Gli Imperdibili: i migliori giochi da tavolo del 2011

Un buon anno, anche se non all'altezza del precedente. Però fa da preludio a un grandioso 2012

Approfondimenti
Giochi

Per chi si fosse perso il primo articolo, in cui sono spiegati i criteri con cui vengono redatti tutti gli altri, lascio qui il link, in modo tale che uno possa andare a recuperare l'introduzione e farsi un'idea.

In breve si tratta di selezionare i giochi migliori senza barriera alcuna, da quelli per bambini ai wargame per grognard, di anno in anno, con una sola discriminante tra quelli proposti in lista: una soglia che divide i capolavori dai giochi "solo" ottimi.

Mage Knight Board Game

Copertina di Mage Knight
Mage Knight Board Game
Uno dei giochi più ostici e profondi mai realizzati. Vlaada Chvátil dà la sua versione di un adventure game, mettendo ogni giocatore nei panni di un avventuriero, all’interno di vari scenari da affrontare. Il gioco è un card-driven e il giocatore avrà la possibilità di costruire la sua mano di carte acquistandone di nuove e più potenti in diversi luoghi sulla mappa. Così come potrà incontrare diverse creature e molteplici luoghi, ciascuno con caratteristiche specifiche. I combattimenti sono matematici e fatti con le carte e vanno calcolati nei minimi dettagli per essere superati e non trovarsi in difficoltà dopo. 
La durata considerevole, la complicazione nelle regole, la complessità nel padroneggiarlo e la bassa scalabilità (consigliato in solo o massimo due giocatori), ne fanno un gioco decisamente di nicchia, anche se di altissima caratura qualitativa. 
Nel 2018 esce la Ultimate Edition che raccoglie in una grossa scatola anche tutte le espansioni uscite.

A Game of Thrones: The Board Game (Second Edition)

Questa seconda edizione prende il gioco del 2003 e la sua prima espansione, rivede tutte le carte e le casate e tira fuori quello che è uno dei giochi più apprezzati di controllo territorio e diplomazia. I giocatori comandano una delle casate di Westeros, con lo scopo di affermarsi come potenza dominante del regno, conquistando territori con fortezze e castelli. Ciascuno dovrà però anche fare i conti con i segnalini potere (i soldi del gioco) e con i rifornimenti per le proprie truppe, senza le quali si trova bloccato. 
Il particolare sistema di combattimento riprende e raffina quello del vecchio Dune, rendendolo ancora più profondo e strategico. 
L’espansione MOther of Dragons, del 2018, consente di ampliare la mappa giocando fino a otto e migliora la scalabilità generale, introducendo nuove regole.
Un gioco immancabile per chi ama la strategia, le trame diplomatico, lo scontro bellico.

Gears of War: the Board Game

Corey Konieczka sforna qui uno dei suoi capolavori, riproducendo in modo analogico il famoso videogame. In Gears of War guiderete uno dei COGS - soldati speciali delle forze di Sera - contro le Locuste, una razza aliena che minaccia il pianeta. 
Il motore del gioco è  la gestione carte: con queste non solo attaccherete vi sposterete lungo la mappa, ma potrete anche contrattaccare, difendervi e seguire da vicino i movimenti dei compagni, restando compatti. Il problema è che tale mano di carte rappresenta anche la vostra vita e ogni volta che subite danni, dovrete scartarne qualcuna. Il videogioco, con le sue situazioni, le coperture, le missioni, è ben replicato e soprattutto si è dato vita ad un gioco da tavolo a tutto tondo, sfidante e difficile, in cui si muore al primo errore commesso.

Fighting Formations

Chad Jensen si rituffa in un wargame tattico a livello di plotone e squadra ma stavolta con l’aggiunta dei mezzi corazzati. Fighting Formations è inizialmente pensata come una serie sulle più famose divisioni della seconda guerra mondiale. Questo primo capitolo infatti si focalizza sulle vicende della Panzergrenadier-Division Großdeutschland, un’unità d’elite dell’esercito tedesco. Nel corso di 10 scenari i giocatori familiarizzerano con il peculiare sistema di iniziativa. I turni dei giocatori infatti non si alterneranno come in un normale sistema Igoyougo ma saranno decisi da una track iniziativa, molto più familiare ai giocatori euro (alla Glen More, Horus Heresy o Patchwork per capirci). I giocatori avranno infatti una pedina su un tracciato. Su di una tabella, la order matrix, vengono riportate le varie azioni con i relativi costi, differenti da fazione a fazione, in punti iniziativa. Fintantoché la propria pedina sarà più indietro nel tracciato rispetto a quella dell’avversario potremo continuare ad eseguire le azioni sulla mappa tattica: dal muovere truppe ad ordinare un fuoco di sbarramento, dall’attivazione dei cecchini al giocare carte asset (carte diverse in base allo schieramento che fornirà dei bonus o truppe aggiuntive). Quindi la scelta su cosa fare e quando farla non sarà solo sulla base della situazione in mappa, ma anche sull’eventuale risposta dell’avversario, introducendo quindi uno snello ma intelligente action management alla gestione tattica del conflitto.

