Versus: Clash of Cultures VS Through the Ages

Lo scontro tra due titani della civilizzazione.

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Quando si parla di giochi di civilizzazione, non si può non parlare di Through the Ages, quello più famoso, più apprezzato, più premiato di tutti.
Ma ultimamente è tornato a far parlare di sé anche Clash of Cultures, per via della nuova edizione che riunisce gioco base ed espansione, stavolta anche in lingua italiana.

Vediamo le maggiori differenze tra i due, in modo che ciascuno possa scegliere quello che più si adatta ai suoi gusti.

Differenza macroscopica 1: 4X VS gestionale

La mappa prende forma in questa partita a Clash of Cultures

La prima differenza da capire tra i due titoli è in termini di tipologia:
Con Clash of Cultures parliamo di un 4X, ovvero un gioco in cui la sequenza di ciò che si fa è sempre identica: si esplora, ci si espande, si sfrutta ciò che si trova potenziandosi, infine si combatte (non sempre). Quindi parliamo di un gioco in cui le posizioni topologiche e relative sulla mappa hanno grande importanza, sia tra i giocatori, che tra giocatori e bot (barbari/pirati). In questo senso la buona riuscita della partita è misurabile, a spanne, guardando la quantità degli elementi sulla plancia.
Con Through the Ages la prospettiva con cui si guarda la partita è più alta, più lontana, più astratta. Si considera un intero sviluppo civilizzatore da una posizione privilegiata e dominante. In Through the Ages si vanno a gestire diversi e complessi equilibri tra le parti di produzione, consumo, consolidamento, produzione secondaria e, infine, gestione del rischio, nell'arco storico di un'intera civiltà. L'approccio che si deve avere con Through the Ages è molto più difficile e opaco, rispetto a quello di un 4X, in cui il nome stesso suggerisce cosa fare: qui hai la massima libertà, anche – però – di sbagliare.

Differenza macroscopica 2: tattica VS strategia

Nel giocare a Clash of Cultures, rispetto a Throught the Ages, si ha un po' la sensazione che si prova paragonando il tiro dadi alla gestione dadi, come ho fatto tempo addietro in questo articolo.

In Clash of Cultures tu fai i tuoi sviluppi, la tua espansione, le tue scelte, poi peschi una carta Obiettivo che può o meno collimare con quello che fai validandolo o invalidandolo e costringendoti a cambiare strada. Oppure peschi un evento insignificante, che non ti intralcia la strada o, viceversa, uno che ti costringe a una brusca sterzata. Lo stesso dicasi con le carte Azione, che possono darti un bell'aiuto così come essere completamente inutili. In sostanza, la sensazione che si ha in Clash of Cultures, quando si è tutti bene o male allo stesso livello e si arriva in fondo alla partita con pochissimi punti di distacco, è quella che a determinare il vincitore sia stato un “tiro di dadi”, in uno dei tanti momenti tattici del gioco.

In Through the Ages, si ha a disposizione una serie di scelte ampia ma circostanziata e si decide in autonomia su quale indirizzarsi e come far procedere la propria partita. Per farlo occorre avere un piano in mente, sicuramente a breve, spesso a medio termine. Questo piano reagisce sempre alle nove carte che si presentano nella fila, ma lo fa sempre a posteriori: è al giocatore che viene lasciata l'ultima parola.
Quando si arriva alla fine di una partita di Through the Ages e si perde, si ha sempre la sensazione (e spesso la consapevolezza) di aver fatto uno o più errori fondamentali e/o che chi ha vinto abbia giocato meglio di noi.

Differenze di Civilizzazione

Veniamo ora all'aspetto di civilizzazione, che fornisce il tema a entrambi i giochi. Lo analizziamo scomponendolo nelle sue parti principali.

Arco storico

In Clash of Cultures si parte dall'antichità, per arrivare... all'antichità. Clash of Cultures, in questo senso, è molto più orientato all'essere un 4X, che non un gioco di civilizzazione. È un po' l'Age of Empires II del gioco da tavolo, laddove Through the Ages è il Civilization.
Through the Ages passa da epoca antica a Medioevo, a Rinascimento, per approdare infine alla contemporaneità. Ovviamente ci sono anacronismo e ucronie, nel corso della partita, ma l'arco storico riesce a essere completo e percepibile.

CoC VS TTA = 0-1

Esplorazione ed espansione

Qui Clash of Cultures fa valere la sua natura di 4X e presenta un intero territorio inesplorato, da scoprire avanzando con le proprie truppe, caratterizzato da diversi tipi di terreno.
Through the Ages rimane a un livello molto più astratto e generico, relegando le nuove scoperte territoriali alle carte Colonia, che vengono contese dai giocatori a colpi di valore di esplorazione e forza militare e poi forniscono i bonus più disparati.
Per chi ama la concretezza della mappa fisica e preferisce osservare visivamente l'espansione della propria civiltà, Clash of Cultures, qui, prende un sicuro vantaggio.

CoC VS TTA = 1-1

Guerra e conflitto armato

Le unità belliche, in Clash of Cultures, sono solamente quattro per tutta la partita: fanteria, cavalleria, elefanti e leader. Le tattiche sono estemporanee e giocabili una singola volta, prima della battaglia. Le tecnologie servono per lo più alla creazione e alla mobilitazione di tali truppe, più che alla loro differenziazione.
In Through the Ages abbiamo fanteria, cavalleria e artiglieria, che però evolvono parecchio durante la partita. Inoltre ci sono alcuni leader militari, ciascuno con diversa funzione e, in epoca moderna, anche l'aviazione. Le tattiche possono evolvere e sono sempre legate strettamente al tipo di esercito costruito e anche a quelle sviluppate dagli avversari.

