I tre migliori giochi da tavolo di... Tom Lehmann

Tania, Tana dei Goblin

È possibile migliorarsi sempre? Magari finendo per fare l’opera definitiva in termini di game design? Forse qualcuno lo ha davvero reso possibile…

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La biografia apocrifa del signor Darcy

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Oggi approfondiamo un autore molto prolifico, tuttavia non ho mai avuto il minimo dubbio su quali dei suoi titoli meritassero di finire sul podio di questo articolo. Non solo sono i tre migliori giochi che ha fatto, ma sono anche tre titoli da avere assolutamente nella propria collezione. Incredibile anche il fatto che seppure simili siano molto diversi, trattandosi di un titolo di carte, uno di gestione dadi, e uno... ma non esageriamo con le anticipazioni e andiamo prima a parlare di Thomas Lehmann e della sua prolifica vita autoriale. Lehmann, stando al nostro fidato BGG, inizia a fare giochi nel lontano 1992 e, sebbene io non sia un giocatore dell’ultimo minuto, ignoro totalmente i suoi primissimi titoli (Time Agent e Suzerain).

Occorre andare al più prossimo (si fa per dire) 2006, per gustarci il titolo To Court the King, un gioco basato sulla gestione di carte e dadi che forniscono poteri variabili. Praticamente la summa di quelle che saranno le sue meccaniche preferite. Seguono altri titoli interessanti, tra cui non si possono non citare Phoenicia e Favor of the Pharaoh. L’autore vanta anche una forte collaborazione con un certo Matt Leacock (autore di Pandemic), con cui firmerà numerose espansioni del capolavoro collaborativo a tema epidemiologico, tra cui la prima e insuperata, On the Brink.

Ma veniamo quindi a quelle che sono le caratteristiche distintive di Lehmann.

  • Poteri variabili: in tantissimi dei suoi giochi ci si trova ad aggiungere, mano a mano che la partita avanza, sempre più poteri, bonus e combinazioni varie alla propria strategia di gioco. Carte, token, tessere o dadi, sono collezionati e portano con loro sempre più effetti e poteri in molti dei titoli più iconici di questo autore.
  • Gestione mano: che siano carte, dadi o tessere, spesso dovremo gestire al meglio la mano che il destino ci ha riservato per poter risultare i vincitori dei giochi di Lehmann.
  • Draft: le tante scelte a disposizione che i suoi titoli ci presentano, sono frequentemente il frutto della pesca di carte. Per mitigare fortemente l’impatto della dea bendata durante le partite, Lehmann utilizza spesso questa meccanica.
  • Scelta simultanea delle azioni: altra caratteristica distintiva di molti suoi giochi, è la scelta simultanea delle azioni da compiere. Che, a mio parere, raggiunge la sua forma definitiva quando tale scelta innesca vantaggi e interazioni anche con le scelte operate dagli avversari al tavolo. Esempio fulgido di tale meccanismo si ha in Race for the Galaxy, non a caso, uno dei giochi selezionati tra i suoi migliori tre.
  • Chiusura della partita variabile: praticamente nessuno dei suoi giochi più importanti ha un numero predeterminato di turni. Si tratta sempre di una corsa a fare punti prima che si scateni la fine del gioco, sempre al raggiungimento di determinate condizioni dipendenti dal comportamento dei giocatori al tavolo.

Ma veniamo ai tre titoli che incarnano l’apice della produzione di questo autore (in rigoroso ordine cronologico).

