
Onestamente non mi piace molto: chi sta in coda non riesce afre quasi nulla e non può mai recuperare.
Stefan Feld's 3rd game by Alea is In the Year of the Dragon. Players take on the role of Chinese rulers around the year 1000. The game plays out in twelve rounds, with each round representing one month in a year that seems to go from bad to worse. Disease, drought, and attacks from the Mongols may claim lives, but make sure you have enough money to offer a tribute to the Emperor. The game play is easier than it may appear. Every player has a set of "person" cards. Each round, you choose one action (most of which call on your workers' abilities) to help you prepare for the months ahead. Then you play one person card, recruiting that person and placing him into one of your palaces. Each person brings different skills and abilities to help you ride out the year. (Farmers help you gain rice to survive a drought month, Tax Collectors raise money, etc.) At the end of each round, that month's event is triggered, which may cost you some of your workers, some money, or give you points. Careful planning is the key to surviving "the year of the dragon," but survival alone may not win you the game.
Per questo gioco non ci sono eventi, se vuoi puoi contattare la redazione per pubblicare degli eventi collegati a questo gioco.
Il mio primo gioco di Stefan Feld e devo dire che ne sono rimasto molto soddisfatto. Al mio attivo solo una partita, ma da certi GdT basta anche una partita per capirne la bellezza. È un gioco non molto complesso per le cose da fare nel proprio turno, ma bisogna ponderare molto bene le scelte strategiche a breve medio e lungo termine. Inoltre ho trovato abbadtanza presente un livello di interazione che in un german difficilmente ti aspetti. Ad es. se in Agricola io faccio un'azione per bloccare un avversario difficilmente quell'azione sarà anche redditizia per me, ebbene questo aspetto in ItYoD non è così perchè facilmente (di più se giocato in due) posso mettere i bastoni tra le ruote dell'avversario e ciò non va a mio discapito. Molto bello il doppio conteggio (punti persona e punti punteggio) che aggiunge un ulteriore profondità al gioco. Darei un 10 se i materiali fossero stati più belli.
Longevità: 2
Regolamento: 2
Divertimento: 2
Materiali: 1
Originalità: 2
6,5 Bella l'idea di cercare di soppravvivere durante il gioco ai vari eventi nefasti. Credo che rimanere indietro nell'ordine di turno faccia perdere la partita ed è un'aspetto che nn mi piace molto, ma il gioco fila abbastanza liscio se nn fosse la noia di contare i vari punti e bonus ogni fine round e di dover rimescolare ogni volta le tessere evento. Non ho l'esperienza per dirlo ma forse è solo che nn sono un'amante di Feld.
7.5 con l'espansione che a mio modesto parere migliora (nn di poco) il gioco.
Ridimensiono col tempo questo gioco che tanto mi aveva entusiasmato all'inizio.
Forse le meccaniche sono un pò ripetitive, forse le strategie vincenti sono solo alcune, fatto sta che di rigiocare a questo titolo non se ne parla proprio.
Resta comunque un titolo valido, dalla grafica molto accattivante e con la giusta dose di interazione tra i giocatori. 8
0In meno di due ore un gioco densissimo. Una perla dove bisogna spingere su strategia e tattica. Un gioco pulito, intuitivo e senza sbavature, mai farraginoso. Ogni scelta è sofferta e porta a delle conseguenze sostanziali nel gioco. Difficile non innamorarsene subito. Mi riprometto di alzare il voto a 10 non appena lo avrò testato a fondo e averne verificato la scalabilità.
EDIT: Rialzo il voto. Eleganza, profondità tattica e strategica. Per qualche motivo a molti sfugge il concetto che chi resta ultimo, specie in 4 o in 5 non può vincere. Ma essere ultimi è una scelta, basta semplicemente prendere i personaggi giusti e/o fare delle parate militari per avanzare nella graduatoria dell' iniziativa. Nessuno è mai fuori partita, insomma, a meno che non lo voglia.
Migliore scalabilità dai tempi di Agricola.
Il gioco presenta molte analogie con il suo collega Notre Dame, si vede che l'autore è lo stesso, si avverte lo stesso feeling in alcune meccaniche, come per esempio la scelta delle azioni "incrementali" che danno più punti in base a quanto le sviluppi e il dover stare attenti agli eventi nefasti. Mentre in Notre Dame, però, c'era solo la peste da tenere a bada ogni turno, qui ci troviamo di fronte ad un gioco incentrato completamente sul contenimento degli eventi nefasti che si manifesteranno alla fine di ogni turno, e che sebbene siano noti ad inizio partita, in quanto pescati casualmente e poi piazzati scoperti uno dopo l'altro, obbligano comunque i giocatori ad un'attenta pianificazione a lungo termine per essere affrontati al meglio. Il tutto è davvero appagante e stimolante, nonostante il gioco possa apparire un pò freddo e matematico, e molto deterministico (alea quasi zero). Non è sicuramente un titolo per tutti, ma chi ha voglia di una bella spremuta di meningi, troverà pane per i suoi denti. Ai punti gli preferisco Notre Dame in quanto più divertente grazie alla meccanica del drafting e più vario vista l'alea data dalle carte, ma è una pura questione di gusti.
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