Classifica personale di the_goblin

Titolo Voto giocoordinamento crescente Commento Data commento
Dragon's Gold 8,0

Un gioco per molti versi originale che riesce a mescolare bene cooperazione e rivalità, fornendo al contempo qualche possibile strategia di gioco diversa per i giocatori, dipendente dalle combinazioni di tesori e dalle abilità dei personaggi. In definitiva lo trovo piacevole e divertente, probabilmente fra imigliori della serie Blue Games.

10/12/2003
Zargo's Lords 8,0

Inutile ripetersi, un gran gioco davvero, anche se oramai può apparire obsoleto e datato. Tuttavia, è un titolo storico che ha lasciato tantissimi fan a bocca asciutta dopo la scomparsa della IT, al punto tale che chi maggiormente aveva apprezzato lo stile e la filosofia di Zargo's Lords, dopo anni continua a chiedersi che fine abbia fatto questa casa.

Anche se non tutti i titoli della IT erano poi validi dal punto di vista del regolamento e del bilanciamento, questo era un caso a parte, un mirabile esempio di anticipo sui tempi. Bello, divertente ed avvincente, ma praticamente introvabile in condizioni decenti. Chiunque volesse cimentarsi con l'atmosfera del vecchio Zargo, comunque, non potrà restare deluso provando Warangel, dato che come dice il suo stesso autore, molta ispirazione è venuta proprio da questo titolo, a cui sono state aggiunte però molte cosette interessanti.

23/06/2004
DungeonQuest 8,0

Che dire, un grande classico, e a me piacciono i classici. Un gioco di sapore un po' retrò, eppure di grande impatto realizzativo e in fin dei conti divertente, che lo si giochi con o senza le espansioni (anche se senza risulta un po' ripetitivo). Di sicuro, la fortuna conta molto e il regolamento risente un po' delle prime produzioni GW non proprio perfette, però lo considero fra i mattoni alla base della collezione.

10/12/2003
Lunch Money: Sticks and Stones 8,0

L'espansione è perfettamente in linea con il gioco base e non vi sono sbavature particolari, tutto si integra perfettamente, sia a livello di grafica che di meccaniche, ed è particolarmente valida la sezione del regolamento che spiega le interazioni possibili fra le vecchie carte e le nuove.

Di conseguenza, i pregi ed i difetti sono sostanzialmente gli stessi del gioco base, a parte il fatto che certamente le nuove carte aggiungono divertimento e cattiverie di cui non si ha mai abbastanza! Provato anche in sei il gioco non presenta particolari difficoltà e si mantiene ad un buon livello di giocabilità, però l'uso di un quick reference diventa onestamente quasi indispensabile, almeno per le prime partite.

La sola cosa che mi lascia tuttora perplesso è la carta "Chunk", un'arma che non può essere bloccata con Block né eliminata con "Disarm". Per farla scartare occorre infatti giocare Grab + Disarm al proprio turno (a meno di non usare sistemi più drastici come Abandonment). Da quanto ho potuto vedere, temo che possa essere piuttosto sbilanciante e sto pensando di rimuoverla dal mazzo, anche perché ce ne sono ben due. Comunque solo l'esperienza potrà confermare o smentire questa mia ipotesi.

05/07/2004
Keythedral 8,0

Keythedral può essere forse capito meglio pensando alle parziali similitudini che ha con Settlers of Catan da un lato (produzione e gestione delle risorse) e Krieg und Frieden dall'altro (la cattedrale). Queste similitudini sono forse la ragione per cui quello che è in realtà un ottimo gioco è rimasto nella nicchia delle autoproduzioni senza suscitare l'interesse di una casa intenzionata a metterlo in commercio su più larga scala.

Va tuttavia detto che, per quanto riguarda la parte più simile a Settlers, manca la parte di negoziazione ed è un peccato, ma manca anche la totale casualità nella determinazione dei territori che producono, e questo è invece un bene. D'altro canto, per la componente più simile a Krieg und Frieden, che si incentra sul prestigio ottenuto dalla costruzione della cattedrale, il gioco risulta più solido e bilanciato. Naturalmente, poi, a queste due basi, keythedral aggiunge di suo tutta una serie di cosette che risultano assai interessanti e ne espandono le potenzialità strategiche e le opzioni a disposizione dei giocatori.

Sul piatto della bilancia, alla fine, è mio parere che si ottenga un risultato assai apprezzabile che meriterebbe veramente una produzione commerciale alla pari dei due titoli citati, poichè riesce in qualche modo a gestire molto bene tutti gli aspetti che da questi vengono in qualche modo ripresi, aggiungendo qualcosa di contorno che ne fa un prodotto solido e piacevole certamente appetibile anche peri giocatori più esigenti.

12/07/2004
A Game of Thrones 8,0

Dopo averlo finalmente provato alla ModCon, spiegandolo peraltro a quattro o cinque gruppi diversi, ho avuto sostanzialmente una buona impressione di questo titolo, che per alcuni versi mi ha anche piacevolmente stupito.

In particolare, a dispetto del tempo necessario per spiegarne le regole, la partita procede piuttosto rapidamente e si completa in un tempo decisamente umano, cosa che non credevo possibile. Ovviamente, se i giocatori ci mettono un secolo a pensare i loro ordini, o se eccedono nelle discussioni e negli accordi, le cose peggiorano, ma in generale la durata è più che accettabile ed è un bene.

In secondo luogo, mi piace sia per i materiali che per le meccaniche, in molti sensi originali, anche se bisogna chiarire che non si tratta certo di una simulazione rigorosa, e quindi può non soddisfare chi si attende un wargame vero e proprio. D'altra parte, la parte dei rifornimenti e della logistica è molto interessante e, anche se non rigorosa, aggiunge qualosa di interessante da considerare.

Unico neo è il bilanciamento, poiché è fin troppo evidente quanto più dura sia la vita dei Greyjoy e soprattutto dei Lannister rispetto, ad esempio, ai Tyrrell ed agli Stark, che godono di maggiori spazi di espansione, anche se meno appetibili. Va detto a supporto di questo che sono già in circolazione delle varianti, recepite nell'espansione di prossima pubblicazione, che vanno proprio a sistemare queste cose.

