Gli Imperdibili: i migliori giochi da tavolo del 2007

Il 2007 è stato un altro grande anno per il gioco da tavolo: vediamone i titoli principali

Approfondimenti
Giochi

Per chi si fosse perso il primo articolo, in cui sono spiegati i criteri con cui vengono redatti tutti gli altri, lascio qui il link, in modo tale che uno possa andare a recuperare l'introduzione e farsi un'idea.

In breve si tratta di selezionare i giochi migliori senza barriera alcuna, da qualli per bambini ai wargame per grognard, di anno in anno, con una sola discriminante tra quelli proposti in lista: una soglia che divide i capolavori dai giochi "solo" ottimi.

Brass (Brass: Lancashire)

Probabilmente il gioco più noto e apprezzato della vasta produzione di Martin Wallace. Brass ci porta nell’Inghilterra della rivoluzione industriale, con i giocatori intenti a costruire vari edifici produttivi e a tessere una serie di infrastrutture per collegare porti e mercati lontani. La partita è divisa in due grosse metà, nella prima delle quali si trasporteranno i beni via fiume, mentre nella seconda sarà la ferrovia a fare da padrona.
L’ordine di turno, molto importante perché molte posizioni sono contese, si stabilisce ogni volta in base alla spesa fatta dai giocatori nel turno precedente, in modo tale che chi si è potenziato maggiormente vada ultimo e viceversa. Come in molti giochi di Wallace, è possibile, anzi quasi indispensabile, chiedere prestiti monetari: fondamentale farlo al momento giusto.
Brass pone i fondamenti per un sacco di giochi futuri che includono la costruzione rete e, nel 2018, esce in una versione deluxe (Brass: Lancaschire), affiancata ad una alternativa (Brass: Birmingham), di cui parleremo nell’articolo del 2018.

Agricola 

Quando si cominciava a pensare che l'essenza del buon design e il modo migliore di fare cassa sul mercato acchiappa-masse fosse un gioco pulito, breve e con una componentistica limitata, Uwe Rosenberg, che arrivava da un gioco di carte sui fagioli, se ne uscì con Agricola. Questo gioco fece saltare il banco e dette il via a generazioni di giochi anche pesanti, ma digeribili attraverso l'uso di una buona ambientazione. Le pedine diventano contadini (che possono procreare) che vengono mandati qua e là a fare esattamente ciò che la gente si aspetta: case, steccati, campi da arare e seminare, eccetera. Ogni cosa fisicamente rappresentata sulla propria plancia da tessere illustrate o meepleche poi, nelle edizioni successive, saranno sagomati e colorati. Così il gioco si spiega facilmente nonostante la sua complessità. E profondità e varietà sono assicurate da tonnellate di carte diverse, che agganciano ancora oggi stuoli di giocatori esperti, alla ricerca delle combinazioni migliori.

Race for the Galaxy 

Puerto Rico lascia il segno nel panorama ludico mondiale e Thomas Lehmann, dopo aver dato una mano all'autore di quello, con una geniale riduzione del suo capolavoro a gioco di carte, San Juan, utilizza le parti migliori dei motori di entrambi i giochi per sfoderare un gioco di sole carte, che ha invece il respiro di una grande produzione. Qui si crea il proprio impero galattico, calando mondi e tecnologie, che attraverso le vaste possibilità regolamentari del gioco conquistano un loro carattere, rendendo certe carte uniche nel loro genere. Si creano così migliaia di possibilità con le quali sfruttare le scelte di ruolo mutuate da Puerto Rico, qui arricchite da selezione contemporanea e segreta, e dal doppio binario commercio/conquista, che il gioco tiene bene in equilibrio. Il tutto solo con due mazzi di carte

1960: The Making of the President

Spesso paragonato al più complesso Twilight Struggle, questo gioco della GMT mette in scena l’epocale sfida elettorale tra l’elefantino Nixon e l’asinello Kennedy. È in realtà più contenuto sia nel respiro strategico sia in quello geografico, dato che, per l’appunto, il terreno di scontro è limitato ai cinquanta Stati Uniti d’America. Inoltre, particolare non da poco, dura decisamente meno di Twilight Struggle. Del capolavoro sulla guerra fredda il gioco di Leonhard e Matthews riprende – questo sì – la meccanica card driven in cui ogni carta può essere utilizzata per l’evento oppure per i punti operazione. A intervallare i sette round di azione ci sono però dapprima il dibattito tra i due contentendenti, e infine le elezioni, entrambi momenti che vivono di regole proprie. Vince, nemmeno a dirlo, chi conquista il maggior numero di grandi elettori. Uno dei titoli più accessibili del ricchissimo catalogo GMT, 1960: the Making of the President è un gioco molto bello, che meriterebbe finalmente un’edizione italiana.

Age of Empires III: The Age of Discovery 

Per senso del profitto viene usata una licenza su Age of Empires per vendere un gioco a cui starebbe meglio quella di Civilization. Qui infatti si parla di colonizzazione delle Americhe, che diventano regioni dove raggiungere maggioranze tramite i coloni inviati tramite le navi comuni, che raggiungono il Nuovo Mondo. Le sfaccettature del gioco sono numerose: abbiamo un sistema di commercio basato sulla collezione di merci e la costruzione di navi a fare da jolly, che fornisce soldi. Il commercio non è legato al sistema di maggioranze, e permette anche ai giocatori meno litigiosi di ricavarsi una nicchia. Interessante il sistema che permette di specializzare i nostri coloni per trasformarli in soldati, mercanti, capitani o missionari, per ottenerne utilizzi più efficaci e quei pochi e costosi edifici che i giocatori si contenderanno per ottenere vantaggi strategici determinanti. Al tempo il gioco spiccava per essere uno dei pochi giochi di stampo europeo valorizzato da miniature...e da un tabellone spropositatamente grande.

In The Year of the Dragon 

Sarà stata l’atmosfera forse irripetibile del 2007; sta di fatto che Stefan Feld, uno comunque abituato a sfornare giochi buoni, ne sforna uno eccellente. In the Year of the Dragon (Nell'anno del Dragone in italiano) è un gioco asciutto, essenziale, che rende giustizia all’inventiva dell’autore tedesco. Pur nella consueta astrattezza, che forse in questo caso è un vantaggio, Nell’anno del Dragone è un gioco estremamente punitivo, in cui i giocatori devono cercare di farsi trovare preparati a una serie di sfortunati eventi la cui sequenza è nota in partenza.
Laddove di solito Feld propone insalate di punti ipertrofiche, questa volta propone la sua versione di un gioco di sopravvivenza e fa il botto con quello che, a opinione largamente condivisa dagli esperti, è il suo capolavoro.