------ SOGLIA DEL CAPOLAVORO -----


The Castles of Burgundy

Un altro gioco di Feld, stavolta il suo più famoso e diffuso. Il sistema di gioco è guidato da un draft di dadi, in cui ad ogni dado corrisponde una tessera da aggiungere alla propria plancia, sbloccando abilità speciali, avanzando nell’ordine di turno e soprattutto racimolando punti vittoria in vari modi. Il tema è molto blando ed il gioco è assimilabile ad un astratto, ma l’immediatezza di gioco, l’accessibilità, l’estrema tatticità, lo rendono un gioco piacevole e rapidamente intavolabile.
Nel 2019 è uscita la versione deluxe, comprensiva di tutte le espansioni.

Eclipse

Se avete sempre sognato la colonizzazione spaziale, con esplorazione razze diverse, combattimenti, personalizzazione tecnologica, gestione delle risorse, ma non avete mai avuto il tempo per intavolare Twilight Imperium, ecco che Eclipse arriva in vostro soccorso. Qui c’è tutto, anche più condensato e, per certi aspetti, anche di più. In particolare colpiscono la grande personalizzazione e varietà di tecnologie con cui letteralmente costruire le proprie astronavi, sperimentando ogni volta una combo diversa; o la sapiente gestione delle risorse che diventa man mano più dispendiosa e difficile, all’espandersi del nostro dominio, andando ad equilibrare questo fattore.
Eclipse è insomma un ottimo 4X a tema spaziale, che ha visto nel 2020 una seconda edizione, con materiali di lusso e qualche regola limata e migliorata per innalzare ancora di più la qualità del gioco.

The Lord of the Rings: the Card Game

Un LCG, ovvero un gioco di carte con continue espansioni, che si innestano su una scatola base. In questo caso, oltre a nuovi personaggi e innumerevoli nuove carte con cui affinare, il proprio mazzo e trovare muove combo, anche nuove avventure, tutte riprese dal mondo di Tolkien, da Il signore degli Anelli e dalle sua appendici. 
Un sistema di gioco non facile, per giocatori esperti, in cui occorre studiare bene il proprio mazzo e poi si hanno davanti molte scelte e molte decisioni difficili.
Nel 2022 è uscito il core set rivisitato, per offrire un’esperienza di gioco in linea con il vecchio sistema, ma con qualche modifica. C’è da aspettarsi escano altrettante espansioni.

Space Empires 4X

Se Eclipse è il 4X spaziale per tutti, questa è l’interpretazione di un 4X spaziale targato GMT. Quindi aspettatevi un regolamento molto corposo, lungo, con parecchie eccezioni e una struttura di non facile comprensione ed assimilazione.
I materiali sono poi imparagonabili: qui si tratta di giocare su una mappa nera e muovere decine di segnalini in cartone, ciascuno raffigurante una diversa astronave, con caratteristiche e valori diversi. 
Ciò che caratterizza il gioco sono le informazioni nascoste e la programmazione simultanea, fatta tramite carta e matita ogni round, in modo che ciascun giocatore possa fare i propri conti e gli spostamenti che desidera. Dagli incroci di tutte queste manovre da parte del tavolo, econo battaglie, conquiste, ritirate, ecc.
Ostico, complesso e complicato, è consigliato solo agli amanti del genere e della casa editrice.

Sekigahara

Sempre GMT, ma stavolta il gioco presenta un’eleganza che raramente compare, nelle produzione dell’editore americano. Due eserciti del Giappone feudale, rappresentati da blocchi in legno con simboli nascosti al nemico, si scontrano su campi di battaglia storici. Le informazioni nascoste sono anche qui il cuore del sistema e si aggiungono le numerose possibilità di tradimento delle proprie armate, a ben rappresentare le dinamiche politiche e diplomatiche del tempo.
Un gioco tutto sommato di facile assimilazione, in cui però il gameplay si presenta profondo e appagante.