Ma se questa è una vittoria marginale, dove Through the Ages vince nettamente è nel ruolo che ha la guerra nel corso del gioco. Se in Clash of Cultures questa ha un ruolo a volte difensivo necessario e solo occasionalmente di vera conquista e resta limitata a piccoli eserciti da massimo quattro pedine che si muovono in pochi esagoni, in Through the Ages il conflitto armato esercita una pressione costante su tutti giocatori e lo fa in forma variegata, dal saccheggio ai raid, alle piccole aggressioni, fino alle guerre dichiarate vere e proprie. Inoltre il suo impatto può ripercuotersi su un sacco di fattori, come scienza, cultura, produzione, risorse.

Insomma, la guerra, in Through the Ages è elemento vivo, dinamico, che si muove e si evolve con la storia stessa delle civiltà. In Clash of Cultures ha un qualcosa di più statico e definito, probabilmente anche più in linea con il periodo storico ristretto raffigurato.

CoC VS TTA = 1-2

Politica, governi e diplomazia

Clash of Cultures ha tre forme di governo possibili, ciascuna sviluppabile in quattro caratteristiche. È anche però possibile non svilupparne mai nessuna. Ha inoltre un sistema di morale pubblica indipendente da città a città, con le “faccine felici” guadagnate da una moltitudine di tecnologie diverse e spese poi con un'azione specifica per modificare l'umore delle città possedute. Si può cambiare forma di governo liberamente, pagando un prezzo minimo e trasferendo tutti i miglioramenti sviluppati per uno direttamente sull'altro, ma la cosa non è assolutamente necessaria ai fini della buona riuscita della partita.

In Through the Ages la cosa è più complessa. Una forma di Governo è sempre presente e il cambio di forma di governo, almeno una volta per partita, è quasi sempre necessario. Questo cambio può avvenire pacificamente, pagando molte risorse, o tramite rivoluzione, con la conseguenza di saltare un turno. La forma di governo stabilisce il numero di azioni militari e civili eseguibili, più qualche altro piccolo bonus.
Ma la cosa non si ferma qui: ogni giocatore, al proprio turno, esegue una fase politica. E questa ha come conseguenza quella diretta di aumentare il prestigio nazionale (punti cultura) e indiretta di inserire un evento nel relativo mazzo, evento che solo il giocatore conosce e al quale può – sperabilmente – prepararsi per tempo.
In alternativa, il giocatore può giocare un'aggressione o una guerra (già visto nel paragrafo sul militare), un territorio da colonizzare (esplorazione) o un patto. Qui risiede la parte diplomatica del gioco: in almeno tre giocatori (il numero ottimale per Through the Ages), è possibile stringere patti di vario genere con gli altri giocatori, oltre naturalmente alla normale “diplomazia libera” al tavolo, presente anche in Clash of Cultures.

CoC VS TTA = 1-3

Religione

La nuova edizione di Through The Ages

Una delle colonne tecnologiche da quattro sviluppi, in Clash of Cultures, è dedicata all'aspetto religioso. Di solito non è una di quelle fondamentali, a meno che non vogliate a tutti i costi Teocrazia come forma di governo.
In Through the Ages, la parte dei templi e della religione è sviluppabile tramite una serie di carte e produce un misto di felicità e cultura.

CoC VS TTA = 1-4

Scienza e tecnologia

Sicuramente uno dei punti di forza di Clash of Cultures, se non altro per il fatto che tutto il suo albero tecnologico si riferisce, in qualche modo, al “progresso”. Certo, in questo caso, andando più strettamente a individuare i miglioramenti che attingono a scienza e tecnologia, dobbiamo lasciar fuori tutte le voci che invece riguardano politica, religione, economia e quant'altro. Un altro limite è dato dall'arco storico considerato, che circoscrive molto il tipo di progresso ottenibile.

In Through the Ages la scienza è uno dei tre indicatori cardine del gioco (gli altri due sono cultura e forza militare). Come tale, il giocatore è invogliato a mantenere la produzione di scienza sempre a un buon livello, legandola a doppio filo con ciò che produce: per fare molta scienza servono carte dedicate alla sua produzione e la sua produzione servirà a giocare sempre più carte, sempre più forti.

CoC VS TTA = 1-5

Cultura e dominio culturale

In Clash of Cultures la cultura è prodotta da una serie di diverse tecnologie, sotto forma di gettoni, che poi verranno spesi per una serie di effetti, per lo più legati alle carte Evento o Azione. Un altro utilizzo dei punti cultura è quello della conquista culturale, con cui si “rubano” pezzi di città agli avversari, sottraendo loro non la funzione, bensì i punti di fine partita.

In Through the Ages la cultura è il punteggio del gioco. La tesi di fondo è quella per cui una civiltà può prevalere su un'altra con vari mezzi, ma alla fine la cultura dominante sarà ciò che farà sopravvivere un modo di pensare all'altro, nel tempo a venire.
In questo senso, ci sono edifici, meraviglie, tecnologie, leader che producono direttamente cultura, ma ci sono anche altri mezzi per ottenerla, come la conquista militare e l'affermazione con la forza della propria civiltà.