 

StarCraft: the Board Game

L’alba del deckbuilding interno alla partita. Sebbene sia stato poi Dominion, l’anno seguente, a costruire un intero gioco attorno a tale meccanica, mostrandone tutte le infinite potenzialità, è a StarCraft che si deve riconoscere il merito di averla messa in tavola per la prima volta. 
Ma il gioco non è solo questo: è una corsa agli armamenti tra tre civiltà diverse, profondamente asimmetriche eppure mirabilmente bilanciate, che combattono per il controllo di pianeti e galassie. Un imponente albero tecnologico permette di sviluppare edifici e truppe a proprio piacimento e ciò va anche a costruire il mazzo con cui si combatterà, senza mai tirare un dado, ma solo ottimizzando ciò che si è pescato.

Napoleon's Triumph 

Come si fa un wargame senza esagoni, senza carte e senza dadi? Ce lo spiega Bowen Simmons con il suo gioco. La mappa è divisa in zone geografiche delimitate da confini, le truppe sono blocchi di legno con simboli che rimangono nascosti al nemico, fino al momento dello scontro. In questo modo si mantiene una costante nebbia di guerra, in cui l’avversario ha un’idea della quantità di truppe impiegate in ogni settore, ma non ne conosce l’esatta forza e natura.
Tutto ciò, unito alla meticolosa e complessa procedura di scontro ed alla riproduzione precisa e logicamente indirizzata della battaglia, fa di Napoleon’s Triumph al contempo un capolavoro rivoluzionario nel mondo del wargame e un classico istantaneo.

Konig Von Siam 

Il capolavoro riconosciuto di Peer Sylvester, verrà poi ripubblicato come The King is Dead, in varie edizioni e con diverse varianti opzionali. 
Si tratta di controllare, con le maggioranze, la fazione che poi vincerà il controllo della mappa. Ogni volta che però si rafforza il proprio controllo su una delle fazioni candidate, la si va al contempo ad indebolire sul tabellone e tutta la partita gioca su questi delicati equilibri. 
Ogni giocatore ha a disposizione solo otto carte per tutto il gioco, ma spesso anche passare è un’azione importante come le altre. Un gioiello che brilla anche nella sue versione a coppie.


------ SOGLIA DEL CAPOLAVORO -----


Galaxy Trucker 
Copertina di Galaxy Trucker

Anche dopo una dozzina d'anni continua a sembrarmi il gioco perfetto per gli amici. Chvátil invita i giocatori a costruirsi una propria astronave con la quale affrontare viaggi interstellari. Il progetto dell'astronave è una sagoma disegnata su una plancia quadrettata sulla quale i giocatori porranno tessere badando alle connessioni e a poche regole base (ad esempio: i motori devono avere scarichi puntati dietro e non sì può mettere nulla davanti alle bocche dei cannoni). Una volta finite le proprie navi tutti i giocatori affronteranno le medesime insidie e possibilità, con le astronavi in fila, in un viaggio descritto da carte estratte, dove chi sta rischia di più per premi maggiori.
Ciò che lo rende un gioco eccezionale è che le astronavi vengono composte contemporaneamente, rubandosi pezzi in tempo reale da un assortimento comune, senza dover attendere alcun turno! La fretta e la scarsità di pezzi porterà talvolta ad astronavi fragili che potrebbero letteralmente perdere pezzi e intere sezioni durante il viaggio, suscitando goliardico ludibrio fra i compagni di gioco al tavolo.

Kingsburg 
Copertina di Kingsburg

Kingsburg è una tappa importante nella storia dei giochi contemporanei e ormai un classico tra gli eurogame. È infatti il primo gioco di piazzamento dadi, invenzione tutta italiana a firma di Andrea Chiarvesio con lo sviluppo di Luca Iennaco.
A inizio round i giocatori tirano la propria dotazione di dadi, che usano per influenzare i consiglieri della corte reale. Raccolgono così risorse, costruiscono strutture sulla propria plancia personale, addestrano truppe. Con l'obiettivo di ottenere punti vittoria e arrivare all'inverno pronti per affrontare gli eserciti invasori.
La meccanica di piazzamento dadi che sulla carta "premia chi tira più alto", ha in realtà una serie di accorgimenti per consentire anche ai tiri bassi di essere competitivi. Come l'ordine di turno che parte dal giocatore con somma più bassa, i consiglieri che danno i loro benefici solo al primo che li influenza, la possibilità di piazzare dadi singoli o multipli, e altre compensazioni da usare nell'anno in corso. 

Tzaar 

Seventh son of a sev...ehm, settimo titolo del famoso GIPF project di Kris Burn. Nato per sostituire l'ormai introvabile TAMSK, TZAAR è un gioco astratto di prese obbligate. I giocatori piazzano le loro pedine nelle intersezioni delle linee del tabellone. Durante il proprio turno un giocarore dovrà muovere un proprio pezzo o una colonna di pezzi controllati, lungo una direzione per compiere obbligatoriamente una presa di un pezzo di altezza pari o inferiore al proprio appena mosso, in seguito potrà opzionalmente rafforzare una pila alzandola. Il concetto fondamentale di questo titolo è la trinità: le pedine dei giocatori sono infatti di tre tipologie diverse, ognuna senza alcuna differenza regolistica ma puramente estetica. La vittoria è data dall'impossibilitare l'avversario a fare una presa o nel privarlo di una tipologia di pedine. Questo crea una serie di implicazioni strategiche nella scelta di quale pezzo avversario attaccare e quale pezzo usare per rafforzare una propria colonna. Oltre ad aumentare la profondità strategica del titolo, questa soluzione aiuta a non trascinare la partita troppo per le lunghe. Un elegante gioco che non può mancare, insieme a tutta la famiglia GIPF, nella libreria degli amanti di astratti.

