Come sempre Guido interviene argomentando a fondo.
Direi che non è uso da parte di un SuperMod della tana (che però ha fatto richiesta d'esonero) ribattere a una replica semiufficiale del Re, e non so se sarò in grado di ribattere con la stessa ampiezza, anzi. Direi che so già che qualche mio commento sarà polemico, qualcuno meno, ma che di sicuro sarò più sintentico, spesso a torto dell'argomento.
Ci tengo a dire che credo che l'intervento di Guido sia, come sempre, pacato, accorto e competente. Anzi, lo ringrazio del tempo che ci ha dedicato, forse gli avrei consigliato potendo di non rimarcare la cosa, che non è che il mio, di tempo, sia meno prezioso del suo, anche se nel mondo del gioco ne spendo comunque un sacco.
Ma, non avendo i suoi meriti in campo ludico, mi limiterò al contingente.
Per quanto mi riguarda, è anche l'occasione di dire un paio di cosine, poi si approfondirà se necessario ove opportuno.
Innanzitutto vorrei parlare della moderazione sulla Tana, che indubbiamente può e deve essere migliorata, ma devo dire a discolpa dell'intero team che si tratta di un'attività davvero complessa, data la mole degli utenti e la vastità di argomenti, alla quale è molto difficile sopperire senza falle con una struttura basata sul volontariato che non è e non può per missione dotarsi di risorse professionali a pagamento che ovviamente potrebbero operare con ben diversa disponibilità e continuità. Ciò nonostante, come qualcuno ha riscontrato, abbiamo da sempre delle policy precise e a quelle ci atteniamo, il numero di segnalazioni, avvertimenti e ban che abbiamo dato non è piccolo, anche se può sembrare insufficiente, e anche se, in parte per le ragioni che dicevo prima, non sempre riusciamo ad avere moderatori in grado di distinguere adeguatamente il proprio ruolo TdG rispetto all'essere anche giocatori e come tali avere reazioni ed espressioni talvolta impulsive o eccessive.
Grazie della solidarietà, mai mancata peraltro.
A mio modesto avviso manca un regolamento netto e specifico, e manca l'autorizzazione a far calare una sacrosanta mannaia sia sui rompicoglioni (mi si perdoni il francesismo) sia su chi infrange PALESEMENTE il regolamento. E' di poche ore fa il thread in cui un utente dà del "ladro" a giochinscatola (i cui banner girano o giravano anche sulla tana): il thread è ancora là, non un lock, non una cancellazione, non un'ammonizione. Si provi a fare così su un forum Blizzard: volano pezzi d'osso in ogni direzione.
Ho perso il conto delle offese, delle accuse, sia dirette che indirette, e tutte impunite, che mi sono beccato.
A mio avviso non vale la pena, ed è il motivo per cui penso, a conti fatti, di levare le tende, né primo né ultimo fra gli operatori ludici dello stivale.
Tuttavia bisogna anche fare i conti con una situazione peculiare del nostro panorama italiano, dove per molti anni logiche spesso discutibili (di profitto, convenienza , interesse, budget, amicizia e tanto altro ancora) hanno favorito nell'utente finale la convinzione che negozianti, editori, distributori e talvolta auotori fossero soggetti "nemici" piuttosto che elementi dello stesso sistema che invece andava ricostruito e migliorato con l'apporto di tutti ognuno per la sua parte e competenza. Oggi diversamente dal passato alcune cose stanno cambiando, ma dobbiamo confrontarci con una resistenza della platea a cambiare atteggiamento mentale, cosa che richiede tempo e sacrificio, nonché dedizione e impegno. Gli stessi siti informativi che possiamo ritenere nella stessa categoria della Tana e le associazioni ludiche, in passato, si sono rivelati più fonti allineate a questo o quello e in antagonismo a quello e quell'altro che non organi oggettivi di divulgazione, motivo per cui noi stessi abbiamo dovuto combattere le reticenze ed i pregiudizi che tali situazioni avevano indotto nel mondo dei negozianti, editori, autori e distributori, ritagliandoci di fatto quello che è un ruolo oggi importante e riconosciuto anche se certo anche in questo caso migliorabile.
Mi chiedo da dove venga, questa visione del mondo.
Potrei azzardare delle ipotesi, ma sarebbero viste temo male.