CoC VS TTA = 1-6

Qui val la pena spendere un paio di parole per quella che potrebbe essere considerata la

Differenza macroscopica 3: la condizione di vittoria

Clash of Cultures è il classico gioco in cui un po' di tutto concorre a fare punti, alla fine. Tutte le tecnologie, le carte Obiettivo soddisfatte, le città edificate o conquistate, le meraviglie costruite. Probabilmente è per questo che spesso le vittorie arrivano per pochi punti di distacco (tra giocatori di pari livello ed esperienza) e qualche pesca più o meno fortunata può fare la differenza.
Through the Ages è invece agli antipodi di questo flusso allargato di punti vittoria: solo la cultura dà punti e tutto il tuo gioco deve essere in teoria indirizzato alla produzione della stessa. Il fatto è che, essendo fatto bene, c'è una continua tensione tra la produzione della cultura e tutto il resto: la scienza è necessaria per giocare le carte con cui edificare il tuo impero, la forza militare serve a proteggersi e a non essere depauperato di tutto, occorre mantenere una buona produzione di risorse per fare edifici, occorre il cibo per aumentare la popolazione, altrimenti non avrai forza lavoro. Insomma, il gioco è complesso anche per questa struttura: puoi fare tante cose, anzi ne devi fare molte, ma alla fine non puoi mai permetterti di scordare l'obiettivo finale.

Economia e commercio

In Clash of Cultures c'è una branca degli sviluppi tecnologici legata all'aspetto economico. Non è indispensabile svilupparla, ma è certamente una delle più utili, perché contribuisce ad accelerare la produzione. Per il resto, il gioco ricorda maggiormente i videogiochi alla Age of Empires II, dato che in questo caso si attiva una città e si raccolgono le risorse immediatamente circostanti. Molto lineare.

In Through the Ages, la cosa è più delicata e complessa. Ci sono due risorse rappresentate da cubi: la forza lavoro e le merci. Nel primo caso, serve cibo per produrre forza lavoro, poi questa può essere impiegata nei vari edifici costruiti (con le merci) e mantenuta felice, accumulando la risorsa felicità man mano che si aumenta la popolazione. Inoltre il consumo di cibo aumenta all'aumentare della popolazione, rendendo sempre più arduo il mobilitare nuova forza lavoro. Anche in virtù del fatto che alcuni cubetti vengono rimossi in automatico nel passaggio delle ere, a simboleggiare le esigenze sempre più sofisticate del popolo.
L'altra risorsa sono le merci. Queste hanno un altro meccanismo regolatore interno: la corruzione. Se vengono prodotte in grande quantità e accumulate, una parte andrà fisiologicamente persa, a causa della corruzione del meccanismo burocratico. L'occasione fa l'uomo ladro, dopotutto.
L'altra risorsa economica è apparentemente nascosta, e sono i punti azioni civili e militari. A differenza di Clash of Cultures, in cui ogni giocatore ha sempre a disposizione tre azioni fisse, qui il cambio di governo, le tecnologie, il costo incrementale sul display comune, i diversi costi, rendono tutto il turno del giocatore più complesso e flessibile.

CoC VS TTA = 1-7

Altri parametri considerabili

Qui ci distacchiamo dal tema ed entriamo nell'aspetto più tecnico, considerando un po' di voci normalmente importanti per i giocatori.

Materiali

Clash of Cultures ha materiali mediamente migliori, dato che Through the Ages è praticamente composto di sole carte. Anche se probabilmente a livello di immagini e disegni, è superiore Through the Ages.
Attenzione a non sopravvalutare il fatto che in Clash of Cultures ci siano le miniature, aspettandovi qualcosa di molto scenico. Se siete abituati alle moderne produzioni Kickstarter (ma anche gli ultimi giochi retail della Fantasy Flight sono decisamente all'altezza), rimarrete parecchio delusi dalla plastica molle, poco definita e giocattolosa dei pezzi di Clash of Cultures.
Innegabile però che sul tavolo faccia più figura di Through the Ages.

CoC VS TTA = 2-7

Scalabilità

Qui Clash of Cultures prende meritato vantaggio, perché funziona da 2 a 4, con ovvio aumento di durata.
Through the Ages ha come numero ottimale i tre giocatori, che consentono di giocare con i Patti (assenti in due), di non dare capitale importanza alla guerra (fondamentale in due) e di non allungare a dismisura tempo di gioco e downtime (come in quattro).

CoC VS TTA = 3-7

Durata

Anche qui Clash of Cultures ha un vantaggio, assestandosi sui 45 minuti a giocatore (qualcosa meno con le regole opzionali di fine partita).
Through the Ages dura almeno 75 minuti a giocatore alle prime partite, arrivando a circa 60 quando si sa giocare bene e non si cade troppo in paralisi da analisi.

CoC VS TTA = 4-7

Regole e difficoltà di apprendimento

Clash of Cultures rimane più abbordabile, avendo un flusso molto più lineare e una serie di regole che sono incluse nelle singole tecnologie, piuttosto che nel gioco generale.
Through the Ages ha meccaniche meno intuitive e più interconnesse, oltre a un maggior numero di tipi di carte.

