Generale Progettare giochi e libertà intellettuale

bugoz

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Se è così voglio il ban istantaneo da tutto l'internet per la canzone i watussi, la parola nero in spagnolo, le carte dal negro, Paolo Negro (giocatore della Lazio degli anni 90), ecc..
Ma come si fa a decidere di bannare una parola senza contesto!!
Il politically correct di oggi fa schifo. Non capiscono che facendo così indeboliscono la causa per cui stanno combattendo.
 

Cristiano

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Trigaranus
Io mi chiedo se in questo caso non dovrebbe essere l’autore a giocare in anticipo, rivendicando nel regolamento la sua decisione di essere storico fedelmente. La maggior parte di questi arguti spingono sul fatto che si accorgerebbero di misfatti terribili sfuggiti al resto del mondo.
Si, ci sono degli esempi, bisogna stare attenti che non sempre vengono accettati passivamente.
Qualche mese fa ho acquistato Jeff Davis.
E' un tower defense solitario ambientato nella guerra civile americana.
Il giocatore interpreta il ruolo "gestionale" del presidente degli stati confederati, nell'arco di alcuni anni.
E' quindi sia bellico che gestionale economico.
Gli schiavi esistono e sono posti in un contesto di "risorse umane produttive", che possono essere sfruttate per ottenere produttività extra, a scapito della perdita di una parte di loro, e di malus nella considerazione degli eventuali simpatizzanti europei.
Può sembrare agghiacciante, ma è tutto posto in un rigidissimo contesto storico e procedurale.
Il gioco procede con avvenimenti scalettati realmente avvenuti che generano malus o bonus spesso irreversibili.
Niente è lasciato al caso e il regolamento è pieno di spiegazioni storiche.
Penso sia il motivo per il quale la presenza effettiva degli schiavi non ha generato clamorose turbolenze social.
Devo dire che oggettivamente è anche un viaggio nel tempo ben fatto.

L'autore non è nuovo a giochi pesantemente calati in contesti storici.

Lo stesso autore però ha evitato per un pelo una polemica sul suo gioco sull'espansione islamica prima dell'anno mille, con sospetti di atteggiamento anti-islamista:
poteva diventare un mostruoso caos in BGG, si è risolto con una guerra di voti sul gioco.
Sono sempre terreni scivolosi.
 

bugoz

Novizio
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e comunque gli americani hanno sempre fatto così, pensate al Maccartismo del dopoguerra dove venivano denunciati i presunti comunisti. Oggi vengono denunciati i presunti razzisti.
Ma il razzismo, quello vero, è una cosa seria.
 

Tullaris

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Se è così voglio il ban istantaneo da tutto l'internet per la canzone i watussi, la parola nero in spagnolo, le carte dal negro, Paolo Negro (giocatore della Lazio degli anni 90), ecc..
Giusto per sdrammatizzare un po', senza offendere nessuno:
signoredeiratti.jpg
 

Tullaris

Grande Goblin
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Pero' proseguire oltre, motivare le mie parole o motivare certi atteggiamenti negli states etc, significa scendere nel mio pensiero politico, nelle esperienze di vita vissuta, o a discutere in astratto della sinistra progressista americana: tutte cose che rischiano con estrema facilita' di scivolare nel trolling e costringere i mod a un intervento, che sarebbe imbarazzante sia a mio favore che contro, perche' costringerebbe un forum neutrale che parla di giochi da tavolo a prendere implicitamente una posizione.
Per quanto non condivida molte delle tue posizioni, ritengo che il tuo intervento sia stato corretto e abbia fornito ulteriori importanti elementi di discussione.
Senza andare oltre quelli che sono limiti opportuni in questa sede, invece, io credo che sia importante che tu continui ad esporre la tua opinione, per quanto tu ti senta di farlo.
 

Andrea_81

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Andrea_81
Però non mi piacciono gli atteggiamenti talebani che portano a revisionare pesantemente delle ambientazioni storiche.
Puerto Rico è il classico esempio.


Per stemperare, vi comunico il mio premio inclusività 2021:
già assegnato da me a Cartographers Heroes!


In copertina hanno messo in un colpo solo:
-DONNA;
-DI COLORE;
-IN FULL PLATE ARMOR

Quindi il massimo della inclusività ed emancipazione femminile!

