Avventura Rebel Crown, Campagna.

Krell

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Frate Sigurd accenna un sorriso "Venite con me, fratello Doirin", dice mentre lo invita a passeggiare per il chiostro.
"Ammettiamo pure che voi siate l'erede leggittimo al trono e che noi decidessimo, se non di aiutarvi, almeno di non ostacolarvi. D'altronde, i vostri doni sono stati alquanto generosi e il nuovo re non si è dimostrato altrettanto prodigo nei nostri confronti...ebbene, come pretendente al trono avrete bisogno dell'appoggio popolare, mio caro Doirin. E queste lande hanno tanto bisogno di essere tutelate." Frate Sigurd si volta improvvisamente verso Doirin, i suoi occhi profondi scrutano il volto del giovane.
"Parlerò chiaramente: fate sì che gli Spettri che si aggirano nei boschi non siano più una minaccia per pellegrini e mercanti e avrete il nostro appoggio".
 
(La sortita si conclude con il patto tra l'erede e i monaci che si traduce, in termini di gioco, in un clock da 4 "Caccia agli spettri". Viene evaso da Doirin e da Halvard. Tutti i PG si destressano e si allenano. NdM.)

Primavera dell'anno 423.

La primavera inoltrata porta i profumi freschi dei fiori e le giornate calde danno più luce. Doirin si sente pieno di speranza per il futuro.
I preparativi per l'assalto al castello precedono a ritmo sostenuto. La popolazione si è calmata grazie alle donazioni del principe e all'aiuto donato da lui per ristabilire un po' di ordine: Abigail ha supervisionato tutto con una cura maniacale. Nonostante questo il principe ha notato un cambio di umore nella donna. Forse la sua sete di vendetta placata ha cambiato i suoi obiettivi? Le parlerà appena tutto sarà a posto. Quando avranno conquistato il castello. Halvard si è adoperato, spada e soldati alla mano, a bonificare il territorio dei Frati e loro sono stati di parola: un loro contingente si è stabilito nel forte pronto ad agire quando partiranno.

Halvard e Abigail si presentano nel forte.
"Siamo a buon punto mio signore."
Doirin li guarda "Grazie amici miei. Siete stati preziosi ed efficienti. Tra poco partiremo."
"Manca poco." Sussurra Abigail guardando un punto imprecisato del paesaggio che mostra il finestrone.

"Diamoci da fare. L'ultimo sforzo!" Esorta il principe poi si volta verso il finestrone.
"Prendiamo soldati Sgain, li useremo come spettri al castello nel caso fosse reticente a lasciarci il territorio vedendo la figlia. Spero che sia cosi, voglio far vedere al popolo che tipo di sovrano è. Poi la mia ira sarà una punizione divina."
 
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Un morto per ogni spettro. Per un castello del genere ce ne servono parecchi, almeno una pattuglia...Questi i pensieri di Halvard, mentre sta intorno al fuoco a fumare una pipa. "E sia" dice a voce alta, tra gli sguardi sorpresi dei suoi uomini. "Ci servono uomini...uomini Sgainn. Su, si va a caccia"

Nel cuore della notte si spinge in pieno territorio nemico, spostandosi nella boscaglia. Lui e i suoi uomini lavorano tutta la notte per intagliare tronchi, preparare calappi. Meglio abbondare, non si sa mai.
Come sempre è l'attesa la parte più difficile di un'imboscata. Ma anche questa volta la pazienza viene ripagata: poco dopo l'alba un manipolo di uomini, metà cavalieri e metà fanti, sta venendo dritto dritto verso la trappola. Al segnale di Halvard , perfettamente coordinati, gli esploratori tagliano le corde che tenevano fermi dei tronchi; un taglio netto e immediatamente una valanga di legname colpisce il convoglio...ma qualche cavaliere con destrezza riesce a schivare il colpo. Inizià così l'assalto vero e proprio, le lame daranno ragione ad una delle parti. Gli Sgainn son preparati e meglio equipaggiati, ma gli esploratori ormai sono veterani della guerriglia; frecce da cespugli si infiltrano tra le maglie delle cotte, uomini dal nulla si fiondano dalla boscaglia, lo stesso Halvard ingaggia il più alto in comando, uno dei cavalieri sfuggito ai tronchi. Attimi che durano un'eternità, ma alla fine gli Sgain sono sopraffatti e in piedi rimane il capo degli esploratori, che tiene la lama premuta sulla gola del cavaliere, mentre con la mano si tiene una ferita ad altezza della spalla.
 