CoC VS TTA = 5-7

Complessità di gioco

Through the Ages, come si evince anche dalla descrizione degli elementi di civilizzazione, è un gioco decisamente più complesso, in cui i giocatori inesperti possono trovarsi in difficoltà, in cui gli errori si pagano maggiormente, in cui gli equilibri interni ed esterni sono decisamente più delicati.
Clash of Cultures può essere approcciato da una quantità di giocatori maggiore ed è molto meno punitivo.

CoC VS TTA = 5-8

Profondità di gioco

La quantità di scelte e le loro ripercussioni a lungo termine è decisamente maggiore e più incisiva in Through the Ages che non in Clash of Cultures. Questo però comporta un maggiore rischio di paralisi da analisi, downtime e una curva di padronanza più ripida.

CoC VS TTA = 5-9

Asimmetria di sviluppo

Qui la situazione è meno districabile, per via del funzionamento diverso dei giochi.
Clash of Cultures, con espansione, dà ai giocatori un indirizzo iniziale su come differenziare le proprie civiltà, dato che le quattro specifiche di fazione vanno a esaltare aspetti diversi del gioco. Però, in linea di massima, qualsiasi singolo sviluppo ha poi un peso minore sul gioco e a volte si ricercano alcune tecnologie solo per soddisfare carte Obiettivo (e ottenere punti vittoria), che non per l'effetto fornito.
In Through the Ages tutti devono fare bene o male le stesse cose: produrre risorse, scienza, militare, cultura. Il fatto, però, è che le carte e i percorsi possibili per farlo sono molteplici e si creano diverse sinergie tra le carte, attraverso le quattro epoche del gioco, con differenziazioni molto forti a lungo termine.
In questo senso mi sentirei quindi di attribuire un punto a entrambi i giochi, anche se per motivi diversi.

CoC VS TTA = 6-10

Conclusione

Clash of Cultures è un gioco più semplice, più abbordabile, più remunerativo, più tattico, più classico nelle meccaniche (anche se più recente) e nello svolgimento.
Through the Ages è più ostico, meno accessibile, meno intavolabile, più punitivo, più completo, più complesso e profondo, più geniale e unico nelle meccaniche.

Commenti

Pubblico in piedi ed applausi a scena aperta. Bravissimo Marco, sei andato oltre i tuoi già elevati standard. 

Se qualche giovane Goblin doveva fare una scelta oppure conosce solo uno dei giochi hai fornito informazioni preziose.

Quanto a me. TtA è un capolavoro e lo conosco e gioco fin dalla primissima uscita, ma tra noi non è mai scoccata la scintilla. Capita.

Ottimo articolo, e mi trovo concorde sui punti analizzati. Come si evince dal confronto, pur condividendo il tema della civilizzazione, i giochi sono decisamente diversi. Difficile per Clash of Cultures scontrarsi con un capolavoro, pur rimanendo un buon gioco, gioco che per gli appassionati di civilizzazione e 4x può avere senso avere comunque in collezione (me compreso).

Solo un paio di commenti minori sul confronto:

-Durata: pur durando meno a giocatore, anche CoC soffre molto di downtime e paralisi d'analisi da mia esperienza. In termini relativi, meno rispetto a Through the Ages, ma si parla comunque di durate e downtime importanti, specialmente in 4.

-Complessità di gioco: CoC è sicuramente il meno complesso, ma anche lui è decisamente punitivo per un giocatore inesperto, che rischia di venire schiacciato nella parte iniziale di sviluppo  se ha trascurato l'aspetto militare. In questi casi, la partita può anche terminare immediatamente se si rimane senza città, cosa positiva per chi è stato sconfitto, ma che può lasciare insoddisfatti al tavolo per via del finale anticlimatico.

Ottimo lavoro Marco. I giochi sono talmente diversi che non sarebbe opportuno metterli a confronto, ma al contempo è un brillante modo per guidare all'avvicinamento chi invece non li conosce. Ed è motivo di piacevole discussione.
Dal punto di vista tecnico del confronto, l'eccesso di categorie è un po' causa di polarizzazione. Tutti i confronti sulle categorie di civilizzazione, penso a Religione, Governo, Scienza, sono ad appannaggio di un solo gioco, perchè le differenze sono figlie dello spirito semplificativo e talvolata superficialistico di Clash of Culture, contro la missione più profonda e "germanofila" di Through the Ages. Ed in alcuni casi si parla di men che sfumature, vedi Religione. Sono categorie figlie di una modellizzazione "classica" che non è sempre profonda in questi titoli e per il caso della Religione puro citazionismo.
L'unica categoria su cui ho riserve sulle conclusioni è "Guerra e Conflitto". In TTA la guerra è data dalla "tensione del tracciato", dall'ombra costante della guerra, un modello astratto funzionale ma che qualcuno (io) può trovare debole contro la materialità di Clash of Culture, in cui la guerra non significa solo gonfiare l'esercito perchè doveroso, ma farlo perchè l'interpretazione della conformazione del territorio, dell'attitudine dei giocatori, dell'assenza/presenza dei Bot, dell'orientamento della propria civiltà ed i bonus dei propri leader (quest'ultimi non sono stati riportati come elementi di CoC nella categoria, ma avrebbero meritato una menzione) ci porta a percorrerre una strada militare passiva o attiva, donando per me maggiore varietà situazionale al titolo Wizkid. Poi lo scontro si riconduce in entrambi i giochi ad un semplice confronto in cui la differenza la fa spesso randomicità del dado. In CoC è causa di tensione e discussione al tavolo il posizionamento di una singola truppa, in TTA si fa la propria parte in una grigia escalation obbligata in cui tutti sono una pedina.