In sostanza, comunque, un bel gioco sotto molti aspetti, che mi ha invogliato ad attendere l'espansione che spero sia disponibile a Essen...

27/09/2004
Elasund: The First City 8,0

Come dice il recensore, nell'esprimere un'opinione su Elasund è difficile ricordarsi che l'autore, Klaus Teuber, è lo stesso dei Coloni di Catan, poiché in questo gioco l'interazione con gli avversari è molto diretta, forte e continua. La paternità torna subito all mente tuttavia quando ci si rende conto che, come prima cosa nel proprio turno, bisogna lanciare i dadi per spostare la nave determinando così chi produrrà risorse e quali. Anche in questo caso, quindi, la fortuna gioca un ruolo importante, anche se a mio parere meno determinante che nei Coloni.

Con le numerose opzioni a disposizione, la meccanica dei permessi di costruzione e delle demolizioni, la costruzione della chiesa e la possibilità di giocare sulle mura della città, il gioco resta piuttosto vario di partita in partita e si presta a scelte e strategie differenti. In particolare, l'impiego dei permessi di costruzione per gli edifici più impegnativi porta a mosse e contromosse in stile scacchistico, che aumentano ulteriormente la competitività e l'interazione, così come la chiesa può risultare un fattore decisivo per rimettere in gioco le sorti di una partita che, in generale, si mantiene sempre bilanciata, a meno di errori di impostazione dei giocatori che nella maggior parte dei casi sono recuperabili.

Non sono dell'opinione che risulti troppo cervellotico, se non si forza il paragone istintivo con i Coloni di Catan, infatti questo titolo va inquadrato a mio parere in tutt'altra categoria, meno indicata per gli inesperti e gli occasionali, e più adatta ai giocatori assidui. Anche la durata, che di certo è sottostimata nei 60 minuti, non è poi così esagerata e ritengo possa attestarsi in media sui 90 minuti, a meno che al tavolo non vi sia qualche "pensatore" che rallenti il gioco, poiché in effetti di cose da valutare e ponderare ce ne sono in abbondanza. Quanto alle strategie, è vero che le azioni degli avversari possono costringere a cambiare i propri piani, ma non sono dell'opinione questo sia devastante per l'aspetto strategico, come invece può accadere in altri giochi (come ad esempio Alhambra giocato in più di quattro persone), preferisco considerarla un'imprevedibilità che non disdegno rispetto ai giochi completamente deterministici che trovo alla fine più noiosi.

In conclusione, è secondo me un ottimo gioco che mescola fortuna e strategia con ottime componenti e meccaniche collaudate. Sicuramente da provare e, per quanto mi riguarda, degno di entrare nella lista dei possibili acquisti.

10/04/2006
The BattleTech Compendium 8,0

Di tutto il materiale uscito a corredo di Battletech, questo è a mio parere il più utile ed interessante. Le numerose aggiunte e opzioni che si possono scegliere da questo compendio sono infatti tali da permettere a chiunque di modificare il gioco base rendendolo più vario ed emozionante, fino al limite a trasformarlo quasi completamente in una simulazione molto rigorosa. Ottimo a mio parere il capitolo sull'equipaggiamento, che è quello che utilizziamo maggiormente.

07/11/2005
Scotland Yard 7,0

Un altro vecchio classico, anche se non così classico come altri... L'ho giocato parecchio a suo tempo, e l'ho sempre trovato divertente. Ovviamente, le meccaniche sono antiquate, c'è una certa influenza della fortuna, anche se il bluff e l'intuizione contano di più. Tuttavia, è originale e quel che più conta è divertente, adatto anche e soprattutto con inesperti e giocatori non troppo esigenti.

02/11/2004
BattleTech: CityTech 7,0

Un buon componente aggiuntivo che consente di ambientare le battaglie anche all'interno delle strutture urbane, arricchendole con la fanteria ed i mezzi corazzati. Tuttavia ritengo che aumenti la complessità del gioco e la lunghezza degli scontri, quindi lo ritengo interessante solo per gli appassionati che vogliono giocare delle campagne ambientando diverse situazioni e scenari di volta in volta. Personalmente, preferisco lo scontro tradizionale sulle mappe esterne.

07/11/2005
Dungeons & Dragons Set 3: Companion Rules 7,0

Pur trattandosi di una necessaria aggiunta che completa i primi due pezzi, chiunque sia arrivato a giocare personaggi di alto livello ha trovato tutti i limiti del sistema base di D&D che naturalmente non possono essere qui risolti. Valido per tutti coloro che desiderano proseguire sulla stessa linea, ma almeno per quanto riguarda la mia esperienza personale, a questo punto si andava direttamente sulla versione avanzata...

07/11/2005
Lineage II: The Boardgame 7,0

Un gioco interessante e divertente, a mio parere, se preso con la dovuta cautela e considerandolo nella fascia dei titoli avventurosi senza particolari pretese di profondità e strategia. L'analisi del recensore, con il quale mi trovo d'accordo, descrive piuttosto bene questo gioco la cui derivazione da un videogame più o meno noto è alquanto evidente sia nel ritmo rapido ed essenziale, sia nella grafica che è davvero adeguata.

La cosa che più mi ha colpito è stato il notare come nella realizzazione di questo boardgame si sia attinto in modo più o meno marcato a numerosi altri titoli del passato. Il concetto generale di avventura fantasy in cui i personaggi se ne vanno in giro a potenziarsi raccogliendo roba di vario tipo richiama certamente Talisman, di cui però mancano le abilità diverse dei vari personaggi. La mappa quasi astratta ed essenziale in cui il giro esterno è obbligato e serve quasi solo ad avere combattimenti ricorda alla lontana l'indimenticabile Titan, dove invece manca la profondità strategica data dalle diverse opzioni di movimento. La meccanica di alleanze sempre diverse a secondo del momento del gioco, che permette di risolvere gli assedi, può analogamente ricordare alla lontana il classico Cosmic Encounter.