Bell Heather, Castello Sgain

Le truppe di Doirin attraversano la città portando le armi da assedio. I soldati chiamano la popolazione ad assistere all'evento. Doirin vuole rendere palese il marcio del loro attuale regnante. Le truppe si schierano. La compagnia della Lancia Dorata si dispone mentre altri soldati bloccano i punti nevralgici per evitare fughe o trappole. Abigail impartisce ordini su come disporre le catapulte mente Doirin va verso una carrozza e ordina ai soldati di prelevare la prigioniera. Fratello Fior rimane nelle retrovie con i frati scortati dalle milizie.
La figlia di Lord Sgain viene portata nel posto più visibile della piazza antistante l'ingresso del castello.
La gente mormora sottovoce alla vista della giovane donna.
"Lord Sgain! Sono Doirin di Casa Loraire, legittimo successore di mio padre! Sono qui per proporvi uno scambio!" Doirin parla con voce fiera.
"Ho qui vostra figlia! Vi restituirò il sangue del vostro sangue per il vostro feudo."
Dalle mura si vedono dei movimenti. Tutti i soldati sono pronti a ripararsi con lo scudo in caso una salva di frecce venga fatta partire.
Quattro soldati stanno al fianco del principe, scudo in pugno, pronti a tutto.
"LORD SGAIN! Abbia almeno il coraggio di farsi vedere!"
I minuti passano e la gente mormora sempre più forte.
Il pensiero di Doirin, nell'attesa, va al suo amico Halvard: spera che sia andato tutto bene e che presto porti qui i corpi di cui hanno bisogno nel caso che quel cane nel castello si riveli ancor più rognoso di quello che pensa.
 
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(Parte il tiro di Engagement: 1d6 standard + 1d6 per la preparazione + 1d6 per l'azione spregiudicata +1d6 per aver usato la figlia prigioniera -1d6 per il tier più alto e -1 perchè si sentono ben difesi. Tiro 2d6. Risultato: 5. Si comincia in posizione rischiosa).

Lord Sgain, scintillante nella sua armatura completa, si fa largo tra gli uomini sugli spalti del castello. L'aria tiepida della primavera soffia sui vessilli, con il simbolo del pugnale di Casa Sgain, che garriscono al vento.
"Doirin di Casa Lolaire, io vi riconosco. Volete essere un sovrano, giovane principe, ma sarete un sovrano ben misero se conquisterete il trono utilizzando mia figlia. Non c'è dubbio che siate del sangue di vostro padre. Ma vostro padre avrebbe assaltato le mura, spada in pugno. Decidete chi volete essere, Principe Doirin: l'uomo che taglia la gola ad una ragazza indifesa o l'uomo che combatte per ciò che vuole!"

Il silenzio fa riecheggiare le parole di Lord Sgain tra gli eserciti. Sgain ha lo sguardo fisso, severo, nulla sembra tradire un solo sentimento mentre la povera Una Sgain piagnucola terrorizzata sorretta dagli uomini di Doirin.

(I messaggeri di Lord Sgain avranno raggiunto per tempo Lord Tarbh? Tiro 1d6: 6. Sì.)

Improvvisamente si ode un subbuglio tra le ultime fila delle truppe di Doirin, qualcuno si sta avvicinando all'erede. E' un uomo incappucciato, vestito con abiti verdi e marroni, logori ma di ottima fattura. Alcuni tentano di fermarlo ma vengono dissuasi da altri e l'uomo misterioso riesce ad arrivare facilmente accanto all'erede.
"Mio signore Doirin", dice l'uomo tirandosi giù il cappuccio, svelando la sua identità, "Ci sono truppe armate che stanno arrivando da oltre la collina. Portano il simbolo delle corna di toro. Lord Tarbh è qui".
Sul volto di Lord Sgain appare un sorriso sottile, crudele: "Come vedi, Principe Doirin, non tutti sono così ansiosi di averti sul trono"
Doirin si volta verso l'uomo misterioso, al suo fianco "Ammetto di essere sorpreso ma ti ringrazio", sussurra. "...e ben tornato Brynden."
 