Io sono seriamente preoccupato per i futuri sviluppi dei board games?

Aggiungo: magari servisse a qualcosa mettere immaginari cavalieri donna di colore sulle copertine dei giochi.
Non è così che si combattono il razzismo, le disuguaglianze ecc.

Che si lasci ai giochi la libertà dei giochi!
 

oracolodidelfi

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Rispondo un po' nel complesso perche' trovo che sarebbe sgarbato sparire dalla discussione senza un perche'.

Il mio post e' stato motivato dal vedere che nella discussione mancava un tassello per la comprensione del perche' la vicenda si e' evoluta in questo modo, ed e' stato strutturato per parlare esclusivamente della barriera di comunicazione. Mi sono lasciato sfuggire un commento su Tascini in se' -e non avrei dovuto- e ho concluso parlando della mia visione per il futuro dell'hobby perche' lo trovo un messaggio positivo per chi e' spaventato da una soppressione della liberta' di trattare certi argomenti.

Pero' proseguire oltre, motivare le mie parole o motivare certi atteggiamenti negli states etc, significa scendere nel mio pensiero politico, nelle esperienze di vita vissuta, o a discutere in astratto della sinistra progressista americana: tutte cose che rischiano con estrema facilita' di scivolare nel trolling e costringere i mod a un intervento, che sarebbe imbarazzante sia a mio favore che contro, perche' costringerebbe un forum neutrale che parla di giochi da tavolo a prendere implicitamente una posizione.

E' un po' un cop out, e mi rendo conto che non mi fa vincere il premio simpatia, ma le mie opinioni non sono quello che volevo aggiungere alla discussione pubblica. Se qualcuno vuole genuinamente approfondire l'argomento, prendendosi responsabilita' che subira' una pioggia di termini arcani come patriarcato sistemico, kiriarkhy e pronunce gender-neutral LOL , sono disposto a elaborare via messaggio privato o email.
La libertà di pensiero vale anche bei forum, non solo nel mondo dei giochi (almeno si spera). Parla pure liberamente, e dì la tua opinione. Hai le tue posizioni, esperienze e conoscenze (sembra che sei l'unico che sembra capire qualcosa di certi ambiti, anche se ci hai intontito con la terminologia inglese :p). Se sono diverse da quelle degli altri, siine orgoglioso, visto che ti distinguono e contribuiscono al thread. Bando al pensiero unico
 

Salironth

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Comunque raga a me sta storia ha beccato male di brutto. Sarà che soffro di empatia compulsiva.
Su Twitter ho visto gente che ha buttato Tzolk'in nel cestino. Un ritardo mentale così è disturbante.
 

eriadan

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Mumble, leggo tutto e comunque ho come l'impressione che di ogni parte si guardino e si discutano gli estremi opposti, perché capisco la polemica di @Jason Myers nel contestare come un autore non possa essere trascinato nella gogna mediatica una persona per delle cose che ha detto fuori contesto trovandosi contro l'ala estrema di un movimento che sembra voler trovare ogni pretesto per stracciarsi le vesti e offendersi e dall'altra parte capisco @Alpha, se ho inteso bene il concetto di dogwisthle capisco come la pratica di cercare, appositamente, di edulcorare certe cose proprio per farle diventare legittime, tipico della strategia intollerante è una strategia indubbiamente vincente per inquinare il dibattito. Perché poi effettivamente, seppur in toni incredibilmente pacati (ed è straordinario per un forum) effettivamente da entrambe le parti ci si concentra sul rischiuo rispettivo di scivolare piano inclinato che per taluni vuole l'arrivo di un puritanesimo estremo che impedisce di dire qualsiasi cosa percHé per qualcosa ci si offende sempre e dall'altra il timore, purtroppo non così fuori dalla storia, che gli stronzi intolleranti, davvero capaci di segregazioni estreme, grazie a questo vestito da verginelle, dell'"avete frainteso", "è riferimento storico", "siete per la censura alla libertà di pensiero" riescano infine a portare avanti la loro agenda.
Secondo me dovremmo essere tutti coscienti di questi due estremi e sulla leggittimità di entrambe le istanze davvero anche io non so come collocarmi. La soluzione che non so quanto sia percorribile è, davvero, che le persone riescano a sviluppare un'etica tale che l'inclusivita sia nella sostanza e non solo discussa nella forma, perché se davvero l'inclusività è nella sostanza e la forma in alcun modo la influenza, allora potremmo tornare a usare la forma per sparare tutte le cazzate che vogliamo senza il rischio che uno si offenda.
 

