Classifica personale di baffino

Titolo Voto giocoordinamento crescente Commento Data commento
Cyclades: Hades 9,0

Un'espansione imperdibile per tutti gli amanti di Cyclades. La scatola aggiunge molti componenti al gioco base, completandolo e rendendolo più avvincente in ogni suo aspetto! Davvero un ottimo prodotto. Da avere assolutamente se si desidera un Cyclades con più azione, variabilità e strategia. Voto: 8/9.

04/12/2012
Room 25 8,0

Room 25 è davvero un gran bel gioco, vuoi per l'originalità, vuoi per le meccaniche di gioco perfettamente collaudate. Stuzzicante l'idea generale e ben resa l'ambientazione: la tensione, il dubbio e la claustrofobia sono realmente palpabili mano a mano che la partita si evolve. Alcuni prigionieri si trovano rinchiusi, più o meno volontariamente, all'interno di un bunker televisivo a forma di cubo: 25 stanze potenzialmente mortali e solo un'uscita! Serviranno deduzione, sangue freddo ed un'ottima collaborazione se si vorranno avere minime chance di vittoria... anche perché la morte e con essa l'eliminazione dal gioco è sempre dietro l'angolo... Liberamente tratto dal film The Cube, Room 25 si lascia apprezzare praticamente da chiunque, sia per la durata molto contenuta, sia per il ritmo perennemente alto che le partite garantiscono. Molte modalità di gioco tra cui scegliere: collaborativo (la peggiore), solitario, competitivo (non male se si ha un piccolo gruppo di giocatori), sospetto ed a squadre. Senza ombra di dubbio, la modalità migliore è quella Sospetto poiché permette alle caratteristiche intrinseche del titolo di svilupparsi in maniera completa ed esauriente: la presenza nascosta di alcune guardie che, segretamente, tramano contro i malcapitati prigionieri garantisce un'alta dose di suspance, portando la tensione alle stelle! Chi ama il ruolo del "traditore" in giochi come Shadows over Camelot, Battlestar Galactica, The Resistance ecc. qui troverà pan per i suoi denti! E' davvero notevole come un gioco di nemmeno 30 minuti riesca ad apparire così completo e nettamente superiore ad altri titoli sbandierati come "gioconi"... Per quanto riguarda la qualità del materiale, devo dire che, considerando il prezzo, non ci si può lamentare: peccato, però, che i disegni sulle tessere azione tendano velocissimamente a deteriorarsi ed il cartoncino delle tessere "stanza" sia soggetto a segni che, eventualmente, rischierebbero di rovinare il gioco definitivamente. Esiste anche una mini-espansione "Audience", facilmente stampabile dal sito del gioco: nella sua piccolezza, aggiunge un pizzico di imprevedibilità che rende il turno di gioco ancor più vario ed incerto. In definitiva, Room 25 si merita un bell'8 1/2, un ottimo prodotto sotto molti punti di vista. Voto: 8 1/2 arrotondato per difetto (per ora).

02/02/2013
Orient Express 8,0

Bellissimo ed intramontabile gioco della Jumbo! Praticamente perfetto sotto ogni punto di vista, l'unico che, fino ad oggi, ha saputo rendere appieno la complessità e gli enigmi di una vera caccia al killer... Nel treno Orient Express è avvenuto un omicidio e stà a voi, indomiti detective, risolvere gli intricatissimi casi che vi saranno proposti. Nelle carrozze del treno si trovano i protagonisti di queste storie di sangue, tutti poco raccomandabili, ognuno latore di qualche scomodo segreto... Riuscirete a far luce sul loro passato ed a stanare il (o i) colpevole? Una meccanica di gioco non proprio semplice distingue questo gioco del lontano '86 dai suoi simili: ci vuole impegno e molta concentrazione perchè, provare per credere, i casi sono tutt'altro che abbordabili. Ricostruire ora del decesso, movente, spostamenti dei personaggi e, sopratutto, capire il modo in cui sia stato possibile ucciderlo (perchè nessuno ha mai sentito niente?!) risulta, a volte, un'impresa ardua ed estenuante ma ne vale la pena! Da giocare con la giusta compagnia così da apprezzarne appieno le potenzialità. Unica pecca: i casi sono solo 10 (anche se ne esistono altrettanti in inglese) e, dunque, la longevità non è molto elevata. Ma che importa quando la qualità è talmente elevata? Meglio poco ma buono, del resto. Ottimo. Voto 8 1/2.

28/07/2009
Police Precinct 8,0

Police Precincit si è rivelato davvero una bella sorpresa sotto tutti i punti di vista. Il gioco, pur restando entro tempi abbastanza ridotti, offre un'esperienza profonda e catapulta i giocatori all'interno della vita media di un poliziotto americano. A partire dai materiali (molti e ben fatti) fino alle meccaniche, semplici ma perfettamente inerenti all'ambientazione, Police Precinct si distingue dagli altri cooperativi (o semi-cooperativi) e non fa rimpiangere i soldi spesi, tutt'altro. La pertinenza all'ambientazione così come i molteplici gradi di difficoltà disponibili garantiscono divertimento e partite mai del tutto uguali. Le cose da fare sono sempre molte e spesso manca il tempo e l'adrenalina aumenta. Tra emergenze di ogni tipo che spuntano come funghi e le prove dell'assassinio da recuperare in giro per la città ci si sente spesso sommersi e disorientati: ma, grazie anche a regole intuitive e turni di gioco lineari e veloci, non si generano mai tempi morti o troppo condizionati da pesanti riflessioni.
Nonostante il gioco sia pienamente godibile sia se giocato con o senza traditore (il poliziotto corrotto), in quest'ultimo caso l'azione si fa più incitata e le accuse di colpevolezza si sprecano così come i dubbi che crescono con il passare del tempo. Che dire di più, Police Precinct è davvero un ottimo titolo: un cooperativo mai banale e soprattutto ben strutturato e bilanciato. Provatelo e non ve ne pentirete. Piccoli difetti, a mio parere, possono essere la veste grafica (non brutta ma abbastanza scarna) e l'incidenza della fortuna che fa capolino ogni volta che si lanciano i dadi. Grazie all'utilizzo di carte ed all'aiuto dei nostri compagni si può ovviare almeno in parte alla dea bendata, ma essa è sempre presente anche se, per esperienza, non eccessivamente determinante. Ciò che conta è la strategia e, certo, anche un pò di fortuna, ma questo in un gioco del genere non è un difetto enorme.
Molto buono. VOTO: 8.

