Mah. Trovo che il confine tra concorrenza "leale" e concorrenza "sleale" sia assai più sfumato di quanto si voglia far credere, quindi tanti discorsi lasciano ampiamente il tempo che trovano.
Siamo in regime di capitalismo gente, ricordiamocelo bene, vero? Al di là del rispetto della legge (che, come si sa e come si è visto, è in parte aggirabile, quindi di nuovo andiamo sullo sfumato...) la concorrenza non è nè leale nè sleale...è l'anima del nostro sistema. Dal punto di vista di un'economia liberista (che odio e disprezzo, ma ci siamo dentro finchè non esplodiamo definitivamente) è del tutto "giusto" che negozi stracciaprezzi rimpiazzino negozi con prezzi meno competitivi. Se in Italia non ci sono le condizioni per sostenere a prezzi accettabili (per tutti: editori, distributori, clienti finali, ecc.) il mercato del gioco, è "giusto" che questo chiuda. Specie finchè parliamo di un mercato che, di fatto, è di gran lunga superfluo.
Sinceramente, che mi frega? Io sono un cliente, e basta. Faccio la mia piccolissima parte nel mercato cercando di risparmiare. Non sono qui per salvare il mercato, non sono qui per supportare l'economia. Non è compito mio, non lo devo fare io, non lo voglio fare io: sta scritto nelle leggi stesse del mercato, peraltro. Se volevate un mercato "etico" avete sbagliato epoca storica e parte del mondo, e benvenuti nel grande Occidente del 2011.
Nessuno o quasi nessuno viene obbligato a fare il commerciante, è una scelta. Se questo è il gioco che vi siete scelti, allora giocateci, ma poi non lamentatevi delle regole. Così funziona, e di certo le crociate contro i negozianti ladri o contro i clienti pidocchi non servono a niente.
Siamo in regime di capitalismo gente, ricordiamocelo bene, vero? Al di là del rispetto della legge (che, come si sa e come si è visto, è in parte aggirabile, quindi di nuovo andiamo sullo sfumato...) la concorrenza non è nè leale nè sleale...è l'anima del nostro sistema. Dal punto di vista di un'economia liberista (che odio e disprezzo, ma ci siamo dentro finchè non esplodiamo definitivamente) è del tutto "giusto" che negozi stracciaprezzi rimpiazzino negozi con prezzi meno competitivi. Se in Italia non ci sono le condizioni per sostenere a prezzi accettabili (per tutti: editori, distributori, clienti finali, ecc.) il mercato del gioco, è "giusto" che questo chiuda. Specie finchè parliamo di un mercato che, di fatto, è di gran lunga superfluo.
Sinceramente, che mi frega? Io sono un cliente, e basta. Faccio la mia piccolissima parte nel mercato cercando di risparmiare. Non sono qui per salvare il mercato, non sono qui per supportare l'economia. Non è compito mio, non lo devo fare io, non lo voglio fare io: sta scritto nelle leggi stesse del mercato, peraltro. Se volevate un mercato "etico" avete sbagliato epoca storica e parte del mondo, e benvenuti nel grande Occidente del 2011.
Nessuno o quasi nessuno viene obbligato a fare il commerciante, è una scelta. Se questo è il gioco che vi siete scelti, allora giocateci, ma poi non lamentatevi delle regole. Così funziona, e di certo le crociate contro i negozianti ladri o contro i clienti pidocchi non servono a niente.