Trajan

Secondo gioco per Feld, in questa lista. In questo caso, a fronte della solita insalata di punti e di una serie di minigiochi poco legati tra loro, quella che cambia è la meccanica centrale. Ci troviamo infatti di fronte a un utilizzo del mancala adattato al gioco da tavolo. Ogni giocatore ha una plancia personale con una serie di pedine di vari colori: muovendo in cerchio tali pedine e distribuendole lungo il percorso, va quindi a compiere determinate e diverse azioni che contribuiranno al punteggio finale.
Molto cervellotico, come sempre staccato dall’ambientazione (basti pensare che il mancala è un gioco di origine africana, mentre qui si parla di gestione dell’Impero Romano…), Trajan rimane uno dei titoli più apprezzati tra gli estimatori di Feld.

A Few Acres of Snow

Ero un po’ incerto se includere questo gioco, per vie della prima controversa edizione. Però va detto che la seconda riesce a sistemare le cose, se non del tutto, almeno in modo accettabile e rimane l’idea di mase, tradotto in meccanica, assolutamente pregevole.
A Few Acres of Snow è un deck-building in cui inglese e francese si affrontano per il possesso dei territori tra Canada e Stati Uniti. Le carte acquistate, arrivano in ritardo nella mano del giocatore e ben simulano la difficoltà di comunicazioni e approvvigionamento che affliggevano quelle zone.
A distanza di anni, il gioco rimane un ottimo uno contro uno a sfondo storico, abbastanza dettagliato e simulativo da interessare i wargamer, ma anche sufficientemente semplice per piacere ad un pubblico meno specializzato.

Rhino Hero (Rino Ercolino)

Nei panni di super-eroi dalla forma animalesca, i piccoli protagonisti devono impilare muri e piani di cartoncino facendoli restare in equilibrio tra loro. 
Gioco per bambini tra i più riusciti ed immediati, basato sulla destrezza, a cui possono partecipare e divertirsi pure gli adulti.
Nel 2017 esce una scatola più grande - Rhino Hero Super Battle - per realizzare palazzi ancora più alti e spettacolari… e naturalmente crolli ancora più rovinosi.

Tragedy Looper

Questo è tutt'altro che un gioco facile da capire e da giocare, se non ve lo spiegano bene (cioè come il confuso e lungo manuale non riesce a fare) e se le vostre abilità deduttive sono scarse. E ciò lo rende un capolavoro inconsapevole (nel senso che personalmente ritengo che all'autore sia venuto un gioco geniale e non una porcata per caso) solo per certe persone, o per la presenza di tali persone fra i giocatori. Vale la pena recuperarlo per la presenza di elementi che nessun altro gioco deduttivo pare avere: qui non bisogna solo scoprire cosa è successo, ma impedirlo manovrando personaggi (ben caratterizzati da abilità proprie e da abilità donate dal loro ruolo segreto nello scenario che solo la mente malvagia, vero giocatore rivale, conosce) per evitare che le cose vadano per il verso sbagliato troppe volte. Troppe volte perché nel gioco il tempo si riavvolge più volte su se stesso e ai "buoni" basta che tutto fili liscio anche una sola volta per vincere. Ma per far ciò devono capire, purtroppo da una tabella con tutte le possibilità, i motivi per i quali le cose possono andare male e dedurre che ruolo hanno i personaggi in gioco (che possono essere cattivi di vario tipo o innocenti che vanno assolutamente tenuti in vita) e spesso anche come interagiscono coi vari luoghi, perché il disastro può avvenire anche per eventi su luoghi. Tantissime possibilità di bluff e deduzione sono regalate dalle semplici possibilità del gioco sotto forma di carte da giocare prima coperte e poi svelate sui vari luoghi o iconici personaggi dell'immaginario nipponico. Un gioco difficile da intavolare ma che può regalare grandissime soddisfazioni a chi cerca qualcosa di diverso...e magari ama le avventure testuali giapponesi con trame misteriose.

Vanuatu

Vanuatu
Vanuatu
Volete un german cattivo, con cui far saltare le amicizie e mettere alla prova la pazienza di tutto il tavolo? Vanuatu potrebbe fare al caso vostro. La struttura generale è quella di un classico german, in cui si accumulano risorse, le si spende per costruire cose e alla fine raccogliere i meritati punti vittoria.
Quello che ha di particolare è il sistema di selezione azioni, per cui i giocatori piazzano le loro pedine su una serie di spazi azione e poi iniziano a risolverle a partire dal primo giocatore, solo in uno spazio in cui chi è di turno ha la maggioranza. Capita così di dover saltare intere azioni ritirando le pedina con un nulla di fatto, maledicendo chi è venuto ad ostacolare il nostro piano. Non per tutti, ma molto apprezzato da chi ama l’interazione anche nei gestionali.

