Goblin Magnifico story #5: 2019, la MagnifiCon e Root

Jones TDG

Il 2019 si apre con l'idea di concretizzare la MagnifiCon

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Se negli ultimi anni la giuria si era riunita fisicamente in occasione delle GobCon (fine Gennaio), si era anche fatta sempre più strada l'idea di un incontro riservato, lontano da altri impegni e distrazioni e, soprattutto, più a ridosso di Play e della scelta finale del vincitore. 
Così, dopo varie proposte, si concretizza la MagnifiCon, una riunione di tre giorni, (da venerdì a domenica), in cui riprovare assieme gli otto finalisti, discuterne pregi e difetti ed eleggere infine il Magnifico. 

La meta scelta per il 2019 è l'agriturismo La Pila, nel Veronese, per le date 15-17 Marzo (tenete presente che, nel 2019, Play – Festival del Gioco si è svolto ad Aprile) 

Ma facciamo un passo indietro. A inizio anno ci sono i consueti cambi in giuria: abbandonano Aibindrye, Kenparker, MarcoArnaudo e Sargon ed entrano due volti noti della Tana dei Goblin e della Redazione, ovvero Marco De Carolis “s83m” e Andrea Dell'Orco “killapriest”.
Con forze fresche si riparte da capo con i consigli e le prove, anche perché il 2018 si prospetta come un buon anno, per i giochi che stanno arrivando.

Tuttavia la scelta degli otto finalisti vive momenti di forte tensione. È ancora fatta tramite voto segreto e ciò che emerge, nonostante i buoni riscontri avuti nel corso dell'anno anche da giochi american, è una lista quasi tutta popolata da giochi euro (cinque su otto). 
Troviamo infatti: 18Lilliput, Blackout: Hong-Kong, Detective: A Modern Crime Board Game, Rising Sun, Root, Teotihuacan, Tokyo Metro, Underwater Cities
Detective è un investigativo che riesce a superare anche il predecessore Sherlock Holmes: Consulting Detective, Rising Sun un ibrido euro-american del genere dudes on a map, infine Root una creatura a sé stante, di quel genere che qualcuno chiamerà poi weuro, a metà strada tra un eurogame e un wargame.

In ogni caso, lista fatta, si va avanti verso la decisione finale. Il Conclave della MagnifiCon si rivela un'ottima e fruttuosa occasione: un confronto diretto, davanti al gioco, intersecando le diverse esperienze, è quanto di meglio per prendere una decisione ponderata e il più possibile condivisa.

Root: tavoli Play 2019
Root: tavoli Play 2019
Al rush finale si presentano concretamente in due: Root e Underwater Cities. Il titolo di Suchy, ancora ad oggi il migliore della sua produzione, è un solido eurogame, molto vario in ogni partita grazie al nutrito mazzo di carte e dotato di un'orginale meccanica di “piazzamento carte”; Root viene dal genio di Cole Wehrle, che proprio con questo gioco si afferma largamente come uno degli autori più interessanti e innovativi degli ultimi anni. 

Alla fine, con un certo margine, la vittoria va a Root e l'autore partecipa con grande interesse al Play dell'anno successivo, rivelandosi un gran conversatore e conoscitore di giochi da tavolo (il mio Cave Evil è colpa di una di queste conversazioni...).

E, senza molte sorprese, anche lo Scelto dai Goblin si chiude con l'elezione di Root come campione dell'anno. È la prima volta che Goblin Magnifico e Scelto dai Goblin coincidono, segno che Root è riuscito nella difficile impresa di mettere d'accordo critica e pubblico. Nei successivi anni, questa sovrapposizione tra i due premi avverrà altre due volte.

Si chiude così anche quest'anno. Il prossimo sarà quello della pandemia.

Il ricordo del direttore artistico (Peppe74)

Una delle cose che ricordo con più affetto è proprio la prima “MagnifiCon”. La struttura che ho voluto sempre dare al Magnifico è stata sempre quella di un gruppo che lavora insieme tutto l’anno e che non si limita a votare. Le esperienze di gioco in comune e a gruppi ristretti ci sono sempre state, ma da quell’anno abbiamo voluto formalizzare un incontro riservato a tutta la giuria, una vera e propria Convention, che ha avuto sin dall’inizio un ottimo riscontro per le partecipazioni.
La MagnificoCon quell’anno era il momento formale per scegliere il vincitore, poi evolverà (come vedremo in parte per un cambio di regolamento interno, in parte per lo spostamento di Play nel calendario) nel momento per scegliere la rosa.
Questa interazione stretta tra i giurati ha anche la sua controparte: infatti alcune collaborazioni esterne, come quella con Marco Arnaudo, che mi avrebbe fatto tanto piacere portare avanti, ma che è durata solo un anno, sono, giocoforza, meno fattibili.
  
Poco da dire sulla vittoria di Root, che vedo ancora come la scelta più logica. È anche il primo gioco a realizzare la doppietta con lo Scelto dai Goblin, indice anche di un mercato che sta cambiando, infatti, a differenza dei primi vincitori del Magnifico, la maggior parte dei titoli sono facilmente reperibili e molti hanno (o avranno un’edizione italiana). Tra le chicche più rare, che comunque non ci facciamo mai mancare, mi piace ricordare Tokyo Metro, gioco di un autore con grandi potenzialità come Jordan Draper.

Commenti

Un Magnifico (e uno Scelto) su cui penso ci possano essere pochissime discussioni e che ha retto alla grandissima la prova del tempo.

Molto interessanti questi articoli dedicati al "dietro le quinte" del premio.

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