A me il legacy attira veramente poco, anzi la ritengo una idea talmente contraria allo spirito del gioco che mi sono imposto di non comprare mai un gioco della categoria per non alimentare, nel mio piccolo, tale mercato.
Posso convenire che possano esserci particolari situazioni e svolgimenti per cui il concetto di non ripetibilità crei una sensazione superiore, ma questo per me non è sufficiente a giustificare tale forzatura.
Non solo giudico la modalità un 'gimmick', una trovata commerciale per battere un sentiero nuovo aperto da un titolo di successo, ma lo ritengo un approccio troppo egoistico al gioco (in senso lato e in senso pratico sulla singola copia).
Dopo che ho giocato io, il diluvio... Un concetto troppo ristretto e isolazionista di 'giocatore' o gruppo di giocatori. Il gioco va diffuso, propagandato, invogliato.
Sicuramente sono influenzato, in questo mio atteggiamento personale, dal fatto che gioco e collaboro nella costituzione del parco giochi per una ludoteca. Qui ovviamente un legacy entra solo se un gruppo se lo porta da casa per sfruttare l'ambiente a disposizione, ma la ludoteca stessa non può proporre tali titoli.
Tornando al gioco in questione, per non essere totalmente OT, l'idea appare buona, ma il legacy sembra proprio forzato sopra, non a caso leggo di tanti che si ingegnano per superarlo. Magari non tutti per rigiocarlo, ma anche solo per vederlo giocare ad altri e vedere altri finali. Non è nemmeno un giocone tale, i termini di componenti e durata, da giustificare la 'sola andata' (Gloomhaven ad esempio lo posso capire). Ed infine il costo, per un gioco di carte e cartone, posso spendere 70 euro per un viaggio unico? Rivaluto a questo punto il gioco con le casette kinder...