grande Marco!

conclusione: bisogna averli entrambi ;-D

 

Ottimo versus. Clash of cultures non l'ho mai giocato ma TTA è davvero un capolavoro 

Che Clash of Cultures non ti avesse preso l'avevo capito, ma questo impietoso confronto di parte non me l'aspettavo. Io non ti so dire se un gioco è migliore dell'altro perché a TTA ho giocato più di 350 partite (perlopiù online) e a CoC meno di 20, potendolo fare solo dal vivo, ma alcune delle cose che dici mi paiono fortemente di parte sui tuoi gusti.

Ne prendo una. La forte incidenza della fortuna nella pesca di CoC rispetto a TTA che sposta la vittoria da qua a là. Io trovo molto più pesante la pesca delle carte di TTA. Avere o meno le giuste carte militari in mano a TTA può fare una forte differenza: come girano le tattiche, le aggressioni, le guerre e le carte esplorazioni fanno una grossa differenza fra vittoria e sconfitta. Anche perché una singola guerra di cultura può ribaltare completamente la partita (anche più di un'attacco pesante finale di CoC) ma la carta per farla devi pescarla. E anche le carte del display di TTA, per quanto teoricamente escono "per tutti", incidono pesantemente sull'andamento della partita e determinano spesso cosa puoi fare e chi può aspirare alla vittoria. A volte non c'è proprio verso di essere veramente competitivi. A me piace essere costretto ad improvvisare cose diverse eh, anche perché altrimenti non ci avrei fatto così tante partite e avrei mandato il gioco a cagare come molti fanno quando vedono tutta la loro fatica mandata in vacca dalla prepotenza militare del sistema (non per niente è uno dei pochi giochi dove l'opzione "arrenditi" ha senso, visto che il gioco spinge al parassitismo sul debole per ottimizzare le forze militari), ma le carte di CoC sono un niente, in pesantezza, rispetto a quelle di TTA. Io vedo una preponderanza della strategia sulla tattica più in CoC piuttosto che in TTA, dove le mie scelte, da giocatore espertissimo, seguo sempre il flusso delle carte e, talvolta vinco con merito, talvolta vinco aiutato dalla fortuna, a volte perdo per mancanza di possibilità, talvolta per kingmaking e talvolta perché qualcuno deve pur farlo. Entrambi sono giochi dove l'esperto asfalta l'inesperto, entrambi suscettibili di fortuna... ma in CoC faccio più facilmente ciò che mi prefiggo piuttosto che ciò che le carte mi sussurrano. Non è un bene ne un male, ma è così.

Sinceramente anche io mi trovo abbastanza concorde, dopo tante partite ad entrambi (soprattutto TTA), con l'importanza del fattore "fortuna" in TTA che linx ha evidenziato e che molti tengono a sminuire. Quante volte la carta che mi serviva è stata pescata alla fine del mio turno!
Quante volte per me non c'è stato oggettivamente modo di arrivare ad una carta su cui ho basato molto della mia strategia!
Inoltre ci sono altri aspetti da analizzare: complessità, regole, durata... ma il livello di "immersione" ad esempio?
Perché qui TTA rispetto a tantissimi giochi, anche rispetto al vecchio advanced civilization, perde alla grandissima!
Il solo fatto di non considerare confini e conformità geografiche toglie a mio giudizio veramente tantissimo ad un 4X.
Troppo.
Per carità, TTA è e rimane un bellissimo gioco... ma ne ora e ne anni fa secondo me "stravince" rispetto alla concorrenza.
E se devo dire cosa mi esalta di più alla prospettiva di una partita a TTA o una a Megacivilization... beh: non ci avevo mai pensato prima ma riflettendo sicuramente il secondo!
E anche Clash of Cultures lo trovo decisamente più "immersivo" di TTA che rimane freddo e astratto: una piacevolissima alternativa.

Vediamo le maggiori differenze tra i due, in modo che ciascuno possa scegliere quello che più si adatta ai suoi gusti.

 

 

Scegliere? Se vi piacciono i giochi di civilizzazione penso che sono entrambi da avere o almeno provare. Con Mega Civilization credo si sia di fronte al meglio mai realizzato

Mega Civilization è sicuramente un gioco immersivo, bellissimo, ma con due grossi, grossissimi limiti: il tempo di gioco e la forte natira di diplomazia/contrattazione, per la quale molti giocatori non sono portati. 

linx scrive:

