Differenze di prezzo con la germania....

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Indianino

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indianino
A questo punto lette tutte le vostre email mi sorge spontanea una domanda...

...dove mi conviene comprare Memoir'44??? :grin:

Scusate l'intromissione ma visto il discorso e io ho un priblema
imminente mi piacerebbe avere i vostri pareri???

ciao e grazie...
 

Castro

Babbano
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Vediamo se riesco a dare un contributo ripostando qui parte di un mio intervento fatto l'altra volta che partì questa discussione.

Supponiamo che la produzione del gioco costi 5 euro
per arrivare al prezzo finale dobbiamo metterci
- il margine dell'editore
- il margine del distributore
- il margine del negozio

supponiamo per semplicità che in Italia ognuno dei 3 abbia 5 euro di margine (in realtà ci sono altri costi oltre a quelli di produzione, ma lasciamo perdere per non complicare troppo il discorso) si arriva a un prezzo finale di 20 euro

per accedere al mercato tedesco l'editore italiano potrebbe decidere di considerare sufficiente avere 2,3 euro di margine (in fondo si suppone che le copie vendute siano enormemente di più)
il distributore potrebbe fare altrettanto
il negozio tedesco potrebbe farsi bastare anche lui 2,3 euro di margine

prezzo finale 12 euro

in quest'ipotesi il costo di produzione è sempre lo stesso ma tutti gli anelli della catena, non solo l'editore, rinunciano a una parte del loro margine allo scopo di accedere ad un mercato di dimensioni molto maggiori

parlare di avidità, come qualcuno ha fatto, mi sembra fuori luogo;
parlare di scarsa lungimiranza è un legittimo punto di vista, ma mi verrebbe da dire che chiedere all'editore/distributore/negoziante di tenere il margine basso perchè tra qualche anno, attraverso questa via si sarà ampliato il mercato e lui avrà tanti clienti non è una richiesta da nulla.
Quanti sono gli editori/distributori/negozianti in grado di attendere quest'ampliamento continuando a tenere margini bassi e a guadagnare poco? Quanti invece chiuderebbero?

ciao
Castro
 

buoneacque

Illuminato
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buoneacque
Castro":293utltd ha scritto:
parlare di avidità, come qualcuno ha fatto, mi sembra fuori luogo;
parlare di scarsa lungimiranza è un legittimo punto di vista, ma mi verrebbe da dire che chiedere all'editore/distributore/negoziante di tenere il margine basso perchè tra qualche anno, attraverso questa via si sarà ampliato il mercato e lui avrà tanti clienti non è una richiesta da nulla.
Quanti sono gli editori/distributori/negozianti in grado di attendere quest'ampliamento continuando a tenere margini bassi e a guadagnare poco? Quanti invece chiuderebbero?

se fosse per me e il mio gruppo ludico gli editori/distributori/negozianti avrebbero già chiuso da un bel pezzo in Italia. Chi me lo fa fare a comprare in Italia? In Germania si paga la metà e se fai grossi ordini le spese di spedizione non sono un grosso problema. Le traduzioni sono un problema da poco vista l'attuale organizzazione.
 

fabio

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Castro":u50ym0uh ha scritto:
Quanti sono gli editori/distributori/negozianti in grado di attendere quest'ampliamento continuando a tenere margini bassi e a guadagnare poco? Quanti invece chiuderebbero?

Scusami se la risposta sembra polemica ma mi stavo giusto chidendo quanti ne chiuderanno perché nessuno compra da loro.

Comunque ti ringrazio perché ora almeno abbiamo un parere di chi è un po' più coinvolto.

Lasciami spazio per dire un'ultima eresia. Supponiamo che l'editore italiano decida di considerare sufficiente avere 2,3 euro di margine non per accedere al mercato tedesco ma perché vuole bene ai suoi connazionali (e che cavolo da 5 a 2,3 per i crucchi e non per noi?!) supponiamo ora che si rivolga direttamente ai rivenditori on-line (non so se è lecito togliere i proventi del distributore ma se si fa tutto in italia la cosa dovrebbe essere fattibile) e supponiamo che il rivenditore si faccia bastare un margine di 2,3 euro (cavolo se lo fanno i tedeschi possono farlo anche gli italiani)... prezzo finale? 9,6euro!
Persino i Tedeschi comprerebbero on-line dall'italia!!

