Buon pomeriggio a tutti/e, ho deciso che è il momento di avvicinarmi al mostro nero e cattivo ed avrei alcune cose da chiarire per farlo al meglio.
Seppur con i limiti che ha, ho trovato Tainted Grail e la sua narrativa, veramente d'impatto ed è un gioco che mi ha stregato. Ho fatto All-In a suo tempo, ho fatto quello per ISS Vanguard e idem per Kings of Ruin questo perchè quando voglio godermi un esperienza voglio farlo al pieno delle possibilità.
Vorrei capire se KD:M mantiene il livello narrativo all'altezza del Gameplay, se la campagna ha mordente o se la storia è un mero pretesto per uccidere/farsi uccidere (alla Gloomhaven per intenderci).
Inoltre, volendo recuperare tutto al livello di gameplay: mi conviene acquistare ciò che vedo sul sito o mi conviene attendere un eventuale prossima campagna di una release 1.7 - 1.8? (O addirittura 2.0?)
Ho ripescato un racconto breve che copre tre anni lanterna (praticamente un anno lanterna è un maxiturno di gioco).
Giuro che ho messo in forma narrativa semplicemente le meccaniche del gioco.
Lo ri-posto volentieri per far capire le incredibili potenzialità se ci metti del tuo.
Caska si fermo. Era ritornata lucida. Girando il corpo con lo sguardo cercava disperatamente i suoi compagni, ma là dove li aveva lasciati il buio restittuiva solo buio. Alla fine della sua torsione ne vide uno. Anton giaceva supino a pochi metri di distanza, il volto reclinato sul lato. Caska urlò, cercava disperatamente di spronarlo a reagire, mentre quello si avvicinava. Ma l'espressione di Anton sembrava indifferente, gli occhi vacui refrattari alla disperazione di Caska.
Pochi secondi dopo il Macellaio fu su di lui. Le sole parole che riusci a sentire dal compagno furono "Vivi! Fai vivere!" ma poi la pressione del piede del Macellaio sul suo volto le ridusse in un rantolo. Anton si arrese, alzando la mano con cui stringeva la lanterna. Il Macellaio l'afferrò e contemporaneamente la testa sparì nel fragore della frantumazione.
Aspettò che il Macellaio finisse i suoi misterosi intenti, le lacrime rigavano il volto segnato dalla battaglia. Quello rimase in ginocchio davanti alla luce della lanterna inebetito come un bambino mentre ascolta una storia alla fine della giornata. Poi si alzo e sparì nel buio.
Recuperò i corpi, nulla delle loro vite sarebbe andato sprecato, e si avviò verso la Torre. Gli altri aspettavano al limitare delle baracche. Attoniti accettavano la morte già da tempo e della stessa avevano imparato a nutrirsi, ma perdere Zachary, la Guida, era probabilmente troppo anche per loro. Ma per Bayle il dolore si tramutò in follia. Mentre Caska sconvolta raccontava cosa fosse successo, Bayle le striscio alle spalle e la pugnalo direttamente alla gola. Probabilmente pensava che Caska stesse mentendo, forse che era scappa invece di combattere, sicuramente pensava che anche gli altri lo avrebbero appoggiato. Ma Bayle si sbagliava, perchè gli altri nella loro lucidità, al di là del racconto di Caska, sapevano benissimo che lei era la Madre, colei che sapeva dare la vita. E questo fece tutta la differenza. Presero Bayle e lo giustiziarono seduta stante, non ne consumarono nemmeno le carni.
Qualche giorno dopo una figura in armatura arrivo alla Torre, pretendendo un tributo. Pheme, la figlia di Zachary e Caska, e Talene moglie di Jonan sparirono così.
Rimasero solo Jonan con i suoi gemelli Varda e Uther. Jonan amava indiscutibilmente più Varda. Si ricordava bene come il corpo di Uther subito dopo il parto sparì per qualche secondo per poi riapparire senza cambiamenti visibili. Ma qualcosa era per forza cambiato. Uther sembrava sempre a suo agio, sempre più adulto per l'età che dimostrava. come se conoscesse il mondo terrificante che lo circondava e ne apprezzasse pure l'esistenza stessa. Uther sembrava vivere, non sopravvivere. Jonan si aggrappava a Varda perchè in lei vedeva lo stesso terrore del mondo e non l'oscena tranquilla curiosità che si leggeva negli occhi del fratello-
Deciserò quell'anno di non rischiare a cacciare la bestia che urlava, che mai avevano incontrato se non da lunga distanza e di puntare sul Leone Bianco, che già conoscevano. Durante la battuta una fenditura nel terreno procurò una ferita alla gamba a Varda, ma quello fu l'unico ostacolo nella loro breve caccia. I gemelli erano bravi a studiare il territorio, trovarono il punto dove meglio sarebbe caduto in trappola il Leone. Jonan voleva che Varda stesse nascosta dietro una lieve collina mentre Uther la convinse a nascondersi tra l'erba alta. Al ritorno quella scelta fu motivo di rancore da parte di Jonan nei confronti del figlio. Probabilmente attirato dall'odore del sangue della ferita di Varda la bestia la ghermi subito e dall'erba ne usci con una gamba tra le fauci. Poi con duplice fervore fu la bestia ad essere fatta a pezzi.
Ma Jonan era disperato. All'arrivo alla Torre inizio a sbraitare contro il figlio, che lo guardava con curioso distacco. Lo accusava della morte di Varda, della morte della Torre, della morte, della morte.
Allora Uther disse: "Se io sono morte te sei vita, se io sono vita tu sei morte, proviamolo con le armi, così avremmo la sicurezza di chi è chi". L'unica cosa che Jonan capiva da quelle parole era la possibilità di uccidere Uther.
Rimase a guardare il corpo esamine del padre, inspirando profondamente l'aria che lo circondava. Era l'ultimo, non sarà mai l'ultimo. Non aveva paura, la sua vita è solo un sogno, un sogno meraviglioso.