Chicago Express 

Uno tra i cube rails più apprezzati. Si tratta di una famiglia di giochi a tema ferroviario, che sostituiscono le tessere binario e le complicazioni che ne derivano (curve, incroci, ecc.) con il piazzamento in mappa di semplici cubi - da qui il nome del genere.
In Chicago Express quattro compagnie ferroviarie (più una quinta che verrà aperta sul fine partita) dalla costa Orientale si espandono verso l'Ovest, per raggiungere Chicago. I giocatori sono investitori che devono accumulare quanto più denaro possibile, nei vari momenti della partita in cui le compagnie distribuiscono i dividendi agli azionisti. Vince il più ricco dopo 8 round.
Durante la partita i giocatori spendono denari per acquistare titoli azionari, mossa che ha due conseguenze:
1. vengono trasferiti denari nelle casse delle aziende che così hanno i capitali per costruire infrastrutture ed espandersi;
2. in quanto azionisti si ottiene il diritto di decidere lo sviluppo in mappa della compagnia e come spendere i denari presenti nelle casse.
Questa dinamica azionaria, dove i giocatori non sono possessori unici delle aziende in gioco, è un'altra tipica meccanica presente, a volte, nei giochi ferroviari.
Chicago Express è un titolo ottimo per approcciare il genere, nonchè possibile apripista ai più corposi 18xx.

Container

Aziende producono beni, che vengono acquistati da altri, che li mettono in vendita nei loro porti. Qui tu li puoi ricomprare e trasportarli a un mercato comune per metterli all’asta. Oppure ricomprarli tu stesso. Il tutto per soddisfare le tue personali priorità nell’acquisto di merci, che daranno punti a fine partita. 
Un gioco economico strano, particolare, molto dipendente da ciò che fanno i giocatori al tavolo
Nel 2018 esce la Jumbo Edition che apporta alcuni piccoli cambiamenti per rendere il gioco più dinamico, e meno prono allo stallo.

Last Night on Earth: the Zombie Game 

Un grande classico a tema zombi, che ha visto nel tempo numerose espansioni e un nutrito gruppo di estimatori attivo ancora oggi. Last Night on Earth è il tipico gioco della casa editrice Flying Frog: tanti dadi da tirare, tante carte da pescare, imprevisti dietro ad ogni angolo. I giocatori impersonano un gruppo di sopravvissuti all'apocalisse zombi e dovranno cavarsela attraverso una serie di scenari. Gli zombi però non sono semplici comparse, ma sarà uno dei giocatori a manovrarli, grazie a una mano di carte che gli consentirà numerose opzioni. Si dà così vita a un classico "tutti contro uno". Grazie alle situazioni che si vengono a creare con questo sistema di gioco, si dà vita a una serie di situazioni altamenete dinamiche, imprevedibili e cinematografiche che paiono prese direttamente da un classico B-movie sui morti viventi.

Si ringraziano per i contributi: sinclair, s83m, Il Signor Darcy, linx, Peppe74, Rosengald, Iugal, Gen0, Pennuto77, dave2306, cosarara, dimarco70, Fabio Cambiaghi

Commenti

mmm... che in the year of the dragon sia il capolavoro di feld ho qualche dubbio, cosi come sul fatto che questa sia un'idea largamente condivisa..

su bgg (dove, giuste o sbagliate che siano, ci si puo davvero fare un'idea sulle opinioni di vasta scala) burgundy è tipo 15simo, ityotd 335simo

anno tosto cmq il 2007

 

niconiglio scrive:

mmm... che in the year of the dragon sia il capolavoro di feld ho qualche dubbio, cosi come sul fatto che questa sia un'idea largamente condivisa..

su bgg (dove, giuste o sbagliate che siano, ci si puo davvero fare un'idea sulle opinioni di vasta scala) burgundy è tipo 15simo, ityotd 335simo

anno tosto cmq il 2007

su BGG La festa per Odino è migliore di Agricola, Cascadia è il miglior astratto mai creato... e ci sono decine di altri esempi, per dire. Il voto su un sito che raccoglie tutto è dipendente anche parecchio dalla facilità di approccio di un gioco, oltre che da un sacco di altri fattori completamente indipendenti dalla bontà del gioco stesso.

Poco da dire se non che è stato un anno stratosferico...

Per me i capolavori del 2007 sono 2: Brass e Agricola.

Raggiungono quasi la soglia del capolavoro invece: 1960 - Making The President e il poco conosciuto Amyitis, titolo che per anni è stato svenduto un po' ovunque e che avrebbe meritato più attenzione.

Mentre tra i degni di nota avrei messo: ItYotD (per me è inferiore ad altri titoli di Feld come Luna e Trajan), Tribune, Race for the Galaxy, Age of Empire e Hamburgum.

Kingsburg invece l'ho trovato abbastanza trascurabile.

Agzaroth scrive:

 

niconiglio scrive:

 

mmm... che in the year of the dragon sia il capolavoro di feld ho qualche dubbio, cosi come sul fatto che questa sia un'idea largamente condivisa..

su bgg (dove, giuste o sbagliate che siano, ci si puo davvero fare un'idea sulle opinioni di vasta scala) burgundy è tipo 15simo, ityotd 335simo

anno tosto cmq il 2007

 

 

su BGG La festa per Odino è migliore di Agricola, Cascadia è il miglior astratto mai creato... e ci sono decine di altri esempi, per dire. Il voto su un sito che raccoglie tutto è dipendente anche parecchio dalla facilità di approccio di un gioco, oltre che da un sacco di altri fattori completamente indipendenti dalla bontà del gioco stesso.

certo, infatti nel mio commento ho detto "giuste o sbagliate che siano": io voglio solo contestare (o perlomeno dubitare del) l'affermazione per cui è largamente condiviso che ityotd sia il capolavoro di feld.

in ogni caso, dal punto di vista "oggettivo" non so cos'abbia burgundy in meno di dragon.

il fatto che il secondo sia meno generoso coi punti? credo che questa sia piu un gusto personale piuttosto che un difetto. dal punto di vista meccanico girano benissimo tutti e due, e per  mio gusto preferisco costruire la mia bella plancia (le scelte sofferte in burgundy non mancano) piuttosto che soffrire per una partita intera tra carenza di risorse perpetua e sfighe varie.

Si alzano i giri del motore! E container è un gioco che avrei una gran voglia di provare.

Starcraft forever!!!

 

certo, infatti nel mio commento ho detto "giuste o sbagliate che siano": io voglio solo contestare (o perlomeno dubitare del) l'affermazione per cui è largamente condiviso che ityotd sia il capolavoro di feld.

in ogni caso, dal punto di vista "oggettivo" non so cos'abbia burgundy in meno di dragon.

il fatto che il secondo sia meno generoso coi punti? credo che questa sia piu un gusto personale piuttosto che un difetto. dal punto di vista meccanico girano benissimo tutti e due, e per  mio gusto preferisco costruire la mia bella plancia (le scelte sofferte in burgundy non mancano) piuttosto che soffrire per una partita intera tra carenza di risorse perpetua e sfighe varie.

