Sottoscrivo tutto, a cominciare dall'ultima parola: "capolavoro"! :) E sfrutto l'occasione per ricordare che fino al 10/9 sono aperte le iscrizioni per il Campionato Goblin di TTA. Tutte le informazioni in questo topic
Si è detto e scritto molto sulla nuova edizione del capolavoro di Vlaada Chvátil: molto, certo; ma mai abbastanza.
Ecco dunque che anche questa bella rubrica affronta Through the Ages - e ricorderete che non è la prima volta. Il titolo, caposaldo e vertice dei giochi di civilizzazione, viene spesso inserito tra i cosiddetti tedeschi, in verità a sproposito; va detto che, tolte le carte, l’unico vero elemento maneggiabile sono i cubetti, e questo non può che favorire l’associazione di cui sopra.
In verità i cubetti di Through the Ages sono ben lungi dallo svolgere la mera funzione di merce. Tralasciando in questa sede i più convenzionali cubetti azione - civili e militari -, c’è un bel po’ da dire su quelli gialli e blu, vero cuore pulsante del gioco.
Il giallo va su tutto
I cubetti gialli sono probabilmente l’elemento concettualmente più articolato del titolo ceco; partiamo dunque dal basso. Senza entrare troppo nel dettaglio, la riserva posta in fondo alla plancia giocatore rappresenta una sorta di popolazione potenziale della civiltà: essa è suddivisa in blocchi, ciascuno dei quali caratterizzato dal costo in cibo - via via crescente - necessario per disporre di un’unità di popolazione effettiva, che va quindi posta nell’area lavoro.
Dall’area di lavoro, pagando le necessarie risorse di costruzione (ci torno a breve), è poi possibile fare dell’unità disponibile un corpo militare, un edificio urbano oppure uno di sostentamento (fattorie e miniere).
Come ben sa chi lo conosce, le carte tecnologia del gioco sono effettivamente tali: rappresentano solo le conoscenze sviluppate dalla civiltà; sono i cubetti che, piazzandosi sopra, ne diventano le effettive applicazioni; per esempio, un cubetto giallo sulla carta Alchimia rappresenta un laboratorio in grado di produrre scienza.
Insomma, ogni diavolo di cubetto giallo sulla plancia, in qualunque posizione esso sia, ha la sua fondamentale ragion d’essere; ci si trova spesso a rincorrere le rare carte che permettono di incrementarne il numero, così come ad aspettare gli eventi che permettono di aumentare la popolazione. Non vanno inoltre mai sottovalutati gli effetti sulla riserva dei cambi di era, che costringono a rimettere due cubetti nella scatola, con quel che ne segue in termini di fame e di felicità.
Sassi e sacchetti
Altrettanto importanti e pregni di significato sono i cubetti blu, a loro volta contati e conservati in una riserva a blocchi. Rappresentano il cibo e i materiali da costruzione - tutti. (A contribuire alla bellezza del gioco c’è la forte tematizzazione conferita a elementi di per sé astratti e, al tempo stesso, l’astrazione che riesce a rendere la complessità dei fenomeni meglio che in giochi ben più complicati a livello regolistico.)
Durante la fase di produzione a fine turno, ogni fattoria e miniera producono cibo e risorse, nella semplicissima proporzione di un cubetto blu per ogni cubetto giallo - è la carta tecnologia a conferire valori diversi al primo, ma questo non ha impatti sulla meccanica in sé. I cubi prodotti vengono ovviamente sottratti dalla riserva e, ogni qualvolta si scopre l’ultima casella di un blocco, compare un’icona corruzione (come per il consumo di cibo, conta solo la più alta tra quelle visibili). Dovesse rimanere visibile a fine turno, questa imporrebbe di consumare a vuoto le risorse indicate - o il cibo, non fossero disponibili queste.
Legato a questo discorso, un ulteriore aspetto geniale e che può dare molto fastidio è il fatto che una pedina blu della riserva indica anche ogni lotto terminato di una meraviglia in costruzione: fino al completamento di questa, in pratica, le risorse movimentate aumenteranno anch’esse il rischio di corruzione.
(L'espansione, peraltro, introduce nuovi, ingegnosi utilizzi dei cubetti blu sulla falsariga, come nel caso del museo del Louvre; ma non è questo il luogo per parlarne.)
Il mondo è giallo, il mondo è blu
Crescita della popolazione, cibo, fame, carestia, materiali da costruzione, corruzione, fattorie, miniere, edifici, soldati: mezza impalcatura di un gioco di civilizzazione resa con due manciate di cubetti, pochissime regole da capire ed enormi implicazioni pratiche.
A costo di ripetermi, un capolavoro.