28/07/2013
Coup 8,0

Il giudizio si riferisce alla versione francese "Complots", edita da Ferti il mese scorso.
A differenza dell'edizione originale, in questo caso abbiamo alcune novità: prima di tutto, le carte sono 24 e non 15 (ci sono, infatti, 4 carte per personaggio), inoltre abbiamo a disposizione un sesto personaggio... L'Inquisitore! Ad ogni modo, si deve scegliere se utilizzare lInquisitore oppure l'Ambasciatore: per questo motivo, in partite da 3 a 6 giocatori avremo sempre 15 carte in tavola, 3 per personaggio. Le carte restanti vanno utilizzate in partite a 7/8 giocatori.
Il regolamento resta invariato rispetto all'edizione LaMame Games, così come le dinamiche di gioco. Che dire... Si tratta di un titolo piacevolissimo, intriso di bluff e falsità. Le partite veloci si susseguono una all'altra ed i colpi di scena non mancano di certo. "Complots" è un filler imperdibile per chiunque ami il bluff e la deduzione, ma apprezzabilissimo anche da giocatori alle prime armi. Certo, si deve saper mentire bene poiché è altamente improbabile vincere dicendo sempre la verità. Ci sono alcuni personaggi, tra cui la Duchessa (Duca, nell'edizione originale), un pò troppo sbilanciati che rischiano di condizionare pesantemente le partite, specialmente poiché fanno in fretta ad accaparrarsi le 7 monete necessarie per sferrare un colpo di stato! A ciò si può ovviare utilizzando il potere di qualche personaggio, ad esempio l'assassino o il capitano. Insomma, ci sono tutti gi ingredienti per delle belle partite, infarcite di bastardate e grasse risate; l'importante è giocare in maniera aggressiva e non conservativa, per evitare partite lineari e sempre uguali. L'edizione francese si distingue per una migliore qualità dei materiali: degni di nota sono i disegni dei personaggi e le monete di plastica, in questo caso divise tra Argento ed Oro. VOTO: 7 1/2 arrotondato per eccesso.

01/08/2013
Mr. Jack Extension 8,0

Espansione ben riuscita di un gioco che è già un piccolo classico. I nuovi personaggi introdotti rendono le partite diverse e impediscono ai giocatori di utilizzare sempre le solite strategie. Considerando, poi, che il set-up iniziale con l'espansione cambia ad ogni partita (nel gioco originale, invece, era sempre lo stesso condizionando notevolmente le prime mosse), l'acquisto è caldamente consigliato, per non dire obbligato! Voto: 8.

09/09/2012
The Name of the Rose 8,0

"The name of the rose" di Stephen Feld è un gioco investigativo molto interessante. Passato in sordina all'attenzione del grande pubblico, questo gioco merita davvero grande attenzione, viste le sue ottime qualità. Come accade nel romanzo di Eco, all'interno di un'abbazia medievale un assassino miete vittime ed i sospetti ricadono tra i monaci; William ed il fido Adson, infatti, interrogano gli abitanti dell'abbazia e, tra sospetti e indizi preziosi, tentano di scovare il possibile colpevole. Contrariamente a quanto ci si aspetti, lo scopo del gioco non è scoprire l'identità dell'assassino, bensì quella di proteggere il monaco che impersoniamo (la cui identità non DEVE essere rivelata agli altri fino alla fine) affibbiando sempre più sospetti sugli altri: colui che a fine partita sarà il meno sospettato avrà vinto. Da quanto detto finora, è chiaro come il meccanismo di gioco si fondi sul bluff e sulla deduzione: è vitale non farsi scoprire e non essere troppo palesi nelle proprie scelte per evitare che gli altri ci riservino un trattamento poco piacevole a fine partita: dopo 6 giornate di interrogatori e di azioni investigative, infatti, si giunge alla settima, giornata in cui si dovrà individuare le identità di tutti i giocatori. Ovviamente, ogni giusta deduzione contribuirà ad aggiungere sospetti al monaco in questione, decretandone l'inevitabile sconfittà! Dunque, attenzione: calcolate bene le vostre mosse e cercate di confondere le carte in tavola! Originale e bello. Un piccolo gioiello. Voto: 8.

11/09/2012
Survive: Escape from Atlantis! 8,0

"Survive! Escape from Atlantis" è un gioco davvero molto divertente. L'edizione attuale, pubblicata per festeggiare i primi 30 anni di questo piccolo capolavoro, non apporta alcuna modifica al regolamento, distinguendosi, al contrario, per l'ottima qualità dei materiali. Il meccanismo di base resta, dunque, sempre lo stesso ed i turni di gioco si succedono frenetici: in breve, si cerca di salvare i propri omini e, nel contempo, di uccidere quelli avversari. Se la fortuna ha la sua parte, non manca un po' di strategia: non tutti gli omisi, infatti, hanno un ugual valore e, di conseguenza, sarà fondamentale per la vittoria finale portare in salvo quelli più importanti, abbandonando gli altri alle cattiverie altrui. Il ritmo di gioco è sempre molto alto e non ci sono momenti morti: Atlantide, come da tradizione, sta ormai affondando e non c'è molto tempo per salvarsi la vita! Sopratutto tenendo conto del fatto che in mare non siamo soli, tutt'altro... branchi di squali affamati ci attendono con ansia, balene dispettose distruggeranno le nostre imbarcazioni e, poveri noi!, serpenti marini spazzeranno via ogni cosa capiti a loro tiro. Nonostante la tematica tutt'altro che leggera, l'aspetto del gioco e la sua semplicità lo rendono adatto anche ai più piccoli; al contrario, i giocatori più esperti potrebbero trovarlo un po' troppo lineare e poco profondo.
L'interazione tra i giocatori è molto elevata, promesse infrante e tradimenti sono all'ordine del giorno; inoltre, fino alla fine la vittoria resta incerta e ciò dona al tutto un pizzico di imprevedibilità che non guasta. Per quanto riguarda la scalabilità, "Survive" rende al meglio in 4 giocatori, ma si fa apprezzare anche in meno nonostante l'esperienza ludica risulti notevolmente differente. Per chi cerca un gioco rapido e cattivissimo in cui fare letteralmente a pezzi gli avversari, per chi è propenso alle più efferrate bastardate, "Survive" è un acquisto obbligato. Molto bello. Voto: 7/8 arrotondato per eccesso dal momento che io sono uno di quelli :)

