I tre migliori giochi da tavolo di... Ryan Laukat

Disegnatore, autore ed editore dei suoi giochi, Ryan Laukat è il poliedrico game designer che andiamo a scoprire oggi

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Biografia apocrifa del signor Darcy

 

Laukat è un autore che è giunto in primo piano sulla scena del game design grazie soprattutto ai lavori degli ultimi anni, in particolare i famosi Above and Below e Near and Far, entrambi finanziati tramite Kickstarter, come molti altri dei suoi titoli maggiori.

Ma la sua presa sul pubblico deriva anche da un artwork particolare, molto curato e riconoscibile, che dà ancora più valore al suo lavoro autoriale: Laukat nasce infatti come illustratore e prima di lanciarsi nel game design vanta collaborazioni illustri, anche nel mondo del gioco.
Copertina del gioco tutti contro tutti di Above and Below
Above and Below

L'esordio è Eight-Minute Empire, finanziato da poco meno di mille persone, il progetto ideale per farsi conoscere su Kickstarter senza il pericolo di fare il passo più lungo della gamba. La scatola è compatta, i materiali nella norma e il tutto risalta per le splendide illustrazioni. 
Inoltre Eight-Minute è una sorta di microgioco, di quelli che si giocano in poco tempo (otto minuti?), ma sottendono una bella profondità. È l'ideale per far provare più meccaniche assieme ai nuovi giocatori e qui parliamo di draft, controllo territorio, maggioranze, collezione set
Le recensioni sono ottime, tanto che Laukat, l'anno successivo, perfeziona la sua creatura lanciando Eight-Minute Empire: Legends. L'ambientazione non è più storica ma fantasy, la plancia componibile, il draft delle carte più interessante perché aggiunge la costruzione di fazioni asimmetriche nel corso della partita. Nel 2015, Lost Lands va a integrare Legends con una bella espansione, chiudendo il cerchio.

L'anno prima, però, Laukat aveva lanciato anche un altro gioco: Empires of the Void. Si tratta di un 4X piuttosto asciutto e stilizzato, in cui i giocatori esplorano pianeti e ne prendono possesso, per poi sfruttarne le risorse. Anche questo ha un buon successo e vedrà una seconda edizione revisionata nel 2018: Empires of the Void II.

I successivi tre giochi hanno un discreto successo ma nessuno dei tre riesce davvero a sfondare a far fare all'autore quel salto definitivo di qualità verso giochi più corposi che un po' tutti forse si aspettavano dopo le prime prove. City of Iron, Artifacts Inc. e The Ancient World sono dei gestionali a base di carte tutto sommato molto canonici, che si perdono un po' in mezzo a tante altre produzioni uguali. 
Quello che tiene a galla Laukat – e che tiene anche sempre sull'attenti molti dei suoi fan – è il suo lavoro artistico su tali giochi, sempre un valore aggiunto.

Finalmente, nel 2015, arriva il largo successo che l'autore inseguiva: Above and Below è un gioco particolare, che unisce un gestione risorse alla struttura a capitoli di un libro-game, collegando le due parti tramite storie brevi e piccole scelte tematiche. 
Queste due anime rimangono forse ancora un po' troppo slegate, ma l'idea è ottima e fa parecchia presa sul pubblico.

Nel successivo 2016 Laukat tira fuori un gioco per famiglie ambientato nello stesso mondo di Above and Below, iniziando così a costruire un po' una sorta di proprio immaginario fantasy: Islebound. È un gioco di commercio e navigazione che si svolge in un arcipelago. Il target è volutamente più basso e accessibile, strizzando l'occhio a tutta la famiglia.
Il buon successo del gioco, unito invece al flop del successivo Klondike Rush (2017), che nessuno ricorda, gli fa probabilmente capire che la strada giusta da percorrere è quella di espandere il piccolo universo da lui creato attraverso l'ambientazione e le illustrazioni di Above and Below e Islebound.
La scatola di Near and Far

Ecco così nascere l'idea di creare un trittico di giochi collegati dalla stessa meccanica base (librogame + gioco da tavolo a carattere gestionale) e dallo stesso setting, seppur con alcune meccaniche diverse. Il successo di Above and Below è così bissato e superato da Near and Far, gioco in cui le due anime narrative e gestionale sono ancora più intrecciate e amalgamate. Il problema di Near and Far è che il gioco base, da solo, funziona male, se non malissimo: Laukat ha forse avuto troppa fretta di produrlo e ne è uscito qualcosa di profondamente sbilanciato. 
A correggerli ci pensa, a distanza di nemmeno un anno, l'espansione Amber Mines, che fissa tutti i punti deboli della scatola base, rendendo finalmente Near and Far un gioco funzionante, come potete anche leggere nella recensione.

A parte il trascurabile Magaland del 2018, Roam (2019) e Deep Vents (2020, in cui è coautore) sono due filler ben riusciti, anche se non innovativi o ispirati come lo era stato a suo tempo Eight-Minute Empire. Aiutano però Laukat a rimanere ben presente sulle scene e ancorato al suo pubblico che ormai si aspetta il definitivo salto di qualità e forse il capolavoro dell'autore americano.

