Tikal

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Tikal
Voto recensore:
7,8
Tikal è una città fondata dall’antica civiltà dei Maya e le cui rovine si trovano nell’odierno Guatemala. I 2-4 giocatori sono a capo di altrettante spedizioni archeologiche e hanno il compito di esplorare la foresta, portare alla luce templi e trovare i tesori di questa civiltà precolombiana. Cosa non comune nei prodotti tedeschi qui l’ambientazione è molto azzeccata e si sposa bene con le meccaniche che governano il gioco.

Tikal ha dato inizio ad una serie in cui i due autori hanno voluto sfruttare lo stesso meccanismo di base (per la cronaca sono poi usciti nell’ordine Torres, Java e il più recente Mexica). In pratica Kramer & Kiesling hanno pensato di dare ai giocatori, ad ogni turno, un budget di punti azione da spendere liberamente: ogni mossa effettuata costa un certo numero di punti e, ovviamente, più è “potente” e più costa.

Il tabellone, che rappresenta l’area dei futuri scavi, è diviso in esagoni, la maggior parte dei quali raffigurano foresta mentre solo alcune aree sono già state “esplorate” e mostrano un campo base, una radura e due di templi a gradoni con il numero “1” a rappresentare il loro attuale valore in punti. Ogni giocatore ha a disposizione 18 scavatori, 1 capo spedizione e due campi base sotto forma di pedine di legno colorato, mentre attorno al tabellone si trova il segnapunti.

Una serie di tessere esagonali raffigurano altri templi, giacimenti di tesori, radure e 3 vulcani e riportano sul retro una lettera dalla A alla G. Prima di iniziare la partita esse vengono divise secondo lettera, ogni gruppo viene mischiato e poi impilato a partire dal gruppo A fino al G. In questo modo si crea ogni volta una diversa sequenza di esplorazione del territorio. Da notare che i vulcani si trovano nei gruppi B, D ed F.

I templi hanno un valore iniziale fra 1 e 6, ma facendo lavorare i propri scavatori, è possibile valorizzarli; in questo caso sulla tessera tempio vengono posate una sull’altra delle tesserine che testimoniano il lavoro svolto e il valore del tempio in quel momento.

I tesori sono dei gettoni raffiguranti artefatti Maya e vi sono 8 serie da 3 gettoni ciascuna. Essi vanno mescolati a faccia in basso e posti vicino al tabellone. All’occorrenza 2-4 di essi verranno posati su un giacimento appena scoperto. Ogni gettone posseduto vale 1 punto, ma se si hanno due uguali valgono 3 punti e tre uguali ben 6 punti.

Al proprio turno un giocatore pesca la tessera territorio in cima alla pila e la posa sul tabellone; ora ha a disposizione 10 punti azione da spendere come vuole, anche ripetendo più volte la stessa azione. Per esempio portare in gioco una pedina costa un punto, valorizzare un tempio e renderlo più prezioso costa due punti per ogni nuovo livello, scavare o scambiare un tesoro con un altro giocatore tre punti, mentre piantare un campo base ben cinque punti.

In coincidenza con la scoperta dei vulcani vi è un conteggio parziale: ogni giocatore ha 10 azioni da spendere e poi tramuta in punti vittoria il valore dei templi che controlla con le proprie pedine (chi ha il maggior numero di pedine sulla tessera riceve tanti punti quanto vale il tempio in quell’istante) e i tesori posseduti in quel momento. Quando viene posta sul tabellone l’ultima tessera c’è un 4° e ultimo giro con conteggio dei punti e vince colui che ha totalizzato il punteggio migliore.

Vincitore nel 1999 dello Spiel des Jahres.
Vincitore nel 2000 dell’International Gamers Award.
Pro:
Tikal è un gioco che può soddisfare tutti grazie alle sue meccaniche semplici e le sue grandi potenzialità. Fin dall’inizio c’è una grossa rivalità tra i giocatori per contendersi il controllo dei punti cruciali del tabellone. Decidere come spendere le proprie azioni è spesso difficile e ci si trova sempre ad aver bisogno di un punto azione in più di quelli consentiti (e questo è sempre sintomo di un buon gioco) e a dover rivedere i nostri calcoli.

E’ molto difficile pianificare le proprie mosse molto in avanti poiché il gioco degli avversari può sconvolgere la situazione sull’intero tabellone. Bisogna quindi cercare di creare delle zone “nostre” scoraggiando gli avversari dall’avvicinarsi e cogliere tutte le occasioni propizie nel momento che si presentano. I giocatori meno esperti però non devono spaventarsi: Tikal offre la possibilità di essere giocato sia in modo impegnativo e competitivo, ma anche in modo più “leggero”. Inoltre può contare su un’ambientazione molto evocativa ed un grafica di alto livello.

Nel 1999 ha meritatamente vinto il premio di “Gioco dell’Anno” in Germania.
Contro:
Le moltissime variabili fanno sì che giocatori molto riflessivi possano pensare a lungo le proprie mosse e di conseguenza dilatare il tempo di attesa fra un turno e l’altro. Inoltre non è esente dal fattore fortuna: pescare da subito un paio di coppie di tesori può garantire qualche punto in più durante i vari conteggi.
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