La forte incidenza della fortuna nella pesca di CoC rispetto a TTA che sposta la vittoria da qua a là. Io trovo molto più pesante la pesca delle carte di TTA. Avere o meno le giuste carte militari in mano a TTA può fare una forte differenza: come girano le tattiche, le aggressioni, le guerre e le carte esplorazioni fanno una grossa differenza fra vittoria e sconfitta. Anche perché una singola guerra di cultura può ribaltare completamente la partita (anche più di un'attacco pesante finale di CoC) ma la carta per farla devi pescarla. E anche le carte del display di TTA, per quanto teoricamente escono "per tutti", incidono pesantemente sull'andamento della partita e determinano spesso cosa puoi fare e chi può aspirare alla vittoria. A volte non c'è proprio verso di essere veramente competitivi. A me piace essere costretto ad improvvisare cose diverse eh, anche perché altrimenti non ci avrei fatto così tante partite e avrei mandato il gioco a cagare come molti fanno quando vedono tutta la loro fatica mandata in vacca dalla prepotenza militare del sistema (non per niente è uno dei pochi giochi dove l'opzione "arrenditi" ha senso, visto che il gioco spinge al parassitismo sul debole per ottimizzare le forze militari), ma le carte di CoC sono un niente, in pesantezza, rispetto a quelle di TTA. Io vedo una preponderanza della strategia sulla tattica più in CoC piuttosto che in TTA, dove le mie scelte, da giocatore espertissimo, seguo sempre il flusso delle carte e, talvolta vinco con merito, talvolta vinco aiutato dalla fortuna, a volte perdo per mancanza di possibilità, talvolta per kingmaking e talvolta perché qualcuno deve pur farlo. 

 

Ciao Linx! Che TTA sia un gioco con notevole importanza tattica è vero, che tra due giocatori di pari livello l'influenza sull'uscita o la pesca delle carte sia importante e a volte possa essere l'ago della bilancia è anche vero, nonostante mi dicano (quando lo sostengo) che da anni quelli che si piazzano meglio nei tornei sono spesso gli stessi (a proposito... tutte ste partite online a TTA e neanche una con i 100 e passa goblin tuoi fratelli?!! Ti aspettiamo!).

Che uno faccia quello che gli capita e non quello che vuole è vero in parte. Se intendi che a inizio partita ti scegli i leader, ovvio che no. La scelta dei leader è spesso situazionale (o meglio, è situazionale se la mia strategia concorre con quella avversaria). Però la partita spesso si svolge come voglio, negli indirizzi di base. Da mesi, per dire, sto provando a aumentare più di cibi che di risorse nelle prime 2 ere, e 9 partite su 10 succede proprio questo. Se scelgo di andare in fuga di cultura (Michelangelo, Taj Mahal, Gengis, Eleonora, Shakespeare...) piuttosto che puntare sulla produzione o sul militare o sulle colonie, poi di solito realizzo questo obiettivo. Poi magari non mi porterà alla vittoria (spesso perché qualcuno mi anticipa o porta a compimento una stratecgia migliore), ma la scelta strategica è chiara e percorribile...

Chiudo con una nota letta da vari, e che certamente è soggettiva: ne ho giocate anche troppe, di partite, ma nessuna, nessuna mi ha dato la senzazione di un gioco freddo... anzi, come pochi mi scatena emozioni! 

Più che un paragone mi sembra che tu stia misurando CoC con il metro di TTA. I punti di forza di CoC sono completamente diversi da quelli di TTA. Vedere le città formarsi e cambiare, ognuna con i propri edifici distintivi, capacità  e ruolo all'interno della propria nazione è molto soddisfacente, molto più in linea con Civilization di quanto lo sia con Age of Empires che ha un focus completamente differente. La guerra in CoC è una cosa che va studiata a fondo, anche un piccolo esercito al posto giusto può agire da deterrente e questo è proprio dovuto al fatto che di eserciti ce ne sono relativamente pochi e difficili da reclutare. Per quanto riguarda la mobilità degli eserciti, considerato il periodo storico, mi sembra realistico che si muovano lentamente...non stiamo giocando a Kemet. Eppure ci sono tante considerazioni da fare...strade che aumentano il movimento, movimento navale e abilità speciali delle diverse civiltà...la guerra in età antica era difficile e giustamente in CoC è piuttosto dolorosa ma spesso conclusiva. Le asimmetrie tra le civiltà sono sottili ma intriganti e la profondità è notevole. Per quanto riguarda le carte obiettivo...considerando che ognuna ha due obiettivi, che si possono scambiare, che ci sono molti modi per pescarne e scambiarne e che, di solito, rappresentano meno di un terzo del punteggio totale direi che non siamo dalle parti di "lancio del dado" manco per sbaglio. Infine il combattento l'ho trovato molto elegante e la presenza di Leaders è tattiche aumentano le possibilità...la fanteria pesta duro ed è più facile che si attivi ma la cavalleria, pur attivandosi meno di frequente, ha un bonus che la rende più decisiva o elefanti che possono permetterti di resistere di più se hai il vantaggio di carte azione. Un sistema semplice, rapido ed elegante.

Giocatori di pari abilità a CoC se la giocano di finezza. Strappare punti con influenza culturale, attaccare non per conquistare ma per rallentare lo sviluppo degli altri, sfruttare ogni goccia delle abilità tipiche di ogni nazione, mantenere rotte commerciali e negarle agli altri, manipolare l'ordine di turno per cogliere l'avversario a braghe calate.

Semmai il vero problema di CoC è che, considerato il grosso numero di bonus e azioni extra è facile dimenticarsi dei passaggi magari rifare turni o fare passi indietro che rallentano il flusso di gioco. In un certo senso il gioco è più fiddly di TTA pur essendo meno complicato.