In pratica, non c'è molto di originale, tuttavia il risultato finale è sufficientemente piacevole e divertente, adatto anche a giocatori non esperti, e di durata davvero contenuta. Questo ovviamente vale se siete disposti ad accettare un gioco più leggero di questo tipo, in cui la derivazione di stampo videogame è evidente in tutti i suoi pregi e difetti. D'altra parte, vi sono alcuni difetti che non possono essere trascurati, oltre alla mancanza di spessore e dettaglio che certamente rende Lineage II inadatto per i giocatori più accaniti ed esigenti, nonostante una parvenza di strategia sia comunque presente e necessaria nel gestire l'alternanza nel possesso dei castelli che, se lasciati troppo a lungo nelle mani di uno stesso giocatore, possono fare la differenza.

Primo difetto fra tutti è un regolamento scritto in coreano per la cui lettura bisogna affidarsi ad una traduzione inglese a dir poco approssimativa, come approssimativo e sgrammaticato è il testo inglese sulle carte, per apprezzabile che sia la sua presenza. Alcune imprecisioni e falle rendono inoltre necessario il ricorso alle FAQ, così come alcuni elementi del gioco appaiono inutili se non sbilancianti: ad esempio la casella in cui si determina a caso se si vince o si perde denaro, o la gestione della sconfitta in combattimento a seconda che si possegga denaro o meno. dal punto di vista della componentistica, poi, bisogna segnalare la scarsa qualità della fustellatura, che può danneggiare le pedine se non si sta molto attenti nello spedinamento.

Ad ogni modo, per come la vedo io, ciò che più conta in un gioco è valutare se alla fine fa divertire o meno, indipendentemente dal fatto che sia meccanicamente perfetto, bilanciato o altro. Da questo punto di vista, nonostante i suoi difetti, questo Lineage II mi è sembrato divertente, e penso quindi che meriti un voto superiore alla semplice sufficienza. A chi fosse interessato consiglio di provarlo da un amico prima dell'eventuale acquisto, poiché mi rendo conto che questa valutazione è ampiamente soggettiva e la fatica che occorre fare per trovarlo (non è facilmente reperibile) deve essere soppesata attentamente prima di prendere una decisione.

05/05/2006
Talisman Dragons 7,0

Espansione molto buona e ben realizzata che risolve almeno in parte il problema dei mostri poco impegnativi verso la fine del gioco. Piacevole, anche se non indispensabile.

11/12/2003
Submarine 7,0

A mio parere un gioco interessante e per alcuni versi originale, in cui è difficile bilanciare la possibilità di recuperare rapidamente i tesori con la necessità di dare carte agli avversari. Occorre saper scegliere il momento migliore per posizionare i propri batiscafi al recupero dei tesori oppure in posizioni chiave che servono solo per ostacolare gli avversari o recuperare carte preziose. Tutto questo con la nave recupero che muove in una sola direzione e che rischia di restare troppo a lungo fuori gioco in attesa degli altri.

Non sarà forse il gioco dell'anno, ma francamente ritengo che sia un titolo per ora sottovalutato che meriterebbe più attenzione, dato oltretutto è piuttosto semplice e si presta bene anche per giocatori inesperti e neofiti.

14/02/2007
Tikal 7,0

Grazie all'insistenza di Perigastus ho dato di recente una seconda chance a questo gioco, che sulle prime non mi aveva catturato al punto che mi ero astenuto finora dal postare un mio commento. Con le idee più chiare, posso invece dire che è certamente un titolo interessante e piacevole, che seppure continui a non rientrare fra i miei preferiti, ha certamente alcuni pregi che lo rendono meritevole di attenzione.

Va detto che a mio parere deve essere giocato nella versione avanzata, onde limitare il fattore fortuna derivante dalla pesca delle tessere, che altrimenti può facilmente avvantaggiare o compromettere qualcuno dei giocatori. In ogni caso, le azioni a disposizione sono molte e il giocatore ha sempre parecchie cose da scegliere, ma mai punti a sufficienza per fare tutto. Questo obbliga a ideare una strategia di gioco, che può anche cambiare durante la partita, il che costituisce un ovvio punto di pregio di Tikal. Non parliamo poi della componentistica che è ovviamente di ottimo livello.

Ci sono tuttavia delle cose che continuano a lasciarmi perplesso, come ad esempio il fatto che sia possibile costruire un accampamento senza aver prima portato una delle proprie pedine nel territorio interessato, di fatto una specie di teleport che non premia coloro che invece hanno speso azioni per esplorare la giungla. Inoltre, almeno nel gioco base a quattro, si verifica la strana situazione per cui chi ha iniziato per primo giocherà anche per ultimo, di fatto facendo un turno in più, cosa che, a meno che non abbia trascurato qualche regola specifica, non mi pare banale né corretta...

06/12/2004
Kata Kumbas 7,0

Forse la prima risposta italiana al fenomeno del GdR, interessante, con un'ambientazione di sapore decisamente nostrano e gradevole, di semplicità estrema e forse anche superiore a quella del D&D base, cosa che non ne ha favorito la diffusione. All'epoca, era una validissima alternativa ad un prezzo decisamente contenuto e soprattutto in italiano...

07/11/2005
Mare Nostrum 7,0

Nonostante sia un titolo alquanto controverso, lo trovo gradevole e intrigante, soprattutto per il fatto di poter gestire diversi aspetti (militare, commerciale, gestione risorse) in modo semplice ed alla portata della maggioranza dei giocatori. Sicuramente necessita di qualche correzione di bilanciamento.

07/11/2005
Easy School 7,0

Difficile valutare un titolo con obiettività quando si tratta del gioco di un amico e compagno di tana come in questo caso, tuttavia proverò ad essere imparziale per quanto possibile. E' ovvio innanzitutto che con Easy School si parla di un filler, non certo di un gioco portante per una serata ludica, e come tale va valutato. Ma anche all'interno della categoria "giochini leggeri da riempimento" credo che questo titolo sia apprezzabile sotto diversi punti di vista.