eriadan

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Comunque raga a me sta storia ha beccato male di brutto. Sarà che soffro di empatia compulsiva.
Su Twitter ho visto gente che ha buttato Tzolk'in nel cestino. Un ritardo mentale così è disturbante.
Io su queste manifestazioni su internet soffro un disagio da complottista e non riesco a non ipotizzare che, sia da una parte e dall'altra ci siano dei "troll" che pratichino proprio "troll bait", ovvero che lavorino proprio per far apparire tossiche le rispettive controparti. Ad esempio, sei davvero sicuro che quello che ha buttato tzlokin nel gestino non lo abbia fatto apposta per squalificare ulteriormente il dibattito e dare ancora più voce agli estremismi, cosa che hanno come effetto, nell'opinione pubblica, di spingerla in direzione opposta.
 

redbairon

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Ci sono però delle argomentazioni che non mi convincono, e provo a spiegarmi e ad elencarle, il post potrebbe essere lungo ma le questioni che pongo richiedono delle premesse per essere adeguatamente esposte e comprese:
- la società è in continua trasformazione, una evoluzione che negli ultimi anni ha avuto una accelerazione impetuosa data da imponenti flussi migratori e dall'irruzione del web e dei social media. Questi fenomeni hanno trasformato e stanno trasformando le nostre abitudini, la società diventa sempre più multi etnica, le culture si mischiano, la comunicazione digitale è diffusa (per molti persino più usata rispetto al classico faccia a faccia) e può avvenire con estrema facilità con chiunque nel mondo, di qualunque Paese. Lavoriamo tantissimo con colleghi stranieri, le aziende di ogni paese sono sparse per il mondo, tanti di noi viaggiano all'estero per lavoro molto di più rispetto anche a solo due decenni fa. Il nostro paese non è nuovo a fenomeni di questo tipo, ci sono stati nel dopoguerra flussi migratori dal sud al nord, e come sempre fenomeni di questo tipo generano delle situazioni di intolleranza perchè è difficile accettare un cambio di quella che si ritiene normalità. Il cambiamento è un processo difficile. Sono nato e vivo a Torino, sono figlio di siciliani e mio nonno mi raccontava dei vari "non si affitta ai meridionali" , "terrone", "lavati che hai la pelle scura", insomma storie che più o meno conosciamo in tanti per sentito dire, perlomeno quelli di una età simile alla mia (46). Non so dire quanto quel modo di fare fosse diffuso, 10, 100, 1000, non lo so. Passano gli anni, ed è normale che l'intolleranza si sgonfi, perchè poi subentra una nuova normalità. Ciò che prima spaventava poi si accetta perchè non spaventa più. Siamo entrati nell'Unione Europea e per farlo abbiamo dovuto rinunciare ad un pezzo di sovranità nazionale. Non lo abbiamo fatto solo noi lo hanno dovuto fare tutti quei paesi che sono entrati nell'unione europea e che per farlo hanno dovuto accettare delle regole comunemente scritte, dopo qualche anno, imponenti flussi migratori di persone straniere entrano nel nostro continente e nel nostro Paese e per noi che non siamo stati potenza coloniale è un fenomeno quasi del tutto nuovo e che ci coglie in qualche modo penso impreparati.