Non l'ho ancora letta tutta, ma guerra religione ed economia sono nettamente più sviluppate in clash of cultures. Per quanto in tta la guerra possa avere maggiore impatto è generalmente broken in 1vs1 (nella vecchia edizione sopratutto, chiedere pure al finlandese su bgg, con la nuova spero sia stata limitata un po' di più ma non bazzico più tanto bgg), è anche troppo astratta e randomica dal momento che è legata a pesca random di carte (se non te ne escono puoi avere tutta la forza che vuoi....) mentre in clash la guerra si deve preparare per tempo, lasciando spazio ai blitz sono in alcuni momenti.

le unità in tta sono 3+1 e scalano esattamente come le altre tessere (1,2,3,5), di contro ha le tattiche che in clash invece sono intrinseche e implicte alla composizione dell'esercito. 

la religione poi in clash hai un'intera branca che produce bonus particolari e si trasforma in un tipo  di governo, in tta è 1 (una carta) che ha pure poco impatto.

risorse idem. Clash ne ha 3 base più 2 speciali (oro e idee) e 2 ancora più specifiche (mood e cultura), in tta hai un miscuglio che però è solo di rappresentanza (grano, pietre, e scienza come risorsa speciale, ma con un paragrafo dedicata a scienza e tecnologia non si se considerarla anche tra le risorse)

 

edit: l'aleatorietá di tta con le carte è parecchia, come escono e quando escono nel tableau centrale può mandare in vacca o risollevare la partita. Il sistema di azioni in coc è più classico ma ti permette anche di avere maggiore controllo.

Tta è molto più tattico che strategico rispetto a coc e questo è fuori dubbio: non puoi preimpostare una strategia (salvo il militare in 1vs1 nella vecchia edizione, ma devi essere bravo a capire quando martellare, non è proprio semplice farlo) ma devi seguire il flusso delle carte, pena veder saltare i piani per aria. Questo non è necessariamente un male perché apre a molte scelte (es: quella tecnologia sul grano che mi serve la prendo ora a costo di azioni o mi dedico ad altro perché ce ne sono altre nel mazzo? Però potrebbe essere le ultime del mazzo condanna doti a un'era di fatiche per stare al passo, generalmente grazie alle carte gialle)

korn73 scrive:

Ciao Linx! Che TTA sia un gioco con notevole importanza tattica è vero, che tra due giocatori di pari livello l'influenza sull'uscita o la pesca delle carte sia importante e a volte possa essere l'ago della bilancia è anche vero, nonostante mi dicano (quando lo sostengo) che da anni quelli che si piazzano meglio nei tornei sono spesso gli stessi (a proposito... tutte ste partite online a TTA e neanche una con i 100 e passa goblin tuoi fratelli?!! Ti aspettiamo!).

Che uno faccia quello che gli capita e non quello che vuole è vero in parte. Se intendi che a inizio partita ti scegli i leader, ovvio che no. La scelta dei leader è spesso situazionale (o meglio, è situazionale se la mia strategia concorre con quella avversaria). Però la partita spesso si svolge come voglio, negli indirizzi di base.

Lungi da me far passare l'idea che TTA sia guidato dal caso. Anche perché non finirei per prendere preferibilmente le stesse strade (e non so se ciò sia un bene, visto che discostandomene vinco meno spesso). Ma, veramente, ormai, mi sento un pò guidato da ciò che vedo e le scelte mi vengono quasi in automatico, perché esistono certi equilibri da mantenere se vuoi puntare alla vittoria. La differenza profonda, invece, fra gli effetti delle tecnologie di CoC, che sono liberamente selezionabili, mi dà invece l'idea che l'impronta strategica fornita dalle proprie scelte sia più profonda e incisiva e che gli obiettivi più che altro aiutino a sfrondare le troppe libertà che il gioco concede.

Io gioco più che volentieri con qualsiasi italiano, goblin o meno, capiti a tiro su BGA, a turni, in orari tipicamente lavorativi. Probabilmente voi giocate con l'App e/o in orari diversi?

Ora sono in trip con La festa di Odino e Railroad of the world, ma fra la ventina di parte sempre aperte 2 o 3 sono sempre a TTA, che continua a non annoiare. Magari CoC mi annoierebbe dopo 60 partite... ma vorrei tanto avere la possibilità di verificarlo!

Sicuramente TTA é un gioco molto profondo , un cult da avere ( e infatti ce  l'ho ) , però COC é più facile da intavolare,  più immediato da giocare e devo dire che ad ogni partita mi regala soddisfazioni 

Pilota scrive:

Non l'ho ancora letta tutta, ma guerra religione ed economia sono nettamente più sviluppate in clash of cultures. Per quanto in tta la guerra possa avere maggiore impatto è generalmente broken in 1vs1 (nella vecchia edizione sopratutto, chiedere pure al finlandese su bgg, con la nuova spero sia stata limitata un po' di più ma non bazzico più tanto bgg), è anche troppo astratta e randomica dal momento che è legata a pesca random di carte (se non te ne escono puoi avere tutta la forza che vuoi....) mentre in clash la guerra si deve preparare per tempo, lasciando spazio ai blitz sono in alcuni momenti.

le unità in tta sono 3+1 e scalano esattamente come le altre tessere (1,2,3,5), di contro ha le tattiche che in clash invece sono intrinseche e implicte alla composizione dell'esercito. 

la religione poi in clash hai un'intera branca che produce bonus particolari e si trasforma in un tipo  di governo, in tta è 1 (una carta) che ha pure poco impatto.

risorse idem. Clash ne ha 3 base più 2 speciali (oro e idee) e 2 ancora più specifiche (mood e cultura), in tta hai un miscuglio che però è solo di rappresentanza (grano, pietre, e scienza come risorsa speciale, ma con un paragrafo dedicata a scienza e tecnologia non si se considerarla anche tra le risorse)

 

edit: l'aleatorietá di tta con le carte è parecchia, come escono e quando escono nel tableau centrale può mandare in vacca o risollevare la partita. Il sistema di azioni in coc è più classico ma ti permette anche di avere maggiore controllo.