Uno è naturalmente la grafica, decisamente bella, adeguata ed accattivante. Un altro è certamente la totale indipendenza dalla lingua, che magari permetterà di dare una giusta visibilità anche su altri mercati di un prodotto italiano. Non si può inoltre trascurare di rilevare che, una volta tanto, abbiamo un tema abbastanza originale e poco sfruttato (la scuola, lo studio), rispetto alle solite guerre di astronavi, risse fantasy, commerci improbabili e pretenziose quanto astratte rievocazioni storiche. Certo, il tema ha l'importanza che ha quando si parla di un filler, però non guasta.

Dal punto di vista del gioco vero e proprio, Easy School scorre tranquillo senza difficoltà, si impara in cinque minuti essendo alla portata di chiunque, e lo si gioca in pochissimo tempo: gli obiettivi di un filler ci sono tutti e direi ben realizzati. Naturalmente la fortuna è presente e determinante quanto può esserlo in un gioco che fa della pesca delle carte una componente piuttosto importante; il fatto tuttavia di poter pescare dal mazzo quanto si vuole (fino allo stress) o di scegliere una singola carta dal centro del tavolo, forniscono spunti e possibilità diverse ai giocatori, che possono limitare o quantomeno bilanciare abbastanza le situazioni casuali. Le meccaniche, strettamente parlando, non è che siano originalissime ma nel contesto vanno benone e contribuiscono a un'esperienza di gioco che fila liscia e senza problemi particolari, soprattutto di interpretazione o regolamento.

Sebbene i filler non siano la mia scelta preferita, se devo riempire un buchetto di tempo direi che Easy School è fra i titoli che sicuramente terrei in considerazione, per tutte queste ragioni. Questo giustifica a mio parere il voto di un punto superiore alla stretta sufficienza, sempre da considerare tale nell'ottica di un filler.

12/11/2007
Colossal Arena 7,0

Ubn gioco piacevole e simpatico in cui si possono davvero fare molti brutti scherzi agli avversari, con un po' di strategia nella scelta dei mostri su cui puntare per utilizzarne le abilità speciali. Non fa gridare al miracolo, ma è un buon gioco.

11/12/2003
Ideology: The War of Ideas 7,0

Un gioco sicuramente interessante, con un'ambientazione in qualche modo originale, delle meccaniche semplici anche se efficaci, che non richiede un grande sforzo di apprendimento e promette sicuramente una buona dose di divertimento. Il regolamento è ben fatto e non lascia spazio a dubbi, la componentistica è invece un po' sotto la media, in particolare per la mappa di gioco che essendo molto leggera crea qualche difficoltà e richiede molta attenzione per non rischiare di spostare le pedine accidentalmente.

Nonostante il mio giudizio sostanzialmente positivo, il mio voto non è poi molto alto per una questione di feeling, che ritengo sempre una componente importante da valutare. Intendo dire che, nonostante gli innegabili pregi, alla fine Ideology non mi ha catturato più di tanto, è uno di quei giochi che non mi lascia la voglia di rigiocarlo. Questa impressione è del tutto personale, legata forse ai componenti, forse al tema che non è dei miei preferiti, ma ripeto che in termini obiettivi si tratta certo di un buon gioco e chiunque non abbia le mie stesse sensazioni "a pelle" non potrà che apprezzarlo.

14/02/2005
Mighty Empires 7,0

Frutto dell'epoca d'oro della GW e dei "monster games", l'ho sempre trovato molto divertente e coinvolgente, afflitto solo da una certa difficoltà, dal limite di tre giocatori e soprattutto da una lunghezza davvero notevole. L'integrazione con alcune regole aggiuntive dai vari White Dwarf aggiungeva altro spessore ad un gioco che comunque si avviava sempre più nella direzione del Warhammer tridimensionale...

07/11/2005
Wooly Bully 7,0

UN simpatico e semplice gioco di posizionamento, per certi versi assai simile a Carcassonne, ma con alcune interessanti aggiunte, come ad esempio il fatto che i giocatori abbiano un colore segreto che può essere rivelato nel corso del gioco, o la possibilità di chiudere anticipatamente per ottenere un bonus.

Valido titolo anche per giocatoi non esperti per via della sua semplicità, molto gradevole sotto il profilo dei componenti e delle illustrazioni, il solo appunto a mio parere è che sia limitato a quattro giocatori mentre avrebbe potuto essere assai divertente anche in cinque o sei.

29/12/2003
Race for the Galaxy 7,0

Gioco mediamente lungo e mediamente complesso, che ha dalla sua un'ambientazione decisamente consistente, una grafica appropriata ed un'elevata rigiocabilità dovuta al fatto di poter impostare molte strategie differenti, anche se talvolta condizionate dal pianeta iniziale. Molto coinvolgente e interessante, a mio parere è menomato in parte da un regolamento non eccelso, una non immediata simbologia delle carte e dei poteri, e la totale assenza di interazione fra giocatori che di fatto svolgono ciascuno la propria partita.

19/03/2008
Rokugan Campaign Setting 7,0

Considerato che non amo assolutamente le ambientazioni orientali fin dai primi tentativi di introdurle nel mondo di D&D, la mia personale opinione su un simile prodotto non può essere certamente entusiastica. Va detto tuttavia che, se in passato avrei espresso un voto particolarmente negativo su questo tipo di ambientazioni, nel caso in questione è impossibile negare che le cose siano fatte piuttosto bene, in particolare per il fatto che finalmente si riesca nuovamente a stupirsi dei fenomeni magici, così comuni e usuali nel mondo fantasy tradizionale.

In sostanza, se siete dei fanatici dell'orientale, probabilmente questo è il prodotto migliore in circolazione, anche se oltre ai parecchi manuali da studiare sarà necessario inventare di sana pianta le avventure, dato che di "pronto" non si trova quasi nulla...

05/01/2004
Castle 7,0

Bel gioco del tipo di quelli in cui le regole e le cose cambiano continuamente a seguito delle carte usate dai giocatori, piuttosto originale e che non richiede uno sforzo eccessivo da parte anche dei meno esperti. Le molte combinazioni possibili generano sempre partite diverse dando al gioco un certo valore di rigiocabilità.