Il mio vicino di casa è un senegalese, ha il figlio che va nella stessa scuola del mio. E non sono 3 o 4 stranieri ma sono decine! Rumeni, moldavi, albanesi, magrebini, peruviani e subsahariani. Una convivenza fruttuosa e civile, una atteggiamento inclusivo (da entrambe le parti) li reputo necessari se non vogliamo degenerare nel caos come dimostrano alcune situazioni di altri paesi (Francia e USA in testa) e quindi, forse, in qualche modo dobbiamo cambiare piccole cose che prima ci potevano sembrare normali. Penso che la prima regola per raggiungere una convivenza inclusiva e non ostile sia comunicare. E' vero nel nostro pase il termine "negro" nasce con un significato non dispregiativo ma nel tempo (da parecchi anni direi) assume sempre più questa connotazione, probabilmente per il fenomeno migratorio, e la stessa cosa avviene per il termine "zingaro". Quello che io faccio fatica a comprendere sono le tesi di chi afferma che siccome siamo in Italia l'utilizzo di questo termine può essere tollerato o perfino utilizzato perchè questo termine per noi non è esclusivamente offensivo. Ma per la popolazione di colore che ha vissuto la schiavitù e la segregazione razziale lo è, ed alcuni di noi nella nostra società lo usano esclusivamente in modo dispregiativo (ci sono anche tra noi i razzisti mica penseremo di essere esenti da questo problema?), e quindi per quanto scritto fino ad ora, non capisco perchè si debba continuare ad utilizzare questo tema come alibi della vicenda. L'impatto sulla nostra cultura di un cambio di termine credo sia minimo se non nullo mentre per loro è fondamentale. Come ho scritto nell'altro topic, non mi sembra che i media italiani (carta stampata, radio e televisione) usino a cuor leggero questo termine, proprio per quanto fino ad ora scritto, per avere educazione e rispetto nei confronti di ogni individuo. Non si può fare copia / incolla di ciò che era valido 20/30/40 anni fa proprio perchè le società si trasformano e la trasformazione può richiedere dei cambi di atteggiamenti che fino ad anni prima non avevano nessuna o minime conseguenze. Faccio quindi fatica ad accettare giustificazioni di quanto avvenuto contestualizzandolo al nostro Paese.
E se il mio vicino di casa senegalese fosse appassionato di boardgames e volesse dapprima cercare una comunità web cui iscriversi e poi sedersi a un tavolo di gioco con chiunque, credo farebbe molta fatica ad avviare questo processo se nel farlo legge ad esempio su questa comunità che il termine negro lo si può tollerare. Ma lui non ha il bagaglio culturale per capire che in certi contesti può essere accettato a anche se glielo spieghi non capirebbe, per lui quella parola è solamente pregna di amarezze. Sarà mica che siamo noi che non abbiamo il bagaglio culturale per capire quanto possa essere brutto quel termine? Probabilmente sì perchè se lo usiamo in uno spazio digitale che non ha naturalmente confini (e che quindi può essere letto da un americano, un cinese, un magrebino, chiunque sia in grado di comprendere l'italiano) e alle eventuali lamentele (anche da un italiano) rispondiamo che da noi è tollerato perchè aveva una connotazione diversa e quindi in qualche modo (forse )lo legittimiamo allora confermiamo questa tesi. E' questo che faccio personalmente fatica a comprendere. Per finire, credo che se si voglia far parte di una comunità internazionale in qualche modo sia normale modificare o rinunciare a qualche abitudine consolidata che potrebbe per altri essere scomoda, e ovviamente non mi riferisco solo all'Italia. Poi ripeto tutto ciò che ne è scaturito dopo è devastante ma questo è un altro discorso su cui forse anche qui andrebbero fatti dei distinguo.
Il tutto senza alcuna intenzione di contrasto o polemica.
 