Forse è un sogno :)
f
 

Castro

Babbano
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fabio":1ktlbnv3 ha scritto:
Lasciami spazio per dire un'ultima eresia. Supponiamo che l'editore italiano decida di considerare sufficiente avere 2,3 euro di margine non per accedere al mercato tedesco ma perché vuole bene ai suoi connazionali (e che cavolo da 5 a 2,3 per i crucchi e non per noi?!) supponiamo ora che si rivolga direttamente ai rivenditori on-line (non so se è lecito togliere i proventi del distributore ma se si fa tutto in italia la cosa dovrebbe essere fattibile) e supponiamo che il rivenditore si faccia bastare un margine di 2,3 euro (cavolo se lo fanno i tedeschi possono farlo anche gli italiani)... prezzo finale? 9,6euro!
Persino i Tedeschi comprerebbero on-line dall'italia!!

Non è così semplice.
Quanti rivenditori on-line ci sono in Italia? Già il mercato è piccolo, se poi lo restringo ai soli rivenditori on-line diventa microscopico. Se riduco i margini devo avere un mercato che si allarga, non che si restringe.
Il fatto che il rivenditore tedesco possa permettersi di ridurre il margine a 2,3, a mio parere, deriva dal fatto che ha una mole di vendite molto più significativa del rivenditore italiano. Il rivenditore italiano che scende a 2,3 potrebbe non riuscire ad ampliare a sufficienza il suo pubblico di acquirenti in modo da sopravvivere. La crescita del numero dei suoi clienti richiede mesi o magari anni, mentre invece i giochi, la luce, il telefono, l'affitto, gli stipendi, la presenza alle fiere, .... li devi pagare adesso.
L'eliminazione del distributore infine significa imporre all'editore un grosso carico di lavoro in più, è evidentemente molto più semplice fare una sola spedizione al distributore che decine o centinaia di spedizioni ai singoli punti vendita.

Naturalmente questo è solo il mio parere, proveniente da una piccola esperienza come la nostra.

saluti
Castro
 

maniachouse

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Turing 70 scrive
Giusto per la cronaca il 1 dollaro costa il 21% in meno di 1 euro, quindi 19,95 dollari fanno circa 15,50 euro...Insomma la differenza non e' proprio poca. Teniamo anche conto che all'estero (America ma anche Germania/Francia) si guadagna molto di piu' rispetto in Italia.

in effetti il dollaro ultimamente è in caduta libera, ma rimane sempre il fatto che per un motivo o l'altro lì il nostro prodotto costa meno che da noi.
e come detto, anche abbassando noi il prezzo otterremmmo sempre una diminuzione ulteriore del costo dall'altra parte.
quindi non dipende certo dalla nostra ingordigia. :grin: ;)

se vado a vedere il listino prezzi del nostro distributore inglese, succede che lo stesso cavaliere è venduto al pubblico a 11,60 sterline, cmq sempre + basso del nostro prezzo

ora se questo succede con America e Inghilterra, succederà anche in germania? dove non posso fare un confronto diretto, perchè non abbiamo ancora un distributore in loco, quando avremo anche lì un distributore, a questo punto avrà anche lui i prezzi più bassi dei dei nostri? avendo cmq la stessa moneta? :roll: ;)

tutto questo non vuol assolutamente giustificare il fatto che determinati giochi prodotti in Italia costino molto meno all'estero, ma almeno nel nostro caso succede così, che in America e in Inghilterra, come fa notare turing 70 le nostre miniature costano molto meno che da noi, senza che noi stessi possiamo fare qualcosa perchè questo non avvenga, non saprei neppure come agire, cosa faccio obbligo l'americano a gonfiare il prezzo a casa sua, così non mi sento dire che come produttore, sono uno che gonfia i prezzi per guadagnare di più, non mi sembra possibile, penso che mi darebbe del matto e basta. ;)

