Mi consigli un gioco da tavolo?

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Per la rubrica ABC del Gioco de La Tana dei Goblin, il nostro Traico7 prova a rispondere a questa semplice ma insidiosa richiesta che spesso viene rivolta ai dimostratori nelle fiere

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Cos’è, chi è e qual è il ruolo di un dimostratore di giochi da tavolo? (risponde Traico7)

Banalmente verrebbe da pensare a quella persona che trovi allo stand della casa editrice e che ti spiega un gioco, magari anche esaltandone le doti per cercare di convincerti all’acquisto. Certamente quello è un dimostratore, ma c’è anche l’individuo facente parte di una associazione ludica che, puramente per passione e voglia di divulgazione, si mette lì una giornata intera a spiegare un numero considerevole di titoli ad un altrettanto numero considerevole di persone. E poi? Ci fermiamo qui? Abbiamo solamente questi due loschi individui che possano essere definiti dimostratori? Forse no... Dopotutto, a pensarci bene, se io propongo a dei miei amici a casa mia di fare un gioco da tavolo, glielo spiego e lo giochiamo, in fin dei conti, non sono pure io un dimostratore?

Cos’è però che può tranquillamente accumunare tutte queste tipologie di persone che svolgono questo ruolo? A cosa vanno incontro quando per loro volontà o per volontà altrui si trovano a dover spiegare un gioco? Beh, certamente uno degli aspetti più importanti è capire chi si ha davanti e saper scegliere il gioco più adatto da proporgli per evitare che si pongano in modo sbagliato nei confronti dello stesso. Ma quali possono essere i parametri su cui basarsi?
tavoli dimostrativi a Play Modena
tavoli dimostrativi a Play Modena

Il primo potrebbe essere l’età. Soprattutto quando si ha a che fare con dei bambini, riuscire a determinare fino a che punto potersi spingere è fondamentale. A volte anche un banalissimo Dobble potrebbe essere difficoltoso per un bambino troppo piccolo o non abituato a giocare con costanza. Ma di contro, se si valuta troppo verso il basso, il rischio è che il bimbo si annoi a fare un gioco non più della sua età.

Un secondo aspetto da non sottovalutare, e da tenere in grandissima considerazione, è l’abitudine e l’attitudine al gioco di chi si ha davanti. Il più delle volte risulta chiaro se il gruppo è abituato a giocare o no solo dopo che gli si è proposto un determinato gioco. La difficoltà di chi deve scegliere cosa fargli fare è capirlo prima che si cominci. 

Quindi a 'sto punto l’età l’abbiamo determinata, il gruppo abbiamo capito se è abituato a giocare o no, ma di strada ne abbiamo ancora tanta davanti. Per esempio un grosso dilemma ora sarà: che tipologia di gioco gli propongo? Un party game? Un bel tedesco cinghialone da 2/3 ore? Un bell’american con quintalate di dadi?

Per venirci incontro in questo atroce dilemma sarebbe utile informarsi, per esempio, su quanto tempo hanno a disposizione le persone che abbiamo davanti. Un conto è spiegare un gioco ad una fiera come Play dove appassionati di giochi vengono appositamente per provare certe tipologie di giochi, e quindi dedicheranno tutta la loro giornata a quello; un altro è avere a che fare con una famiglia, magari anche appassionata, ma che decide di fare un salto lì la domenica pomeriggio per passare una giornata differente. Sarà compito del dimostratore informarsi sul tempo a disposizione e scegliere quindi dove puntare.

Un’altra informazione utile sarà quella di sapere se hanno giochi preferiti (mandate giù il boccone amaro quando vi sentirete dire Risiko e Monopoli) e quindi magari provare a scegliere una tipologia di gioco simile. Per proporgli altre tipologie ci sarà tempo. Sempre che i giocatori non siano già esperti e quindi non vi guidino da soli.

In ultimo, e questa non è farina del mio sacco ma una giusta valutazione uscita in un hangout a cui ho partecipato: evitare il “Gli faccio giocare questo perché piace a me” ed anche il “Gli faccio fare quello lì, che è un gioco per neofiti, anche se a me fa cagare”. Saper distinguere se il gioco è adatto a chi si ha davanti anche se è il vostro preferito è fondamentale, magari seguendo proprio i parametri che ho elencato prima.

Concludo dicendo che il ruolo del dimostratore (che mi ripeto, non è necessariamente quello che trovate in divisa in fiera) non è certamente difficile ma semplicemente volenteroso; necessita però di qualche piccolo accorgimento se si vuole arrivare alla finalità ultima.. E cioè quella di introdurre nuove persone alla nostra passione. 

Cosa proporresti se ad una fiera ti si presentasse davanti... (risponde la TdG Cagliari con integrazioni della TdG Padova):

Una coppia giovane sui 20 anni
Patchwork copertina
Patchwork: copertina

Ci sono diverse opzioni di giochi semplici per due giocatori: spesso è importante anche il sesso dei giocatori, perché senza voler fare sessismo becero è pur vero che ci sia una differenza di gusti. A due ragazze proporrei certamente Patchwork, mentre a due ragazzi può sembrare più stimolante Hive o Drako. Un buon compromesso, adatto anche a una coppia mista, è Jaipur, anche se richiede sostegno per i primi 3-4 turni. Ultimamente abbiamo scoperto anche ottime potenzialità in Odin’s Raven. Anche titoli studiati per più giocatori, come Pozioni Esplosive o Cacao, possono essere apprezzati, specie in forza del fatto che in 2 giocatori si assottigliano durata e downtime.

Se la coppia di piccioncini predilige collaborare invece che competere, allora si può passare a Le Leggende di Andor o L'Isola Proibita, entrambi con un regolamento semplice ma un livello di sfida assolutamente non facile. 