Salironth

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Salironth
Io su queste manifestazioni su internet soffro un disagio da complottista e non riesco a non ipotizzare che, sia da una parte e dall'altra ci siano dei "troll" che pratichino proprio "troll bait", ovvero che lavorino proprio per far apparire tossiche le rispettive controparti. Ad esempio, sei davvero sicuro che quello che ha buttato tzlokin nel gestino non lo abbia fatto apposta per squalificare ulteriormente il dibattito e dare ancora più voce agli estremismi, cosa che hanno come effetto, nell'opinione pubblica, di spingerla in direzione opposta.
Non so più cosa pensare. Tutta questa storia è scaturita da un nostro connazionale ben farcito di forma mentis americana, che dopo aver appurato che in ambito nazionale le parole di Tascini non avevano sortito la reazione sconsiderata che lui anelava, è andato a coinvolgere persone straniere come tali incapaci di comprendere appieno la nostra cultura. Il dibattito su internet è già di per sé squalificato, si potrebbe dire. Eppure qua siamo tutti con la testa a posto, non importa se non concordiamo (vedi gli interessanti spunti di Alpha). Il mondo dei giochi da tavolo ti spinge al confronto e quindi a crescere. Perlomeno dovrebbe farlo, ma a quanto pare sono troppo ingenuo.
Ci sono però delle argomentazioni che non mi convincono, e provo a spiegarmi e ad elencarle, il post potrebbe essere lungo ma le questioni che pongo richiedono delle premesse per essere adeguatamente esposte e comprese:
- la società è in continua trasformazione, una evoluzione che negli ultimi anni ha avuto una accelerazione impetuosa data da imponenti flussi migratori e dall'irruzione del web e dei social media. Questi fenomeni hanno trasformato e stanno trasformando le nostre abitudini, la società diventa sempre più multi etnica, le culture si mischiano, la comunicazione digitale è diffusa (per molti persino più usata rispetto al classico faccia a faccia) e può avvenire con estrema facilità con chiunque nel mondo, di qualunque Paese. Lavoriamo tantissimo con colleghi stranieri, le aziende di ogni paese sono sparse per il mondo, tanti di noi viaggiano all'estero per lavoro molto di più rispetto anche a solo due decenni fa. Il nostro paese non è nuovo a fenomeni di questo tipo, ci sono stati nel dopoguerra flussi migratori dal sud al nord, e come sempre fenomeni di questo tipo generano delle situazioni di intolleranza perchè è difficile accettare un cambio di quella che si ritiene normalità. Il cambiamento è un processo difficile. Sono nato e vivo a Torino, sono figlio di siciliani e mio nonno mi raccontava dei vari "non si affitta ai meridionali" , "terrone", "lavati che hai la pelle scura", insomma storie che più o meno conosciamo in tanti per sentito dire, perlomeno quelli di una età simile alla mia (46). Non so dire quanto quel modo di fare fosse diffuso, 10, 100, 1000, non lo so. Passano gli anni, ed è normale che l'intolleranza si sgonfi, perchè poi subentra una nuova normalità. Ciò che prima spaventava poi si accetta perchè non spaventa più. Siamo entrati nell'Unione Europea e per farlo abbiamo dovuto rinunciare ad un pezzo di sovranità nazionale. Non lo abbiamo fatto solo noi lo hanno dovuto fare tutti quei paesi che sono entrati nell'unione europea e che per farlo hanno dovuto accettare delle regole comunemente scritte, dopo qualche anno, imponenti flussi migratori di persone straniere entrano nel nostro continente e nel nostro Paese e per noi che non siamo stati potenza coloniale è un fenomeno quasi del tutto nuovo e che ci coglie in qualche modo penso impreparati.
