Nucleum: il gioco più enigmatico del 2023

Un gestionale che non ti dà nessun aiuto e che ti spiazza a ogni partita

Giochi collegati: 
Nucleum
Voto recensore:
7,9

Nucleum è un eurogame competitivo per 1-4 giocatori, della durata di 75-180 minuti a partita, destinato a un pubblico esperto e basato su meccaniche di riciclo azioni, contratti, bonus di fine partita, gestione mano, mercato, rendite, costruzione rete, pool-building, poteri variabili, albero tecnologico.

Come si gioca a Nucleum

Per fortuna stavolta mi risparmio la parte noiosa, dato che il riassunto potete trovarlo nella precedente recensione.
Per farvela ancora più breve, avete una mano di tessere azione con cui potete: 
  • fare le due azioni della tessera stessa giocandola;
  • piazzare la tessera sul tabellone e trasformarla in collegamento ferroviario, perdendola però così per sempre;
  • recuperare tutte le tessere giocate e incassare le rendite.

Le azioni presenti sulle tessere permettono fondamentalmente di:

  • prendere contratti da soddisfare;
  • piazzare sulla mappa edifici;
  • piazzare sulla mappa miniere e turbine per le centrali;
  • alimentare gli edifici piazzati collegati alle centrali, comprando carbone dal mercato comune e/o consumando il proprio uranio dalle miniere;
  • comprare nuove tessere azione, per avere maggiore scelta e allungare la propria mano.

I modi per fare punti vittoria sono diversi e dipendono in buona parte dalle vostre rendite, dai contratti, dagli edifici alimentati e dalle tessere bonus estratte a inizio partita.

Considerazioni

La definizione di gioco “opaco”

Gioco opaco: “Gioco in cui non è chiara la strada da prendere per potenziarsi/vincere.
Gioco in cui le azioni hanno conseguenze a lungo termine non immediatamente chiare e tangibili.
Gioco che non ti aiuta, non ti instrada verso quello che devi fare con le regole e le meccaniche, ma ti lascia provare diversi approcci ed eventualmente imparare dagli errori commessi.

(dalla Goblinpedia)

Nucleum è spiazzante: hai pochissime risorse all'inizio, mentre a fine partita sembrano quasi troppe. Ti lascia la libertà di ricaricare la mano quante volte vuoi, non solo per necessità ma anche per strategia, in base a dove hai piazzato le precedenti stelle.
Ti dà un sacco di modi per fare punti vittoria, ti fornisce anche una strada privilegiata tramite la tecnologia scelta a inizio partita, ma poi ti accorgi che tutto ciò non si ottiene facilmente e non è per nulla semplice da massimizzare (come soprattutto ti ricorda il talloncino da 200 punti).
Ti dà la possibilità di costruire, mettere ferrovie, prendere contratti, incastrare bonus, ma non ti fornisce minimamente un ordine in cui tali cose andrebbero fatte.

Insomma, esci dalla prima partita a Nucleum (e probabilmente anche dalla seconda) che hai fatto cose, ne hai fatte magari tante, hai pure un buon punteggio (ma questa è un'illusione data da tutti i giochi con punteggi alti già di base), ma non hai capito veramente se hai giocato bene o male. Il gioco non ti dà nessuna informazione in merito... apparentemente. In realtà, se i tempi di gioco sono eccessivamente dilatati, se nessuno è arrivato a mettere stelle nell'ultima parte del tracciato, se nessuno ha sbloccato tutte le sue tecnologie, se la forbice dei punteggi è molto ampia, è probabile che non abbiate ottimizzato la vostra partita. Però attenzione: come per tutti i giochi in cui la fine della partita è decisa direttamente dal ritmo dei giocatori, non è per nulla detto che un tavolo che finisce col vincitore a 220 punti abbia giocato meglio di uno col vincitore a 160. Anzi.

Giocare o recuperare?