30/09/2012
Mousquetaires du Roy 8,0

Mousquetaires du Roy è un gioco collaborativo in cui i moschettieri sfidano la perfida mylady, spia personale del cardinale richelieu. Un giocatore veste i panni del cattivo di turno (in questo si tratta di una signora) mentre gli altri impersonano i moschettieri più famosi di Francia. La sfida si preannuncia ardua e, a tratti, senza speranza di vittoria alcuna: mylady piazza avversari, trappole e trabocchetti, tenta di tutto pur di complicare la vita ai moschettieri e spesso ci riesce! I buoni, al contrario, collaborano, lottano ed affrontano sfide di abilità pur di guadagnare soldi o ricompense più prestigiose! Tra Parigi, il Louvre, la Rochelle, il covo di Richelieu e di ROchefort (agente di Mylady), i giocatori si spostano e cercano di tenere la situazione sotto controllo ma, ahimé, il tempo stringe e se si arriva al turno numero 12 la partita è persa! Stessa storia se al Louvre l'onore della regina raggiunge il grado più basso ed essa viene ripudiata oppure se a Parigi Constance, fidanzata di Dartagnan, finisce strangolata! Se i modi per perdere la partita sono molti, l'unica chance di vittoria per i moschettieri è riuscire a superare le 4 imprese principali e riportare, dunque, i gioielli alla regina prima che sia troppo tardi! Il ritmo è sempre alto e la tensione si sente: dove si muoverà Mylady? Quali sono i suoi obiettivi? È obbligatoria un'ottima sincronia tra i giocatori e una certa dose di strategia: saper fare la mossa giusto al momento giusto è spesso l'unica soluzione per ovviare a situazioni altrimenti insuperabili. Ottimo gioco davvero e, soprattutto, una sorpresa incredibile: pur richiamando alla memoria Shadows over Camelot, il gioco ha una personalità tutta sua e risulta sempre avvincente e tremendamente divertente! VOTO: 8.

03/11/2013
The Downfall of Pompeii 8,0

Gioco semplice ma molto carino. Certo, la fortuna ha il so peso, ma per vincere serve soprattutto una buona strategia. L'ambientazione si sente e la cura nei materiale e nei disegni rende il gioco una piccola perla, ahimé non molto conosciuta. Una partita non dura parecchio e il ritmo di gioco resta sempre su livelli più che accettabili; in più, è possibile attaccare spudoratamente gli altri giocatori bruciando le loro pedine nel vesuvio così come è doveroso cercare di convincerli a risparmiare le nostre! Molta interazione e una buona dose di tensione rendono il gioco molto molto accattivante. Che bella sorpresa! Voto: 7 1/2. mi riservo di alzarlo se risulterà costante dopo avervi fatto più partite!

VOTO ALZATO AD 8 DOPO PIU' DI 10 PARTITE

17/09/2012
Lupus in Tabula: Lady Werewolf's Revenge 7,0

"La vendetta della lupa mannara" è la prima espansione del famosissimo "Lupus in tabula" e, come tale, non delude le aspettative. Grazie all'espansione, infatti, il gioco è ora fruibile da 4 a ben 30 giocatori! I personaggi nuovi, inoltre, hanno caratteristiche interessanti e movimentano ancor di più il turno di gioco, alimentando l'interazione tra i giocatori. In pratica, con 8+ giocatori l'esperienza di gioco risulta ancor più varia e divertente. Un discorso a parte, invece, va fatto per il gioco da 4 a 7 giocatori. In questo caso, le regole introducono modifiche adatte a rendere Lupus giocabile anche da gruppi molto ristretti, proponendo anche l'assetto migliore di personaggi. Ogni personaggio (nel gioco fino a 7 non si utilizzano villici) possiede, indicata da una carta, un'aura buona o cattiva secondo la propria natura (i lupi, la mucca mannara e darius sono malvagi): l'aura, visibile di notte dai veggenti, oltre ad fornire indicazioni sulla natura del personaggio, è, a conti fatti, una seconda vita dal momento che viene scartata non appena un personaggio viene sbranato o linciato, permettendo a quest'ultimo di continuare a vivere. Il gioco si allunga anche se, in 4/5 giocatori, una partita non supera mai il quarto d'ora. Insomma, le nuove regole permettono di giocare a Lupus anche in pochi e, a conti fatti, il risultato è soddisfacente; già in 6/7 persone la partita acquista ritmo e tensione, mentre in 4 uccidere il lupo risulta fin troppo banale. Se amate Lupus, fateci un pensierino. Voto: 7.

22/10/2012
River Dragons 7,0

River Dragons è un gioco dalla componentistica eccezionale e dal grande impatto visivo. Le assi di legno sono davvero carine così come ciascuna pedina, rifinita nei minimi dettagli! Detto ciò, il gioco non delude, se provato senza troppe aspettative. La meccanica di gioco molto semplice e la durata contenuta ne fanno un ottimo gioco per famiglie o un introduttivo ideale per avvicinare nuovi amici al gioco da tavolo. La scelta simultanea delle azioni scatena situazioni impreviste e rende il finale abbastanza imprevedibile: saper pianificare le proprie mosse è senza dubbio la chiave per vincere River Dragons anche se non si può mai sapere cosa ci riserveranno i nostri avversari.
Per questo gioco caotico e vivace, il numero ideale di giocatori si aggira intorno ai 4-5: in 2 è orribile mentre in 6 è davvero troppo confusionario e la casualità la fa da padrona.
Consiglio di giocarlo con il tabellone in versione "advanced" così da dover utilizzare un pochino più astuzia e logica: nella modalità normale è troppo semplice e lineare da risultare abbastanza superficialotto.
Non si tratta di un gioco profondo, ma per una mezz'ora di risate tra amici va più che bene!
VOTO: 6 1/2 aumentato per eccesso.

08/06/2013
Guillotine 7,0

Guillotine è un gioco davvero davvero carino, semplice ma non per questo scontato o ripetitivo. Buono la grafica e la qualità delle carte, intelligente e divertente la meccanica di gioco. Le fasi scorrono veloci ed il ritmo resta sempre alto, per non dire frenetico... Certo, resta pur sempre un filler e nulla di più, ma nella sua semplicità nasconde sfumature strategiche di tutto rispetto! Il numero ideale di giocatori è, a parer mio, 2 o 3 al massimo: in più lo svolgimento del gioco rischia di essere eccessivamente casuale ed influenzato dalla dea bendata. Al contrario, in 2 o 3 si riesce ad imbastire una propria strategia e si ha la sensazione di incidere effettivamente sul risultato finale. Lo consiglio a tutti, esperti e non! VOTO: 7 1/2.

25/09/2012
Mystery of the Abbey 7,0

Si tratta di un investigativo/deduttivo ambientato in un'abbazia dove è appena avvenuto un omicidio. La scoperta del colpevole porterà i giocatori ad interrogarsi a vicenda così come a rovistare nei meandri di un luogo religioso dai mille segreti. Forte di una realizzazione grafica non indifferente e puntando su materiali davvero di ottima qualità, Il mistero dell'abbazia catapulta il giocatore in atmosfere medievali e lo fa in modo convincente...l'ambientazione è resa alla perfezione! La meccanica di gioco è semplice e, purtroppo, alla lunga un po' ripetitiva: muovi, visita una stanza, fai una domanda, muovi, visita l'altra stanza, interroga di nuovo e così via.. le domande sono un'idea carina ed originale: peccato che siano sempre le stesse le più gettonate e, più che apportare longevità al gioco, rischino di concluderlo spesso e volentieri prima del previsto! Buona anche l'idea delle carte evento che variano la struttura altrimenti piatta del turno di gioco così come ho trovato rigenerante l'idea di introdurre stanza "speciali": insomma, muoversi nel tabellone ha finalmente un senso!! Ottima interattività e ritmo abbastanza elevato... ripeto, peccato per una certa monotonia nell'indagine e per il fatto che, indiscutibilmente, il colpevole si finisce per indovinarlo tutti allo stesso momento... bel titolo, semplice ma sicuramente mille volte meglio dei vari cluedo!!! almeno, qui si ragiona un pochino e non è poco.. VOTO: 7 1/2 arrotondato per difetto poiché alla lunga risulta un po' ripetitivo.