E in effetti il capolavoro arriva, annunciato come il gioco che Laukat aveva sempre sognato di realizzare. Con anni di esperienza alle spalle, sia dal punto di vista promozionale che di design, Sleeping Gods (12mila sostenitori, più di un milione di dollari raccolto) è la perfetta fusione tra un gioco di avventura e di gestione, tra un librogame e un gioco da tavolo, tra un'avventura unica e la possibilità di rigiocarla con percorsi alternativi.

Per il 2021 è anche attesa la campagna crowdfunding del terzo capitolo che dovrebbe chiudere la trilogia iniziata con Above and Below e proseguita con Near and Far: Now or Never. Se ci possiamo fidare dell'evoluzione avuta da Laukat in questi anni, possiamo ragionevolmente scommettere che sarà il migliore dei tre.

In sostanza, se vogliamo tirare le somme, Laukat ha fatto un po' due percorsi inversi: nei giochi più semplici e veloci è partito da idee nuove e originali per poi finire un po' a perdersi nella banalità; per i giochi più corposi ha fatto invece molta più fatica all'inizio, per poi arrivare a sfornare titoli sempre più rifiniti e interessanti, spesso tornando sui suoi passi con riedizioni aggiornate o espansioni correttive.
In entrambi i casi, possiamo individuare alcuni stilemi tipici della sua produzione:

  • Comparto artistico sopra la media. È forse il suo tratto distintivo più riconoscibile. Se vogliamo trovare il pelo nell'uovo, l'iconografia non è, a volte, così chiara e funzionale, ma i disegni sono sicuramente un valore aggiunto ai suoi giochi.
  • Bassa complicazione e semplicità di gioco. Anche nei giochi più complessi della sua produzione, Laukat si assesta sempre su un target che non è mai il giocatore esperto, fa scarso utilizzo di combo e tiene bassi il downtime e l'ampiezza delle scelte, limitando la paralisi da analisi.
  • Utilizzo delle carte per la costruzione della partita, che sia il vero e proprio motore di gioco o anche solo la differenziazione tramite abilità asimmetriche. Probabilmente l'ampio uso di carte lo aiuta anche a esaltare il comparto artistico.
  • Gusto nel raccontare una storia. Non sono mai giochi freddi, quelli di Laukat e in tutti si percepisce che dietro ci sia, quando anche non un intero mondo immaginato dall'autore, sempre almeno una narrazione a fare da linea guida.
Tutto il suo percorso evolutivo definisce bene quello che è lo stile sempre più caratteristico dell'autore, ovvero il mescolare la gestione risorse dei giochi alla tedesca col gusto per l'avventura e la narrazione dei giochi american

Sleeping Gods

Quello che cattura, di Sleeping Gods, è l'equilibrio. Non ha mai troppo testo per non stufare chi non gradisce la predominanza di questo aspetto in un gioco da tavolo, ha una sufficiente gestione delle risorse, ha una grande libertà d'azione che dà la sensazione come non mai di agire in un open world, ha un sistema di combattimento che è nuovo e interessante. 
Si deve potenziare la propria ciurma, prendere sommari appunti sui luoghi visitati, tornarvi quando necessario, affrontare mostri di ogni genere, riposarsi e leccarsi le ferite, gestire un viaggio pieno di pericoli in un tempo limitato.
Sleeping Gods è la triplice unione di una storia aperta, di meccaniche semplici ma curate, di un'estetica avvolgente e onirica.

Perché dovreste giocarlo

Se cercate un'avventura narrativa che sia anche un gioco da tavolo e viceversa, questo è probabilmente il miglior compromesso uscito ad oggi.

Perché potrebbe non fare al caso vostro

Occorre volersi mettere in gioco con una campagna da circa 20 ore, con un collaborativo puro che richiede scelte condivise, con un gioco in cui la narrazione ha una parte di primo piano, paritaria al gameplay, che a sua volta è molto difficile e sfidante, a tratti quasi frustrante, se avete particolare sfortuna.

Eight-Minute Empire: Legends

A mio parere questo gioiellino merita ancora un posto d'onore tra i giochi di Laukat per una serie di motivi: riesce con poche regole a creare una complessità tale da interessare sia un gamer scafato così come un novizio; è un gioco ideale per far conoscere i giochi moderni a chi è fermo ancora ai vecchi classici.
Il meccanismo centrale è semplice: un draft di carte da un display comune a costo crescente. Ogni carta dà diritto a un'azione immediata e conferisce poi anche un potere speciale che dura per il resto della partita. Su questa base si innestano tutta una serie di altre meccaniche che completano il quadro, con i disegni di Laukat come ciliegina sulla torta.

Perché dovreste giocarlo

Volete introdurre qualcuno al mondo del gioco? Cosa c'è di meglio di un titolo che in mezzora contiene al suo interno controllo territorio, maggioranze, collezione set, gestione risorse, poteri variabili e un marcato elemento bellico? Tra l'altro tutto sufficientemente sviluppato e senza mai mettere il giocatore di fronte a scelte scontate.

