
Uno dei Giochi migliori di Feld , forse il migliore in assoluto di questo autore. Quando si intavola non mi tiro mai indietro .
Introvabile da diversi anni, ecco che l’Alea - in occasione del decimo anniversario del titolo - ha finalmente deciso di ristampare questo splendido gioco del talentuoso Stefan Feld ambientato nella Cina dell’anno mille.
Stando all’oroscopo cinese, correva l’anno del maiale (2007) quando Stefan Feld diede alle stampe In the Year of the Dragon, Nell’anno del dragone in Italia. L’editore è l’Alea, una costola della Ravensburger specializzata in giochi più complessi rispetto ai classici dedicati a un pubblico familiare: tra i suoi titoli di punta possiamo annoverare Puerto Rico e altri giochi dello stesso Feld quali Die Burgen von Burgundy, Notre Dame e Bora Bora.
In the Year of the Dragon è stato a lungo fuori catalogo: reperire il gioco a prezzi umani era un’impresa praticamente impossibile. Fortuna che, nell’anno del gallo (questo 2017), l’Alea abbia deciso di ristampare questo titolo e Notre Dame in occasione del decimo anniversario della loro pubblicazione. In fatto di illustrazioni o di qualità dei materiali, l’editore ha deciso di non apportare alcuna modifica al gioco originale, limitandosi a una lievissima modifica del regolamento e a includere nella scatola due mini-espansioni risalenti a qualche anno fa: La grande muraglia cinese e i super-eventi.
Da due a cinque giocatori, per una durata complessiva di circa sessanta-novanta minuti, ci si sfida per celebrare al meglio l’anno del dragone - o forse dovremmo dire alla meno peggio, visto che, nel corso della partita, saremo bersagliati da tutta una serie di disgrazie.
Nell'anno del dragone è ambientato in Cina intorno all’anno millle; siamo dei nobili che devono convocare illustri personaggi nei palazzi della nostra provincia, allo scopo di festeggiare al meglio l’anno più importante dell’oroscopo cinese.
Sul tabellone si dispongono le tessere personaggio; in una partita a cinque giocatori si usano tutte le tessere, altrimenti per ogni giocatore mancante se ne tolgono due per ciascuno dei nove tipi, facendo ben attenzione che si tratti di un personaggio giovane e di uno anziano. Poi si sistemano le dodici tessere evento - una per ciascuno dei round di gioco, corrispondenti ai mesi dell’anno del dragone - nella parte bassa del tabellone: i primi due eventi sono sempre la pace; i successivi vengono disposti in maniera casuale, facendo attenzione a non farne capitare due uguali di seguito (ci sono cinque coppie di eventi).
A questo punto, il giocatore più anziano deve selezionare due personaggi da collocare nei suoi palazzi e aggiorna immediatamente i punti persona sul tracciato dell’ordine di turno, in base al valore riportato sulle tessere, gli altri giocatori in senso orario faranno altrettanto. Tuttavia vi sono alcune restrizioni:
Si determina in questo modo anche l'ordine di turno iniziale. Sul tracciato persona, in caso di pareggio, ha la precedenza di turno chi ha il proprio dischetto sopra quello dell’avversario.
Fatti i preparativi, può cominciare la partita. Lo scopo del gioco è quello di avere il maggior numero di punti vittoria; durante ogni round si eseguono quattro distinte fasi, meglio descritte nei prossimi paragrafi.
Si mischiano a faccia in giù le sette tessere azione e si collochiamo coperte sul tabellone, dividendole in tanti gruppi - omogenei - quanti sono i giocatori: per esempio, in tre giocatori vanno divise in grupppi da tre, due e due tessere. In ordine di turno, i giocatori piazzano il loro segnalino dragone sulla tessera corrispondente all’azione che intendono svolgere. Selezionare un azione di un gruppo non occupato da nessuno non costa nulla, altrimenti è necessario pagare tre yuan alla banca. In alternativa, è possibile rinunciare a compiere la propria azione e ottenere dalla banca tanti yuan fino ad arrivare ad averne tre.
Dopo che tutti hanno compiuto la propria azione, i giocatori (sempre in ordine di turno) devono giocare una carta dalla propria mano per ingaggiare uno dei personaggi che compare sul tabellone. Tale personaggio va immediatamente collocata in uno dei propri palazzi, dopodiché si aggiorna subito il punteggio persona. Per prendere una qualsiasi tessera persona è necessario giocare la carta corrispondente, oppure una delle due carte jolly.
Quanto ai tre tipi di personaggio non legati alle azioni sopra descritte, la cortigiana fornisce un punto vittoria al termine di ogni round, grazie al dragone stampato sul suo ventaglio; il guaritore attenua l'effetto dell'evento contagio grazie ai mortai stampati sulla tessera; il monaco, infine, a fine partita fornisce tanti punti vittoria quanti sono i piani del palazzo in cui si trova moltiplicati per il numero di Buddha stampati.
Dato che le carte sono undici, nel dodicesimo e ultimo round la fase persona viene saltata.
Dopo che tutti hanno giocato una carta persona, ha luogo l’evento. Nei primi due round l’evento è sempre la pace, quindi non accade nulla. Gli altri cinque eventi, che si verificano due volte nel corso della partita, sono i seguenti:
Dopo l’evento e l’eventuale decadimento il round ha termine e i giocatori guadagnano:
Dopo la quarta fase ha inizio un nuovo round, che si svolge allo stesso modo di quello precedente.
Al termine del dodicesimo round la partita finisce e i giocatori ottengono i seguenti punti vittoria addizionali:
Chi ha più punti vittoria è il vincitore e in caso di pareggio prevale chi è più avanti sul tracciato persona.