Sono completamente d'accordo. Opinione largamente condivisa da chi? 

Giusto per fare una breve indagine, nella Top10 Feld Games di Rahdo, il gioco non compare nemmeno. Nella top di Tom Vasel di The Dice Tower, non compare nemmeno (nei commenti alla top compare in qualche lista di qualche utente, ma certamente non c'è un plebiscito sul gioco, in contrasto con la top). Se non ricordo male, Tascini parlando di Feld riporta Burgundy come suo capolavoro assoluto. Come sottolineato da niconiglio, anche BGG è in contrasto con questa opinione.

Sarebbe interessante capire da quali dati oggettivi sia stata estrapolata l'affermazione "opinione largamente condivisa" (oltre a quella della redazione ovviamente), perchè in caso contrario questa sarebbe invece un' opinione soggettiva dell'autore dell'articolo, che tenta di innalzarla a dato oggettivo. Un comportamento quantomeno criticabile, da parte del caporedattore di un sito specializzato, che (giustamente) sottolinea l'importanza del giudizio oggettivo nella recensione.

 

Ne ho 7 di questi. In the year of dragon recuperato con il decimo anniversario. Gran bella annata c'è poco da dire. 

 

certo, infatti nel mio commento ho detto "giuste o sbagliate che siano": io voglio solo contestare (o perlomeno dubitare del) l'affermazione per cui è largamente condiviso che ityotd sia il capolavoro di feld.

in ogni caso, dal punto di vista "oggettivo" non so cos'abbia burgundy in meno di dragon.

il fatto che il secondo sia meno generoso coi punti? credo che questa sia piu un gusto personale piuttosto che un difetto. dal punto di vista meccanico girano benissimo tutti e due, e per  mio gusto preferisco costruire la mia bella plancia (le scelte sofferte in burgundy non mancano) piuttosto che soffrire per una partita intera tra carenza di risorse perpetua e sfighe varie.

Sono completamente d'accordo. Opinione largamente condivisa da chi? 

Giusto per fare una breve indagine, nella Top10 Feld Games di Rahdo, il gioco non compare nemmeno. Nella top di Tom Vasel di The Dice Tower, non compare nemmeno (nei commenti alla top compare in qualche lista di qualche utente, ma certamente non c'è un plebiscito sul gioco, in contrasto con la top). Se non ricordo male, Tascini parlando di Feld riporta Burgundy come suo capolavoro assoluto. Come sottolineato da niconiglio, anche BGG è in contrasto con questa opinione.

Sarebbe interessante capire da quali dati oggettivi sia stata estrapolata l'affermazione "opinione largamente condivisa" (oltre a quella della redazione ovviamente), perchè in caso contrario questa sarebbe invece un' opinione soggettiva dell'autore dell'articolo, che tenta di innalzarla a dato oggettivo. Un comportamento quantomeno criticabile, da parte del caporedattore di un sito specializzato, che (giustamente) sottolinea l'importanza del giudizio oggettivo nella recensione.

 

[/quote]

Sono d'accordo con te! Tuttavia usare le classifiche di Tom Vasel e di Radho (2 recensori prezzolati sul cui parere  - e gusto ludico - nutro forti perplessità) non aiuta certo a sostenere le Tue tesi.

Non esiste nessun dato oggettivo atto a sostenere quanto affermato da Agzy, tuttavia è vero che ITYOD è generalmente molto apprezzato perchè effettivamente è una vera chicca - e così la definirei - un raro e dimenticato esempio di come si può fare un gioco con 3 regole, di durata contenuta ed allo stesso tempo super-appagante senza farcirlo di orpelli e mniature varie. Mentre Burgundy può essere effettivamente considerato come il miglior Feld perchè più apprezzabile e fruibile da chiunque.

2007 anno storico per i Boardgame!

 

[quote=inzivro]

 

Sono d'accordo con te! Tuttavia usare le classifiche di Tom Vasel e di Radho (2 recensori prezzolati sul cui parere  - e gusto ludico - nutro forti perplessità) non aiuta certo a sostenere le Tue tesi.

Non esiste nessun dato oggettivo atto a sostenere quanto affermato da Agzy, tuttavia è vero che ITYOD è generalmente molto apprezzato perchè effettivamente è una vera chicca - e così la definirei - un raro e dimenticato esempio di come si può fare un gioco con 3 regole, di durata contenuta ed allo stesso tempo super-appagante senza farcirlo di orpelli e mniature varie. Mentre Burgundy può essere effettivamente considerato come il miglior Feld perchè più apprezzabile e fruibile da chiunque.

2007 anno storico per i Boardgame!

Ma anche fossero pagati? Non mi pare si risparmino in giudizi fortemente negativi, dove lo ritengano necessario.. Giusto per farti un esempio, restando su Feld, Tom Vasel parla di Forum Trajanum dicendo "this stuff is booooring, don't play this game". Per fare un esempio recente, cito testualmente Rahdo a proposito di Dune Imperium "a very well designed game, that I will never play again".

Quindi ecco, mi pare che questo non gli impedisca di essere critici. E in ogni caso si parla di top fatte anni fa, dove sicuramente erano meno "grossi", e comunque top su un singolo autore, quindi non ci vedo proprio il legame.

Ma in ogni caso, grande anno senza dubbio (il 2007 dico, non quello del Dragone XD).

 

Diesys scrive:

Giusto per fare una breve indagine, nella Top10 Feld Games di Rahdo, il gioco non compare nemmeno. Nella top di Tom Vasel di The Dice Tower, non compare nemmeno.

Vasel aborre i giochi stretti, Rahdo si strappa i capelli solo per quei giochi dove devi movimentare le risorse in plancia col muletto.

La Borgogna è indubbiamente il più famoso di Feld anche perchè è il più accessibile, ma il Dragone è il colpo di genio, secondo me.

Diesys scrive:

 

Giusto per fare una breve indagine, nella Top10 Feld Games di Rahdo, il gioco non compare nemmeno. Nella top di Tom Vasel di The Dice Tower, non compare nemmeno.

 

 

Vasel aborre i giochi stretti, Rahdo si strappa i capelli solo per quei giochi dove devi movimentare le risorse in plancia col muletto.

