Questa è una partita di sabato sera a [glow=yellow]Ticket to Ride: Europe[/glow]
Un ultimo sguardo a sua madre prima di partire. Piange inginocchiata di fianco al letto perché suo figlio, Michael Huntington, ha deciso di affrontare l’impresa europea. Vuole diventare un importante costruttore di linee ferroviarie, come suo padre Collis che, tra i migliori d’America, ci era morto, letteralmente, sotto a un treno, quando si era spezzata la catena che reggeva un vagone sulla tratta tra Salt Lake City e Denver. Collis non ha potuto vincere, ma Michael intende onorare la sua memoria di quell’impresa che, visto il successo, verrà replicata anche nel Vecchio Continente. Lì dov’è nata sua madre Costanza. Lei però non riesce a guardarlo mentre esce dall’appartamento di Boston con appresso il suo baule.
Piove a Zurigo quando, sotto a una tenda, vengono esposte ai partecipanti le regole dell’impresa. I due novellini, ricchi rampolli delle famiglie Armand e Wittfeld, hanno bisogno di numerosi chiarimenti. Michael resta in silenzio cercando di non incrociare lo sguardo di Andriana Funtikova, in abito blu, famosa imprenditrice russa che ha già costruito ferrovie tra la Siberia e il Turkestan. La concorrenza rischia di essere molto impegnativa oltre gli Urali, così il giovane americano accetta dei piccoli contratti tra Spagna e Paesi Bassi.
Il primo vagone verde petrolio viene finalmente piazzato sulla piccola linea Amsterdam-Bruxelles e un brivido di eccitazione si scorge negli occhi di Huntington che sa di aver inaugurato l’intera competizione: Di lì a poco, però, verranno scorte le locomotive nere di Herr Wittfeld in Francia e le carrozze rosse di Monsieur Armand nella penisola iberica.
Traghetti! Nessuno ci aveva pensato - né era stato necessario farlo, in realtà - durante l’impresa statunitense. Lo spilungone tedesco ha abbandonato la Borgogna per collegare Atene con Brindisi e ora sta risalendo rapidamente l’Italia, lasciando ancora campo libero alla ‘Zarina’ Funtikova a sud del Mar Caspio.
Ben presto Michael Huntington finisce di collegare Amsterdam con Pamplona e, quando manca poco alla costruzione della linea Brest-Marsiglia, decide di accettare un nuovo incarico... Damn! Non c’è molta scelta e, rifiutando due tratte dell’Europa meridionale già ampiamente trafficata, viene costretto a insediarsi in Russia. Siamo a febbraio quando riesce a piazzare del verde opaco tra Smolensk e Mosca, ma decide di rimandare a climi meno ostili le successive tratte. Non lo farà per molto, perché Andriana impone la sua esperienza, spingendosi rapidamente verso nord e costringendo l’americano ad abbandonare la Danimarca per proseguire la sua linea al di là degli Urali, prima fino a Kharkov e poi fino a Rostov.
Intanto, tra le Alpi, i due europei si stanno dando battaglia costruendo una galleria dopo l’altra e, venutone a conoscenza, Huntington inizia a pensare come potrebbe collegare i due monconi che ha costruito alle due estremità del Vecchio Continente in una sola, elegante ferrovia. Questa sua ossessione frena tutti gli altri progetti e i continui rifornimenti fino a Pietrogrado non passano inosservati ai freddi occhi esperti della Zarina che raggiunge presto la Neva con le sue carrozze dalla livrea blu.
Il primo tentativo fallisce miseramente e ormai la strategia è chiara anche per i meno esperti Wittfeld e Armand. Quest’ultimo, ignorato da tutti, ha intanto accettato un nuovo contratto ed esteso la sua rossa egemonia dallo Stretto di Gibilterra fino alla Svezia. Non sembra essere rimasto molto tempo e Michael tenta ancora la fortuna. Le cose vanno meglio e finalmente la grande opera viene completata: un tunnel che collega Pietrogrado a Stoccolma si staglia verde e imponente di fronte ad Andriana Funtikova, la quale, inespressiva, riparte immediatamente con tutto il materiale accumulato per poterlo sfruttare più a sud prima che sia troppo tardi.
Siamo di nuovo a febbraio quando i quattro, ormai magnati ferroviari, si ritrovano nei pressi della stazione di Zurigo coi loro borsoni da viaggio straripanti di documenti. Questa volta si svolge tutto nel massimo silenzio e, al conteggio, diventa subito chiaro che la Zarina e Herr Wittfeld non hanno alcuna possibilità di vittoria. Monsieur Armand è in vantaggio di poco quando il Presidente sta per leggere l’ultimo punto del regolamento, che il francese aveva dimenticato di considerare.
«Sono qui, mamma.»
Costanza lascia sul comodino il libro e, messa la vestaglia, va verso l’ingresso con gli occhi che si gonfiano.
«Ce l’ho fatta!»
Michael Huntington ha un sorriso stampato in faccia e gli brillano gli occhi. Ma ciò che luccica di più in quella stanza è la spilla che ha appuntata al petto, quella dell’European Express.