Race for the Galaxy

Copertina di Race for the Galaxy

Anno 2007, esce questo capolavoro di gioco di carte. Poteri variabili, scelte simultanee, gestione mano e ordine di turno variabile. Queste le meccaniche principali che non bastano a definire un titolo che contiene anche un’interazione tra i giocatori sottile, importante ed estremamente ben riuscita. Pochi altri titoli di carte possono offrire la profondità di questo gioco, in un tempo ridotto (tra giocatori navigati si sta tranquillamente sotto l’ora) e con un impatto della fortuna assolutamente gestibile, sebbene presente nella pesca. La scelta delle azioni è fondamentale, segreta e simultanea, dando vita a una serie di ragionamenti e assunzioni al tavolo da gioco che rendono ogni turno teso e mai scontato. Chi compie l’azione scelta da lui ha, come in Puerto Rico, un vantaggio, tuttavia tutti gli altri possono fare la stessa cosa. Molte delle azioni sono tra loro legate, obbligando i giocatori a contare anche sulle scelte degli altri per ottimizzare il proprio turno. Un’icona dei titoli che utilizzano le carte in molti modi diversi.

Perché dovreste giocarlo.

Perché è profondo, vario e sempre diverso nelle migliaia di possibili combinazioni di poteri e carte che potrete giocare. Dura il giusto e offre un’ottima scalabilità da 2 a 4 giocatori. La prima espansione, Race for the Galaxy: The Gathering Storm, poi, bilancia perfettamente il tutto e apre nuove strategie per la vittoria. È un titolo per giocatori navigati, con una curva di apprendimento che parte molto ripida ma che, una volta superata, regala davvero delle grandissime partite. Un classico ormai, che, non a caso è ancora stabilmente tra i primi cento giochi di BGG, a dispetto dell’età avanzata.

Perché potrebbe non fare al caso vostro.

Perché i tanti poteri e le numerose icone sulle carte non sono affatto facili da padroneggiare alle prime partite. La scelta simultanea dei ruoli e l’utilizzo delle carte come valuta, come merci o per essere giocate come pianeti o tecnologie, non è banale da assimilare e può spiazzare. Inoltre, l’alea nella pesca, sebbene mitigata, non è assente.

Roll for the Galaxy

No, non avete letto male, dopo Race, ora si parla di Roll for the Galaxy. Stesso sistema di scelta simultanea delle azioni, iconografia e poteri simili per molti aspetti. Sistema di gioco analogo... ma qui si usano una caterva di dadi personalizzati. Al posto delle carte ci troveremo a dover gestire una cospicua quantità di bellissimi dadini, che andranno ottimizzati non solo in base alla faccia che uscirà, ma anche nel colore e nell’azione che si vorrà compiere con essi. Sebbene simili tra loro, stanno bene in collezione entrambi poiché Roll for the Galaxy rappresenta uno dei migliori titoli di gestione dadi presente sul mercato. In questo caso il titolo è in collaborazione con Huang e realizzato nel 2014. La sua validità è confermata anche dalla posizione tra i primi cento di BGG.

Perché dovreste giocarlo.

Perché, se si ama la gestione dei dadi, questo gioco non può che fare al caso vostro. Perché i materiali sono bellissimi, le meccaniche oliate e raffinate, essendo mutuate dal suo illustre predecessore e si esplorerà lo spazio profondo a colpi di dadini, ma senza menare le mani!

Perché potrebbe non fare al caso vostro.

Per gli stessi difetti riscontrabili nel predecessore di carte, con l’aggiunta di una maggiore imprevedibilità data dal dado e con un costo decisamente maggiore, visti i materiali molto più pregiati. Ovviamente, tutti aspetti che di per sé non sono un difetto ma dipendono dai gusti.

Res Arcana

Res Arcana

Questo gioco non può essere spiegato senza partire da una premessa fondamentale: durante le partite ogni giocatore avrà a disposizione solo nove carte. E persino questo numero così esiguo spesso e volentieri risulterà anche troppo grande! Al termine di un draft iniziale si pescheranno tre delle nove carte del proprio mazzo e si inizierà a giocare risorse e a utilizzare i poteri del proprio mago per darsi battaglia nei non più di 4-6 round di gioco. Il primo a collezionare dieci punti farà terminare il turno in corso e decreterà come vincitore colui che avrà fatto il maggior numero di punti. La cosa che davvero lascia a bocca aperta è l’eccezionale varietà di strade per vincere in questo gioco che si risolve in una corsa ai punti ottimizzando fino all’osso ogni singola, pesantissima, mossa.