Una delle decisioni più importanti che avrete di fronte e che contribuisce significativamente a questa opacità è quando e quante volte fare l'azione di ricarica. Ogni ricarica ti dà due cose fondamentali: risorse e una stella piazzata, utilissima per i punti vittoria. Fatta molto avanti nella partita fornisce un discreto quantitativo di punti vittoria. Per contro, la ricarica fa perdere un'azione; inoltre occorre essere certi di piazzare una stella dove non la si ha già, per evitare penalità. Perdere un'azione, in un gioco che di fatto è una corsa, una volta imparato a padroneggiarlo meglio, non è affatto una cosa da poco. Ma anche mettere una stella e ricaricare è un vantaggio.
Dopo un po' di partite, penso che l'ideale stia nel mezzo: occorre cercare di fare quante più cose possibile concatenando azioni e al contempo piazzare due o tre stelle in modo ottimale, dopo aver fatto salire le risorse. Non dimenticate che, se avete segnalini Progresso a fine partita, potete comunque piazzare una stella, anche se non guadagnate nessuna risorsa o tecnologia. Per questo motivo piazzarne una quando siete belli carichi è sempre remunerativo, perché vi fa guadagnare direttamente punti vittoria.

Profondità e strade nascoste

I
niziano ad arrivare in rete le discussioni sulle strategie. Quindi si parla di quando e quante volte ricaricare, di cosa costruire per primi, se il focus del gioco sia effettivamente dare energia agli edifici, o invece fare contratti, o ancora sbloccare quante più tecnologie possibile e farlo quanto prima. Sono sicuro che tra un po' di tempo inizieranno ad arrivare guide strategiche. E il gioco, a mio parere, lo meriterebbe proprio per il suo essere nebuloso, per le molteplici opportunità che offre, ai limiti del sandbox. Peccato che, invece, anche l'editore si sia subito lasciato prendere dalla frenesia del mercato, annunciando per il 2024 una nuova scatola, ovvero Nucleum: Australia. Temo che Nucleum, senza il giusto tempo e il giusto approfondimento, finisca accantonato prima di quanto meriterebbe.
In ogni caso, già le quattro tecnologie diverse fornite ai giocatori, che contribuiscono all'asimmetria del gioco, possono suggerire diverse vie strategiche. Le tecnologie "A" privilegiano la costruzione, le "B" il posizionamento di stelle sulla parte alta del tracciato (quindi costruire e fornire energia a edifici costosi), le "C" dare energia a tanti edifici (quindi neutrali e molti poco costosi), le "D" prendere tante tessere per piazzare collegamenti. Tutte, ovviamente, si sovrappongono in più punti, ma è interessante vedere come può cambiare la propria partita già solo scegliendo un differente set tecnologico.

Un gioco derivativo o originale?

Si è parlato tanto anche di questo ed è bene chiarirlo. Nucleum è un gioco che deve tanto a tanti altri giochi, per cui abbiamo la costruzione rete con costruzione edifici (regolata dalla rete) esattamente come in Brass, due tipi di risorse con due regole diverse come in Brass, una meccanica base che riprende quella delle carte di Concordia, contratti come in Barrage, un tracciato con stelle che danno punti simile a Great Western Trail.
È vero, in Nucleum c'è un po' di tutti questi giochi, quale più quale meno, ma ha anche una sua forte originalità – le tessere utilizzabili come azione e come ferrovia, il fatto di perderle ma poterne comunque attivare l'azione grazie ai colori, quando le si mette sul tabellone – e soprattutto identità, ovvero un carattere proprio, un modo di giocare peculiare, qualcosa che lo allontana da tutti gli altri che abbiamo nominato e che, pur riconoscendo i propri debiti, ne fissa le caratteristiche in modo originale e distintivo.