Una compagnia di 3-4 adolescenti
Ca$h'n'Guns espansione
Ca$h'n'Guns: copertina espansione

Il gioco per antonomasia per gli adolescenti è Vudù, e può girare tranquillamente in 3-4 anche se è certamente meglio in 5-6. Discorso analogo per Dixit, Dreams e Colt Express. Ticket to Ride funziona sempre ma richiede un po’ più di tempo per concludere la partita. Anche Cash & Guns riscuote parecchio successo, così come In Alto i Calici. Se gli adolescenti sono particolarmente tranquilli (hanno, insomma, aria da “nerd”) si può anche optare per Cacao o Carcassone, spingendosi fino a Coloni di Catan. Gli studenti di indirizzo artistico, inoltre, hanno certamente un debole per La Boca. Se magari dicono di prediligere il controllo alla fortuna, volendo provare qualcosa di più ragionato, ci si può orientare sul sempreverde Splendor, su Finca o anche Mangrovia. Salendo di livello, se magari la compagnia ha già provato qualche gioco, si può azzardare un Blood Rage o uno Scythe, se l'intenzione, oltre a gestire, è anche quella di menarsi amichevolmente. 

Una famiglia con bambini

Tralasciando l’episodio della bambina di 9 anni arrivata seconda in una partita completa di Nations (scavalcando due adulti), ovviamente bisogna optare per giochi più semplici. Se i bambini sono tranquilli Ticket to Ride è ottimo, sennò Super Farmer o magari Rush & Bash. Se i bambini sono veramente vivaci allora è meglio puntare su qualcosa di più dinamico come Fantascatti, Dobble e altri giochi simili. Se desiderano distruggere tutto e darsele di santa ragione, King of Tokyo.

Una combriccola numerosi di adulti
Nome in Codice copertina
Nome in Codice: copertina

Qui l’importante è trovare qualcosa che possa far giocare tutti insieme: Concept e Imagine sono molto immediati, ma con The Resistance (Avalon) si scatenano faide e divertimenti mai visti. Anche Nome in Codice funziona bene. In Alto i Calici rende bene fino in 6 (le regole per le coppie, così come qualsiasi variante, è sempre meglio evitarle in fiera). Altrettanto semplice e veloce da spiegare è  Insoliti Sospetti che lascia sempre un po’ di stupore al tavolo quando cominciano a chiederesi come poter rispondere alle domande solo guardando le immagini. Ma basta una manciata di secondi ed ogni dubbio scompare: iniziano le discussioni tra investigatori e il divertimento è assicurato… senza parlare della gioia di indossare il cappello del testimone! Ha anche il vantaggio di occupare poco spazio sul tavolo e far giocare tantissime persone. Per grosse risate senza impegno, consigliatissimo Vudù, che riesce a far tornare bambini anche i più seri tra gli adulti. 

Gruppetto di bambini
Leo: copertina
Leo: copertina

Un gioco che piace sempre molto è Leo, principalmente perché ha una bella storia da raccontare (il leone che deve attraversare la foresta per andare dalla scimmia a tagliarsi la barba prima che arrivi l’ora della nanna) ed è un cooperativo!  Possono giocarci tranquillamente dai 5-6 anni in su e ogni partita è sempre molto avvincente. Un gioco più vivace e movimentato è Gloobz: i mostriciattoli sono adorabili e quando gli dici che se vedono una lente sulla carta possono arraffare tutto, scatta la scintilla! Consiglio di giocare solo con la regola del più per i bambini sotto i 10. Altrettanto successo riscuote Rino Ercolino: l’idea di costruire palazzi altissimi con le carte cattura sempre l’attenzione e la necessità di dover essere delicati nel posare le carte costringe anche i più ingestibili a stare piuttosto tranquilli. 
 

Commenti

Intanto bellissimo articolo !

Spesso ho fatto giocare Jamaica come gioco introduttivo e complice i materiali e le regole semplici ha sempre avuto successo. Lo gioco anche con i miei figli e a loro piace molto.

Ottimo articolo! 

Come gioco di tipo classico da consigliare a neofiti, io ho sempre trovato ottimo Evo. È divertente, ha poche regole e dura il giusto. Provate! 

Solo un piccolo commento di conferma. Super Farmer e' un vero acchiappatutti per famiglie con bambini. Ad ogni manifestazione che ho partecipato e' sempre stato uno dei giochi favoriti riuscendo a coinvolgere dai piu' piccoli a fin anche le nonne ottantenni. Porentoso, una garanzia.

Ciao,

io aggiungerei nella prima parte dell'articolo due domande che faccio a chi si avvicina ad un tavolo da gioco della nsotra associazione.

La prima è se preferiscono collaborare o cooperare insieme... Magic Maze è stato un flop perché la tenera coppia aveva una lei che voleva dargliene di santa ragione.

La seconda domanda è il rapporto che hanno con la fortuna. Tirar dadi e pescar carte, con tutto ciò che implica, genera frustrazione o trepidante attesa? A seconda della risposta si agisce sul gioco da consigliare.

Ciao,

io aggiungerei nella prima parte dell'articolo due domande che faccio a chi si avvicina ad un tavolo da gioco della nsotra associazione.

La prima è se preferiscono collaborare o cooperare insieme... Magic Maze è stato un flop perché la tenera coppia aveva una lei che voleva dargliene di santa ragione.

La seconda domanda è il rapporto che hanno con la fortuna. Tirar dadi e pescar carte, con tutto ciò che implica, genera frustrazione o trepidante attesa? A seconda della risposta si agisce sul gioco da consigliare.

ottime osservazioni

Ottimo articolo!

Articolo carino ed utile per gli aspiranti dimostratori :)

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