penso quindi che alla fine si torni al mercato con tantissima concorrenza, che c'è all'estero, quindi abbattimento dei prezzi, e a un diverso sistema fiscale che ti permette di abbattere moltissimo il prezzo al pubblico, noi abbiamo un'iva al 20%,( per non parlare di tutte le altre tasse e dei costi di gestione molto + alti di altri paesi, che pesano sul prodotto) è un peso altissimo per il prodotto, ci sono paesi che sono alla metà se non meno con l'iva, e hanno prelievi fiscali e costi gestionali per le aziende molto + bassi dei nostri, vedi l'America, che alla fine giustificano un costo minore anche di molto del prodotto importato. noi Italiani questo gap lo avremo sempre nei riguardi dei mercati esteri, e per il momento non vi è soluzione. :cry: :evil: a questo ci si può aggiungere che c'è pure qualcuno che vuole fare il furbo, creando una situazione molto pericolosa, di sfiducia del pubblico nel nostro settore, portando l'acquirente medio a guardare altri mercati dove lo stesso prodotto gli costa meno. :cry: :roll: ;)

ultima cosa, ho letto nei vari post come suddividere i costi per avere alla fine un prezzo al pubblico ragionevole.
noi partiamo da una base completamente diversa, dobbiamo arrivare a dare un prodotto al massimo livello, quindi guardiamo il mercato cosa offre nel nostro settore e di conseguenza cerchiamo di dare di più, cercando di mantenendo il prezzo della concorrenza, all'inizio non dico che siamo in perdita, (visto che lottiamo con delle multinazionali o con ditte quotate in borsa), ma poco ci manca, ma con l'andare del tempo questo paga, perchè il pubblico non è stupido vede che il prodotto è di alta qualità e il prezzo se non più basso è almeno uguale alle altre marche.
questo per dire che il mercato bisogna conquistarselo con un prodotto valido dando un'occhio al prezzo ma sopratutto investendo in inventiva e nuovi materiali, nuove idee, seminare qualcosa che darà il suo frutto a medio e lungo tempo, il mordi e fuggi o il voler guadagnare tutto subito gonfiando i prezzi, difficilmente da dei veri vantaggi, anzi... :roll:

saluti ;)
 

balugoci

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Personalmente prescindo da andamenti del mercato ed evoluzioni temporali delle curve della domanda e dell'offerta.

Come da precedenti discussioni, la mia opionione è sempre la stessa, ovvero se il gap di prezzo è considerevole compro in Germania, se invece posso avere per qualche euro in più lo stesso prodotto, preferisco prendere in Italia.
Il discorso è ancor più valido (ovvero sono disposto a spendere un pò di più) se in Italia trovo il prodotto in italiano.
Devo dire che ultimamente qualche offerta davvero conveniente l'ho vista nei vari siti italiani, indipendentemente dallo sconto applicato ai goblin. Certo, si tratta spesso di prodotti in offerta, ma perché non approfittarne?

Per esempio, l'altro giorno ho acquistato a soli 21,90 euro Funkenschlag su bgshop (negozio tra l'altro convezionato con la tana).
Non mi sembra di avere mai visto un simile prezzo nemmeno in crucconia!

Questo è l'esempio che mi piace vedere e che deve essere dato.
Questo a mio avviso è il modo di agevolare ed incentivare gli acquisti in Italia.
 

Inuyasha

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Concordo con balugoci, se la differenza è minima conviene comprare in Italia. Poi ultimamente si stanno vedendo dei grossi miglioramenti con i prezzi, anch'io ho preso giochi da BGshop a prezzi competitivi anche con Cruccoland.
Bisogna incentivare e creare un mercato italiano solo così riusciremo a far abbassare i prezzi in Italia e ad avere più localizzazioni in italiano.
E' anche vero che ormai siamo ben abituati alle ottime traduzioni sulla Tana ma le localizzazioni servono a far venir voglia di giocare a qualche nuovo adepto.
 

buoneacque

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balugoci":3vxzrzo0 ha scritto:
ovvero se il gap di prezzo è considerevole compro in Germania, se invece posso avere per qualche euro in più lo stesso prodotto, preferisco prendere in Italia.