Perché potrebbe non fare al caso vostro

Non è un gioco “da serata” per gamer, è più un filler per gamer, che va quindi inquadrato nel giusto contesto e proposto alle giuste persone, con le dovute premesse.

Empires of the Void II

Diciamolo subito: sono speranzoso che qui, tra un po' di mesi, metterò il paragrafo per Now or Never e sposterò questo in fondo all'articolo sotto la voce “precedentemente nelle Top-3”. 
Giocando a Sleeping Gods, penso che l'autore abbia fatto tesoro dell'esperienza fatta con Above and Below e degli errori commessi in Near and Far e che il terzo atteso capitolo della serie sia davvero il migliore.

Empires of the Void II è un 4X di colonizzazione spaziale rapido, con regole tutto sommato semplici, anche se, tra tutti, è forse il gioco più complesso di Laukat.
C'è la scoperta, c'è lo sfruttamento, c'è il combattimento, c'è la tecnologia, c'è il commercio. La particolarità sta nel fatto che l'azione scelta dal giocatore di turno (sempre diversa dalla precedente), può essere eseguita anche dagli altri, in senso orario, oppure questi potranno decidere di incamerare risorse o anche di pagarne per fare un'azione differente.

Perché dovreste giocarlo

Se avete sempre cercato un 4X con ambientazione fantascientifica che non durasse troppo e che però al contempo risultasse completo, questo è un buon candidato

Perché potrebbe non fare al caso vostro

Vi devono innanzitutto piacere i 4X, col loro inevitabile carico di elementi aleatori e confronto diretto e distruttivo tra giocatori. In secondo luogo può rivelarsi forse troppo ostico per chi è abituato agli altri lavori dell'autore e viceversa troppo semplicistico per giocatori esperti che cercano maggiore complessità.

Giochi principali:
2012 – Eight-Minute Empire
2012 – Empires of the Void
2013 – Eight-Minute Empire: Legends
2013 – City of Iron
2014 – Artifacts Inc.
2014 – The Ancient World
2015 – Eight-Minute Empire: Lost Lands
2015 – Above and Below 
2016 – Islebound 
2017 – Klondike Rush
2017 – Near and Far
2018 – Near and Far: Amber MInes
2018 – Megaland 
2018 – Empires of the Void II
2019 – Roam 
2020 – Deep Vents
2021 – Sleeping Gods
2021 – Now or Never

Commenti

Anche stavolta Agzartoh disegni un autore con una precisione impressionante e davvero calzante. Amo Laukat forse per completezza (Gioco,Grafica,Game design) il mio autore preferito , non ce ne sono tanti che fanno tutto da sè ed al livelli veramente medio-alti e non avrei saputo aggiungere una virgola a quello che hai scritto, anzi non sarei riuscito ad essere oggettivo. A casa i miei figli adorano il "Trascurabile" Megaland ci avremmo fatto  20 partite, come push your luck credo il migliore di Ryan ( anzi credo il solo) ...ma quante partite abbiamo fatto a Near and Far, in ogi modalità,  per me ad oggi è il suo Capolavoro , in attesa di Sleeping Goods (ma in quanto collaborativo non so se avrà lo steso successo a casa mia) . Mi manca Empire of Void che un tempo ero lì lì per prenderlo poi ho desistito come per City of Iron , ma chissà... Di sicuro ci sarà Now or Never!  

Laukat l ho apprezzato molto per alcuni anni, poi l ho un po' riconsiderato al ribasso per certe indecisioni e scarse rifiniture del gameplay, tali che l hanno portato più volte a pubblicare versioni 1.1 e 1.2 di diversi suoi titoli.

visto che l hai pure messo sul podio, consentimi una correzione: Empire of The Void 2, anche a detta dell'autore, non è "la versione revisionata" del primo. È proprio un altro gioco. Vero che sono entrambi 4x spaziali, ma ambientazione e meccaniche sono profondamente diverse, azzardo ci sia la stessa distanza che c'è tra Above &Below e Near and far.

che differenze ci sono tra 8 minuti impero e 8 minuti impero LEGENDS? (a parte che uno è il seguito dell'altro..)

come scalano in 2?

Nella prima versione le carte azioni sono tutte simili (pir con potenza diversa) e il gioco risulta più piatto; nel Legends hanno effetti più carini e di fatto il gamplay risulta più piacevole, pur mantenendone il caratteristico minimalismo. È quello che scrivevo prima, di fatto un un 8ME 1.5, migliora e fa automaticamente invecchiare la precedente versione.

In 2 giocatori c'è il 3o giocatore fantasma che di fatto non fa nulla a parte occupare con le sue maggioranze alcuni territori; funziona senza grossi problemi ma di certo è più divertente in 3-4 giocatori

Vorrei "spezzare una lancia" per Artifact Inc.. Un gioco in scatola piccola che ho particolarmente apprezzato. Rapido da spiegare e con una meccanica principale ben studiata. Un gioco passato a mio modesto parere fin troppo sotto traccia.

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