25/09/2012
Shadow Hunters 7,0

Il giudizio si basa sulla versione italiana (creature della notte). I personaggi si dividono in lupi mannari, vampiri ed umani: mentre per i primi due gruppi l'obiettivo è quello di sterminare gli appartenenti alla fazione opposta, gli umani hanno ciascuno uno scopo individuale nel gioco e non fanno parte di un gruppo. Distribuita ad ogni giocatore la propria identità segreta, il gioco prende il via: al proprio turno, ogni giocatore deve muoversi nelle località del tabellone (ben fatti i disegni e buona qualità dei materiali) ed eseguire le azioni indicate, pescare carte o infliggere danni corporali agli avversari. Nel semplice meccanismo di tipo tira i dadi- muovi e fai un'azione si nascondono mille strategie diverse, strategie che i giocatori devono capire velocemente se vogliono vincere la partita! Pesca una carta evento dall'effetto immediato, equipaggiati in vista di scontri futuri o consulta l'oracolo per saperne di più sull'identità dei tuoi compagni/avversari... una volta scoperto il tuo alleato (se mai ci sarà), attacca senza pietà chi ostacola il tuo obiettivo e, con l'aiuto della dea bendata, vincerai la partita! Un gioco che ricorda da vicino i meccanismi di Lupus (identità segrete da scoprire) e gli intrighi dei vari Il castello del diavolo, Inkognito ecc... Se ti piace il bluff e adori cooperare in segreto allora questo è il gioco che fa al caso tuo. Da segnalare come il ritmo di gioco resti sempre più che alto e la durata di una partita sempre contenuta (raramente supera i 40 minuti!). Il numero ideale di giocatori oscilla tra i 5 e i 7. Bello. Voto: 7.

13/04/2012
Saboteur 7,0

Filler davvero molto carino e abbastanza strategico. Certo, le cose da fare non sono moltissime e dopo una decina di minuti i ruoli saranno già stati scoperti, ma ciò non costituisce un grave difetto. Anzi. il gioco, per come è stato concepito, deve avere un ritmo elevato ed una durata esigua: stare troppo a pensare prima di fare la propria mossa rischia di rallentare l'esperienza e rovinare lo spirito irriverente del gioco. In conclusione, Saboteur non delude le aspettative; al contrario, dietro meccaniche semplici ed intuitive nasconde una certa profondità (molto bassa comunque) per cui è necessario saper bluffare ed interpretare le mosse degli altri se si vuol vincere! Nonostante la fortuna abbia un ruolo abbastanza rilevante, con una buona cooperazione si riesce a tamponare i tiri mancini dei sabotatori. da segnalare poi che il prezzo del gioco è molto basso... dunque...che aspettate a comprarvelo?
voto: 6/7.

03/05/2012
Intrigue 7,0

"intrigue" è un gioco di astuzia e manipolazione in cui pugnalate alla schiena e colpi bassi la fanno da padroni. Si tratta di un gioco semplice e veloce, dove lo scopo è quello di accaparrarsi più soldi di tutti a fine partita. Più facile a dirsi che a farsi: ogni giocatore, infatti, sarà disposto a far qualunque cosa pur di piazzare i propri personaggi nei castelli altrui e nessuno esiterà a gettare fango sugli avversari, alimentare dubbi e corrompere chi di dovere pur di ottenere vantaggi personali. Il bello del gioco è che, nella sua meccanica semplice, nasconde una certa strategia e tantissima cattiveria: credo sia l'unico gioco in cui si debba apertamente e deliberatamente ostacolare gli altri ed in cui sia lecito (anzi consigliato!) infrangere l'etichetta e ricorrere alle macchinazioni più spudorate. Come potete ben immaginare, far sopravvivere i propri personaggi come lavoratori alle dipendenze altrui (ed incassare a fine turno il meritato stipendio) è tutt'altro che semplice: i patti e le promesse vengono infrante nel momento stesso in cui nascono ed il tradimento è pane quotidiano. Purtroppo, alimentandosi delle ostilità e del caos che si viene a creare tra i giocatori, si tratta di un giochino che da il meglio di sé in 4 o 5 giocatori, non di meno. Dipende, inoltre, dallo spirito con il quale lo si gioca e dalla rispettiva voglia di mettersi alla prova e di non prendersi troppo sul serio. Dopotutto è un soltanto un gioco. Bello. Voto: 7.

25/09/2012
Castle Panic 7,0

Il voto è una media tra il giudizio al gioco insieme all'espansione "Wizard's Tower" uscita lo scorso anno e quello assegnato al gioco-base.
Quest'ultima introduce nuovi e potenti mostri, 6 mega-boss davvero difficili da battere ed un nuovo mazzo di carte "Mago". Che dire... l'esperienza di gioco risulta totalmente rinnovata, le partite diventano veramente ardue e, sopratutto, le strategie per vincere variano a seconda di quanto succede. Più azione, più divertimento! Voto: 7 1/2.
Il gioco senza espansione non ha lo stesso mordente, vuoi per la bassa difficoltà, vuoi per le situazioni praticamente identiche che ci troviamo ad affrontare. Adatto per i neofiti, ma piatto per chi cerca un gioco un tantino più impegnativo. Voto: 6.
In definitiva, Castle Panic è un ottimo gioco unito all'espansione; senza, perde tantissimo. Comprate "Wizard's Tower" e avrete tra le mani un gioco rinnovato in tutto e per tutto.

31/10/2012
Caesar & Cleopatra 7,0

Interessante gioco per due edito dalla Kosmos. Cesare e Cleopatra si danno battaglia, utilizzando i propri adepti e ricorrendo a tutte le macchinazioni possibili pur di spuntarla vittoriosi. Un gioco rapido, intelligente e mai casuale: certo, la fortuna ha la sua parte, ma a farla da padrona è sopratutto la strategia. Pianificare i propri turni, colpire senza pietà l'avversario e piazzare il colpo del ko al momento opportuno da molta soddisfazione! Le partite difficilmente si ripetono identiche tra loro, tenendo conto dei modi differenti con cui si può raggiungere la vittoria finale. Come nota negativa, segnaliamo l'ambientazione che, al di là del titolo e delle raffigurazioni sulle carte, non si sente molto. Astratto ma davvero ben riuscito. Per chi cerca un gioco veloce, ma competitivo! Voto: 7.