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(flashback da 2 per Brynden, tornato dal suo esilio volontario)

Brynden aveva trascorso mesi a cercare di calmarsi, di ritrovare quella gelida e inquietante calma che lo contraddistingueva. Doirin aveva letteralmente cagato fuori dal vaso, quello stupido viziatello aveva mandato i suoi uomini a morire senza un minimo di pianificazione, solo per un suo capriccio. Dopo aver fatto dei lavoretti solo per potersi sfogare, rammentò il giuramento fatto. Decise quindi di tornare ma di agire nell'ombra. Passò diverso tempo a spiare le intenzioni di Doirin, quando intuì i piani per casa Sgainn decise di infiltrarsi nel castello e spacciarsi per uno della servitù.
Durante la notte si aggirava come un'ombra, per cercare di ascoltare ogni bisbiglio, ogni diceria tra quelle possenti mura.
Fu una notte d'inverno molto fredda, quando un visitatore venne accolto nelle stanze private del lord, senza dubbio aveva importanti notizie da riferire. Era il messo inviato a casa Tarbh, purtroppo per Doirin l'alleanza era a buon punto. Decise quindi di inviare notizie al capo degli esploratori, bisognava preparare una controffensiva e tenersi aperta "una porta sul retro"
 
"Lord Sgain" sghignazzava mentre parlava, "Oh ingenuo Lord Sgain. Dei Tarth ce ne stiamo occupando, state tranquillo."
Lord Sgain tramuta la sua risata in un sorriso ebete.
Mio padre una volta mi disse combatti a fil di spada con i tuoi pari ma calpesta i vermi e voi non siete tra i primi." Doirin si volta verso il popolo. "Voi siete un verme che affama il suo popolo, adagiato, trofio, nel suo trono. Quanto a vostra figlia." Doirin si avicina e la slega.
"Ora che lei ha capito quanto lei vale per voi, le lascio la scelta di dove andare, sperando di averle fatto capire chi è suo padre."
Il mormorio del popolo aumenta. La ragazza è in buono stato. Ha il viso rigato di lacrime e guarda il padre con rabbia e furore. Poi di impeto si va a rifugiare tra i briganti di Halvard.
Halvard grida "AVANTIIIII" Le catapulte incominciano a gettare corpi all'interno de castello.
 

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(Scoppia finalmente la battaglia per Castel Sgain. Abbiamo diviso i due fronti, Tarbh e Mercenari guidati da Halvard, da una parte che gestiremo come un semplice tiro, e la battaglia vera e propria. Per vincere le battaglie si devono riempire 3 clock, in questo caso da 6 tick. Uno clock rappresenta lo svolgimento a grandi linee tra gli eserciti, il field clock. Uno la battaglia a livello di PG, il foe clock, e l'ultimo, il fallout clock, rappresenta la distruzione e gli effetti collaterali della battaglia. In questa prima fase, Tarbh VS Halvard, il tiro è stato 5).

Boschi nei dintorni di Bell Heather

Le truppe di Casa Tarbh procedono a passo spedito in formazione serrata attraverso il bosco di castagni. La strada larga permette ai cavalieri e ai fanti di procedere affiancati dietro a Ser Kaven Fenton, un lontano cugino di Lord Colvin Tarbh: è la sua prima occasione per farsi valere agli occhi del suo prestigioso parente. La strada attraversa la costa di una collina e Ser Kaven da ordine di proseguire decisi: gli esploratori non sono ancora tornati indietro e la compagnia ha accumulato un leggero ritardo sulla tabella di marcia. Gli Sgain stanno aspettando.
Improvvisamente cominciano a piovere massi e tronchi da tutte le parti, accompagnati da frecce e grida di guerra. Le truppe di Casa Tarbh, strette tra il pendio e la scarpata, sono ancora disperse sulla strada. Ser Kaven da ordine di rispondere al fuoco e di prepararsi a combattere, quando un grosso masso travolge alcuni cavalieri a qualche metro da lui. Con gli occhi sgranati dallo stupore, il cavaliere si accorge che dalla collina stanno calando degli uomini.
Una freccia abbatte il suo cavallo e lui rotola sulla terra nuda, ha appena il tempo di alzarsi e parare un colpo d'istinto: un uomo sulla trentina lo sta incalzando con una serie di colpi precisi. Ne riesce a parare uno, due, poi affonda e ferisce l'uomo al braccio. L'uomo urla di dolore, poi Ser Kaven viene colpito alla testa da qualcosa, sente la testa leggera, è confuso. L'uomo di fronte a sé conficca in profondità la sua lama nelle viscere del cavaliere. Tutto si fa buio.