Il problema principale di Castle è nelle carte stesse, che riportando talvolta una certa quantità di testo non italiano, possono comportare qualche problema a chi non sia familiare con la lingua straniera...

09/12/2003
Axis & Allies 7,0

Personalmente, A&A non mi è mai piaciuto e l'ho sempre trovato piuttosto poco bilanciato e spesso ripetitivo, con un'influenza piuttosto decisiva della fortuna. Probabilmente queste mie impressioni possono dipendere dal fatto che non ho giocato molte partite, ma in effetti il feeling fra me e questo gioco non si è mai stabilito, il che mi ha portato a preferire altro piuttosto che rigiocarlo nuovamente, nonostante l'ottima componentistica.

05/01/2004
Maharaja: The Game of Palace Building in India 7,0

Indubbiamente un bel gioco, con numerose opzioni e scelte a disposizione dei giocatori, piuttosto semplice e quindi adatto ai più. Unica pecca a mio parere le biglie di vetro che potevano essere sostituite da pedine apposite, più in linea con la grafica degli altri componenti.

07/11/2005
A Touch of Evil: The Supernatural Game 7,0

Pur non essendo certo il gioco dell'anno né un campione di originalità, trovo che questo titolo sia interessante, divertente e promettente in termini di espandibilità e personalizzazione. Dal punto di vista del gioco in sé, ritrovo elementi comuni ad alcuni grandi classici come Talisman (vai in giro e potenziati, raccogli gli oggetti e combatti i nemici fino al combattimento finale) e come l'Arkham Horror originale della Chaosium (tira il dado e muovi, vedi cosa succede nella locazione), che collocano il gioco più sotto il profilo dell'American Style che non del German Boardgame. Del resto la componente fortuna è certo presente per via dei numerosi lanci di dado nei vari check e non mi pare ci sia un attento bilanciamento dei personaggi in gioco, laddove ampio spazio è stato invece dato all'ambientazione.

La componentistica è certamente valida, con tessere belle solide e pesanti, che però sembrano avere il difetto di graffiarsi un po' troppo facilmente, come anche le carte, soggette oltretutto a numerosi rimescolamenti. Come gusto personale non mi piace la scelta grafica adottata, ad esclusione della mappa che ritengo invece ottima e del tutto in linea con quella che mi sarebbe piaciuto vedere nel nuovo Arkham Horror della FFG... Per quanto riguarda la lingua, va detto che il testo sulle carte non è poi tanto ma neanche pochissimo, e comunque è decisamente raccomandata una discreta conoscenza dell'inglese per godersi la parte d'ambientazione, altrimenti si rischia di perdere quella parte del gioco che ritengo più caratteristica e senza la quale onestamente resterebbe davvero poco.

La struttura di gioco è a mio parere valida ed interessante per chi apprezzi questo genere di boardgame, si presta molto a espansioni e varianti sia ufficiali che fatte in casa con pochissimo sforzo, ed è arricchita dalle tre possibili modalità di gioco fra cui il cooperativo a squadre è forse l'aspetto più innovativo ed avvincente. Ovviamente, gli amanti del bilanciamento estremo ed i nemici del fattore fortuna non potranno amare questo gioco dalle caratteristiche prettamente evocative e d'ambientazione, quindi consiglio loro di non perderci neanche tempo. Per tutti gli altri, invece, almeno un'occhiata il gioco la merita.

07/01/2009
Caylus 7,0

A distanza di tempo mi trovo a dover rivedere la mia valutazione su Caylus, un gioco che a prima impressione mi ha colpito per profondità ed variabilità strategica, ma che successivamente non mi ha mai dato molta voglia di rigiocarci. L'impressione iniziale è traumatica, ci si trova di fronte ad un numero di opzioni possibili che potranno essere esplorate solo facendo numerose partite, e questo comporta una dedizione iniziale assolutamente frenetica e coinvolgente.

Le strategie sono spesso a medio se non a lungo termine e ocorre una certa capacità di pianificazione per non andare a casaccio verso risultati finali inevitabilmente mediocri. Il fatto di lavorare contemporaneamente su una molteplicità di fattori diversi (il castello, gli edifici, i privilegi, l'oro, il movimento del prevosto etc...) pone continuamente scelte critiche in cui i giocatori sono artefici dei propri risultati che non sono mai imputabili al caso o alla fortuna.

Ed è proprio questo fattore, da molti apprezzato e giustamente apprezzabile, che mi ha indotto a rivedere il mio giudizio. Anche se è un bel gioco, dalle meccaniche eleganti e solide, in cui ciascuno può effettivamente mettere in campo le proprie capacità nel pieno rispetto del German Style, diventa a tutti gli effetti un profondo ed impegnativo esercizio gestionale, che personalmente non trovo divertente e preferisco lasciare a chi apprezza il genere.

12/01/2009
Win, Place & Show 7,0

Un gioco che avevo scordato da tempo, anche se anni fa lo giocavamo piuttosto frequentemente con SdP che ne è un sostenitore convinto. Personalmente, non amo le scommesse, l'ambientazione sportiva e meno che mai le corse dei cavalli, ma WP&S funziona e funziona dannatamente bene, nonostante l'età, nonostante i dadi, e nonostante ogni altra considerazione.

Ritengo abbia una buona longevità, e le meccaniche sono molto interessanti soprattutto per la parte relativa al movimento dei cavalli e per le strategie che portano a fare scelte anche complesse quando occorre decidere se puntare i propri sforzi sul proprio cavallo o tentare altre strade, a dispetto degli avversari che magari hanno scommesso sul nostro equino. Anche per uno come me che non ama questo genere di giochi, la valutazione non può che essere superiore alla semplice sufficienza.

14/06/2005
Doom: The Boardgame 7,0

Sotto il profilo dei componenti il gioco si presenta molto bene, ricca dotazione di pezzi coloratissimi, belle plance, bei materiali, scatolone impressionante (come il prezzo), impatto iniziale di ottimo livello. Qualche pecca sotto questo profilo purtroppo c'è, come i dadi malamente stampati che si sbiadiscono fino a diventare illegibili dopo qualche partita, o il segnalino del berserk che si sono scordati di stampare in modo diverso sul fronte e sul retro, a dispetto di quanto indicato sul regolamento. Ma questi sarebbero "vizi di forma" trascurabili, se non vi fosse dell'altro.