Tale espansione prevede l’aggiunta di una tessera azione aggiuntiva - la muraglia, appunto - in più alle sete che già si usano nel gioco base. L’azione aggiuntiva consiste proprio nel costruire un muro che va collocato sotto una tessera Evento (ai giocatori vengono dati sei pezzi di muraglia del proprio colore).
Si mischiano le dieci tesserine ad angolo a faccia in giù e se ne colloca una in corrispondenza del settimo evento, per poi scoprirla. Al termine della fase evento del settimo round ha luogo anche il super evento, a volte benevolo (per esempio punti in base ai propri Buddha, possibilità di ingaggiare nuovi personaggi o di sfruttare i loro effetti), altre volte tale da rendere il gioco ancora più spietato (ripetizione dell’evento, crollo di palazzi, perdita dei propri privilegi, scartare due carte personaggio e così via).
Diciamolo fin da subito: questo gioco è stupendo.
Purtroppo non si può dire lo stesso dei materiali, in quanto il cartoncino delle tessere è di infimo spessore. In compenso, l’iconografia è molto chiara, nonostante i colori dei materiali di gioco siano un po’ smorti (in netto contrasto con la bellissima copertina di Michael Menzel); insomma, i materiali sono quantomeno funzionali.
La scalabilità del titolo è davvero eccellente, riuscendo a regalare grande divertimento in qualsiasi numero di giocatori. Certo, in due il gioco sarà un pochino più largo, mentre in cinque sarà più stretto; ma si tratta di differenze che non inficiano in alcun modo con la godibilità del gioco. Poi, se proprio può pesare così tanto questa differenza, allora tre giocatori può essere il giusto compromesso.
In questa nuova edizione sono di grande interesse sia le piccole espansioni (che possono dare più risorse o più pepe al gioco), sia la scelta di alzare il costo del privilegio grande da sei a sette yuan, evitando in questo modo l’apertura classica data dall’acquisto di tale privilegio da parte del primo giocatore.
Nella vasta produzione di Feld, Nell'anno del dragone è un gioco sicuramente atipico, sia perché è decisamente più strategico rispetto ad altri suoi titoli, sia perché è lontano anni luce dalle mega insalate di punti di Trajan, Bora Bora e Die Burgen von Burgund. A dire il vero il gioco è atipico anche nel panorama ludico in generale, poiché si tratta di un gioco dove si punta non tanto a crescere, quanto a contenere i danni.
Il merito dell’elevata profondità di questo titolo risiede tutto nella sua impronta fortemente strategica, poiché la scelta dei due personaggi da ingaggiare a inizio partita sarà influenzata non poco dall’ordine con cui si verificheranno gli eventi; anche a partita in corso la scelta dell’azione andrà fatta ragionando attentamente sulle future conseguenze, sebbene possano capitare dei rari casi in cui scegliamo l’azione in base a situazioni contingenti.
Se il regolamento è in fin dei conti semplice, il gioco in sé è l’esatto contrario, poiché le nostre scelte saranno estremamente determinanti nel rendere innocui o nefasti gli eventi che ci attendono, anche perché bisogna tenere ben presente che in tutta la partita avremo a disposizione soltanto dodici azioni; è chiaro quindi che si tratta di un gioco poco accomodante, in cui gli sbagli si pagano a caro prezzo e quasi mai c’è un meccanismo compensativo per chi si trova in svantaggio. Proprio quest’ultimo aspetto può infastidire qualcuno, poiché un gioco così cattivo può dare luogo a dei possibili runaway leader, specie se considera che i punti si fanno al termine di ogni round, rendendo quindi sempre più largo il vantaggio di chi è in testa. Quindi, ciò che è il più grande pregio di questo gioco, per qualcuno potrebbe anche essere il suo più grande difetto. Inutile girarci intorno, Nell'anno del dragone è un titolo strettissimo, asciutto e spietato: prendere o lasciare.
L’ultimo anno del dragone è stato nel 2012 e il prossimo verrà nel 2024.
- Durata non eccessiva e grandissima profondità.
- Gioco stretto e cattivo.
- Niente insalata di punti.
- Regolamento di facile apprendimento.
- Gioco strategico in cui bisogna ragionare almeno una mossa avanti.
- Possibili runaway leader.
- Gioco non per tutti, proprio per il suo essere altamente punitivo.
- Materiale di gioco poco esaltanti.
Uno dei Giochi migliori di Feld , forse il migliore in assoluto di questo autore. Quando si intavola non mi tiro mai indietro .
Gioco superbo ma in 2 l’ho trovato meno divertente rispetto alla configurazione 3-5: era piuttosto largo e non è difficile “salvarsi” dalle sfighe! La piccolissima modifica al regolamento era necessaria, l’apertura “prendo doppio privilegio a 6” era troppo troppo forte (esperienza personale)!
A me non piace per nulla. Ineluttabile quando va bene. Esercizio di stile che mi impressiona per freddezza polare.
My top ten. Lo gioco in quattro, in tre, da solo, senza nessuno, stupendo. Divertimento assicurato. Vedere le catastrofi che radono al suolo tutti, me compreso, rende il gioco unico nel suo genere. Un altro capolavoro di Feldiano insieme a Trajan e L'Oracolo di Delphi.
Bella recensione! Lo proverò quanto prima, cercando di gestire al meglio la mia allergia per l'autore...
My top ten. Lo gioco in quattro, in tre, da solo, senza nessuno, stupendo. Divertimento assicurato. Vedere le catastrofi che radono al suolo tutti, me compreso, rende il gioco unico nel suo genere. Un altro capolavoro di Feldiano insieme a Trajan e L'Oracolo di Delphi.
Andavi quasi bene, ti sei perso sul finale :D
Forse il mio gioco preferito. Sempre bellissimo da giocare, ogni partita una sfida diversa.
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