La Borgogna è indubbiamente il più famoso di Feld anche perchè è il più accessibile, ma il Dragone è il colpo di genio, secondo me.

Il mio voleva solo essere un esempio di come due esperti giocatori e divulgatori, ed estimatori di Feld, tra i più conosciuti e con le community più corpose, non abbiamo minimamente preso in considerazione Nell'Anno del Dragone tra i giochi migliori. NON significa che sia un brutto gioco, ma è solo un esempio di come Agzaroth abbia preso quella che era solo una sua opinione personale, e l'abbia ingigantita a fatto universale (se verrò contraddetto da fatti, sarò ben contento di ritrattare, l'orgoglio da forum online non mi appartiene), cosa che fa incredibilmente spesso.

Poi, se vogliamo scendere nei dettagli, non capisco questa generalizzazione sui gusti di Vasel e Rahdo. Rahdo nella sua top10 generale cita giochi come Agricola, Troyes, Pandemic, Gloomhaven, che non mi pare brillino per essere giochi dove hai svagonate di risorse e grande larghezza.

Nell'ultima di Tom Vasel compaiono molti giochi mai arrivati in Italia e che onestamente conosco poco, ma comunque anche altri giochi che di stretto hanno poco (Nidavellir?). Tuttavia, si è sempre espresso incredibilmente a favore di giochi di più ampio respiro, da Clans of Caledonia, ad Orleans, Oracolo di Delfi per citare i primi che mi vengono in mente.

 

aleaiacta scrive:

Vasel aborre i giochi stretti

quelli eccessivamente stretti pure io.

un conto è non aver a disposizione troppo, un altro è non poter giocare serenamente perche sei sempre a corto (marco polo 1 ad es.; e mi pare di ricordare pure il mais di tzolkin)

in quest'ultimo caso per me un gioco è frustrante e basta 

voi li leggete vero i ringraziamenti in fondo all'articolo? Date per scontato l'abbia scritto io, il pezzo su ItYotD 😬 

Comunque magari riformulo la frase perché sia meno universale e fraintendibile. Sono sicuro l'autore non me ne vorrà. 

Agzaroth scrive:

voi li leggete vero i ringraziamenti in fondo all'articolo? Date per scontato l'abbia scritto io, il pezzo su ItYotD 😬 

Comunque magari riformulo la frase perché sia meno universale e fraintendibile. Sono sicuro l'autore non me ne vorrà. 

io si! infatti sarei molto curioso di una eventuale risposta dell'autore del pezzo di ityotd in merito a quanto ho commentato.. magari mi sono sfuggite alcune sfumature che mi farebbe invece piacere cogliere

aleaiacta scrive:

Diesys scrive:

Giusto per fare una breve indagine, nella Top10 Feld Games di Rahdo, il gioco non compare nemmeno. Nella top di Tom Vasel di The Dice Tower, non compare nemmeno.

Vasel aborre i giochi stretti, Rahdo si strappa i capelli solo per quei giochi dove devi movimentare le risorse in plancia col muletto.

La Borgogna è indubbiamente il più famoso di Feld anche perchè è il più accessibile, ma il Dragone è il colpo di genio, secondo me.

Ohè, son d'accordo. Pace? :-D

themanwhosoldth...

Gran bella annata davvero!

Badger28 scrive:

 

aleaiacta scrive:

 

Diesys scrive:

Giusto per fare una breve indagine, nella Top10 Feld Games di Rahdo, il gioco non compare nemmeno. Nella top di Tom Vasel di The Dice Tower, non compare nemmeno.

Vasel aborre i giochi stretti, Rahdo si strappa i capelli solo per quei giochi dove devi movimentare le risorse in plancia col muletto.

La Borgogna è indubbiamente il più famoso di Feld anche perchè è il più accessibile, ma il Dragone è il colpo di genio, secondo me.

 

 

Ohè, son d'accordo. Pace? :-D

Certamente, per me pace sempre! 😉

Agzaroth scrive:

voi li leggete vero i ringraziamenti in fondo all'articolo? Date per scontato l'abbia scritto io, il pezzo su ItYotD 😬 

Dai che se anche non l'hai scritto tu il commento all'Anno del Dragone lo metti di molto davanti alla Borgogna 😉

aleaiacta scrive:

Agzaroth scrive:

 

voi li leggete vero i ringraziamenti in fondo all'articolo? Date per scontato l'abbia scritto io, il pezzo su ItYotD 😬 

 

 

Dai che se anche non l'hai scritto tu il commento all'Anno del Dragone lo metti di molto davanti alla Borgogna 😉

ah, questo sicuramente.

Agzaroth scrive:

aleaiacta scrive:

Agzaroth scrive:

 

voi li leggete vero i ringraziamenti in fondo all'articolo? Date per scontato l'abbia scritto io, il pezzo su ItYotD 😬 

Dai che se anche non l'hai scritto tu il commento all'Anno del Dragone lo metti di molto davanti alla Borgogna 😉

ah, questo sicuramente.

Cmq io concordo pienamente, soprattutto perchè uno dei due è a clamorosa interazione, l'altro devi metterti proprio d'impegno per disturbare gli altri. A volte occorre tirare oggetti fisici per farlo :)

niconiglio scrive:

un conto è non aver a disposizione troppo, un altro è non poter giocare serenamente perche sei sempre a corto (marco polo 1 ad es. 

Figurati che io Marco Polo I lo giocavo senza i personaggi per avere sia totale simmetria che anche nessun regalo da parte del gioco. È una questione di gusti, sono entrambi bei giochi ma il Dragone è senz'altro più innovativo e originale.

Poi ci sarebbe anche Luna che è in realtà il più stretto e il più verticale secondo me, ma quello è un altro anno e un'altra storia. 

Quando ho letto il commento legato a "Nell'anno del Dragone" ho pensato anch'io a una trollata. :D

Detto questo, il bestseller di Stefan Feld è senza alcun dubbio Castelli della Borgogna. Nell'anno del Dragone, essendo estremamente punitivo, non è un gioco per tutti. Per questo non stupisce il fatto che non sia in alto nelle classifiche popolari (come quella di boardgamegeek.com). Nel suo genere (giochi punitivi) è comunque di certo un masterpiece. Quindi apprezzato da una buona fetta di chi analizza i giochi.

"[...] a opinione largamente condivisa dagli esperti, è il suo capolavoro."

"[...] a opinione di diversi esperti, è il suo capolavoro."