Dal punto di vista dell'originalità non si può certo dire che Doom brilli in modo particolare, dal momento che di precursori ve ne sono altri di ben più lunga data, come il noto StarQuest. Per chi fosse interessato al paragone, basta dire che in Doom è sicuramente più interessante e migliore la componente di avventura sulla quale si possono strutturare le missioni, così come il turno a punti azione che non esisteva in StarQuest. Quest'ultimo, tuttavia, era a mio parere più interessante per la possibilità di gestire una squadra di marines con armamenti differenziati e con un combattimento profondamente diverso nel caso del corpo a corpo o del tiro a distanza, oltre alla componente di esplorazione basata sui "blip" per cui si scopre con chi si ha a che fare solo quando lo si ha nel raggio visivo. Ma qui è una questione di gusti e di disponibilità (StarQuest è fuori produzione).

Il vero problema sta nella giocabilità, cioè nel bilanciamento e nel regolamento che comunque richiede già di per sé svariate FAQ e interpretazioni per essere minimamente gestibile. Premetto che se dovessi valutare il gioco così come lo si compra il voto non raggiungerebbe la sufficienza, dato che a parte le pecche veniali sulla componentistica (vedi sopra), è ragionevole chiedersi se sia mai stato playtestato e in caso affermativo a cosa pensassero i playtester durante le sedute di gioco. Con le regole base originali, è praticamente impossibile che i marine possano vincere già al primo scenario. Giocato in questo modo, l'esperienza di gioco è frustrante, appesantita da una lunghezza terrificante che si traduce in noia mortale non appena ci si rende conto che non c'è possibilità di vittoria se non per l'alieno.

Di conseguenza, il mio voto si riferisce alla versione con le varianti di bilanciamento di Jones, che trovate fortunatamente "a gratis" nell'area di download. In questo modo, i marines hanno la possibilità di vincere se coordinano bene le proprie azioni, sebbene la partita non diventi comunque una passeggiata e sarà sempre molto in bilico, dato che l'alieno ha comunque tutti i mezzi per rendere la vita impossibile agli avversari. Anche in questo modo il gioco resta piuttosto lungo, ma perlomeno fa venir voglia di riprovarci per migliiorare, cosa che almeno per quanto mi riguarda escluderei categoricamente con le regole base.

Concludo il mio lungo commento, per il quale mi scuso, con una considerazione. Non basta tirar fuori un titolo altisonante preso da un film o da un videogame di successo, dargli una pitturata con bei componenti e buttarlo sugli scaffali risparmiando evidentemente sul playtesting, pensando che tanto i "polli" lo comprereranno comunque solo per il nome e ciò che ricorda. Come giocatore veterano mi sento indignato da questi comportamenti che non ritengo corretti nei confronti della comunità ludica internazionale che sovvenziona con i suoi acquisti l'industria del gioco. Pur avendo buone potenzialità, Doom è allo stato attuale un prodotto per me invendibile. Non si possono spillare ai giocatori cifre intorno ai 50 Euro per un gioco che palesemente non funziona e sperare che poi se lo aggiustino da sé (come ha fatto Jones). Se dipendesse da me, consiglierei di non acquistarlo neanche morti, fino ad una revisione decente ed ufficiale del regolamento che dia completezza a quello che attualmente può essere considerato al massmo un buon prototipo. Forse in questo modo, i produttori capirebbero che la parola "qualità" in un gioco non significa solo metterci dentro tante miniature e dei bei cartoni colorati...

15/06/2005
Blind Justice 7,0

Essendo basato su casi reali affrontati dalla giustizia e dalle leggi americane, risulta per noi italiani particolarmente interessante ed imprevedibile, soprattutto per alcune situazioni decisamente "al limite". E' decisamente divertente, anche se non esiste la possibilità di impostare strategie particolari e il fattore fortuna è presente quantomeno per la pesca dei casi dal mazzo. Il numero limitato di casi (anche se non sono poi pochissimi) e l'alea rappresentata dalla pesca delle carte sono i motivi principali per cui ritengo che non abbia una elevata rigiocabilità, anche se una partita ogni tanto fa certamente piacere.

19/05/2004
Igel Ärgern 7,0

Un gioco molto carino e divertente, che inquadrerei senza dubbio nela categoria dei filler o "fil rouge" come li chiamo io, ovvero quei titoli particolarmente adatti a giocatori con esperienze diverse, da farsi nei buchi di tempo fra giochi più impìegnati. Sicuramente semplice da imparare, adatto a tutti, divertente ed avvincente al punto giusto, anche se chiaramente influenzato dalla fortuna. Un indubbio punto di forza e longevità sono le numerose varianti incluse e le innumerevoli altre che si possono inventare dato che il semplice sistema di gioco lo consente.

25/11/2005
PitchCar Extension 7,0

Indiscutibilmente un'espansione che aggiunge cose significative e direi essenziali per chi ha apprezzato PitchCar: strettoie, deviazioni, un ponte e/o sottopassaggio e amenità di questo tipo. I componenti sono della stessa fattura di quelli del gioco base e non ci sono particolari problemi nell'unire le cose, a parte qualche imperfezione che ho notato sulle dimensioni del pezzo che fa da copertura al ponte sopraelevato in una delle mie confezioni.

Un must per chi ama il gioco base, frustrato solo dalla politica dei prezzi e delle disponibilità della Ferti Games, un produttore che come comportamento non merita di avere a catalogo un gioco simile...

01/12/2005
Eldritch Horror 7,0

Personalmente dopo qualche partita non mi trovo molto d'accordo né con le valutazioni del recensore, né con la maggior parte dei commenti precedenti che ho letto. Sono partito dalla dichiarazione più o meno velata degli autori di dare vita a un Arkham Horror che fosse più giocabile, snellito nel regolamento e nella durata, ma che ne mantenesse intatta l'ambientazione ed il coinvolgimento del giocatore all'interno dei miti Lovecraftiani, purtroppo però non ho trovato il miracolo che ci si aspettava.