Altre cose da dire 

Attualmente lo trovo davvero faticoso da giocare e anche un po' troppo lungo, specie in quattro giocatori: come scalabilità, trovo che in due o tre giri ottimamente.
L'interazione è buona, confinata in quella indiretta tipica degli eurogame, volta principalmente ad accaparrarsi i posti interessanti sulla mappa. 
La fissità della mappa non è un grosso problema, perché il setup variabile rende ogni partita sufficientemente diversa, anche se, per contro, preparazione e riordino sono discretamente lunghi e laboriosi.
C'è una certa dose di fortuna nei contratti che escono e anche nell'uscita delle tessere, specie se qualcuno ha ancora in mano l'azione giusta per approfittarsene.

Conclusione

Da ciò che ho detto prima, potrebbe sembrare che Nucleum meriti un voto più alto, come è stato per Brass o Barrage. Invece preferisco prudentemente fermarmi prima. È un gioco così sfaccettato e opaco, che potrebbe correre il rischio, indagando più a fondo, di sgonfiarsi e fissare alcune strategie come imprescindibili, o essere sempre troppo in balia delle tessere e dei contratti che escono sul display, oppure... potrebbe rivelarsi davvero un capolavoro nascosto. Questo ce lo dirà solo il tempo, sperando che qualche giocatore abbia voglia di scavarlo a sufficienza.

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Commenti

Beh io la voglia ce l'ho tutta! Mi ha talmente preso, proprio per il suo essere opaco, che un video già gliel'ho dedicato e ne farò altri sugli esperimenti.

Credo che per quanto sia molto meno elegante e più pieno di roba rispetto a barrage, non abbia da invidadiargli nulla per profondità.

Concordo che l'espansione arrivi fin troppo presto, e aggiungo che diverse sue caratteristiche lo rendono purtroppo meno intavolabile di tutti gli altri titoli da cui stringe a piene mani: tempi di setup e desetup lunghi, mappa di non facile lettura (un incubo per daltonici), poca direzione in partita (un incubo alla prima partita, specie in 4).

Ho paura Nucleum possa avere "vita breve" sui tavoli e nei cuori dei giocatori, specialmente quando l'editore ha detto a chiare lettere che non ha intenzione, dopo Teotihuacan, di collaborare nuovamente con BGA.

Ma personalmente trovo che esplorarlo sia incredibilmente soddisfacente.

Interessante il meccanismo della perdita delle azioni in caso di costruzione della rete. Una cosa è certa, nel 2023 / 2024 avere un gioco di costruzione rete con un tabellone fisso è una cosa che non sopporto. Fcm non è propriamente un gioco simile ma ha alla base  la creazione ogni volta di una nuova situazione di gioco, ed eravamo nel 2016. Che dopo 5 mesi esca una nuova mappa per dare variabilità al gioco è una scelta commerciale molto discutibile. Meglio spendere 100 euro per Fcm che 60 per un Nucleum che dopo 5 mesi ha bisogno di una nuova mappa da 40/50 euro e dopo un anno un'altra... Penso che nei giocatori euro, almeno questo vale per me, la ricerca della rigiocabilita' sia un fattore molto importante. Quindi non penso troverai qualcuno che lo approfondisce🙄 Un ultima cosa, mi piacciono gli euro e non gli astratti, pertanto, boccio anche la grafica e il tema che non sono di mio gusto. 

Dopo la mia prima ed unica partita non posso che confermare l'opacità del titolo. Seppur nel complesso mi ha lasciato la voglia di rigiocarlo, sono molto trattenuto dallo sforzo e dalla fatica necessaria per il raggiungimento di una discreta compensione e un adeguato padroneggiamento.

Alla prima partita è davvero spiazzante, ma se gli dai una seconda e terza chance ti accorgerai che il gioco si snellisce molto.

Una cosa che mi ha lasciato perplesso è che mi sembra obbligatorio piazzare almeno un edificio governativo a Praga e collegarla a più città possibile.

Una partita la farei volentieri.

Fatta una partita , gran caos all'inizio , piano piano durante la partita si sono chiariti un pò di dubbi rimasti dopo la lettura del regolamento , poca la voglia di rigiocarlo

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