Badger28 scrive:

 

Agzaroth scrive:

 

aleaiacta scrive:

Agzaroth scrive:

 

voi li leggete vero i ringraziamenti in fondo all'articolo? Date per scontato l'abbia scritto io, il pezzo su ItYotD 😬 

Dai che se anche non l'hai scritto tu il commento all'Anno del Dragone lo metti di molto davanti alla Borgogna 😉

ah, questo sicuramente.

 

 

Cmq io concordo pienamente, soprattutto perchè uno dei due è a clamorosa interazione, l'altro devi metterti proprio d'impegno per disturbare gli altri. A volte occorre tirare oggetti fisici per farlo :)

ma un grado basso di interazione è un difetto? 

Elijah scrive:

Quando ho letto il commento legato a "Nell'anno del Dragone" ho pensato anch'io a una trollata. :D

Detto questo, il bestseller di Stefan Feld è senza alcun dubbio Castelli della Borgogna. Nell'anno del Dragone, essendo estremamente punitivo, non è un gioco per tutti. Per questo non stupisce il fatto che non sia in alto nelle classifiche popolari (come quella di boardgamegeek.com). Nel suo genere (giochi punitivi) è comunque di certo un masterpiece. Quindi apprezzato da una buona fetta di chi analizza i giochi.

"[...] a opinione largamente condivisa dagli esperti, è il suo capolavoro."

"[...] a opinione di diversi esperti, è il suo capolavoro."

eh meno male che c'è gente esperta e illuminata come te....

io resto ancora in attesa di una risposta di sostanza e che non si risolva nella solita autoreferenzialità

Io avrei semplicemente sostituito con la frase "secondo la condivisibile opinione di chi scrive", però dai ci accontentiamo hahahaha

E ovviamente pace, ci mancherebbe altro XD 

Attenti a voi, autori di articoli, noi siamo sempre qui, pronti a sgamare il vostro più minimo slancio emotivo, e a riportarvi sulla fervida strada della ferrea e fredda oggettività.

niconiglio scrive:

 

Badger28 scrive:

Agzaroth scrive:

aleaiacta scrive:

Agzaroth scrive:

 

voi li leggete vero i ringraziamenti in fondo all'articolo? Date per scontato l'abbia scritto io, il pezzo su ItYotD 😬 

Dai che se anche non l'hai scritto tu il commento all'Anno del Dragone lo metti di molto davanti alla Borgogna 😉

ah, questo sicuramente.

Cmq io concordo pienamente, soprattutto perchè uno dei due è a clamorosa interazione, l'altro devi metterti proprio d'impegno per disturbare gli altri. A volte occorre tirare oggetti fisici per farlo :)

ma un grado basso di interazione è un difetto? 

Per me sicuramente sì. Infatti concordo con Agz sul "metterlo molto davanti a Borgogna". Che non è un giudizio oggettivo ma soggettivo.

Badger28 scrive:

 

niconiglio scrive:

ma un grado basso di interazione è un difetto? 

 

Per me sicuramente sì. Infatti concordo con Agz sul "metterlo molto davanti a Borgogna". Che non è un giudizio oggettivo ma soggettivo.

se si parla soggettivamente ok ci sta alla grande.

e può anche starci oggettivamente, ma qualcuno mi spieghi perchè!

io non ci sono arrivato a capirlo, dato che solitamente lo si sostiene affermando che dragone è più strategico e interattivo, fattori che però, ex se sono neutri, quindi non possono costituire le basi di un giudizio oggettivo di superiorità.

infatti ci sono giochi a bassissima interazione (newton), così come giochi fortemente tattici (fuggi fuggi, burgundy) che girano benissimo e il non gradirli è soggettivo.

forse bassa interazione e tatticità diventano un difetto oggettivo o perlomeno un minus se presenti insieme? non credo, ma sono tutt'orecchi

 

 

Anno ottimo il 2007, per il capolavoro vero qua è Race For The Galaxy

Agzaroth scrive:

Date per scontato l'abbia scritto io, il pezzo su ItYotD 😬 

 

eheh, lo avevo intuito... ;)))

Basta farti scrivere articoli da ghostwriter e socialmediamanager, Agzaroth!

niconiglio scrive:

eh meno male che c'è gente esperta e illuminata come te....

io resto ancora in attesa di una risposta di sostanza e che non si risolva nella solita autoreferenzialità

Grazie per l'esperto e l'illuminato. :D Anche se al livello di Siddhartha Gautama non penso di esserci ancora arrivato. A parte questo non capisco granché i tuoi toni, visto che faccio presente come il gioco più venduto di Feld sia Castelli della Borgogna (e non Nell'Anno del Dragone), e che la frase in questione la si poteva scrivere in modo diverso (come ho specificato). Vabbè.

Nonostante anch'io abbia delle riserve su quella affermazione, non è comunque un mistero che qui sulla Tana dei Goblin "Nell'Anno del Dragone" abbia diversi estimatori. Anche perché se no quella frase non l'avrebbero scritta.

Io personalmente sono in ogni caso dell'idea che ad avere ragione sia alla fin fine Stefan Feld, quando nel 2019 scrisse quanto segue:

"Fragt man 30 verschiedene Leute nach ihren drei Lieblings-Feld-Spielen, nennen die allerwenigsten dieselben drei. Offensichtlich sind meine Spiele so unterschiedlich, dass jeder etwas anderes daran gut findet."

(Stefan Feld, "Das Eurogame ist wieder im Kommen", in: Jörn Morisse, Felix Gebhard (A cura di), Zeit für Brettspiele. 16 Porträts, Ventil, Mainz, 2019, p. 27)

Elijah scrive:

A parte questo non capisco granché i tuoi toni

eh... hai esordito dando del troll a chi ha scritto il commento sull'anno del dragone, che sarei io...

niconiglio scrive:

eh... hai esordito dando del troll a chi ha scritto il commento sull'anno del dragone, che sarei io...

Il commento all'interno dell'articolo, il cui autore ci è ancora ignoto. :D

Rubrica favolosa come sempre.

Per curiosità, Race for the galaxy lo reputate un capolavoro stand alone oppure avete considerato un tutt'uno anche con le espansioni?

A questo giro mi porto a casa la curiosità su Galaxy Trucker che non conoscevo e che mi piacerebbe poter provare.