Halvard avanza a fatica verso l'albero, ha appena ucciso il comandante nemico ma è stato ferito all'avambraccio sinistro, sente il caldo e l'appiccicoso del sangue sulla mano, sulla coscia. Sta facendo enormi sforzi per non urlare di dolore e per non vomitare. Lo scontro tutt'attorno infuria ma le truppe Tarbh, colte di sorpresa e senza comandante, stanno per cedere.
Halvard sente la vista annebbiarsi quando il nemico comincia a darsi alla fuga, le urla di vittoria esplodono tra i ranghi della Compagnia della Lancia Dorata: i mercenari si sono comportati bene. Ora è il momento di tornare al campo e fasciare quella maledetta ferita.

Castel Sgain

La battaglia infuria tutt'attorno: gli uomini di Doirin stanno alzando le scale dopo che le catapulte hanno terminato di lanciare i prigionieri all'interno delle mura. Abigail continua ad urlare ordini e a coordinare l'assalto. Il giovane principe sta guidando un manipolo di soldati verso una delle zone del castello più sguarnite.
Brynden, veloce come un gatto, si infila in un vincolo, sfonda una porta e si arrampica al piano superiore. Da qui, passando sui tetti, riesce ad arrivare non visto ad una posterla secondaria.
Il Sussulto apre la porticina con una chiave che ha ottenuto in modo poco ortodosso. Poco oltre c'è un cortile che pullula di soldati Sgain ma Brynden lo attraversa senza problemi, nella confusione non viene notato. L'uomo sale le scale e si avvicina al camminamento dove infuria la battaglia: Lord Sgain si trova sul maschio poco distante.
Schivando abilmente la mischia, Brynden entra nel maschio e percorre le scale interne dopo essersi liberato di un paio di soldati di guardia.
Apre la botola e spinge un soldato tra due merli: l'uomo si schianta diversi metri più in basso dopo aver lanciato un urlo terrificante.
Lord Sgain fa per girarsi ma Brynden gli è addosso, lo blocca con una presa e, veloce e preciso, tira fuori il suo pugnale e lo conficca sotto l'ascella, dove la cotta di maglia è più debole, sotto lo spallaccio. Due, tre volte. Il sangue di Lord Sgain gli ricopre l'avambraccio, quando estrae la lama. Il lord, trascinato dal peso della sua armatura crolla a terra come un pupazzo mentre uno degli uomini si scaglia contro Brynden. Un colpo veloce alla gola e anche l'ultima guardia, rantolando, muore.

Nel frattempo Doirin ha guadagnato con fatica i camminamenti perimetrali del castello. Il ragazzo è stato ferito ma è ancora in piedi ed è nel pieno della mischia. Lì, si stanno accalcando i difensori rendendo lo sfondamento particolarmente difficile.

(Alla fine di questo primo giro di tiri il Foe Clock è stato completato dai tiri di Brynden, due sei, e dal tiro di Doirin. Il Field Clock è a 2/6 mentre il Fallout Clock è ancora 0/6. La battaglia continua).
 

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Abigail sbraita ordini e incita i propri uomini. L'ora della verità é vicina. La sua vendetta sarà inesorabile.
"Voi, canaglie! Datevi da fare! ARIETE!!!" Grida... E un sorriso le illumina il volto, seminando furore tra le sue schiere...

Flashback:
Fa freddo all'accampamento. Le due donne nude si tengono strette mentre guardano il sole alto all'orizzonte.
"Isbail, l'ora della riscossa e vicina... Doirin si é deciso ad attaccare... Povero fanciullo..." Sussurra Abigail "Mentre io fingerò un attacco frontale, tu con gli uomini migliori scalerai le mura a Est, dove le difese saranno scarse e impreparate. Ti senti pronta Isbeil?"
"Sempre, mia signora" le risponde la selvaggia ragazza con gli occhi pieni di furore.
Appoggiandole la mano sul giovane seno Abigail bacia la sua compagna.
Fa freddo all'accampamento, ma non per le due amanti.
 