Il discorso è ancor più valido (ovvero sono disposto a spendere un pò di più) se in Italia trovo il prodotto in italiano.

queste sono 2 sacrosante verità, soprattutto se il gioco è... come posso spiegarmi... "linguadipendente" (lasciatemi passare il termine). per carcassone non serve la traduzione ma per un mistero dell'abbazia la traduzione aiuta
 

trilobit

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buoneacque":2xtqblcy ha scritto:
balugoci":2xtqblcy ha scritto:
ovvero se il gap di prezzo è considerevole compro in Germania, se invece posso avere per qualche euro in più lo stesso prodotto, preferisco prendere in Italia.


Il discorso è ancor più valido (ovvero sono disposto a spendere un pò di più) se in Italia trovo il prodotto in italiano.

queste sono 2 sacrosante verità, soprattutto se il gioco è... come posso spiegarmi... "linguadipendente" (lasciatemi passare il termine). per carcassone non serve la traduzione ma per un mistero dell'abbazia la traduzione aiuta

Quoto!

Un'edizione italiana e' tanto piu' appetibile quanto piu' il gioco e' dipendente dalla lingua.
 

rporrini

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rporrini
Riprendo questo topic eternamente polemico, sopitosi mesi fa.

In uno dei miei surfing "a vista" sono capitato su un sito di vendita di giochi francese.
Questo ha in vendita Leonardo ad un prezzo che a me sembrava alto e volevo confrontarlo con i prezzi italiani.

Il primo catalogo italiano che mi è venuto in mente è stato Giochinscatola (bravi per il nome che rimane impresso!! :grin: ) e guardate cosa ho trovato....

Per la cronaca... entrambi i prezzi sono inferiori a quello francese.
 

IlProfessore

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rporrini":ywpcvqqd ha scritto:
La questione è sempre la stessa: è meglio risparmiare ora, oppure favorire lo sviluppo del mercato italiano per poter risparmiare in futuro per sempre?

Ma questa domanda ha senso solo se presupponiamo che prima o poi non converrà più comprare all'estero. Siccome io credo che non vi sia nessun modo per giustificare un tale presupposto, la domanda diviene: è meglio risparmiare ora e continuare a farlo in futuro comprando all'estero, oppure è meglio spendere più soldi, ma in italia favorendo un mercato per poi forse risparmiare sui giochi comprati in futuro?
 

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Dalla parte del consumatore di giochi