Yomi

Tra i picchiaduro da tavolo, Yomi è sicuramente uno dei più abbordabili e certamente il più portatile, visto che è fatto solo da mazzi di carte. Ogni mazzo è un combattente, con il suo stile, le sue mosse, le suo combo, la sue mosse speciali. Il tutto è basato sulle scelte simultanee (entrambe i giocatori scelgono una carta a testa) e la risoluzione si basa su carta-sasso-forbice, anche se è ovviamente più complesso di così. Non scambiate quindi la sua semplicità per banalità: occorre conoscere a sfruttare i punti di forza del proprio personaggio e, al contempo, proteggerne le debolezze. Il mazzo poi dà vita a una fine gestione di carte, sempre cercando di inanellare la soluzione migliore.

Si ringraziano per i contributi: sinclair, s83m, Il Signor Darcy, linx, Peppe74, Rosengald, Iugal, Gen0, Pennuto77, dave2306, cosarara, dimarco70, Fabio Cambiaghi

Commenti

Povero Feld: personalmente apprezzo molto sia Castelli della Borgogna che Trajan. Entrambi vedono il tavolo decisamente più spesso del - a mio avviso - sopravvalutato Vlaada Chvatil. Più il tempo passa, più la furbizia di questo autore emerge. La sua fortuna è stata quella di proporre ambientazioni che piacessero al mercato, un po' come attualmente vanno per la maggiore i giochi con ambientazioni naturali per il target family (Wingspan, Cascadia, Everdell, ecc.).

Vanuatu gran bel gioco, felice di averlo recuperato nella mia collezione.

Rhino Hero capolavoro indiscusso nella sua categoria.

A Game of Thrones: le ultime due partite fatte sono finite anzitempo con persone che si sono alzate dal tavolo arrabbiate. Considerando inoltre che la casa editrice aveva proposto una prima edizione con problemi non da poco, boh. Titolo che personalmente non mi dice granché. Mi chiedo in quanti lo giochino ancora.

Davvero bella questa serie di articoli. Non conoscevo affatto Tragedy Looper e sono andato a vedere se e come è disponibile.  Segnalo che è in offerta su Amazon in ITA a 10euro (sconto 75%) + 6euro di s.s.

Niente di particolarmente interessante quest'anno. Sorpreso di vedere Sekigahara tra i "quasi capolavori" al posto di Fighting Formations...senza nulla togliere a Jensen ma il gioco di Calkins rimane uno dei giochi più eleganti, avvincenti, tesi ed emozionanti per 2 giocatori mai concepiti. Il modo in cui politica, logistica e guerra sono interconnessi da un semplice meccanismo di gestione della mano ha dello stupefacente.

È buffo perché fin dalla prima partita ho amato profondamente The castle of Burgundy e ho odiato profondamente Trajan...

Ma quelli che urlano al capolavoro con castelli della borgogna, giocano sempre in 2 o max 3, oppure usano l'app e giocano online? Non nego sia un bel gioco, ma giocare in 4 dal vivo quasi 3h a sto gioco è di una noia mortale (è già noioso online che dura quasi 90 min) 

Eclipse CAPOLAVORO assoluto. Che con la seconda edizione, uscita nel 2020 e non nel 2019, sistema i pochissimi difetti della prima edizione, con componentistica da urlo, grafica rivista, piccole limature a poteri vari di razze e astronavi per equilibrare il tutto ed una ergonomia perfetta. Sono riusciti a far si che il set up di un gioco mastodontico e pieno di materiali duri 5 minuti, applausi a scena aperta. 

Anche SDA lcg secondo me rientra tra i capolavori. Non mi è più capitato di giocare ad un lcg cooperativo, perfetto sia in due che in tre giocatori, che mi faccia immergere così totalmente all'interno dell'ambientazione ed esultare di gruppo al completamento di una missione del tipo vittoria ai mondiali in finale battendo 6-0 la Germania. 

Per me i capolavori del 2011 sono 2: Ora et Labora e Trajan

Poi ci sono tantissimi giochi degni di nota: A Game of Thrones, The Castles of Burgundy (piccolo appunto, in 4 lo evito perché dura troppo per quello che offre, ma non di certo 3 ore), A Few Acres of Snow, Vanuatu, Village, Kingdom Builder e Upon a Salty Ocean (una vera perla nascosta).

Uno scalino sotto metterei: Hawaii, Lancaster, Strasbourg e Mage Knight (il quale per me è stata una parziale delusione, mi aspettavo molto di più).