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Doirin si guarda attorno, il dolore lo attanaglia: i suoi uomini hanno conquistato tratti di mura ma non riescono a sfondare. Quando arcieri nemici cominciano a tirare contro i suoi uomini, Doirin ordina ad alcuni di assaltare la torre, poco distante. Quando la squadra si lancia verso la torre, accade l'inaspettato: il camminamento di ronda di legno cede inghiottendo i poveretti.

Brynden, intanto, esce dal barbacane e si arrampica a mani nude su un bastione sguarnito. Da lì ha una buona visuale sulle truppe nemiche appostate dietro alla porta principale. Un'occasione a cui l'uomo non intende rinunciare.

(Field Clock 2/6, Fallout Clock 2/6, Foe Clock: COMPLETATO)
 
Doirin è stremato, sta tremando per lo shock della ferita: una freccia si è conficcata sul fianco destro poco sopra la cresta iliaca. Si guarda intorno e vede il caos: in basso ormai i suoi uomini hanno sfondato la porta principale. Sulle mura la maggior parte degli Sgain sta cercando di scendere per dare un supporto ormai inutile.
Un paio di frecce gli sibilano vicinissime, ma colpiscono due soldati nemici che si stavano avvicinando al principe. La traiettoria sembra arrivare dall'alto. Doirin vede una figura incappucciata da una feritoia che continua a mietere vittime tra i nemici. Quella precisione può essere solo di una persona Brynden.
Tra le grida sente la voce di Abigail "AL CENTROOOO SFONDATE AL CENTROOO". I soldati sembrano delle furie, forse intuiscono che le difese ormai sono scardinate e spingono con rinnovato impeto verso l'interno.
Guardando a destra della sua posizione vede una zona con pochi Sgain che sembrano più intenti a cercare una via di fuga piuttosto che difendere la posizione. Abbassando lo sguardo vede Isbeil sotto di lui che sta dando ordini ai mercenari di Fratello Fior. Il fianco fa male e la vista incomincia ad annebbiarsi.
Cerca di recuperare un po' di fiato e urla "ISBEIL VAI A DESTRA!" e le indica la via. Isbeil guarda in alto e vede Dorin indicargli un punto dove effettivamente la guarnigione Sgain è misera. Alza la spada e urla "DI QUA MERCENARI!"
Dall'alto Doirin è ormai in ginocchio, l'ultima cosa che vede prima di svenire è l'ingresso nella piazza cittadina di Halvard con le Lance dorate.
 

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(I clock rimanenti sono stati completati con successo grazie ad un 6 di Abigail e un 6 di Doirin: la battaglia è vinta).

Doirin si sveglia in un letto che non conosce e in un primo momento si sente disorientato ma un forte dolore al fianco destro lo riporta alla realtà: la battaglia, le urla e le morti...
Dopo essersi messo seduto si accorge di essere in uno stanzone con altri letti, c'è un via vai concitato: chi porta delle bende, chi piange e chi urla.
"Sono in infermeria", pensa. Poi nota gli sguardi stanchi e preoccupati quando, nonostante le perdite, dovrebbe esserci un' aria di festa, di vittoria. Qualcosa non torna.

Il ragazzo si alza facendosi aiutare da un giovane soldato e si dirige caracollando verso l'uscita dove trova ad aspettarlo Brynden e Abigail. Hanno una brutta cera, come se non avessero dormito per tutta la notta.
"Cosa succede?", chiede il principe.
"Abbiamo un esercito alle porte", risponde Brynden.
 

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(La sortita è stata un successo, i PG terminano le loro azioni di downtime e il Dominio dell'Erede sale a Rank 2)

Estate 423
Sono passati pochi giorni dalla battaglia di Bell Heather e Doirin cammina ancora a fatica. Brynden è riuscito a sedare la rivolta cittadina scoppiata dopo l'occupazione del castello. Si tratta per lo più di mercanti e facoltosi cittadini legati a Casa Sgain e tutti sanno chi è dietro ai facinorosi: Mastro Horas, il capo della Gilda dei Mercanti di Bell Heather. Abigail invece sembra distante, distratta. Ha ottenuto finalmente la sua vendetta contro gli Sgain, ma ora?

