Classifica personale di Andrea_81

Un gran bel gioco. Affascinante l'ambientazione, lodevole lo sforzo di tematizzare le carte. L'aspetto migliore è la presenza di numerose vie per la vittoria. Unico neo: componenti non all'altezza del titolo.

Piccolo grande capolavoro. La produzione è sontuosa. Il piazzamento tessere poggia sulla brillante meccanica della rondella. Diverse le strade per la vittoria. Contiene mini-espansioni che ne allungano straordinariamente la longevità.

Nonostante si dica talvolta che il primo Glen More gli sia superiore, per me non c'è storia. È decisamente meglio il secondo capitolo. Unici nei: la scatola è enorme ed il prezzo non propriamente economico. 

7 Wonders riesce a portare al tavolo da gioco tutti, fino a sette giocatori con partite rapide e senza tempi morti. Il re del draft, ancora oggi.

Controllo territorio molto interessante. Tattica e strategia sono entrambe importanti in un gioco dalla feroce interazione diretta. La personalizzazione del proprio esercito con le tante combinazioni di tessere potere è il punto forte di Kemet.

Un german solido e profondo. Bei materiali, tematizzazione meccaniche scarsa. L'asimmetria dei personaggi è croce e delizia di questo gioco. A me piace, ma ho pochi dubbi sullo scarso bilanciamento di alcuni personaggi. 

Contestualizzato nel suo target (medio-leggero, filler), un gioco ottimo e molto divertente. Le espansioni conferiscono nuova linfa.

Piccolo capolavoro. Semplice, leggero ma estremamente divertente, grafica bellissima e discreta longevità con tutte le espansioni che aggiungono molteplici razze. 

Un grande classico, che ha anche un valore collezionistico come pietra miliare degli eurogame moderni. Collocato nel suo anno di uscita, fu un capolavoro. Oggi secondo me è invecchiato un pò, e si trovano in giro piazzamento lavoratori più freschi ed evoluti.

Capolavoro moderno con Il sapore dei giochi classici. Indubbiamente calcoloso. Se si tollera questo aspetto, il gioco può essere approfondito a vari livelli e catturare l'attenzione anche dei giocatori occasionali. 

L'introduttivo perfetto per il piazzamento lavoratori. 

Bei materiali, tema piacevole, con un giusto mix di fortuna e strategia. 

Superato oggi da piazzamento lavoratori più freschi ed evoluti. Mezzo voto in più per ciò che ha rappresentato all'epoca della sua uscita. 

Il gioco è bello. Non so dire quanto solido, ci ho giocato poco. Il twist dei dadi, che vanno gestiti al tempo stesso per il valore e colore è interessante e un filo cervellotico. Secondo me soffre comunque di poca originalità. Dopo Lorenzo il Magnifico, sembra un suo clone rivisitato, fatto per lanciare sul mercato per forza qualcosa in più da vendere. 

Set collection e aste nascoste. Tema un pò appiccicato, ma componenti e grafica lodevoli. Un gioco medio-leggero che merita secondo me un posto in collezione. 

Un tirolo con una meccanica molto interessante, che cattura tutti alla prima partita. 

Lontano secondo me dall'essere un capolavoro, rimane comunque un gran bel gioco.

Gioco astratto davvero piacevole e confezionato egregiamente. Meno profondo e appassionante di altri astratti, compensa queste lacune con un tema carino, e un flusso di gioco sempre gratificante, che si vinca o meno.

Ha il grande merito di avvicinare quasi tutti al tavolo da gioco. Un buon filler che lascia la voglia di rigiocare dopo le prime partite. Alla lunga però secondo me perde un pò mordente. Nella mia esperienza, approfondirlo non premia granché. 

Il prototipo del piazzamento tessere. Ancora oggi un gioco piacevole da intavolare. 

Non è il mio genere. 

Però come party game psicologico ha un'idea di base veramente buona. Adatto a tutti. 

Il gioco è carino. Il suo punto di forza è la meccanica di costruzione condivisa presa da Between Two Cities, che consente di portare fino a 7 persone al tavolo in una sfida strategica che risulta alla fine piacevole.

Per il resto, gli incastri possibili e le combo sanno di qualcosa di già visto e rivisto.