Giovedì, in associazione, c'è un giro con FoodChainMagnate.
Purtroppo è una partita di presentazione. Al tavolo c'è un neofita del gioco e uno che ci ha fatto solo una partita un anno prima (praticamente un neofita anche lui). Al contrario degli altri conosco il gioco e i suoi malefici ingranaggi. Mi piazzo in una zona defilata mentre i due imberbi giocatori si piazzano su tessere vicine. Prendo la milestone dei cartelli pubblicitari infiniti ed ergo il totem unico della pizza. Comincio a farci proliferare attorno zombie decerebrati in casette di lusso che vogliono solo pizza a qualsiasi costo e assoldo il pizzaro-canavacciuolo. Gli altri sono troppo inchiodati nel contendersi un paio di bevitori di birra per capire in tempo come la mia comunità amish-pizza mi gonfierà di soldi come una zampogna. Vinco in modo vergognoso, senza gloria e senza orgoglio, solo per merito dell'esperienza, partita falsata, utile principalmente per porre l'attenzione su come gira il gioco e su come fare a rompere le balle agli altri giocatori capendo per tempo dove stanno andando a parare. Purtroppo a titoli del genere alla fine mi capitano spesso situazioni così, dove accumulo partite ma non accumulo esperienza, perché l'esperienza te la fai con giocatori del tuo stesso livello che non cadono nei tipici errori e sottovalutazioni di prima partita. La mia strategia era facilmente attaccabile da un giocatore un po' smaliziato al titolo. Ho già detto che odio questa bulimia? Sembra che conosca solo giocatori affetti da acquisto compulsivo (e, beninteso, ammetto le mie colpe non essendo io la verginella nel bordello) ma, davvero, vorrei cominciare a conoscere bene qualche gioco invece che conoscere solo tanti giochi.
Indian summer arriva come decompressore di meningi dopo FCM. Piglio tessere a sentimento, raccolgo mirtilli e funghi in quantità industriali (e questo è un oscuro presagio). Vinco per un mirtillo. Solitarione non nelle mie corde, e mi odio in questa mia versione snob, perché sul momento della partita mi ci perdo anche a giocare, ma poi mi rimane quella sensazione di "ok... ma avrei preferito fare un altro titolo".
Fine serata con Happy Salmon. Ottimo: una partita dura 3 minuti (cosa si può voler di più da un filler?) in cui posso sentirmi pienamente imbecille senza vergogna a dare 5, poke e scambiarci di posto. Ammetto che il gesto delle manate sull'avambraccio mi causava un certo disagio e non capivo il perché.
Venerdì sera invece sbarca Heaven and Ale.
TIro su i vari indicatori ma l'amico fritz (il frate) stenta a progredire sul tracciato. Piazzamento miserevole: 3° su 4. Gioco carino ma che non mi ha conquistato. Apprezzo il pivot point tra il prendere tessere e piazzarle con l'idea di attivarle in modo arrogante e il cominciare a prendere i gettoni viola prima che comincino ad andare via come il pane, immancabilmente io inizio troppo tardi o, come è stato, troppo presto.
Successivamente Reykholt di Uwe.
Boh, ennesimo piazzamento lavoratori a tema agricolo. Mi ha fatto un sacco ridere l'avere i 3 contadini che lavorano e lo zio ubriaco (così abbiamo interpretato il pedone-bottiglia) che avanza sui tavoli. Il gioco, anche questa volta, mi ha detto poco pochino, meno di heaven&ale, pur avendo portato la mia bottiglia a spiaggiare clamorosamente due tavoli più avanti degli altri. Mi lasciano perplesso le carte bonus che ti rimangono sino a fine partita, mi pare diano boost spaventosi (ho vinto per quelle), avevo quella che mi dava funghi ogni volta che seminavo (o raccoglievo? non ricordo). Ne producevo neanche fossi radioattivo.
Sabato sera, invece, viaggiamo nella terra di mezzo in famiglia.
Ora lo posso dire "App, io ti odio e ti maledico! Non vedo l'ora di finire la campagna e dare il ben servito a 'sta scatola". Di solito gioco con le mie bimbe (9 e 11 anni) e, anziché concentrarci sul gioco, si passa buona parte del tempo a gestire le polemiche del "schiaccio io sul tablet! No, schiaccio io, è il mio turno! No, è il mio"! ECCHEPPALLE!
E poi... troppo invasiva. SI passa più il tempo a guardare lo schermo che la mappa di gioco.
Il gioco, infine, mi diverte relativamente poco. Si ha poca capacità di controllo: gli incontri in mappa non ti danno suggerimenti sulle abilità che verranno messe in gioco per superarli, non è che puoi farti un'idea di chi può fare cosa in un determinato punto arrivando a prendere delle scelte consapevoli del tipo "Proviamo a mandare Bilbo di La che è bravo con ingegno anche se è molto distante". Sei sulla mappa e a volte ti va bene che c'è il personaggio giusto a fare l'incontro giusto per caso. Alla fine, comunque, portiamo a casa anche questa missione portando la nostra media vittorie ad un glorioso 3 su 10 (ma almeno abbiamo fatto quella che conta). Forse, pare, che la prossima sia l'ultima... lo spero proprio.
And That's it!
Osservatore
5 anni con i Goblins!
1 anno con i Goblins!
Perfetto come un diamante!
First reaction SHOCK!