Doirin guarda fuori da un grosso finestrone: le truppe di Aodhan Gearr, figlio di Lady Brianag Gearr sono ancora accampate fuori in attesa.
Dopo qualche ora, mentre fuori il giorno lascia pian piano il posto al crepuscolo, il giovane principe viene raggiunto da Halvard: "Mio signore, c'è una delegazione dei Gearr alle porte del castello. Vorrebbero incontrarvi subito".
 

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La delegazione dei Gear è accolta nella sala del trono e fatti passate tra le file armate delle Lance Dorate e gli uomini di Padre Fior.
Gli stendardi di Casa Sgain sono rovesciati a terra, le loro bandiere calpestate fungono ora da tappeto Dalle finestre si scorge il macabro spettacolo dei corpi dei soldati nemici impiccati, un "tocco di femminilità" come ha fatto osservare Abigail, orgogliosa, alle sue schiere.
La donna dai capelli corvini è ritta al fianco del trono, in alta uniforme. Con un indecifrabile sorriso accoglie l'ambasciata Gearr.
In disparte, piú in là, Brynden osserva la scena, i suoi uomini sanno che con uno scatto potrebbe sparire in un lampo, per riapparire solo dopo aver tagliato la gola ai suoi nemici, senza che nessuno si sia accorto di nulla.
Seduto sul trono, con sussiego, il giovane principe attende... Quale messaggio gli stanno per recapitare?
 

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Ser Aodhan Gearr, vestito con un grande mantello e un farsetto su cui spicca una lepre ricamata, è accompagnato da Ser Alpin Caraid e da alcune guardie, armate di tutto punto. La delegazione percorre la piccola sala delle udienze con passo sicuro mentre il rumore dei loro stivali riecheggia nella stanza.

"Ser Doirin", esordisce il figlio di Lady Gearr, "siamo lieti che abbiate espugnato il castello per conto della nostra nobile Casa. Volevo congratularmi con voi personalmente. Sono certo che non intendiate perdere altro tempo: è stata mia premura quindi giungere qui da voi in modo che possiate giurare fedeltà a Casa Gearr nella comodità della mia tenda. Vi assicuro che non impiegheremo molto a sbrigare le formalità per assicurarvi l'usufrutto del castello e dei suoi domini".
 
Impudenti, pezzi di letame.
Doirin stringe i pugni seduto nel trono della sala, vicino a lui Una Sgain, figlia dell'ormai defunto Eimhir Sgain. Un raggio di sole entra dalle vetrate e illumina i due seduti ciascuno al proprio trono. Poco più a destra su una poltrona ornata d'oro e con la seduta in velluto rosso, Caitir siede comodo sogghignando.
Davanti a loro Fratello Fior e un altro frate si scostano dal centro per lasciare posto agli emissari.
Il Principe li guarda disprezzo.
"Oh gentili signori! Siete arrivati appena in tempo!"
L'emissario nota che tutti i presenti non Gearr sembrano sorridenti e alquanto divertiti. Il suo sorriso scema a diventando una smorfia dubbiosa.
"Prego! Venite avanti! Penso che siate venuti per congratularvi, giusto?"
L'emissario si riprende e sfoggia di nuovo il sorriso "Esatto Lord Dorin! Per la vostra vittor..."
"Per la vittoria?" Lo sguardo del principe è sorpreso, poi si guarda attorno fingendo sgomento.
Abigail, di fianco al principe, non trattiene una risata sommessa.
L'emissario rimane con la bocca aperta.
"No! Macché vittoria!" Doirin si alza a fatica dal trono e prende la mano di Una.
"Pensavo foste qui per portare doni per il mio matrimonio!" Anche Una si alza.
Lo sguardo dell'emissario rimbalza da uno all'altra senza proferire parola.
Abigail questa volta non si trattiene e scoppia in una fragorosa risata che echeggia nella sala.
Brynden, a lato della porta di entrata, vicino ai mercenari di Fratello fior, accarezza il pugnale al suo fianco.
"Dunque, emissario Gearr, dove sono i vostri doni?"
 
