Per me il migliore gioco di civilizzazione di tutti i tempi
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Through the Ages is a civilization building game. Each player attempts to build the best civilization through careful resource management, discovering new technologies, electing the right leaders, building wonders and maintaining a strong military. Weakness in any area can be exploited by your opponents. The game takes place throughout the ages beginning in the age of antiquity and ending in the modern age.
One of the primary mechanisms in TTA is card drafting. Technologies, wonders, and leaders come into play and become easier to draft the longer they are in play. In order to use a technology you will need enough science to discover it, enough food to create a population to man it and enough resources (ore) to build the building to use it. While balancing the resources needed to advance your technology you also need to build a military. Military is built in the same way as civilian buildings. Players that have a weak military will be preyed upon by other players. There is no map in the game so you cannot lose territory, but players with higher military will steal resources, science, kill leaders, take population or culture. It is very difficult to win with a large military, but it is very easy to lose because of a weak one.
Victory is achieved by the player whose nation has the most culture at the end of the modern age.
Per questo gioco non ci sono eventi, se vuoi puoi contattare la redazione per pubblicare degli eventi collegati a questo gioco.
Un gioco sublime. Fondamentalmente un gioco di carte, che trasuda ambientazione ed epicità, che restituisce il senso di sviluppo e crescita della propria civiltà come nessun altro (da me provato) riesce a fare. Una meccanica di fondo semplice (di scelta carte a scorrimento e costo variabile), una gestione della propria plancia personale geniale, il tutto per 3 ere dense e soddisfacenti. Dura tanto, ma le ore volano al tavolo. Non è consigliabile giocarlo in più di 3 però.
Dopo alcune partite, sia in 3 che in 4 giocatori, posso dire la mia.. :) Questo gioco mi ha fatto pensare a come ottenere lo stesso risultato con minor 'ingombro'. Mi spiego: qual'è la soddisfazione che può dare una partita a "Through the Ages"? - Il gusto di sviluppare la propria Civiltà - le infinite mosse e scelte possibili - una gestione articolata delle proprie risorse - l'avere in mano tutti gli aspetti di una civiltà (progresso civile, economico, militare, culturale, ecc) calati in una realtà storica (personaggi e meraviglie realmente esistiti, ecc) Con cosa si paga questa soddisfazione? - con una lunga durata - con un'interazione minima (quasi mai si guarda cosa combinano gli altri Giocatori) - con dettagli di gestione risorse (Consumption, Corruption, ecc) abbastanza pesanti - con una gestione del gioco troppo fastidiosa e frequente (lo scorrere delle Carte, il calcolo dei punteggi per ciascun Turno, ecc) Alla fine mi diverto ogni volta a "Through the Ages", ma ogni volta mi viene da pensare: 'Ma non si potrebbe ottenere lo stesso risultato in modo più streamlined'? Comunque, rimane un bel gioco
Gioco che sfiora la perfezione assoluta. Sicuramente impegnativo, ma che ripaga la dedizione con un'esperienza ludica appagante e completa. Oltre a questo, è la dimostrazione pratica che, per fare giochi intelligenti e coinvolgenti, non serve una componentistica da urlo per raggiungere l'eccellenza.
Ho giocato questo gioco dopo la versione "riveduta e corretta" e confermo che è inferiore rispetto alla sua evoluzione ed è per questo che il voto è "soltanto" 8.5.
Confermo tutto quanto scritto nei commenti che mi hanno preceduto sulla lunghezza, sulla profondità, sulla complessità e sulla necessaria dedizione che richiede.
Ma l'appagamento che offre è notevole e pur nella sua astrattezza alla fine sei soddisfatto di quello (tanto o poco) che sei riuscito a fare.
In questa versione l'aspetto militare incide di più rispetto alla nuova edizione del gioco sull'esito delle proprie civiltà e occorre stare non molto lontanti dal più forte per evitare di essere distrutti dalla sua potenza o dover scegliere patti penalizzanti per restare a galla.
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