Tikal

un gioco che per me è un classico, vado controcorrente e dico che per me personalmente è invecchiato benissimo. Ho giocato con la prima edizione, mi piacerebbe rigiocarci con la seconda perché da quel che ho visto un plus sono i materiali.

La prima edizione resta comunque un esempio di materiali relativamente semplici, ma comunque buoni e validi, perché il gioco c'è tutto.

Sono di parte perché a me piacciono proprio i giochi che non hanno bisogno di mille fronzoli, un po' in vecchio stile, e che posso proporre anche a giocatori non assidui.

si rigioca sempre volentieri

Il primo capitolo (insieme ai successivi Java/Cuzco e Mexica) della "Trilogia delle Maschere" ideata dalla coppia Kramer-Kiesling.

Da 2 a 4 giocatori impersoneranno altrettante compagnie di spedizione archeologiche, che dovranno esplorare il sito maya di Tikal, inoltrandosi in sentieri nella foresta e scavando per portare alla luce le antiche piramidi o tesori perduti, stando poi attenti a non farsi soffiare la scoperta dagli altri esploratori.
Sostanzialmente un gioco di controllo del territorio, con regole molto semplici da imparare, ma con una profondità strategica che aumenterà ad ogni partita facendo esperienza, l'interazione con gli altri giocatori è diretta e molto sentita, si passerà parecchio tempo a cercare il modo migliore per mettere i bastoni fra le ruote agli avversari e cercare di massimizzare la propria presenza fra i vari siti archeologici, utilizzando i sentieri più brevi.
Consigliatissimo, anche come introduttivo, e/o per ragazzi.

Vent'anni portati benissimo. Gioco di maggioranze e collection set ad alta interazione indiretta, ben ambientato e con la meccanica dei punti azione molto ben congegnata. Piccoli difetti che si porta dietro sono la lunghezza un po' eccessiva per la sua comunque discreta profondità, un po' di downtime con qualche intenso pensatore al tavolo e la scalabilità un po' limitata che lo rende giocabile solo con tre o quattro giocatori