Finalmente riuscito a fare qualche partita consecutiva (mai terminata) alla Seconda Edizione che ho acquistato a colpo sicuro approfittando della ristampa, e purtroppo mi sono imbattuto in un problema: al mio avversario quotidiano, la moglie ovviamente, proprio non va giù.
Venivamo da Rebellion, largamente apprezzato da entrambi, e visto che lei è molto più appassionata di Tolkien che di Star Wars, l'ho acquistato senza nemmeno pormi il problema.
Invece non riesce a entrare nel meccanismo, non sente la storia e non riesce ad immedesimarsi ed a entrare nella vicenda, per lei le carte sono soltanto un "metti omini qui, metti l'altro lì eccetera".
Sinceramente mi ha dato l'idea di un gioco che un po' il peso del tempo lo ha sentito, perlomeno a livello di meccaniche: se si gioca ricercando principalmente le meccaniche, in ottica totalmente strategica e tattica, anche a me ha dato l'impressione di essere un po' vecchio stile e abbastanza superato da qualcosa di più moderno, lo stesso Rebellion per esempio.
Però ho intuito che, se invece lo si approccia con la voglia di godersi una storia e di scoprire che può succedere nella Terra di Mezzo, con la consapevolezza che non tutto potrà essere nelle tue mani, allora tira fuori il meglio di sè e si può tranquillamente posizionare nei capolavori del genere. Un po' come se in un certo senso si partecipasse alla partita invece di controllarla pienamente.
Ormai l'ho comprato ma sono comunque felice di averlo nella collezione e sicuramente prima o poi arriveranno le occasioni di poterlo riprovare come si deve, ma nel frattempo qualche consiglio su come tentare di far entrare nell'ottica il mio avversario? Su cosa posso puntare?
Il confronto Rebellion/GdA è opportuno.
Entrambi puntano a ricreare una lunga storia epica di conflitto. E il parallelo porta al confronto.
Posso chiedere con che fazione ha giocato tua moglie?
Intanto ti dico la mia.
Il mio percorso è stato opposto al vostro.
Gioco la Gda da quasi 2 decenni e Rebellion da qualche anno.
Per me la GdA è ancora un titolo validissimo, indiscutibilmente il migliore fra i
tolkeniani. E non è poco visto che giochi sullo sfondo della Terra di mezzo ce ne sono di ottimi, primo fra tutti il living card game della FFG.
Rispetto a Rebellion, la GdA è un titolo più lento ad entrare nel vivo.
Le razze dei popoli liberi sono restie ad entrare in guerra e bisogna
sbattersi non poco per far entrare in zucca a quei testoni che Sauron è nuovamente un pericolo.
In Rebellion già dal secondo turno (nel primo diciamo che le azioni sono piuttosto indirizzate) l'azione si fa movimentata.
L'impero comincia a gonfiare i muscoli.
Gli obiettivi dei ribelli permettono di preparare la strategia mordi e fuggi.
Rebellion è un conflitto moderno, si potrebbe osare definirlo un soft COIN.
C'è un esercito regolare che ha tutte le difficoltà organizzative di una grande armata e una fazione insurrezionalista capace di colpire duro e sparire subito dopo (o sacrificare i suoi uomini in attacchi suicida).
La GdA è un wargame medioevale.
Gli eserciti si muovono lentamente.
Crescono lentamente.
Lontano dalle fortezze di origine perdono di vigore se sottoposti a gravi perdite.
Ci sono lunghi assedi.
Alcune aree potrebbero non vedere mai il conflitto (nord e nord est-ma con l'esperienza ci si accorge che è un'area del tabellone da tenere sotto vigile controllo).
Sotto il punto di vista simulativo è un gioco che ricrea senza manicheismo una campagna
antica.
Ma al contempo è anche denso di narrativa. È vero. Le carte spesso sono un metti truppa o aggiungi +1 al tiro. Ma dietro c'è un perché.
Mi chiedo: chi giocava i popoli liberi ha inviato compagni nelle fortezze dei reami elfico, nelle rocche dei nani, al Sud o ad Edoras? Avete sentito la tensione della caccia all'anello, la corruzione che l'Unico porta con sé?
Sono aspetti decisivi per godere appieno della GdA.
Concludo dicendovi questo.
Rebellion è un gioco meccanicamente più eccitante nell'immediato. C'è bluff. C'è una asimmetria marcata per la vittoria (che però non manca nemmeno alla GdA)
Eppure il gioco di Nepitiello, Maggi, Di Meglio va assaporato come un whiskey invecchiato.
Dategli ancora possibilità di mostrarsi e mostrarvi la sua magia.