Ho finito di leggere La Caduta di Hyperion (con un titolo che è un po' spoiler, anche se non importa poi molto alla fine).
L'autore doveva essere un patito di John Keats, dato che compare in vari modi e le sue opere vengono citate spesso.
Comunque questo l'ho trovato decisamente molto più godibile. La trama ha un senso, praticamente è la continuazione del precedente. In definitiva non ha senso leggerne solo uno dei due: sono praticamente come il primo e il secondo tempo. Come i 3 libri del Signore degli Anelli: non sono libri separati ed indipendenti, ma parti del medesimo libro. Questo riprende le fila di tutti i racconti precedenti, che sostanzialmente risultano delle introduzioni, riannoda le file e porta avanti una storia molto interessante e ben strutturata, con qualche colpo di scena.
Letti entrambi di fila valgono decisamente la pena. Alcuni nomi che inventa li ho trovati decisamente evocativi (Bosco Divino, il TecnoNucleo, la Sferadati, le Tombe del Tempo, le Maree Antientropiche, la Vera Voce dell'Albero Mondo, il Vuoto Legante...). E poi tratta tematiche molto moderne in modo non banale: l'ecologia, le intelligenze artificiali.
In merito a questo ultimo punto, alcune opere di fantascienza non trattano di IA, altri risolvono il discorso a monte (La Jihad Butleriana in Dune), altri come Star Trek o Asimov pongono dilemmi morali in merito a queste macchine inserite nella società. Ma se la situazione fosse opposta? Con le macchine che pervadono la nostra società?
Poi mi è molto piaciuto come con brevi frasi descrive in maniera interessante e accurata mondi ed ecosistemi molti vari fra di loro.
In definitiva, se volete leggerli, tutti e due di fila e ne vale veramente la pena.
Non credo che leggerò gli altri due volumi, mi fermo qui e cambio genere.