Perché dovreste giocarlo.

Perché questo gioco rappresenta la massima espressione dell’essenzialità di meccanismi e materiali di gioco. Pochissime carte, una manciata di tessere e cinque tipi di risorse, riescono a dar vita a un gioco rapido, profondissimo e con una enorme quantità di scelte e strategie per la vittoria. Un capolavoro di sintesi e gameplay.

Perché potrebbe non fare al caso vostro.

Perché è una corsa, un gioco che non fa sconti, dove ogni mossa superflua è un chiodo piantato nella bara della propria sconfitta. Non si fanno scelte leggere e non si annega in materiali abbondanti e mille altre regole ed eccezioni. È tutto molto semplice e chiaro; d’altra parte, il Diavolo è nel superfluo (o era nei dettagli?).

 

Per concludere, non posso non spendere due parole su New Frontiers, che altro non è che la versione da tavolo di Race for the Galaxy, con alcuni aspetti legati alle tecnologie modificati, e con segnalini e cubetti al posto delle carte. Infine, segnalo che tutti e tre i titoli menzionati sopra presentano diverse espansioni. Mi permetto di consigliare caldamente la prima di Race for the Galaxy, The Ghatering Storm, che bilancia alcune strategie e la presenza di tutti i tipi di pianeti nel mazzo di pesca.

Giochi principali:

1992 - Time Agent
1992 - Fast Food Franchise
1993 - Suzerain
1994 - Age of Exploration
1995 - 2038: Tycoons of the Asteroid Belt (con James Hlavaty)
1997 - Throneworld
2002 - Pizarro & Co.
2005 - 1846: The Race for the Midwest
2006 - To Court the King
2007 - Race for the Galaxy
2007 - Phoenicia
2009 - Pandemic: On the Brink (con Matt Leacock)
2011 - The City
2012 - Starship Merchants
2013 - Pandemic: In the Lab (con Matt Leacock)
2014 - Roll Through the Ages: The Iron Age
2014 - Roll for the Galaxy
2015 - Pandemic: State of Emergency (con Matt Leacock)
2015 - Favor of the Pharaoh
2017 - Jump Drive
2018 - New Frontiers
2019 - Res Arcana

Commenti

Race For The Galaxy (+ The Gathering Storm) è un capolavoro assoluto di gamedesign. C'è un video di Lehmann che spiega come ha bilanciato le strategie e studiato le dinamiche che è veramente illuminante. Direi inoltre che tra giocatori esperti si gioca in venti minuti e da il suo meglio in due giocatori.

Res Arcana molto carino, ma un gradino sotto Race secondo me

In Res Arcana ogni giocatore ha a disposizione solo OTTO carte, non nove.

Res Arcana è stupendo.

Forse intendeva dire 8 carte + il mago.

Non ho purtroppo ancora provato RftG, ma Res Arcana è una piccola perla.

Approfitto del thread: sbaglio o The Gathering Storm e' introvabile? Io ho RFTG ma questa espansione sembra ormai irreperibile ovunque...

C'è il mago scelto all'inizio :-)

Race for the Galaxy è stato uno dei primi giochi "moderni" che presi (nel 2008) e a tutt'oggi è ancora tra i miei preferiti. Oltre a Gathering Storm noi l'abbiamo giocato sempre assieme a Rebel vs Imperium; anche le carte di Alien Artifact (senza usare l'Orb) hanno offerto una bella esperienza di gioco.

Questo è l'unico autore di cui ho tutto il trittico di giochi selezionato dalla Tana :)

Bell'articolo, ero curioso di sapere di piu di queato autore che mi ha sorpreso non poco con Res Arcana, un gioco davvero appassionante.

Devo assolutamente provare Rftg... 

 

Per gli amanti di Race for the Galaxy consiglio di recuperare San Juan. Hanno un motore di gioco molto simile, sebbene RftG gli sia superiore.

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