25/09/2012
Courtisans of Versailles 7,0

Questo titolo della tilsit non è molto conosciuto, nonostante abbia goduto negli anni di svariate recensioni internazionali. Ristampato per l'ultima volta in inglese nel lontano 1998, il gioco si è rivelato una piccola sorpresa. Premettiamo che non si tratta di un vero e proprio gioco da tavolo, quanto piuttosto di un ibrido tra un gioco in scatola classico e un gioco di ruolo. In realtà, il tabellone e le pedine servono solo per tener traccia dei rispettivi punteggi mentre l'azione vera e propria si verifica nell'utilizzo delle 110 carte tramite le quali i giocatori tentano di spianarsi la strada verso la istoria finale. Come in ogni gioco di ruolo che si rispetti, infatti, ogni giocatore deve scegliersi nome, sesso e nazionalità per poi presentarsi al cospetto del re sole: è doveroso calarsi bene nella parte e rispettare l'etichetta di corte che impone di rivolgersi agli altri citandone i titoli nobiliari di volta in volta acquisiti... Pena una multa salatissima! Saper utilizzare la carta giusta al momento giusto si rivela fondamentale così come saper scendere a compromessi: il gioco, del resto, invita a negoziare e, perché no?, a corrompere gli altri giocatori: tutto è permesso purché si rispetti le clausole presenti nelle carte. Alcune di esse possono essere giocate solo da personaggi maschili e solo se la corte si trova in un luogo ben preciso (Versailles, a caccia o in guerra), altre ancora solo se si posseggono di già titoli nobiliari, altre ancora solo se l'avversario è caduto dalle grazie del re. Una buona strategia è essenziale: cosa c'è di meglio che sposare un uomo ricchissimo per poi vederlo ahimé morire in guerra ed ereditarne da vedova tutta la fortuna?? Attenzione però: le cattiverie possibili sono pressoché infinite, per cui è necessario guardarsi bene le spalle per evitare di finire in esilio, imprigionati alla bastiglia o, peggio, per evitare di passare a miglior vita! Tra amanti segrete, avvelenamenti, cariche prestigiose, azioni eroiche e pettegolezzi, l'esperienza di gioco prosegue a ritmo altissimo. Chi vince? Il primo giocatore che arriva ad acquisire la cifra pattuita ad inizio partita: dalle 30.000 alle 50.000 sterline. Inutile dire che il risultato del gioco e dunque il divertimento è direttamente proporzionale al coinvolgimento dei giocatori e alla reciproca cattiveria: si astengano coloro che cercano un gioco puramente riflessivo e strategico poiché in Courtisans of Versailles regna il caos sovrano. In definitiva, un gioco che se preso con lo spirito giusto, regala il meglio di sé facendo divertire e anche parecchio! Bello ma non per tutti. Voto: 7 1/2.

05/05/2012
Rattus 7,0

Divertente gioco di piazzamento strategico edito dalla White Goblin Games nel Febbraio 2010. Ambientato nel lontano 1347, Rattus ci fa rivivere (in maniera per così dire innocua e colorata) la catastrofe apocalittica del genere umano alle prese con la peste. Come ci ricordano tristemente i libri di storia, in poco più di 4-5 anni la popolazione europea venne dimezzata dal flagello mortale portato inaspettatamente da ratti infetti. Nel gioco, dovremo salvaguardare la vita della nostra popolazione, cercano nel frattempo di decimare quella degli avversari, scatenando contro di loro una marea di topi mortali. Posizionare i propri segnalini nel tabellone, muoverli accuratamente ed usufruire con arguzia dell'aiuto offertoci dalle varie classi sociali medievali risulterà determinante per la vittoria finale: re, contadini, abati, streghe, mercanti e cavalieri ci permettono di utilizzare benefici particolari, rendendo però più probabile la nostra dipartita nel caso in cui si scateni la peste proprio dove ci troviamo. Rattus è un gioco di strategia, accordi e scelte, un buon tempismo è essenziale cos come una certa dose di fortuna; interagire con gli avversari, ucciderne le pedine senza pietà e tramare alle loro spalle risulta un'esperienza gradevole e divertente. Tra risate collettive, colpi di scena e lotte all'ultimo sangue, si arriva, in poco più di mezz'ora, all'epilogo: l'epidemia dilaga e scoppia in tutta la sua virulenza contagiando tutti gli stati europei... chi resterà vivo? Premettendo che il gioco si lascia giocare anche in 2-3 (meglio apportare delle varianti al meccanismo di base), raggiunge il suo massimo in 4 giocatori: è più facile scambiarsi tiri mancini ed il ritmo è decisamente più alto. La dinamica delle carte "classe sociale" ricorda un pò giochi tipo Citadels, ma da un gioco come questo non si pretende certo l'originalità assoluta. Un filler davvero gradevole, con un tema interessante e un meccanismo di gioco scorrevole e, spirito di gruppo permettendo, assai scoppiettante. Buono. Voto: 7 1/2.

18/09/2012
Samurai Sword 6,0

Questo Bang! versione orientale apporta alle già collaudate meccaniche di gioco qualche modifica, tra cui l'introduzione dei punti onore grazie ai quali non si muore più, ergo si continua a giocare fino alla fine della partita. Purtroppo, ciò allunga la partita di molto ed, una volta scoperte le identità avversarie, il gioco diventa ripetitivo e noioso. Il bluff esiste solo all'inizio, ma dopo un paio di mani si capisce già tutto: l'impossibilità di eliminare i giocatori diventa un'arma a doppio taglio poiché toglie gran parte della tensione presente al contrario nell'originale. Alla fine si tratta solo di scegliere quali carte giocare e continuare a farlo a ripetizione per un bel pò di tempo. Molto carini i disegni e decisamente ben riuscita l'ambientazione orientale che preferisco rispetto a quella western.
Voto: 5/6.

01/12/2012
Revolution! 6,0

Gran bel gioco questo Revolution!, prima opera di Philip duBarry. Certo, non possiede grande spessore e le partite filano via veloci, ma il ritmo sempre alto e l'alta interazione garantiscono molto divertimento. Non ci sono momenti morti e l'azione è tutto sommato lineare: cercare di corrompere alcuni personaggi-chiave puntandovi le proprie risorse e sperare che i vostri avversari non abbiano avuto le stesse intenzioni così da non rischiare la rovina! Ostacolare i propri nemici, confonderli e poi colpirli alle spalle è davvero esilarante: il gioco, per il modo stesso in cui è stato concepito, sprona i giocatori ad esibirsi in bastardate senza fine, tra le risate di tutti. Una volta che tutti gli spazi disponibili sono stati occupati (vale a dire i luoghi del paese tra i quali si ricorda la Cattedrale, il Mercato e la Fortezza) si contano i punti prestigio guadagnati e chi ne ha di più è vincitore. Le partite sono rapide (siamo sui 30/40 minuti), complice anche il fatto che se un giocatore prende subito il largo e si trova in netto vantaggio è assai difficile recuperare il terreno perso attraverso puntate azzeccate. Inoltre, la meccanica delle aste alla cieca può risultare un po' caotica ed, a volte, avere una buona strategia non è sufficiente se non si è accompagnati dalla fortuna: ripeto, però, che in un gioco leggero come questo ciò non stona più di tanto e non costituisce un grave problema. Un altro problemino è rappresentato dalla longevità: a lungo andare le partite sono un po' tutte uguali e si perde un po' della suspence che, al contrario, si respira all'inizio.
Si segnala l'esistenza di una versione tedesca posteriore a quella americana, ad opera di Pegasus Spiele: sia da un punto di vista grafico che di qualità dei materiali siamo proprio in un altro pianeta! Molto meglio direi!
In definitiva, Revolution! mi ha colpito abbastanza e risulta essere una discreta scelta per chi si vuol divertire con un gioco di strategia leggero ma moooolto teso e divertente! Voto: 6 +.