Per Niconiglio: invece di punzecchiare, butta giù un articolo che confronti i due giochi e proponilo alla redazione. Giuro che lo dico senza polemica, ma con curiosità: conosco poco i due giochi (ho fatto credo 1 partita a itYotD e 2 o 3 a CoB e direi che di primo acchito nessuno dei due mi ha lasciato entusiasta.. forse dipende da come me li hanno spiegati o dai miei gusti personali) e sarei curioso di leggere qualcosa al riguardo.

Elijah scrive:

 

niconiglio scrive:

 

eh... hai esordito dando del troll a chi ha scritto il commento sull'anno del dragone, che sarei io...

 

 

Il commento all'interno dell'articolo, il cui autore ci è ancora ignoto. :D

ah 

:D

iaco81ska scrive:

Rubrica favolosa come sempre.

Per curiosità, Race for the galaxy lo reputate un capolavoro stand alone oppure avete considerato un tutt'uno anche con le espansioni?

A questo giro mi porto a casa la curiosità su Galaxy Trucker che non conoscevo e che mi piacerebbe poter provare.

Per Niconiglio: invece di punzecchiare, butta giù un articolo che confronti i due giochi e proponilo alla redazione. Giuro che lo dico senza polemica, ma con curiosità: conosco poco i due giochi (ho fatto credo 1 partita a itYotD e 2 o 3 a CoB e direi che di primo acchito nessuno dei due mi ha lasciato entusiasta.. forse dipende da come me li hanno spiegati o dai miei gusti personali) e sarei curioso di leggere qualcosa al riguardo.

io non punzecchio, anzi ho ammesso candidamente di non capire perchè oggettivamente dragone è meglio di burgundy!

ho spiegato anche perchè non lo capisco, percio un articolo potrebbe farlo chi sostiene quanto io ho messo in dubbio.. ti assicuro che lo leggerei ben volentieri!

Anche il Berlusca in Italia ha governato per 20 anni, ma non è mica il miglior statista che abbiamo avuto... Anzi. ityotd è uno degli orologi svizzeri meglio riusciti di sempre. Non per tutti, dato il fattore punitivo, ma stupendo. Ovvio che le persone preferiscono le insalate di punti con le pecorelle per i campi, rispetto alle carestie, invasioni, pestilenze e gente che muore. 

andrenn87 scrive:

Anche il Berlusca in Italia ha governato per 20 anni, ma non è mica il miglio statista che abbiamo avuto... Anzi. ityotd è uno degli orologi svizzeri meglio riusciti di sempre. Non per tutti, dato il fattore punitivo, ma stupendo. Ovvio che le persone preferiscono le insalate di punti con le pecorelle per i campi, rispetto alle carestie, invasioni, pestilenze e gente che muore. 

ma certamente, come ho fatto a non pensarci prima.. le pecore e le galline quale base oggettiva di inferiorità di burgundy.. 

a parte questo, anche la punitività elevata credo sia una questione di gusto, a parte casi eclatanti (i.e. non si può fare laqualunque, se no non c'è sfida), quindi non una base oggettiva dirimente

ps. i riferimenti politici non sono ammessi, credo opportunamente.

 

Mi scuso per i riferimenti politici, avrei dovuto buttarla sulla metafora culinaria.

Hai una forma di accanimento particolare verso ityotd. Forse non ti è chiaro il senso della frase, non si parla del più venduto, o del gioco che piace di più, ma quanto del gioco che dalla maggioranza dei giocatori e recensori non prezzolati più esperti, viene definito il capolavoro assoluto di Feld. In questa considerazione c'è tanto, ma soprattutto il fatto di riuscire con 3 regole e 0 eccezioni, a creare un gioco così puro, crudele e perfetto. Ovvio che esistono magari giochi molto più belli, ma il genio si vede dalla purezza e dall'eleganza, non dall'abbondanza e dagli orpelli. Per farti capire, la stessa genialità assoluta la trovo in un the king is dead, 4 regole, 0 eccezioni, durata contenuta, profondità e interazione a livelli da coltellate a tuo figlio.

 

Ps Vasel chiede fra i 2 e 2.5k a video (non credo che il suo sia un parere oggettivo) 

1) quindi lacerda fa giochi oggettivamente scarsi, e tutti i suoi fan non capiscono niente di giochi? teoria interessante

2) non ho nessun accanimento, contesto la frase (che infatti è stata cambiata) per cui è largamente condiviso che dragone sia meglio di burgundy 

3) chiedo una spiegazione se possibile oggettiva del perche dragone sia meglio di burgundy. tu per ora, a questo proposito, non mi pare ci stia riuscendo... magari al prossimo tentativo

Piccola premessa: trovo molto poco appassionante questa polemica e non ci voglio entrare, ma dove hai letto dei compensi a Vasel?

mi pare che la tua voglia di flammare stamattina sorpassi la tua lucidità nel leggere bene quello che gli altri scrivono e nel travisarlo nel peggiore dei modi possibili.

spero sia così, perchè qui sembra si stia parlando lingue differenti che non hanno in comune nemmeno lo stesso ceppo o alfabeto.

1) chi accicazziderbolino ha citato Lacerda che per altro adoro???

2) stai talmente alimentando la tua rabbia che hai perso pure il punto di vista dell'articolo "a opinione largamente condivisa dagli esperti, è il suo capolavoro". nessuno cita burgundy se non te nei commenti. Nessuno fa paragoni, se non te. Nessuno la mette su meglio o peggio se non te. Si parla di a cosa attribuire o meno l'epiteto di "capolavoro". Beh per molti per capolavoro si intendono tante cose differenti: la massima seplicita con il massimo risultato (vedi ityotd o the king is dead) o vedi la complessita assoluta con risultati superbi come certi lacerda, eklund, splotter, sivél, wehrle...

3) non devo darti nessuna spiegazione su cosa sia meglio di, perchè è una para mentale che hai tirato fuori te, non chi ha scritto l'articolo e nemmeno il sottoscritto. io ho solo detto che uno può essere definito un capolavoro di eleganza svizzera e l'altro un gioco molto bello, accessibile e bestseller. 

Continuo a concordare con niconiglio, ma è incredibile come si stia sviando il discorso continuamente. Ci provo l'ultima volta.

Alcune premesse: le intenzioni della redazione della Tana sono, grazie soprattutto ad Agzaroth come caporedattore e "volto principale", evidentemente volte a dar vita ad una strutturalità accademica legata al mondo dei giochi da tavolo. E io su questo, da accademico, sono dannatamente d'accordo. Un campo culturale non può fare il grande passo verso una forma di pensiero più strutturata se, appunto, non viene strutturata.