Credo di non dire una fesseria, anzi che sia sacrosanto, se quasi tutti noi al momento di decidere un'acquisto di una qualsiasi merce cerchiamo di effettuarlo dove riusciamo a spendere il meno possibile. In linea di massima, credo che questo sia alla base di una qualsivoglia conduzione economica, che si tratti di una famiglia o di un'azienda o del semplice nostro portafoglio.
Del resto, mi sembra, che sia da qualche anno che il mercato si sia globalizzato a livello mondiale, ovviamente alcune merci prodotte localmente sono ancora più appetibili per l'acquisto perchè vengono a costare meno, così non succede però per alcune categorie merceologiche tra le quali inserisco i nostri beneamati giochi, come già detto e stradetto da tutti in questa discussione, da noi con allarmante frequenza i giochi costano di più che in molti altri paesi. Del resto per quanti sforzi noi giocatori italiani si faccia per allargare gli orizzonti della nostra passione, il risultato e che il gioco da tavolo è ancora considerato un prodotto di nicchia. Mi spiego con un esempio, andando a fare la spesa nei supermercati metto sempre il naso nel reparto giocattoli e di anno in anno mi deprimo sempre di più, quest'anno a Natale il meglio che si poteva trovare sugli scaffali (anzi lo scaffale) era SPQR Risiko!, al prezzo di 34 euri, che paragonato al prezzo in cui si trova nei negozi di giochi oltre i 45 è sempre un considerevole risparmio. Il natale precedente era andato decisamente meglio c'era Heroscape a 49 euri, avete idea di quanto costi in negozio ? fatevi un giro. Tutto questo per dire che se i giochi da tavolo raggiungessero la grande distribuzione i prezzi si abbasserebbero di brutto. Purtroppo pare che nessuno voglia scommettere su questa opzione,
persino la Hasbro italiana pare che abbia depennato dal suo catalogo l'unico gioco da tavolo degno di quel nome "D&D Boardgame" e con lui il gioco di miniature di Axis & Allies.
Scusate la pappardella di sopra ma credo che ognuno debba fare il suo mestiere e come acquirente di giochi cerco di comprare, in linea di massima, dove spendo meno a parità di prodotto, e mi pare che questa sia la linea di condotta di moltissimi appassionati di questo settore considerati i prezzi spesso alti dei giochi.
Tutte le altre considerazioni filosofiche ed economiche lasciano il tempo che trovano, mi spiace ma se un gioco in italia costa più caro io lo compro da un'altra parte, la ditta italiana o abbassa i prezzi o non vende, credo che si tratti dicono della dura legge del mercato ...

Aloa
 

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il fatto ridicolo è che prodotti tradotti in italiano in america costano anche il 50% di quello che costano in italy. io me li faccio prendere da mio zio quando va lì da ora in poi e ci risparmio un pacco di soldi. mi fa rabbia pensare però che la vendita dei giochi sia gestita così
 

RedGlove

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Ultramarine":1le2rmsf ha scritto:
il fatto ridicolo è che prodotti tradotti in italiano in america costano anche il 50% di quello che costano in italy. io me li faccio prendere da mio zio quando va lì da ora in poi e ci risparmio un pacco di soldi. mi fa rabbia pensare però che la vendita dei giochi sia gestita così

non è ridicolo, si parla semplicemente di cifre a più zeri quando si va a prudurre il gioco. :roll: Per la Germania, mercato più piccolo degli States, quando i tipografi mi hanno detto il numero dell'ultima tiratura di Bonhanza ho capito tante cose.
se anche fosse stato un gioco fatto in italia solo per un pubblico italiano (uno a caso toh... Corridori in fuga) che fosse tradotto in un'altra lingua e prodotto solo per quella lingua, avrebbe già più tiratura che quello prodotto originariamente.

Non ci vedo niente di strano: in Italia il gioco da tavolo non raggiunge la grande distribuzione, salvo rare eccezioni, e con le tirature che si hanno non si può ragionare altrimenti.
Siccome si va a far conti in percentuali vi posso dire che il negoziante ci deve guadagnare, il distributore ci deve guadagnare, l'editore ci deve guadagnare. altrimenti non c'è alternativa, si chiude, ma creo che lo sappiate :)
In germania un negozio specializzato è quasi una media distribuzione e si può permettere di fare meno introiti (ma alla fine fa la stessa, o forse anche più vantaggevole percentuale!!) di uno italiano per pezzi singoli

Posso capire poi se la differenza sul prezzo di un gioco si aggira intorno ai 15 euro, però non capisco quando cambiano di 2 euro :) ovviamente facendo ordini grandi con più persone che si mettono d'accordo capita spesso che si possano mettere dentro nelle spedizioni i più disparati titoli (anche quelli dove la differenza è minima).. però poi insomma, le scelte si pagano sempre, in un modo o nell'altro, da qualcuno (editore/distribore/negoziante, uno o tutti e tre) o da qualcun altro (giocatore, quando potrà comprare solo online) :lol:

piccola provocazione: quando in italia uscirà un nuovo gioco di carte a 10 euro probabilmente in germania a 7 , qualcuno lo comprerà la, tanto sta in un pacco con altri giochi?? :lol: ...