Sta di fatto che, a meno che l'aquirente non sia un beota o un complottista, non c'è grande motivo di sostenerla.
Del resto non concordo con l'idea che l'utente medio o di maggioranza della Tana sia un giocatore esperto, ma so per esperienza che questo è probabilmente quello che maggiormente si fa sentire in opinioni, giudizi, valutazioni e consigli nella community. Questa convinzione è alla base stessa delle ragioni che hanno portato al nostro impegno nel settore, che non avrebbe avuto senso per contattare e raccogliere solo i giocatori abituali, il cui interesse per il mondo dei giochi ci sarebbe comunque anche senza di noi, l'idea è sempre stata invece quella di attrarre gli altri, quelli che magari non sanno neanche che esiste un universo di giochi oltre monopoli e risiko, allo scopo di fare del gioco un fatto sociale e con questa base "allargata" poter dare a negozianti, editori, distributori e autori maggior campo d'azione e di offerta. Il numero di utenti e di contributi ad oggi presenti sul nostro sito dimostrano, almeno in parte, che questa visione non è del tutto errata, e di nuovi giocatori in questi anni ne abbiamo formati ed attratti davvero tanti, molti dei quali hanno poi deciso anche di assumere ruoli aggiuntivi sia nelle associazioni ludiche che nel mondo dell'industria del gioco, e non è poco se permettete.
Sacrosanto. Qua davvero quoto alla grande.
E' un settore difficile e complesso, quindi, alimentato da peculiarità tutte italiane e da convinzioni radicate nel tempo che solo con il tempo si possono vincere, ma se ci tiriamo indietro ovviamente non approderemo mai all'obiettivo. Molti passi in avanti sono stati fatti in questi anni, qualcuno anche grazie alla Tana ma naturalmente anche grazie ad altri siti, associazioni e operatori del settore che hanno saputo comprendere queste circostanze e si sono sforzati di introdurre nuovi modi di fare il gioco in tutti i sensi. Non mi preoccupa il fatto che il ruolo della Tana a distanza di oltre 15 anni possa essere in qualche modo ridimensionato rispetto a prima, ci sta tutto e lo ritengo anche qui fisiologico, ma non credo sia indice di problemi strutturali o perdita di ruoli e valori, per quanto come ho sottolineato più volte si possa sempre migliorare.
Se sostituiamo "anche grazie alla tana" con "nonostante", sono d'accordo
Scherzi a parte (e di scherzo si tratta, perché meriti ce ne sono ed innegabili), credo che ci sia troppo distacco fra la testa e la parte autorevole della tana e la sua base.
C'è un punto in cui la base anarchica porta frutti, e un altro in cui saper valorizzare le eccellenze ne porta altri. Cogliere questi frutti è d'uopo se si vuole crescere; la Tana ha spesso saputo cogliere questi frutti ma, altrettanto spesso, si son visti saporiti figli di rami assai produttivi marcire a terra.
Del resto, cosa sarebbe accaduto se a valle di qualche critica e contestazione anche pesante che noi stesso abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere, avessimo deciso di chiudere la Tana? Avremmo forse fatto il bene della comunità di giocatori della quale facciamo comunque parte? Non credo. Credo invece che per migliorare le cose occorra comprendere soprattutto le cose che non ci fanno piacere, esporsi ed esporre con chiarezza e convinzione le proprie idee per costruire di noi un'immagine di serietà e coerenza al di là del fatto che si possa poi concordare o meno con le idee che assumiamo a guida delle nostre azioni.
Un certo immobilismo o, comunque, una certa lentezza nel progredire (e comunque prendendo decisioni un po' "dall'alto") credo però sia innegabile.
Un po' è strutturale, anche per la complessità della Tana nel suo insieme, un po' sarebbe forse il caso di prestare orecchio alle lamentele più o meno interne.
E' un po' che non ci sentiamo. Guido, e il mio numero è sempre lo stesso.
Sta di fatto che molto di quel che dici è giusto, ma io - giocatore, autore, moderatore - me ne sto andando lo stesso. Come ho detto, né primo né ultimo in nessuna delle categorie.
Grazie per avermi dato un pacato e costruttivo
la per dire la mia.
Si perdoni il microquoting, l'ho creduto necessario.