Questo si vede nell'impronta delle live, negli articoli "enciclopedici" che vengono pubblicati.. Un lavoraccio, di cui onestamente ho una stima infinita.

Però, a questo lodevolissimo intento, si contrappone l'evidente influenza che i gusti personali della redazione hanno sul modo in cui gli articoli sono scritti. 

C'è, e non si può non vedere, una forte discrepanza tra il desiderio di creare un'oggettività di giudizio (dove l'opinione soggettiva non muore, ma ha un suo delimitato angolo specifico a partire dalla struttura dell'articolo) e poi invece il continuo universalizzare giudizi soggettivi, come fossero elementi oggettivi positivi o negativi che siano. 

E quindi, gli articoli che parlano di un "gioco ben fatto", o di "caratteristiche di un buon gioco" innalzano alcune caratteristiche mettendo dall'altra parte della barricata giochi considerati meno belli o interessanti, ma poi queste differenziazioni non vengono giustificate fino in fondo da aspetti oggettivi, e fatalità coincidono quasi sempre con il gusto di chi scrive.

Perchè Nell'Anno del Dragone è migliore di Burgundy? Secondo le categorizzazioni ideate dalla Tana dei Goblin, questi sono aspetti che rendono un gioco migliore di un altro, motivo per cui il giudizio non può che essere questo

E' noioso? E' pedante? SI. Ma è così che funziona l'estetica e il giudizio tecnico quando applicato a prodotti artistici/di intrattenimento. Non si può restare a metà, sennò si pecca di incoerenza e prima o poi si cade in mille contraddizioni.

O si rimane su una politica di "opinioni personali", oppure si va fino in fondo. Scrivere "secondo gli esperti, questo gioco è il migliore" è una (involontaria ovviamente) presa in giro verso il lettore. Esperti? Quali esperti? Secondo quali categorie? A partire da quali considerazioni? Non ci è dato saperlo...

Questo è quello che si critica a quella frase: l'aver fatto passare un giudizio soggettivo, per un'oggettivazione generalizzata. 

Le soluzioni a questo punto sono due: o si nega l'intento accademico e si accetta la condizione della Tana dei Goblin quale sito di opinioni e commenti sui giochi particolarmente conosciuto in Italia e per questo con una grande visibilità, oppure si deve cercare di prendere fino in fondo questa strada di strutturalizzazione di un pensiero le cui radici non siano basate sulle opinioni della redazione (per loro natura mutevoli e "mortali"), ma sulla costruzione di un sistema oggettivo di giudizio, che condivisibile o meno, dimostri una sua strutturazione.

Quindi, che vogliate difenderla o meno, quella frase su Nell'Anno del Dragone è profondamente sbagliata. Credete quello che volete, ma è così.

@andrenn

da quello che scrivi non ti reputo un degno interlocutore. con te la mia conversazione finisce qui.

continui ad attaccarmi sul personale, la butti in politica e prima dici che il genio è l'eleganza e poi dici di adorare lacerda. mi fermo qui

Elijah scrive:

Io personalmente sono in ogni caso dell'idea che ad avere ragione sia alla fin fine Stefan Feld, quando nel 2019 scrisse quanto segue:

"Fragt man 30 verschiedene Leute nach ihren drei Lieblings-Feld-Spielen, nennen die allerwenigsten dieselben drei. Offensichtlich sind meine Spiele so unterschiedlich, dass jeder etwas anderes daran gut findet."

Perdonami ma 'sta chiacchierata di Feld in tedesco tradurla per chi non conosce l'idioma teutonico no?

Del resto se l'hai pubblicata sei in grado

@Diesys

concordo con il tuo ultimo commento al 100%, una boccata d'aria fresca.

Un confronto tra ItYotD e Burgundy sarebbe interessante, ma poco fattibile, perchè hanno meccaniche diverse. Probabilmente, pur avendo anche lo stesso livello di complicazione, anche la complessità e la profondità sono diverse, per cui anche il target finale non è esattamente sovrapponibile. 
Un confronto per Burgundy venne fatto con altri giochi di gestione dadi: https://www.goblins.net/articoli/versus-burgundy-vs-marco-polo-vs-bora-b...
Poi con due esperti del gioco abbiamo parlato di entrambe i giochi in due diverse puntate del Goblin Show, che a loro volta si rifanno a due articoli usciti in Tana.
quindi qui per ItYotD, minuto 50:48 https://www.youtube.com/watch?v=Y4EbeY_wJrU&t=2306s 
e qui per Burgundy, minuto 41:40 https://www.youtube.com/watch?v=P15OdLqDI90&t=3437s

@niconiglio
finisce qui perchè non capisci quello che dico e la butti te sul personale. te la butto sul culinario forse mi capisci, è geniale la cacio e pepe ed è geniale nestor blumenthal, seppur con livelli di semplicità e complessità differenti... ma non piacciono a tutti. La pasta al forno della domenica con ragù, formaggio, prosciutto, uova sode etc è buonissima e piace a tutti, ma non ha la stessa genialità.

altra metafora stavolta architettonica e chiudo perchè sei veramente fastidioso: la casa farnsworth di mies van der rohe è un capolavoro di eleganza con 4 elementi, così com'è un capolavoro di complessità il guggenheim di bilbao fatto da gehry. Ma la maggioranza delle persone preferiscono case normali con più comfort, o musei più tradizionali come gli uffizi o il louvre.  

aleaiacta scrive:

Elijah scrive:

Io personalmente sono in ogni caso dell'idea che ad avere ragione sia alla fin fine Stefan Feld, quando nel 2019 scrisse quanto segue:

"Fragt man 30 verschiedene Leute nach ihren drei Lieblings-Feld-Spielen, nennen die allerwenigsten dieselben drei. Offensichtlich sind meine Spiele so unterschiedlich, dass jeder etwas anderes daran gut findet."

Perdonami ma 'sta chiacchierata di Feld in tedesco tradurla per chi non conosce l'idioma teutonico no?

Del resto se l'hai pubblicata sei in grado

Google dice così: "Se chiedi a 30 persone diverse quali sono i loro tre giochi sul campo preferiti, pochissimi nominerebbero gli stessi tre. Ovviamente, i miei giochi sono così diversi che a tutti piace qualcosa di diverso"
Dove "campo" immagino sia la traduzione di Feld

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