altro target e il suo essere accattivante per tema e componenti é il maggior pregio per quel genere di giochi che devo far avvicinare nuovi appassionati. Il gamplay è  molto semplice ma divertente e fa quello che deve fare un engine building semplice per neofiti. É potenzialmente un 10 NELLA SUA CATEGORIA. Voglio solo dire a tutti che giochi cosi possono essere molto utili per il nostro hobby, io con mio gruppo ho iniziato con wingspan e ora giochiamo a food chain magnate...

Mi sarei aspettato commenti per Black Rose Wars non inserito tra i capolavori. Non critico il posizionamento sotto soglia (non l'ho mai giocato), ma sarei stato curioso di leggere le opinioni di chi lo stima.

mah, pessima annata

Le iconiche fiche sono sicuramente imperdibili.

Di Cloudspire.

A qualcuno piace proprio quella patacca di Lost Planet, un gioco mal riuscito che mischia alta interattività fine a sé stessa con l'idea 'originale' di uno stock market.

Mi spiace non vedere Hellboy, un fantastico coop game al livello (se non meglio) di Death May Die, con un gameplay davvero fantastico e una grande atmosfera, passato un po' in sordina... 

com'è giusto che sia, Barrage über alles

La lista è interessante come al solito, anche se sono dell'avviso che Paladini del Regno Occidentale andava inserito tra i capolavori del 2019. D'altronde, basta leggere la mia recensione per capire cosa ne penso. 😁

Anche Era of Tribes lo avrei accennato, sembra un mattone ma invece anche in 5 scorre veloce, in più le partite sono sempre diverse 

Concordo.
Dico la mia in ritardo (ma avevo le mie ragioni! XD):
quel che ricorderemo nel 2025 è Tainted Grail, più BRW e Barrage.  
Non so in che ordine da noi, ma credo che nei media internazionali l'ordine con cui saranno declinati è proprio quello scritto sopra.
Vedremo quanto l'ho detta grossa tra tre anni XD

p.s
Menzione speciale per King's Dilemma, sotto la soglia ma bello bello

Manca coraggio, il coraggio di dire che Wingspan non è raccomandabile, è un capolavoro.

Barrage , only the best.

That's all!!

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