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Aodhan Gearr posa lo sguardo su Una Sgain e poi nuovamente su Doirin.
"Farò finta di aver male interpretato il vostro tono, Ser Doirin. Avete tempo fino a domani per presentarvi all'accampamento per giurare fedeltà a Casa Gearr. Sono sicuro che farete le giuste valutazioni."
Aodhan Gearr si volta diretto verso la porta. Dietro di lui Ser Alpin Caraid con le guardie del corpo.
 
Doirin fa un cenno a Brynden che capisce al volo.
I briganti si muovono, e bloccano l'emissario e guardie. La porta davanti a loro si chiude con un botto fragoroso.
Nel mentre Una, Caitir e i frati vanno verso una porta secondaria mentre altri soldati della Lancia Dorata entrano a circondare il piccolo gruppo.
Doirin rimane seduto sul trono ma 4 Lance Dorate si parano di fianco a lui.
Dalla balconata escono, frecce incoccate, soldati pronti a tirare.
Le guardie dell'emissario alzano le spade, ma non si accorgono che Brynden è in mezzo a loro, col coltello posato sul collo di Ser Aodhan Gearr.
Abigail
punta con una balestra la faccia di Ser Alpin Caraid e sussurra "Se ti muovi, sei morto."

"Quanta fretta! Siete appena venuti, e senza doni!" sorride senza gioia.
Ora Doirin ringhia "Ma che sciocco, non averlo capito prima! I doni siete voi."
 

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La regale sicurezza di Ser Aodhan comincia a venire meno, sostituita da un gelido brivido lungo il collo. I suoi uomini cominciano a guardarsi intorno mettendo mano all'elsa delle loro spade.
"Come osate! Morirete tutti! Tutti, brutto bast..." viene interrotto bruscamente da un fiotto di sangue caldo sul viso. Una delle guardie è stata colpita alla gola da un coltello, cadendo a terra con gli occhi spalancati.
Un rumore di passi è scandito dall'eco dell'enorme salone. Si girano verso la fonte dei passi, vedendo Brynden che si avvicina con un sorriso affabile, inquietante vista l'occasione
"Ser ser ser, non insegnano le buone maniere a casa Gearr? Non è questo il modo di comportarsi" Fa per avvicinarsi ad un'altra guardia ma questa si mette in guardia sfoderando la spada
"no no no, non sarebbe saggio da parte tua" Dice indicando le innumerevoli balestre puntate su di lui.
"Visto che sembri abbastanza lesto, cavaliere, altrettanto lestamente torna dai tuoi, digli che se rivogliono il figlio della Lady devono alzare i tacchi e tornarsene dal buco di culo che li ha cacati oppure riavranno il loro caro Ser Aodhan, un pezzo alla volta" L'ultima frase viene scandita dall'estrazione di un pugnale, lanciato in un batter d'occhio ai piedi del cavaliere, mentre gli occhi spettrali di Brynden rimangono fissi su di lui. Un assordante silenzio riempie la sala del trono
 

Krell

The Mastah
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Ser Aodhan Gearr e Ser Alpin Caraid vengono portati nelle celle insieme alla scorta e poche ore dopo viene recapitato un messaggi di risposta da parte di Casa Gearr. Il messaggio viene consegnato al Principe Doirin.

"Ser Doirin,

avete commesso un atto inaccettabile. Il vostro spregiudicato comportamento verrà considerato una dichiarazione di guerra nei confronti di Casa Gearr e da tutte le altre Nobili Case del Regno. Vi date l'aria di futuro re ma non siete altro che un vile brigante in abiti di velluto.
Queste sono le nostre condizioni affinché possiate aver salva la vita: rilasciate immediatamente Ser Aodhan Gearr e Ser Alpin Caraid. Vi verrà corrisposto un adeguato compenso per la loro liberazione. Abbandonate il castello, prendete la prima nave diretta oltre il mare e non fate più ritorno, né voi né alcuno del vostro seguito.
Nel malaugurato caso che voi siate così sciocco da non accettare queste condizioni vi daremo battaglia finché la vostra testa non ornerà la picca più alta sulle mura di Primerose Estate.

Avete tempo fino al calare della sera.
Lady Brianag Gear, signora di Primerose Estate e Lady di Whitebeam."
 
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