Tta è molto più tattico che strategico rispetto a coc e questo è fuori dubbio: non puoi preimpostare una strategia (salvo il militare in 1vs1 nella vecchia edizione, ma devi essere bravo a capire quando martellare, non è proprio semplice farlo) ma devi seguire il flusso delle carte, pena veder saltare i piani per aria. Questo non è necessariamente un male perché apre a molte scelte (es: quella tecnologia sul grano che mi serve la prendo ora a costo di azioni o mi dedico ad altro perché ce ne sono altre nel mazzo? Però potrebbe essere le ultime del mazzo condanna doti a un'era di fatiche per stare al passo, generalmente grazie alle carte gialle)

Che in TTA non si potesse impostare una strategia sul lungo periodo lo pensavo anche io fino più o meno alle 500 partite poi invece riuscivo a impostare strategie da portare a compimento partendo dall'inizio della seconda era arrivando a portarle a compimento nell'ultima era. Inoltre io ho uno stile molto aggressivo nel gioco ma non capisco chi si lamenta perché punta sul militare e non pesca guerre. Se punti sul militare e non le hai già in mano stai commettendo un errore di gioco e non ci sono ma che tengano. Se non hai modo di capitalizzare il tuo dispendio di risorse per crescere partendo da carte di era 2 non ha senso investire troppo in esso se non per scopi difensivi visto che gli eventi di era 2 che avvantaggiano il più forte sono pochissimi e tra l'altro poco incisivi.

Se per impostare una strategia militare le guerre devi averle già pescate... ne consegue che non puoi impostare la strategia che vuoi ma quella che intravedi nelle tue carte. Che è appunto ciò che dicevo.

Che non è necessariamente un male, se non ti trovi in una di quelle situazioni dove recuperare lo svantaggio di punti (che fra giocatori esperti è dato dal riuscire meno di altri a combare leader e meraviglie alle giuste carte) non ti è possibile in altro modo. E' un gioco fantastico, ma non è che non gli si trovino "difetti" se li si vuole cercare. E noi parliamo da esperti. Pensa gli inesperti di quante cose potrebbero lamentarsi (come facevi anche tu, fra l'altro). Ecco. La stessa cosa può accadere con CoC, che è un gioco con molte più possibilità e sfaccettature da scoprire di TTA.

E chi ha detto che tta non è startegico? Ho detto che è più tattico. La strategia la puoi pre impostare ma non è detto che perseguirla sia la cosa migliore, perché l'aleatorieta delle carte non ti permette di farlo con una certa sicurezza e ottimizzazione (edit: infatti tu lo fai solo da era 2, circa metà gioco, quando sai cosa ti serve, dunque non hai nulla di preimpostato. A coc la strategia la Imposti fin da subito, a metà partita al massimo cerchi di cogliere le opportunità lasciate degli avversari, come città sguarnite). Esempio estremo, un leader ti viene rubato, una tecnologia ti viene rubata o per sfortuna è tutta in fondo al mazzetto. Sai quante me ne sono capitate di partite dove in era I impostavo un certo percorso per poi rimanere irrimediabilmente fregato? Da quando ho imparato a non farlo ho ottenuto risultati migliori sfondando anche più volte i 400 punti (in 4)

Puntare sul militare lo si fa un po' sempre per non stare staccato dagli altri e subirne le conseguenze che ti sbatterebbero fuori partita. Ci punti solo se hai le carte? Ni. Tta è un gioco di equilibrio, puntare molto su una caratteristica presta il fianco a diversi punti deboli. Ci ho vinto e ci ho perso con strategie estreme ma in genere sono le partite che in seconda era so già se vinco oppure no. In 4 online il giro delle carte conta parecchio, in 2 diventa molto più scacchistico potendo rubare le carte utili all'avversario e ritardare il suo sviluppo.

 

un'altra pecca di tta è che manca completamente la parte navale (non che se ne senta la mancanza), mentre in CoC c'è e ne possono derivare grandi bastardate quando si usa il potere della navigazione.

 

ovviamente sono 2 giochi non comparabili nonostante il tema sia quello di civilizzazione. In coc c'è più attenzione alla parte sviluppo, in tta c'è più attenzione alla parte gestionale/manageriale 

E tta attualmente è il mio gioco preferito eh

 

Il fatto che "vincano sempre gli stessi" può facilmente essere rigirato al mittente: anche nei wargame strapieni di dadi nel nostro gruppo risulta che a vincere siano sostanzialmente sempre gli stessi... perché anche il caso, entro un certo limite, si può controllare e gestire.
Probabilmente anche in TTA.
Quindi il fatto che vincano "sempre gli stessi" non significa che il gioco sia necessariamete privo di una solida dose di caso.
Forse significa semplicemente che chi vince è più bravo a gestire il caso, l'imprevisto e nella gestione della tattica, invece di contare su quella strategica...

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