AkioSix":3vxw6vrt ha scritto:
CO2 invece mi è piaciuto, ha azioni di per sé lineari, ma ovviamente il buontempone portoghese decide bene di uscire un regolamento assolutamente frammentato, poco intuitivo e lacunoso...troppo facile se no dai.
Complessivamente mi è parso un buon gioco con le meccaniche ben amalgamate al tema attualissimo. Eravamo in 4 e abbiamo giocato la versione competitiva. A seconda del numero di giocatori l'esperienza cambia non poco (mia sensazione e sperando di non aver cannato nulla) in quanto sì che le azioni complessive rimangono 80, ma il singolo giocatore in 4 farà 10 azioni in tutta la partita, in 2 ben 20. La sensazione di aver fatto qualcosa e l'appagamento a fine partita è ben diverso.
Viene poi la questione emissioni di CO2, assolutamente randomica e pressoché impossibile da gestire seguendo le regole. Ho visto le varie discussioni sui forum e parlando fra noi a fine partita, conclusasi nel 2050 per aver oltrepassato i 500 di 10, si ragionava sul fatto che se la fase di emissioni l'avesse lasciata a fine turno come nel coop forse si aggiusterebbe tutto.
Fra l'altro con questa difficoltà elevata e le sole 10 mosse principali a disposizione, la sensazione di libertà di gioco è pressoché pari a zero: si è tutti assieme obbligati a cercare la mossa ottimale col solo scopo di abbassare la CO2. Ma allora lo gioco coop e non me la fai neanche la versione competitiva.
Per quanto riguarda il regolamento, era meglio quello della prima edizione, molto più comprensibile, qua hanno fatto un casino a voler mettere insieme le parti per il cooperativo e quelle per il competitivo.
Il flusso di gioco è molto lineare se si considerano le sole azioni principali, poi però si innesta tutto il sistema di azioni secondarie, regoline e regolate... in pieno stile Lacerda.
Nonostante fosse emerso qualche parere contrastante nella discussione sulle impressioni, io ribadisco che va giocato con l'accorgimento ufficiale sulle centrali (o addirittura le regole della prima edizione), se i quantitativi d'emissioni sono troppo alti, la modalità competitiva perde senso.
Di recente ho giocato 2 partite a
Heaven & Ale, ho impostato 2 strategie molto simili con esiti diversi, in una il timing delle mie scelte è stato ottimale è ho vinto con oltre 70 PV, nell'altra ne ho fatti ben 30 in meno e ho perso per un'inezia.
Dopo un discreto numero di partite confermo la bontà di questo titolo, la variabilità sta tutta nell'interdipendenza delle scelte di tutti i giocatori. Volendo si può parlare di strategie diverse, ma poi a mio parere le cose si decidono con estemporanee improvvisazioni (con un dispendio non indifferente di energie, qualcuno può arrischiare profondi ragionamenti, ma a volte basta il semplice intuito), più di tutto questo è un gioco di timing, la cosa giusta è tale solo se la si fa nel momento giusto.
Ieri invece ho proposto
Upon a Salty Ocean, mi è venuta voglia di giocarlo dopo averlo citato in una discussione.
Non è un capolavoro, ma un gioco ben strutturato e teso nelle scelte visto che ogni azione costa dei soldi, i quali sono anche punti (cambio 1 a 1).
Meriterebbe maggiore visibilità, tra l'altro mi sento di dissentire con chi sostiene che le partite sono sempre uguali e l'unica strategia percorribile è quella della pesca. Chiaro che essendo questo il tema, risulta il cardine di buona parte delle strategie, però anche qui come in
Heaven & Ale si tratta di cogliere l'attimo giusto per le proprie scelte, poi a ben vedere gli edifici non sono così pochi e garantiscono una discreta variabilità.