17/11/2013
Squillo 6,0

Permetto che il giudizio si riferisce alla deluxe edition. Il gioco è molto semplice e, risate a parte, regala qualche ora di divertimento. Le meccaniche devono essere studiate meglio ed il regolamento doveva essere approfondito di più per evitare dubbi e situazioni poco chiare. Detto ciò, il gioco funziona e, con le giuste premesse, permette anche alcune trovate niente male: se è indubbio che la fortuna sia molto presente nella pesca casuale delle carte, occorro comunque pianificazione e una certa strategia se si vuol vincere. Certo, alcune carte sono estremamente sbilanciate (anche se la versione deluxe mitiga questo aspetto) e possederle significa assicurarsi almeno il secondo posto. Non mi sento di condannarlo in pieno, sopratutto per l'interazione che si crea tra i giocatori, le bastardate possibili ed i colpi di scena che spesso danno alla partita un esito imprevisto. Al di là del tema, il gioco diverte e, come detto, non è poi cosiì banale. Ovviamente non aspettatevi chissà quale profondità! Voto: 6 +.

18/04/2013
Jagd der Vampire 6,0

"Vampiri in salsa rossa" è un gioco carino che quando uscì riuscì a godere anche di un discreto successo. Considerando la sua non certo giovane età, la componentistica è davvero notevole e l'atmosfera transilvana si sente tutta. Purtroppo, la strategia latita e la fortuna spesso ha la meglio, ma, ripeto, considerando il concept e il target a cui il gioco si rivolge ciò non è proprio un difetto. Carino, divertente, senza pretese. Valutandolo oggi, non posso dargli più di 6 1/2, ma sarebbe stato tranquillamente un 8 solo qualche anno fa! Che inizi la caccia al pomodoro!

26/04/2012
Wicked Witches Way 6,0

Giochino davvero ben fatto ed originale! Alcune streghe si sfidano a colpi di magia e si lanciano in una sfrenata gara di velocità...sulle proprie scope volanti! Ritmo altissimo, divertimento e spensieratezza caratterizzano l'esperienza di gioco di Wicked witches way... il colpo d'occhio è fondamentale così come una giusta dose di tempismo: giocare la carta incantesimo adatta al momento giusto è spesso di vitale importanza! Grafica fantastica e regole chiare... l'edizione migliore credo sia quella inglese, al contrario quelle dell'editrice giochi non mi ha entusiasmato: il tabellone componibile è meno pratico! Ad ogni modo, si tratta pur sempre dello stesso gioco. Consigliato a chiunque cerchi un gioco veloce e divertente e che non voglia perdere troppo tempo in strategie e ragionamenti tattici. Ne stia alla larga chi, al contrario, non può prescindere da una giusta dose di calcolo e strategia, chi preferisce giochi riflessivi dal ritmo più lento! Davvero carino. VOTO: 6/7.

26/04/2012
Which Witch? 5,0

Noi tutti lo conosciamo come "Brivido" e devo dire che lo preferisco al più anonimo "Ghost castle". Inutile spendere fiumi di parole su un gioco che, volente o nolente, ha segnato un'epoca e che tutti dovremmo conoscere. Mi rivolgo a coloro che, per loro sfortuna, non hanno mai avuto la possibilità di giocarci quando erano bambini, sperando di essere quanto più esauriente possibile. Dunque, il gioco è molto semplice e, viste le regole elementari ed il comparto strategico inesistente, si adatta perfettamente ad un pubblico MOLTO giovane. Un gioco di fortuna dove si lancia il dado, si muove la pedina, si gira la ruota e (suspance) se viene "teschio" si lascia cadere quest'ultimo dalla cima della torre... una delle quattro trappole scatterà e guai al malcapitato che verrà colpito!!! Tutto qua, nient'altro. Il primo che arriva vince, gli altri chiederanno la rivincita. Se è vero che si tratta pur sempre di un gioco dell'oca in chiave horror, non dobbiamo dimenticarci il periodo di produzione (1985! quelli sì che erano bei tempi...) ed il target (specificato anche sulla scatola: 6-12 anni). Brivido era bello per la sua semplicità e la velocità delle partite e, devo dire, faceva anche un pochina di paura. Bellissima la componentistica, bella l'ambientazione e, nonostante tutto, divertente ancora oggi per chi bambino non lo è più! Sarò un incurabile nostalgico, ma non mi sento di dargli meno di un 6. Oggettivamente al giorno d'oggi sarebbe un bel 4 secco. Dunque si merita un bel 5 come media tra i tempi d'oro dell'infanzia e i giorni d'oggi. Non dimentichiamo che moltissimi giochi lo hanno imitato e, tutt'oggi, seppur con qualche variante e magari un pizzico di strategia in più, moltissimi giochi lo copiano spudoratamente!