Il regolamento e la spiegazione sono certamente più contenuti rispetto a AH, innegabile, ma che si spieghi in 15 minuti è per me pura illusione. Ci sono comunque meccaniche complesse e non sempre intuitive anche qui da digerire, e non ha senso buttare nella mischia un giocatore senza che ne capisca gli effetti, a rischio di compromettere l'intera partita. Anche la durata non mi sembra che sia poi tanto migliorata, per quanto ho visto io in 4 o 5 giocatori difficilmente si sta sotto le tre ore (due ore e mezza se siete dei fulmini di guerra e non vi capita mai di dover consultare il regolamento), e immagino che andando a 6 giocatori e oltre si possa ulteriormente allungare. Il feeling ed il coinvolgimento ci sono, sicuramente, le descrizioni sono attinenti e evocative, interessante il fatto di come sono gestiti ora gli incantesimi e le cose prese in prestito dalle Case della Follia, ma... questa impostazione della mappa a livello strategico rispetto a quello tattico di AH perde qualcosa anche su questo fronte, a mio parere. Mi sento molto più nello spirito e nella storia quando ho un evento nel Curiosity Shop di Arkham o in una locazione di Dunwich, piuttosto che nel generico Centro Africa o in un posto imprecisato nel mezzo dell'oceano...

Indubbiamente a me piace AH e non lo trovo neanche così macchinoso o devastante come la media ritiene, quindi evidentemente la mia è una voce fuori dal coro, come ho sottolineato. Tuttavia, in tutta franchezza, mi dà più gusto giocare mezza partita a AH, qualora non riesca a finirla, che non un'intera partita a Eldritch, e questo alla fine è ciò che conta per quanto mi riguarda. Chi ama AH e non lo teme, a mio parere si trova di fronte un titolo francamente inutile e riduttivo. Chi ama Lovecraft e non ha AH certamente può trovarci un buon compromesso fra complessità, durata e ambientazione, ma di certo non è l'Arkham Horror "per tutti" che sembrava essere nelle intenzioni iniziali. Poi ovviamente il gioco c'è e funziona quindi un 7 ci sta tutto, ma di più proprio non ce lo vedo.

17/07/2014
Aye, Dark Overlord! 7,0

Personalmente non ho mai visto né provato la versione free, quindi non posso fare un confronto in termini di gioco fra le due edizioni, però non mi sento di concordare con chi giudica questa inferiore principalmente per una questione di prezzi. Che ci piaccia o meno, il prezzo è nella media dei giochi di carte, anche sotto la media se consideriamo i prodotti della Steve Jackson che in molti casi sono ben più mediocri in termini di qualità e giocabilità...

Il gioco in sé è divertentissimo, permette di risolvere alla grande situazioni con molti giocatori anche inesperti garantendo grasse risate senza praticamente sforzo cerebrale di alcun tipo. E' ovvio che la riuscita dipende dal gruppo di giocatori e dall'Oscuro Signore che conduce le danze, ma questo è un fattore comune ad ogni gioco di ruolo e di narrazione, non una caratteristica di SOS. Ad ogni modo, a me è piaciuto parecchio più di Once Upon a Time, che al paragone trovo freddo e per certi versi più macchinoso. Non sono quindi d'accordo con chi ha voluto dare un giudizio "punitivo" su questo titolo, vuoi per il prezzo, vuoi per il tipo di gioco, che deve essere inquadrato per quello che è: un party game umoristico e adatto a tutti, senza la pretesa di essere rigoroso e deterministico nei risultati e nel regolamento. SOS nasce per divertire e fa benissimo il suo lavoro, grazie anche alle eccellenti illustrazioni che trovo azzeccate anche senza aver visto quelle della versione free.

Il solo difetto che mi pare evidente, e che per quanto mi riguarda toglie un voto al totale, è la questione delle occhiatacce, che ancora una volta mi conferma quanto un buon titolo rischi di cadere sulle piccolezze. Per quanto in produzione occorra fare dei compromessi nel numero di carte da inviare alle stampe per questioni tipografiche, e per quanto in fin dei conti si possa ricorrere ad altri sistemi, proprio queste cose sono quelle che spesso indispettiscono maggiormente i giocatori... una manciata di segnalini o qualche carta occhiataccia in più avrebbe sicuramente fatto digerire meglio a tutti anche la questione del prezzo!

02/01/2006
Chess 7,0

Gli scacchi... forse il primo gioco che ho imparato grazie a mio padre, il quale non poteva che indicarmi la strada della razionalità e del ragionamento. Bel gioco, logica, pianificazione, capacità di adattarsi alla mossa dell'avversario, capacità di prevedere le sue mosse. Che dire, se un gioco storico come questo ancora oggi non è nel limbo della dimenticanza, i pregi saranno innegabili, no?

E tuttavia, quando devo votare un gioco, non posso non considerare che si tratta di un mio giudizio soggettivo, nel quale non esprimo solo quanto esso sia figo e fatto bene, ma anche e soprattutto quanto mi piace, quanto lo rigioco volentieri. E' qui che mi discosto dalla maggior parte dei giudizi altrui, anche se come detto sopra non posso non riconoscerne i pregi. Il fatto è che oggi, se qualcuno mi propone una partita a scacchi o un altro gioco, al 99% scelgo la seconda opzione. Chiamatela longevità, rigiocabilità, feeling o quel che volete. Io da un gioco cerco divertimento, un'occasione per stare con amici, magari due chiacchiere di intermezzo. Non mi interessa scervellarmi per prevedere le prossime sette mosse del mio avversario pensando che se io faccio questo lui probabilmente dovrà fare quello e così via...

