Uhm... Via, la smetto di "lurkare" su questa bella discussione e intervengo...
Allora...
Vediamo se ho capito.
I fronti sono sostanzialmente due:
- Sol odia visceralmente il PP, che addirittura considera "non-gdr", e - se ho capito bene - sostiene che i "veterani" dovrebbero invitare i novizi a smetterla col PP per passare al GdR "vero", ossia quello interpretativo.
- Leliond invece dice che: innanzitutto, ogni "stile" di gioco è GdR e seppur non condivisibile ha ragione di esistere; inoltre, grazie al PP, molte persone si sono avvicinate al GdR: grazie a questa imponente massa, sono aumentati anche i giocatori "seri", quindi il PP ha dato una notevole spinta propulsiva a un mondo in agonia.
Secondo me, la virtù sta nel mezzo. Anzi, nella somma.
Non so come abbia iniziato a giocare Sol ma so come ha iniziato Leliond: come me. Con il primissimo D&D, quello che nei primi 3 livelli potevi solo scendere nei dungeon, e in cui buona parte dei plot erano solo una scusa per falciare generazioni di orchi... Anzi, goblin e coboldi, che gli orchi menavano come fabbri.
Questo D&D, il primissimo, era già impostato abbastanza sul PP, nel suo piccolo - senza che si sapesse ancora cos'era il PP. Mostri + Oro = PX. Solo un Master esperto (ce n'erano?) poteva pensare a "ehi, voglio dare più punti per l'interpretazione rispetto a quelli derivanti dai massacri".
Ma và! Cresci, uccidi draghi, fatti una torre o un castello, conquista fama e gloria e DIVENTA IMMORTALE. Se non è PP questo...
E' anche vero che i giocatori crescono, magari gironzolano un po' nella terra di mezzo, o nel futuro prossimo... O si arruolano nella Lex Arcana o vanno a indagare su qualche oscura divinità tentacolare, per poi tornare a D&D con nuove idee, nuovi stili di gioco, e un modo di divertirsi più "maturo".
Questi giocatori, se vorranno, illusteranno alle nuove leve ciò che hanno appreso. Senza pretese, solo per il gusto di alzare la "cultura ludica".
Il PP non è uno stile, non è un fatto culturale: è una manovra di marketing. Come si fa a decuplicare le vendite di un prodotto in calo? Si tira a lucido (mostri strazilionici e fulmini luccicosi, Goku contro i Gormiti), si impacchetta con il flavour del momento (il videogioco) e si spedisce in mano al "nuovo target del GdR": i ragazzini.
Leliond ha ragione, quando dice che il PP ha portato centinaia di giocatori, rivitalizzando il mondo del GdR... Ma anche Sol non ha torto, quando sostiene che il PP è distante anni luce dal concetto di GdR "maturo" (uso le virgolette perchè il termine è un po' improprio) e interpretativo.
Queste centinaia di giocatori io li vedo come quelli che giocano a risiko e monopoli: qualcuno di questi, un giorno scopre coloni di catan o carcassonne o oriente e "matura".
Può farlo da solo, come hanno fatto molti, o perchè un "veterano" gli mostra un altro lato del gioco che ha fra le mani...
Gli altri rimangono al PP, così come migliaia di persone si fermano a risiko e monopoli, e non c'è nulla di male.
Ognuno gioca per divertirsi, dunque lo fa come vuole.
E i gusti sono gusti: se ti piace il PP, sei libero di giocare PP, nessuno può dirti che "sbagli"; d'altro canto, il giocatore "vecchia maniera" tenderà a "divulgare" il gioco come lo conosce (e quindi a non "incoraggiare" il PP, ma il GdR interpretativo). Poi, una volta che una persona è entrata in contatto con il GdR "maturo", sta a lei decidere se proseguire col PP o no...
A mio modesto avviso, è normalissimo "nascere" come PP: è il modo più diretto e facile di giocare, basato solo su una massimizzazione di una serie di dati. E il mercato preme verso il PP, perchè il PP, ora come ora, vende.
Ben venga l'arduo compito di far conoscere tutte le sfaccettature del GdR (guai a non far conoscere - e ribadisco "conoscere" - quello che abbiamo imparato: la conoscenza, e l'atto di trasmetterla, soprattuto con gentilezza, sono atti molto nobili). L'importante, per i "veterani", è però ricordare che, alla fine, ognuno ha il diritto di giocare come vuole.