13/04/2012
Fury of Dracula (second edition) 5,0

La furia di Dracula non ha certo bisogno di presentazioni, dal momento che si tratta di un gioco arcifamoso e assai noto. L'edizione italiana a cura di Nexus brilla per la qualità e la quantità della componentistica offerta: ci sono moltissimi segnalini, cartoncini e carte di vario tipo, tutte di ottima fattura. C'è, insomma, tutto ciò che serve per preannunciare un gioco memorabile, di quelli che difficilmente ti dimenticherai... purtroppo, a conti fatti, ci sono diverse pecche, difetti che non possono passare inosservati poiché rischiano seriamente di rovinare l'esperienza di gioco. Ne La furia di Dracula, il giocatore che impersona il conte deve fuggire per l'Europa di fine '800 cercando di non venir scoperto dai cacciatori e, al momento opportuno, di colpirli a morte usufruendo dei suoi poteri più implacabili. Seminando segnalini incontro nelle città che visita, Dracula cerca di creare 6 nuovi vampiri, incalzando i cacciatori e costringendoli ad intraprendere con lui una guerra all'ultimo sangue... appunto. Il tempo è oro e perderne girando a vuoto rischia di condannare il bene alla sconfitta. Questo lo sanno bene i cacciatori, ma ahimè anche i giocatori che, molto spesso, si troveranno a girovagare a vuoto nel tentativo di rintracciare i movimenti del conte, ripetendo a sfinimento le solite azioni del tipo pescare una carta evento ed equipaggiarsi (ma per cosa pii visto che di combattimenti non se ne vendono per la prima ora di gioco???), cadendo in una noi mortale. Insomma, se Dracula ha fortuna, i cacciatori vagano nel buio senza senso, annoiandosi e ripetendo all'infinito azioni che non hanno un fine. L'interazione latita e la tensione è nulla. Se, al contrario, il conte si fa rintracciare, allora ecco che si accende l'interesse e, con esso, la fievole speranza che il gioco finalmente entri nel vivo: certamente il ritmo si alza ma non cresce mail sopra un livello medio, deludendo le aspettative di chi, come me, si aspettava molto, molto di più. Un gioco complesso (le regole sono sterminate e alcune meccaniche tra cui il combattimento troppo macchinose) e troppo lungo per quello che offre. Momenti morti a go-go e una sterminata caccia in vista dello scontro finale: due ore e più nella speranza di scovare il conte ed ucciderlo in combattimento... non sarà un po' poco?! I cacciatori, al di là della caccia al conte, non hanno missioni o percorsi da seguire, non possono evolversi né migliorarsi (fatta eccezione per le armi), non si devono mettere alla prova... tutto è così mortalmente statico. Peccato, perché le premesse ci sono tutte eppure qualcosa non funziona, almeno per me e per i miei compagni di gioco. E dire che adoro la tematica ed i giochi di questo tipo. Riproverò ancora nel tentativo di farmelo piacere, ma per il momento proprio non ci siamo. Proprio no. VOTO: 4/5.

06/04/2012
A Touch of Evil: The Supernatural Game 5,0

Ho comprato A touch of evil insieme all'espansione Something wicked dopo aver letto svariate recensioni nei forum di mezzo mondo. Notando i pareri fortemente discordanti, ho esitato più volte nell'acquisto, ma, come spesso accade, alla fine ho ceduto. Il tema è per me molto interessante e devo dire che l'ambientazione si sente tutta: la cura riposta nei materiali così come nelle illustrazioni è davvero maniacale e catapulta il giocatore all'interno di un vero e proprio film dell'orrore. più volte è stato azzardato il paragone con Sleepy Hollow e, acconti fatti, è davvero azzeccato: nell'ottocentesco villaggio di Shadowbrook accadono cose strane, compaiono creature mostruose e la gente del villaggio inizia a scomparire... sta agli eroi di turno scoprire il covo dell'orrenda creatura ed ucciderla una volta per tutte! Il gioco offre una collezione di mostruosità davvero da non perdere: si va dal vampiro al licantropo, dallo spaventapasseri al consueto cavaliere senza testa. L'espansione Something Wicked, poi, aggiunge più personaggi, sia buoni che malvagi: ci troveremo, dunque, ad affrontare anche un Gargoyle, un fantasma e perfino il mostro della laguna. Insomma, sotto il punto dell'ampiezza dell'offerta A touch of evil non scherza; allo stesso tempo, non si risparmia nella quantità di materiale proposto: decine e decine di tessere, sterminati segnalini salute, una quantità enorme di gettoni investigazione, centinaia di carte e moltissimi dadi. Con l'espansione, del resto, le cose aumentano e si corre il rischio di fare molta confusione. Dopo la dovuta lode di merito che il gioco si merita per la qualità dei materiali, arriviamo alla meccanica di gioco vera e propria che è, a conti fatti, l'unica cosa veramente importante. Purtroppo, una volta apprese le regole (davvero poco chiare e con molte lacune insolute), una volta tenuti sott'occhio gli oggetti da utilizzare, il gioco delude amaramente: la varietà dei malvagi affrontabili, la moltitudine degli eroi presenti, la quantità degli ambienti esplorabili (considerando anche l'espansione) non garantiscono affatto un'esperienza soddisfacente né tantomeno divertente. Il tutto si riduce ad un banale tirare i dadi, spostare la propria pedina e interagire con l'area visitata che il più delle volte consiste nel pescare una carta la quale, a sua volta, ci impone di tirare nuovamente dei dadi per applicare finalmente gli effetti della nostra mossa. Tutti i luoghi si assomigliano, sembra quasi di girare in un lungo e in largo per lo stesso ambiente in cerca di cosa poi?! L'unica cosa che troveremo sarà un esiguo numero di nemici con cui dovremo lottare tirando i dadi, test di abilità che dovremo risolvere semplicemente con un tiro di dadi o, se va bene, delle belle armi da accumulare in vista dello scontro finale. L'interazione tra i giocatori è pressoché assente, perché ognuno pensa per se e si accaparra tutto il possibile prima di provare ad uccidere il villain di turno: le tessere mostro che compaiono sulla mappa non sono molte e visitare più e volte gli stessi luoghi è un'esperienza tutt'altro che gratificante alla lunga. In più, sebbene il regolamento permetta di giocare seguendo tre modalità diverse (cooperativa, competitiva o a squadre), non si apprezzano particolari diversità né ahimè miglioramenti. Questo perché non occorre strategia alcuna per vincere, non si pagano gli errori fatti e non serve pensare accuratamente al da farsi: si, certo si può giocare una carta che metta temporaneamente fuori gioco un avversario, si può rubare l'equipaggiamento ad un altro giocatore, costringerlo a combattere al posto nostro ecc.. ma tutto ciò capita saltuariamente e non garantisce profondità alcuna. Anche la bella trovata degli "Anziani del villaggio" è utilizzata in maniera pessima: a che serve sprecare tempo per capire chi è leale e chi tradisce se con la carta giusta le cose possono cambiare o, peggio, se chi era malvagio e poi muore ritornerà in vita a fianco del mostro?? A che serve perderci del tempo se, alla peggio, si tratterebbe di affrontare un nemico ulteriore con un punto salute quando il mostro, da solo, può arrivare a superare i quindici punti salute? Insomma, si tratta di un gioco dell'oca travestito da gioco impegnato, in cui si vince a caso e, spesso, senza strategia alcuna. Le azioni sono ripetitive ed il ritmo di gioco soporifero: ci sono talmente tante cose da fare in un turno (ovvero, dadi da tirare) che si perde il conto e non ci si capisce più nulla. Troppo troppo troppo macchinoso e assai poco fluido. Si finisce inevitabilmente per cadere in una noia mortale, ripetendo allo sfinimento le solite due o tre mosse e visitando i luoghi a caso: come ho già detto, non ci sono strategie dietro alle mosse e i luoghi si differenziano pochissimo l'un l'altro... Che rabbia! E pensare che le premesse sono ottime... verrebbe voglia di riscrivere il regolamento da capo.
Riservato a chi cerca un gioco molto leggero, in cui la fortuna la faccia da padrona e non ci sia bisogno di strategia alcuna per vincere: chi, al contrario, predilige meccaniche più profonde ed almeno un pizzico di tensione guardi altrove. Peccato, una delusione immensa. Espansione: nonostante in molti abbiano gridato al capolavoro, non ho trovato l'espansione essenziale né così travolgente. Certo, ci sono alcune carte cattivelle che rendono il gioco più difficile ma niente di più. Si consiglia, comunque, di giocarlo in modalità competitiva. Mi dispiace davvero giudicare così in malo modo un gioco del genere, ma purtroppo nonostante la tematizzazione sia forte il "succo" è poca cosa, e per giunta amara.
Voto:4/5.