Ilion
 

buoneacque

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buoneacque
RedGlove":ah1lvf9n ha scritto:
piccola provocazione: quando in italia uscirà un nuovo gioco di carte a 10 euro probabilmente in germania a 7 , qualcuno lo comprerà la, tanto sta in un pacco con altri giochi?? :lol: ...

Ilion

certo che lo compro in germania, faccio un ordine insieme ad altre 5/6 persone, ognuno compra la sua valanga di giochi, paghiamo una cifra irrisoria di spese postali e arrivano diversi pacchi. la fase dell'apertura dei pacchi è un momento spettacolare :))

poi non dimentichiamo che non tutti hanno negozi ben forniti di giochi nelle vicinanze, che comprare alle CON non sempre è conveniente e comodo, che siamo in europa :lol:

dopo aver valutato bene tutti i fattori faccio la mia mossa, se sarà vincente lo sapremo alla fine della partita
 

maniachouse

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ciao Buoneacque :grin:

se facessero così anche tedeschi, francesi, americani e inglesi ecc., non avrebbero un mercato così fertile e produttivo, ma sarebbero messi come lo siamo noi, cioè dipendenti quasi totalmente da altre nazioni ;)

valutando la tua mossa, la reputo valida nell'imediato, ma non produttiva e alla fine vincente.
perchè in questo modo saremo sempre dipendenti dall'estero, e non avremo mai volumi d'acquisto, che permettono di avere un gioco completamente tradotto in italiano, come invece lo richiede esplicitamente la Germania, non si entra se non è tradotto in tedesco.
ne si avrà un'abassamento del costo, men che meno un'eventuale entrata nella grande distribuzione, faccio un'esempio "si oscuro signore" è entrato nella grande distribuzione di una nota catena di vendita di giocattoli, da 19,90 è sceso a meno di 15,00 euro. 8-O
anche KDS sta cercando di entrare nella grossa distribuzione, ma con un gioco in italiano, non può certo entraci con un titolo tedesco non completamente tradotto. ;)
per chiudere: è un cane che si morde la coda, non abbiamo possibilità di avere un prodotto in italiano a un costo interessante, quindi ci rivolgiamo direttamente all'estero, di conseguenza l'estero non reputa l'italia un mercato interessante o così forte da poter imporrre la traduzione del gioco, come succede con l'inglese, quindi non pensa minimamente a produrre un gioco anche in italiano, tanto lo compriamo cmq perchè sbattersi per un'ulteriore traduzione?, quindi i distributori italiani non riescono a entrare in un mercato + grosso, come la grande distribuzione.
alla fine resta tutto com'è, senza possibilità di miglioramento, fine della partita, la vittoria va all'estero... come detto mossa valida nell'immediato ma alla lunga non porta risultati, anzi ... ;)
saluti :grin:
 

Galandil

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Maniac tu spiegami questo allora:

Twilight Imperium 3ed.:

KDS Store - €86,40 + €10 sped. = €96,40
12Spiele - €60,51 + €13 sped. = €73,51

Il SOLO gioco costa €26 di meno, cioé il 30% in meno. 30%, non 5%.
Il produttore è lo stesso (USA), il cambio valuta idem.
C'è meno mercato? E a me cosa deve fregare? Facessero prezzi ALLINEATI per questi titoli fra Germania e Italia (e ovviamente parlo di far muovere il sedere ai negozianti italiani), e vedrai che se devo scegliere a parità di prezzo se comprare in Germania o Italia, comprerò dall'Italia. Altrimenti, per quanto mi riguarda posso pure cambiare mercato e iniziare a vendere altro. La beneficenza non si fa ad un negozio, qualunque esso sia, per le attività commerciale vige la regola della concorrenza e del massimo risparmio del cliente.

Tutto il resto sono scuse del cacchio, io ormai sono anni che compro in Germania sia giochi, sia addirittura hardware vario, anche per questo ci vado a risparmiare in media fra il 15% e il 25% rispetto ai prezzi di listino medi italiani (basta andare su www.alternate.de e rendersene conto).