25/10/2005
Mall of Horror 7,0

Premetto che il mio giudizio su questo gioco viene da una sola partita che probabilmente ho anche avuto la fortuna di fare con le persone giuste: Favar, Sargon, SdP, Falcon e Fairy. Questo mi ha permesso di divertirmi fino alle lacrime nelle situazioni davvero cattive che si possono creare nel gioco di alleanze, tradimenti e bluff che sono alla base del gioco, per cui il voto deve essere considerato se con la "giusta" compagnia, altrimenti uno o due punti in meno ci stanno tutti.

Infatti, se dovesse essere affrontato con lo stile più serio e impegnato caratteristico di chi si aspetta delle strategie o un po' più di sostanza, questo gioco crolla abbastanza miseramente, rivelando che dietro un costo piuttosto alto e dei componenti dignitosi non c'è quasi nulla. Non posso commentare il regolamento che non ho letto di persona, ma certo la componente fortuna è molto elevata e tutta la strategia possibile dipende dal fatto che si disponga di carte e/o si sia potuto dare un'occhiata ai dadi che determinano dove compariranno gli zombie. Tutto qui, il resto non c'è, soprattutto se come dicevo in apertura, non siete con la compagnia adatta a riderci su...

20/03/2006
Build! 7,0

Un gioco simpatico, divertente, chiassoso e rapido da giocare e da imparare, adatto a tutti e ottimo come riempitivo fra giochi più impegnati. Belle le illustrazioni, ottima la scelta di inserire sia il testo italiano che inglese sulle carte, testo che è comunque sempre molto breve e non mette in difficoltà neanche i meno esperti. Va detto tuttavia che si tratta di un titolo molto leggero, in cui non sono presenti particolari strategie e dove la fortuna ed il caso sono molto presenti.

02/11/2005
Familienbande 7,0

Un gioco assai semplice e rapido, immediato da spiegare e da giocare anche con non esperti, eppure a mio parere divertente. La rigiocabilità è per quanto mi riguarda buona, anche se non elevata, ma ovviamente bisogna considerare che Familienbande rientra nella categoria dei giochi leggeri o "Fil Rouge", non certo in quella dei gioconi. Valutato per ciò che è, merita un punto più della semplice sufficienza.

28/10/2004
Dragon Dice 6,0

A suo tempo un gioco sicuramente originale, nato nel periodo d'oro dei collezionabili, e pertanto afflitto dalle stesse problematiche che alla fine mi hanno indotto ad abbandonarlo. Tuttavia, è sicuramente un gioco interessante, pieno di spunti strategici e senza molto da invidiare ad altri dello stesso tipo, fatta eccezione per il fatto che qui si parla di dadi anziché di carte, cosa che lo rende un po' più astratto e probabilmente ha fatto in modo che restasse un po' più di nicchia e meno noto.

07/11/2005
Advanced Space Crusade 6,0

Piacevole aggiunta alla serie, che però non brilla come gil altri titoli, decisamente superiori.

23/08/2006
Knatsch 6,0

Giochino assai semplice e basato sulla fortuna, dove i dadi la fanno da padroni, e tuttavia simpatico rapido e divertente se preso a piccole dosi. Insomma, dal mio punto di vista, un buon "filler" o "fil rouge" che, se non ha particolari pregi da un lato, non ha neanche gravi difetti o buchi dall'altro. Vale la pena però sottolineare che in due non è granché e perde molto, mentre in sei rischia di allungarsi notevolmente ben oltre i tempi tipici per un giochino del genere.

19/09/2006
No Thanks! 6,0

Un gradevole filler rapido e semplice, adatto a tutti e con un buon livello di interazione che permette di riempire brevi spazi di tempo a disposizione.

07/11/2005
HeroQuest 6,0

Simpatico, rapido, semplice, divertente, all'epoca anche piuttosto espandibile. Tuttavia, ho sempre preferito il GdR vero piuttosto che una riduzione in stile gioco da tavolo...

07/11/2005
The Talisman Dungeon 6,0

Un'espansione interessante, ma della quale si poteva fare anche a meno. Se da un lato ci sono nuove opportunità di guadagnare oggetti e cose simili, dall'altro la quantità di botte che si rischia diprendere nei dungeon fa sì che spesso questa mappa resti inutilizzata per gran parte della partita...

11/12/2003
Oh, Pharaoh! 6,0

Un gioco simpatico e adatto a tutti, che tuttavia non mi ha particolarmente entusiasmato, vuoi per il fatto di essere in fin dei conti un astratto, vuoi perché non l'ho trovato particolarmente originale, vuoi perché lo considero un filler e come tale preferisco titoli con interazioni più cattive e dirette fra i giocatori.

07/11/2005
The Prince: The Struggle of House Borgia 6,0

Il gioco scala piuttosto male verso il basso, con tre giocatori diventa noioso e inutile. In quattro o cinque può sicuramente essere più divertente ed interessante, anche se il tutto dipende dai giocatori stessi, a causa della forte contrattazione necessaria per l'elezione del papa. Se i giocatori si lasciano andare in ripicche e questioni personali, la partita può risultare piuttosto compromessa.

Infine, il conteggio dei voti è abbastanza macchinoso e si poteva corredare il gioco di fogli prestampati per semplificare l'operazione, anziché lo squallido blocchetto di fogli bianchi del tutto inutile.

16/02/2004
Princess Ryan's Star Marines 6,0

Un gioco onesto, che mescola l'avventura con il gioco da tavolo e di carte, abbastanza divertente ma con l'indubbio difetto di una certa complessità e lunghezza.

07/11/2005
Fist of Dragonstones 6,0

Sebbene sia un gioco abbastanza solido e ben fatto, non mi ha convinto particolarmente per varie ragioni. Innanzitutto, il meccanismo dell'asta con personaggi dotati di abilità speciali ricorda un po' Ohne Furcht und Adel (o Citadels se preferite), pur non avendo certo lo stesso spessore, inoltre, alla fine ci si rende conto che tutto il gioco non è altro che una sequenza di aste. Anche se il meccanismo d'asta è interessante per via delle diverse monete che si possono usare, io l'ho trovato un po' noioso e ripetitivo, e penso non abbia un grande valore di rigiocabilità. In sostanza, manca di quel "qualcosa in più" che ne avrebbe fatto un titolo certamente di più alto valore...

08/03/2004

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