 

Leggi sempre molto volentieri questi articoli e i commenti sotto per vedere le varie percezioni da parte di diversi giocatori. Li trovo anche un ottimo modo per conoscere una categoria a me sconosciuta come quella dei giochi per bambini e per un neopapà come me sono molto utili visto che il catalogo di queste produzioni è nato vasto e mi sembra di essere tornato alle origini dell'hobby.

In effetti leggendo i commenti forse Village lo avrei incluso pure io tra i quasi capolavori. Credo che l'invecchiamento dei lavoratori e il suo seppellirli credo sia stato il primo gioco a introdurli. 

Poi anche io ho apprezzato molto castelli della Borgogna ma l'ho giocato solo online e mi sembra un ottimo titolo da giocare in 2 fisicamente. Alla prima offerta Amazon lo recupererò per farlo giocare alla compagna (appena il piccolo ce lo permetterà).

Anche le citazioni dei vari Wargame mi piace leggerle perché sto iniziando ad affacciarmi a questo mondo...il titolo che più mi tenta è proprio sekigahara . Da profano del settore vedo che ogni volta che si parla di Wargame abbiamo sempre GMT e raramente qualcosa di esterno . So che tale casa e specializzata nel settore ma ci sono alternative valide? 

A proposito di assenti nella lista:

Ora et Labora in effetti è il titolo che sceglierei anch'io in generale, se dovessi tenerne solo uno del 2011. Ma Uwe Rosenberg non piace troppo sulla Tana (Agricola e Le Havre a parte).

L'assenza di Village nella lista è anche discutibile: il fatto che i lavoratori possano morire lo distingue dalla massa e come peso medio resta tuttora valido.

Takenoko come entry level rimane un buon prodotto sia per l'ambientazione leggera che per i materiali accattivanti. Conservo la mia copia con piacere.

madagelo scrive:

 Da profano del settore vedo che ogni volta che si parla di Wargame abbiamo sempre GMT e raramente qualcosa di esterno . So che tale casa e specializzata nel settore ma ci sono alternative valide? 

Le prime case editrici che mi vengono in mente sono Worthington e DVG, più che altro per reperibilità. Ti consiglio di aprire un topic nel forum, così trovi sicuramente qualcuno per approfondire questa parte. 

GMT è la più grande e di molti capolavori ha anche acquisito licenze. Per i wargame duri e puri altre case di riferimento sono Compass, Decision games e soprattutto MMP. Negli anni sono nate case con wargame più o meno approcciabili (la Hollandspiele ha titoli complessi ma con regolamenti da massimo una quindicina di pagine) e molte incentrate sui solitari (vedi DVG o White dog games)

Troppo tardi ho conosciuto quel popò di CAPOLAVORO di Eclipse!

Mage KInight e Castelli della Borgogna altri gran titoli!

 

Pochi Acri di Neve e Il Trono di spade sono stati nella mia bacheca ma non li mai provati prima di rivenderlo...

Manca Village in una delle due liste e per quanto stimi Vanuatu forse dire quasi capolavoro è po' troppo.

Ottimo listone come al solito, cui aggiungo i mie (umili e personali) due centesimi su Space Empires 4X.

Uno dei pregi di Jim krohn è proprio la sua capacità di asciugare meccaniche complesse, senza banalizzare il gioco. Esempio: Band of Brothers parte da ASL, ma lo riduce in un regolamento di poco più di 10 pagine (senza che il realismo ne risenta. Si veda, al riguardo, il pregevole "battle manual" dello stesso autore) .

Con SE4X, il pastore Krohn (mai capito perché gli autori di wargames siano così in fissa con la religione. Vedi pure: gli autori dei giochi della LnL tactics) rende approcciabilissimo l'esperienza 4X, sia come tempi che come regolamento, che non mi sembra così corposo o complesso: ogni turno è suddiviso in 4 fasi (movimento, esplorazione, combattimento e fase economica) spiegate chiaramente.

Inoltre il gioco è modulare: si possono aggiungere navi ed altri complessità mano a mano che si procede.Senza regole avanzate, siamo di nuovo sulle 10 pagine.

Per chiunque voglia provarlo, non vi fate intimorire dal blasone GMT: guardatevi un paio di tutorial per farvi un'idea. 

Ed è sempre bello fare ptui ptui* con la bocca quando si combatte con i counter...

*anche se nello spazio il suono non si propaga...

Puoi spiegare come mai pensi che all'autore di tragedy looper "non sia uscita una porcata per caso " ? 

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