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Pilota
Guest
non conosco l'utente in questione, ma ultimamente su internet questo paradosso viene citato male nella migliore della ipotesi e totalmente a caso nella peggiore delle ipotesi. Il motivo è che ci si ferma solo alla prima parte del pensiero di Popper, che poi prosegue, ma non viene quasi mai riportato.Ecco, parliamo di intolleranza.
Il buon @Danebed, - che fa lo scemo, ma ha dimostrato che per dimostrarlo in un certo modo bisogna essere invece persone molto intelligenti e, come Alta Società di Knizia, pare terra-terra mentre invece è molto profondo - ha citato distrattamente nella chat Telegram della Tana il “paradosso di Popper” (Karl, non la droga).
Da Wikipedia, esso stabilisce che una collettività caratterizzata da tolleranza indiscriminata è inevitabilmente destinata ad essere stravolta e successivamente dominata dalle frange intolleranti presenti al suo interno. La conclusione, apparentemente paradossale, formulata da Popper, consiste nell'osservare che l'intolleranza nei confronti dell'intolleranza stessa sia condizione necessaria per la preservazione della natura tollerante di una società aperta.
“Il paradosso della tolleranza: la tolleranza illimitata deve portare alla scomparsa della tolleranza. Se estendiamo l’illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro l’attacco degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi. In questa formulazione, io non implico, per esempio, che si debbano sempre sopprimere le manifestazioni delle filosofie intolleranti; finché possiamo contrastarle con argomentazioni razionali e farle tenere sotto controllo dall’opinione pubblica, la soppressione sarebbe certamente la meno saggia delle decisioni. Ma dobbiamo proclamare il diritto di sopprimerle, se necessario, anche con la forza; perché può facilmente avvenire che esse non siano disposte a incontrarci a livello dell’argomentazione razionale, ma pretendano di ripudiare ogni argomentazione; esse possono vietare ai loro seguaci di prestare ascolto all’argomentazione razionale, perché considerata ingannevole, e invitarli a rispondere agli argomenti con l’uso dei pugni o delle pistole. Noi dovremmo quindi proclamare, in nome della tolleranza, il diritto di non tollerare gli intolleranti. Dovremmo insomma proclamare che ogni movimento che predica l’intolleranza si pone fuori legge e dovremmo considerare come crimini l’incitamento all’intolleranza e alla persecuzione, allo stesso modo che consideriamo un crimine l’incitamento all’assassinio, al ratto o al ripristino del commercio degli schiavi”.
il punto è che la tolleranza verso gli intolleranti va sospesa solo se questi divengono pericolosi e se oppongono alla nostra volontà di contrastarli con la razionalità, entro il civile e democratico dibattito pubblico. Ciò che secondo Popper andrebbe repressa non è l’idea, ma l’azione violenta. Tieniamo anche conto di quanto è stata scritta e qual era il contesto.
discorso comunque lungo da affrontare su un forum, meglio che Popper lo si lasci fuori
edit: ho visto che l'utente dopo ha precisato meglio. ?