E' un libero mercato di tipo capitalistico? Si -> adeguatevi o chiudete. Non ci sono altre possibilità.
 

NotQuietDead

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[in risposta a Maniac'] Sì ma si dimentica sempre che poi, alla fine, ognuno deve fare i conti con la propria saccoccia...

e mi spiegate perchè devo pagare LO STESSO PRODOTTO molto di più qua in italia solo perchè così incentivo la produzione in italiano e blablabla...? Cioè devo fare l'eroe in nome di che cosa?

Quindi, a meno di offerte sufficentemente ragionevoli (voglio dire, se la differenza è minima anch'io preferisco compare in italy) mi orienterò sempre dove costa di meno il prodotto.

Questa tra l'altro è una sana legge di mercato che i rivenditori dovrebbero cominciare a prendere in seria considerazione: non possono secondo me continuare a tenere prezzi alti e criticare le tendenze di mercato orientate verso il prezzo più basso, menandocela con la storia che "si però qua in italia il mercato è limitato e bla bla bla".

Alcuni secondo me hanno cominciato a capire e cominciano a fare prezzi un po' più ragionevoli...
 

Ciaci

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E' una discussione infinita su cui ci siamo scontrati più e più volte, è stato detto e ridetto tutto e il contrario di tutto, ma voglio dire la mia ancora una volta cercando di introdurre concetti nuovi ;)

Capisco le esigenze di mercato, il settore di nicchia, bla, bla, bla.... e condivido in pieno tutto quanto. Si lavora per vivere e non per fare beneficienza, ma secondo me c'è qualcosa che non quadra.... mi spiego ... qui emerge spesso che sono i GIOCATORI :!: che vogliono un mercato allargato, che cercano di attirare nuovi giocatori, che spingono per le edizioni italiane dei vari titoli... insomma che si fanno in 4 per portare avanti un po' di divulgazione ludica nel paese e che vorrebbero (giustamente) che il gioco che comprano al negozio sottocasa costasse almeno quanto quello acquistato dal giocatore tedesco nel suo negozio sotto casa (badate bene che sto parlando di negozi e non di siti di vendita online che meritano un discorso diverso) oppure, utopia delle utopie, che il gioco agognato riempisse interi scaffali di un iper mercato 8-O
Dall'altra parte cosa abbiamo?
Una rete di editori/distributori/negozianti che ci dicono "comprate da noi a prezzi più alti che forse un domani i prezzi scenderanno al livello dei tedeschi" ... :roll: mmmmhh..... no, qui c'è qualcosa che non va... il rischio d'impresa, l'investimento a lungo termine, la scommessa sul prodotto non deve essere a carico dell'utente finale, ma di chi investe i capitali per trarne profitto.
Capisco che i tempi non siano i migliori per avventurarsi in tali scommesse, ma non è un disorso da fare sulle tasche dei giocatori.
Se voi (editori/distributori/negozianti) vi accontentate di quello che a fatica avete raggiunto, bene così ... non vi biasimo, ma se posso risparmiare qualche euro lo faccio senza pentimenti.
Volete un mercato più florido con volumi (di vendite e d'affari) più alti? Allora investite! E investire non significa solamente mettere sul mercato i prodotti a prezzi più bassi, ma comporta anche la creazione di una mentalità ludica, pubblicità sui media, promozione degli eventi di gioco.

Insomma lo sforzo deve essere sì congiunto (giocatori/editori), ma il primo grande passo per dimostrare almeno che c'è la volontà di raggiungere questo scopo deve partite dai soggetti imprenditoriali e trainare successivamente lo zoccolo duro del movimento ludico.

Sia chiaro che il mio discorso è molto generalista e semplicista.
Mi rendo conto delle mille difficoltà e ostacoli che ci sono a realizzare questo progetto e sono anche consapevole che molti imprenditori del settore ce la stanno mettendo tutta per far emergere questa nicchia del gioco,

i miei due(cento) centesimi ;)
 
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