Il mio vicino di casa è un senegalese, ha il figlio che va nella stessa scuola del mio. E non sono 3 o 4 stranieri ma sono decine! Rumeni, moldavi, albanesi, magrebini, peruviani e subsahariani. Una convivenza fruttuosa e civile, una atteggiamento inclusivo (da entrambe le parti) li reputo necessari se non vogliamo degenerare nel caos come dimostrano alcune situazioni di altri paesi (Francia e USA in testa) e quindi, forse, in qualche modo dobbiamo cambiare piccole cose che prima ci potevano sembrare normali. Penso che la prima regola per raggiungere una convivenza inclusiva e non ostile sia comunicare. E' vero nel nostro pase il termine "negro" nasce con un significato non dispregiativo ma nel tempo (da parecchi anni direi) assume sempre più questa connotazione, probabilmente per il fenomeno migratorio, e la stessa cosa avviene per il termine "zingaro". Quello che io faccio fatica a comprendere sono le tesi di chi afferma che siccome siamo in Italia l'utilizzo di questo termine può essere tollerato o perfino utilizzato perchè questo termine per noi non è esclusivamente offensivo. Ma per la popolazione di colore che ha vissuto la schiavitù e la segregazione razziale lo è, ed alcuni di noi nella nostra società lo usano esclusivamente in modo dispregiativo (ci sono anche tra noi i razzisti mica penseremo di essere esenti da questo problema?), e quindi per quanto scritto fino ad ora, non capisco perchè si debba continuare ad utilizzare questo tema come alibi della vicenda. L'impatto sulla nostra cultura di un cambio di termine credo sia minimo se non nullo mentre per loro è fondamentale. Come ho scritto nell'altro topic, non mi sembra che i media italiani (carta stampata, radio e televisione) usino a cuor leggero questo termine, proprio per quanto fino ad ora scritto, per avere educazione e rispetto nei confronti di ogni individuo. Non si può fare copia / incolla di ciò che era valido 20/30/40 anni fa proprio perchè le società si trasformano e la trasformazione può richiedere dei cambi di atteggiamenti che fino ad anni prima non avevano nessuna o minime conseguenze. Faccio quindi fatica ad accettare giustificazioni di quanto avvenuto contestualizzandolo al nostro Paese.
E se il mio vicino di casa senegalese fosse appassionato di boardgames e volesse dapprima cercare una comunità web cui iscriversi e poi sedersi a un tavolo di gioco con chiunque, credo farebbe molta fatica ad avviare questo processo se nel farlo legge ad esempio su questa comunità che il termine negro lo si può tollerare. Ma lui non ha il bagaglio culturale per capire che in certi contesti può essere accettato a anche se glielo spieghi non capirebbe, per lui quella parola è solamente pregna di amarezze. Sarà mica che siamo noi che non abbiamo il bagaglio culturale per capire quanto possa essere brutto quel termine? Probabilmente sì perchè se lo usiamo in uno spazio digitale che non ha naturalmente confini (e che quindi può essere letto da un americano, un cinese, un magrebino, chiunque sia in grado di comprendere l'italiano) e alle eventuali lamentele (anche da un italiano) rispondiamo che da noi è tollerato perchè aveva una connotazione diversa e quindi in qualche modo (forse )lo legittimiamo allora confermiamo questa tesi. E' questo che faccio personalmente fatica a comprendere. Per finire, credo che se si voglia far parte di una comunità internazionale in qualche modo sia normale modificare o rinunciare a qualche abitudine consolidata che potrebbe per altri essere scomoda, e ovviamente non mi riferisco solo all'Italia. Poi ripeto tutto ciò che ne è scaturito dopo è devastante ma questo è un altro discorso su cui forse anche qui andrebbero fatti dei distinguo.
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Beh, in realtà io concorderei pure su quello che hai detto. A dire il vero condivido in toto. Tuttavia, non è possibile fare un processo alle intenzioni. Le affermazioni incriminate si distinguono per una formulazione frettolosa e inelegante. Già questo è indice del fatto che dal contesto potrebbe apparire certo qualcosa che in realtà è una mera iperbole. In più, si sta pretendendo di giustificare delle sanzioni pesantissime in virtù di giudizi morali che attengono alla sfera intima della persona. Come gli amici intendano chiamarsi tra loro sono affari loro. Sapete, una mia ex mi chiamava terrone per via delle mie origini siciliane. Secondo voi l'ho lasciata per quello? Ovviamente no, perché il fine di usare quel termine, che da piccolo mi ha suscitato parecchi pianti, era dissacrarlo e farmelo vedere come un motivo di vanto. Il contesto, quindi, è dirimente.
 