16/04/2012
The Mysteries of Peking 5,0

Mah... Che dire di "i misteri della vecchia Pechino"? Sicuramente si tratta di un gioco che paga fortemente il peso degli anni che ha e che, per questo motivo, risulta obsoleto per coloro che erano bambini negli anni 80. È dannatamente semplice, veloce e molto poco profondo. La fortuna la fa da padrona e scoprire il colpevole è una mera questione di tempo: vince colui al quale il dado sorride di più. Detto questo, il gioco conserva comunque un certo charme, vuoi per l'ambientazione, vuoi per la comicità dei caso proposti, vuoi per le tecniche di investigazione all'avanguardia. Indagare i segreti degli abitanti di pechino muniti di specchio e carte magiche non aveva prezzo e, per i più piccoli, risulta anche oggi un'esperienza impagabile! Geniale a suo tempo, adatta ai bimbi mentre assolutamente senza senso per ipiù grandi: dopotutto si tratta di un mix tra indovina chi? e il gioco dell'oca. Io parlo da inguaribile amante di giochi in scatola e nostalgico degli anni 80, dunque non posso condannarlo così come non me la sento di condannare totalmente un altro classico di quegli anni ossia Brivido. Gli assegno un 6 "politico" e già è tanto. Da segnalare la nuova edizione edita da hasbro qualche anno fa: lente al posto dello specchio, occhialini rossi al posto delle semplici cartine e inchiostro magico per interrogare la spia. Un upgrade carino ma la carne al fuoco è sempre la stessa, poca. Voto: 5 1/2.

25/09/2012
Witch of Salem 5,0

"Lo stregone di Salem" è un gioco cooperativo che mi ha deluso non poco. Il colpo d'occhio è senza ombra di dubbio degno di nota, il tabellone evocativo così come i materiali sono davvero di ottima fattura. Una volta preparato il gioco e letto il regolamento, però, le cose cominciano a non quadrare granché. Prima di tutto, i personaggi non sono minimamente caratterizzati l'un l'altro, non godono né di poteri né di abilità personalizzate e questo certo non giova all'ambientazione complessiva del gioco; inoltre, le azioni che si possono svolgere sono praticamente sempre le solite e predisporre un minimo di strategia non serve a molto dal momento che la componente "fortuna" è fin troppo imperante. La cooperazione tra i giocatori deve essere perfetta se si vuol avere una sola chance di vittoria, ma ahimè spesso non basta: la pesca casuale delle carte "creatura" (elemento aleatorio che ha, però, anche il pregio di generare tensione) così come quella delle tessere-oggetto e delle carte evento rendono lo svolgimento della partita quasi totalmente imprevedibile, azzerando di conseguenza la componente strategico-logistica. In più, come già detto, le azioni sono poche e sfortunatamente troppo ripetitive: in breve, ci si sposta, si lancia il dado per scoprire quali oggetti si perderanno e, se si possiedono quelli indicati sulla carta creatura, ci si sbarazza di quest'ultima in un lampo. Tutto eccessivamente lineare e rapido, il fulcro del gioco diventa la semplice ricerca degli oggetti e il loro utilizzo randomico: già perché può capitare che si perda tre turni per prendere un oggetto e lo si smarrisca per un lancio del dado prima di poterlo utilizzare. Anche la storia e, dunque, l'atmosfera sono appena sufficienti: il grande antico da esorcizzare (ma si può sapere perché siamo obbligati a doverne scoprire l'identità prima che Necron raggiunga una certa casella? A me sembra solo un pretesto poiché sapere chi sarà il mostro finale non influisce più di tanto nella meccanica di gioco), così come le creature che compaiono in città sono troppo sterili e senza spessore per interessare: si tratta letteralmente di carte con su scritto gli effetti negativi e i punti deboli, che possono essere distrutte in un batter d'occhio e non modificano mai lo svolgimento della partita. A volte sembra di giocare al gioco dell'Oca, di spostarsi tra le caselle del tabellone tanto per fare qualche azione (spesso, infatti, per puro capriccio di fortuna è possibile solo effettuare una o due azioni) e tornare poi a pescare l'ennesima carta nefasta che scatenerà il finimondo. Come detto, l'interazione tra i giocatori non è eccessiva, complice il divieto di parlare dei portali... ma che senso ha?? Inoltre, l'eccessiva difficoltà del gioco unita alla frustrazione di girovagare a vuoto per le zone della città rendono la partita piatta, riducendola ad una mera serie di turni per lo più identici tra loro. Insomma, non si ha la sensazione di far parte di una storia, non si entra mai del tutto dentro allo spirito che il gioco vorrebbe creare; il motivo, a parer mio e del gruppo al quale l'ho fatto più volte provare, è che si tratta semplicemente di un "giochino" travestito da "giocone" e che il setting così come le meccaniche presentate siano solo dei pretesti per ingigantire l'effettiva poca sostanza alla base. Lontano anni luce da giochi quali Shadows over Camelot, "Lo stregone di Salem" può interessare per un paio di partite al massimo dal momento che, dopotutto, il regolamento è facilmente spiegabile e la durata del gioco abbastanza contenuta. Il problema non è tanto la difficoltà (è davvero arduo vincere), anzi ben vengano giochi impegnativi!, quanto l'eccessiva casualità del tutto, il nonsense che si respira tra un turno e l'altro così come la piattezza delle dinamiche e l'ambientazione non molto sentita. Peccato, si poteva moooooolto di più. Non sufficiente. Voto: 4/5.

25/09/2012
Midnight Party 4,0

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25/09/2012
Nightmare 3,0

Che dire.. Un gioco che fece scalpore all'uscita ma che anche all'ora nascondeva più ombre che luci. Longevità pari a zero e meccanica di gioco banale infarcite da un'ambientazione horror non molto azzeccata. Un buco nell'acqua, ma per i più piccoli il divertimento è assicurato. Voto: 3.

13/04/2012
Nightmare II 3,0

Mostro poco empatico e dialoghi sotto il livello di guardia. Pessimo. Voto: 2/3.

13/04/2012