redbairon

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redbairon
Come gli amici intendano chiamarsi tra loro sono affari loro.
Però non credi che anche questo sia valido fino a un certo punto? Proprio per quanto scritto prima, se chiami due tue amici in una certa maniera nella tua vita privata che loro accettano, usare lo stesso linguaggio su uno spazio pubblico potrebbe essere (anzi in qualche maniera per me è) offensivo per le persone della stessa etnia che leggono quell'intervento. E ritorniamo al discorso di prima. Non è che se due amici lo tollerano allora mi legittimano ad usarlo anche in rete. In rete esiste la sfera personale? Nel momento in cui scrivi in uno spazio pubblico sei già fuori dalla tua sfera personale.
 
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Jason Myers

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Agzaroth grande! Mi sei mancato! :) EDIT: hai cancellato il post?

Ragazzi, siamo tra uomini (almeno finora)... sapete benissimo che esistono ragazze che vogliono essere schiave sessuali. Ed esser chiamate così. (E viceversa, ndr). Non ci credo non abbiate mai conosciuta una. Un mio amico la sua la legava alla sedia e lei ne era ben contenta. Ora, questo mio corsivo può esser vero o no. L'ho scritto in un forum che può leggere qualsiasi femminista. Vi chiedo e le chiedo: sono sessista? La risposta è ovviamente no. Perché c'è quella famosa cosina del "consenso"... per questo accoppiarsi con animali (minori, etc) è moralmente e penalmente (nei vari stati e con varie modulazioni che si sono liberamente normati) sanzionato: perché manca il consenso informato.
Allora, se io vi dico chiamo i miei amici in un modo che può non piacere a uno dei partecipanti a questo forum, ma che ai miei amici sta bene, non credo che chiunque di voi possa minimamente eccepire alcunché, al massimo manifestare educatamente - e sino a un certo punto, magari dicendo che siamo OT - che dovrei tener certe cose per me. Ma certo non può etichettarmi né scatenare social wars perché poi passerebbe alla diffamazione.
Arrivo all'estremo: ANCHE se io scrivessi una frase insopportabile, potrei averlo fatto perché fumato, rincoglionito, dissociato, avere una patologia, etc... e credo che il moderatore sì mi sospenderebbe ma poi mi chiederebbe le ragioni di tutto ciò. E sono sicuro che se chiedessi scusa a tutti e motivassi, non ci sarebbe motivo per non riammettermi nel consesso civile. Men che mai comunque potrei esser condannato alla fatwa da uno che mi legge dall'Azerbaijan (vedi la storia di Rushdie).
Avverrà questo per T.? Io non credo, e questo purtroppo per le ragioni che Agzaroth ha così bene spiegato qua sopra.
Scusate l'OT, sono molto deluso e sinceramente non pensavo che potesse accadere una cosa del genere, forse non mi sono accorto di quanto stesse cambiando e in peggio la società in molte parti del mondo.

Rispondo ora a redbairon: non sono d'accordo. Se assumiamo che un forum sia associabile a uno spazio pubblico, allora devo informarti che T. non ha commesso nessun reato per la legge italiana. E neanche per quella americana, per quanto ne so. Se vogliamo fare i precisi allora dobbiamo attenerci a cosa la legge dispone per gli spazi pubblici e privati. Non ha commesso oltraggio al pudore né infranto altre leggi. Proprio no. E secondo me dovremmo un po' smetterla di cedere anche su questo terreno. La legislazione è questione interna di ogni singolo stato. Credo che se andasse alla corte europea dei diritti dell'uomo gli leverebbe una fracca di soldi a quei buffoni dei suoi (ex)editori. Ma scherziamo.
 
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lushipur

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Però non credi che anche questo sia valido fino a un certo punto? Proprio per quanto scritto prima, se chiami due tue amici in una certa maniera nella tua vita privata che loro accettano, usare lo stesso linguaggio su uno spazio pubblico potrebbe essere (anzi in qualche maniera per me è) offensivo per le persone della stessa etnia che leggono quell'intervento. E ritorniamo al discorso di prima. Non è che se due amici lo tollerano allora mi legittimano ad usarlo anche in rete. In rete esiste la sfera personale? Nel momento in cui scrivi in uno spazio pubblico sei già fuori dalla tua sfera personale.
Però scusami.
Fra il dire “io coi miei amici faccio x” e “fare x” ce ne passa.

Tascini non ha chiamato nessuno “negro” in quel post. L’avesse fatto sarebbe stato ben diverso, indipendentemente dal fatto che era un discussione italiana, come dici tu era sul web, visibile a tutti, il famoso bar.

Ma essendo una discussione generica, qui si sta contestando l’esistenza stessa della parola. E questo, per me, è assurdo.
In un contesto civile si discute, come stiamo facendo noi. Non si accusa e poi si blocca qualsiasi livello di confronto. Non si chiede pubblica ammenda e poi si decide che non ti piace quello che dico. Non si distrugge reputazione e carriera di una persona senza il beneficio del dubbio.
Perché tu puoi anche avere le migliori intenzioni ma ti stai trasformando in quello che cerchi di combattere, un oppressore.
 

TheLawyer

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Penso sia il motivo per il quale la presenza effettiva degli schiavi non ha generato clamorose turbolenze social.
Sei un ottimista :) Io penso che sia semplicemente passato "under the radar" perche' e' un wargame e nessuno se li fila (vedo nominato pure nei Charles Roberts Awards!)
Comunque grazie per il suggerimento, sono sempre alla ricerca di buoni wargames in solitario!
 
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