Ed eccoci di nuovo insieme: ieri (nella nuova location scelta dal gruppo), ho intavolato tre giochi.
Partiamo con una super novità 2023:
Unmatched: Storie incredibili.
Il cooperativo, skirmish,
per tutti, nel quale, alle meccaniche del gioco base, si aggiunge la cooperazione senza snaturare le sensazioni provate nella versione competitiva.
I personaggi non saranno più l'uno contro l'altro ma dovranno
collaborare per uccidere il mostro e i suoi sgherri.
Il flusso di gioco è gestito dalle carte
iniziativa che fanno agire i vari personaggi (buoni e cattivi), in modo randomico, mentre le azioni del cattivo sono comandate da una serie di
mazzetti dedicati.
L'utilizzo di vari mazzi
crea, di certo, una forte variabilità, a differenza, ad esempio, di Nemesis, nel quale il turno è blindato - prima i giocatori e poi gli alieni.
Si punta
all'imprevedibilità e alla sorpresa che genera una certa tensione.
Non si è mai certi di chi possa agire e cosa possa accadere: ogni mossa deve essere valutata anche al fine di non esporsi all'attacco fatale.
La causalità di pesca crea, però, una
certa incontrollabilità.
Il non sapere mai cosa possa accadere porta i giocatori
a trovarsi totalmente spiazzati, non avendo spesso carte per risponde all'attacco dei cattivi.
Questa imprevedibilità rende praticamente
impossibile una pianificazione strategica a lungo termine.
Questa è, però, la cifra stilistica di tutti gli Unmatched: gioco che regala emozioni più
per la velocità e inverosimiglianza dei combattimenti che per le meccaniche.
Il gioco presenta, a mio avviso, alcune criticità, oltre alla palese incontrollabilità.
Anzitutto
il ritmo del gioco è più rilassato, con lunghi tempi di attesa, tra un turno e l'altro, prima di essere coinvolti direttamente nella contesa.
Nella versione cooperativa, il tempo dilatato e la mancanza di una partecipazione diretta continua far scendere il tasso di adrenalina tipica della scatola base.
Inoltre, il cattivo affrontato (
l'Uomo Falena) non mi è parso così invincibile.
Giocando con tutti e quattro i personaggi e un giocatore neofita, la partita è stata vinta piuttosto velocemente e senza grandi perdite (tranne un Fantaman, davvero sfortunato perché bersagliato a più riprese).
Si tratta di una prima partita; occorrerà sperimentare anche l'altro cattivo e, a quanto pare, il gioco è dotato di un mazzo di eventi che dovrebbero accrescere la difficoltà ma temo anche l'incontrollabilità.
Un'ultima nota sui personaggi nuovi:
a mio avviso, sono davvero troppo più forti di tutti gli altri mai giocati (in particolare, Tesla mi è sembrato imbattibile).
Temo che il loro utilizzo, al di fuori della scatola loro dedicata, possa essere proibitivo.
Nel complesso, comunque, un'esperienza divertente (
una delle mie migliori esperienze in cooperativo).
La specializzazione di ogni personaggio, le informazioni nascoste, i poteri speciali, il mazzo di carte dedicato, rende ogni giocatore autonomo e la collaborazione avviene in modo consapevole senza il fastidioso apporto (spesso non richiesto) dell'alpha player di turno.
E' evidente che il gioco richieda delle espansioni perché
due soli mostri principali sono davvero pochi e temo che la scatola abbia, al momento, le partite contate.
La serata è proseguito con
Barony (mio recente acquisto prenatalizio).
Su questo gioco, il giudizio è sospeso. Un grave errore di interpretazione delle regole ha rovinato la partita.
Ho trovato
il gioco altamente strategico e deterministico: la lettura della mappa (già nel piazzamento iniziale) è fondamentale e, direi, quasi decisiva.
Stretto, scacchistico: forse potrebbe rendere meglio in 2 che in 3, 4 (ieri provato in 3, si è forse dilungato un poco troppo ma probabilmente a causa dell'errore).
Ma ripeto, mi riservo altre partite (che, certamente, vorrò fare) per giocare con le regole corrette e dare una valutazione definitiva.
La serata (direi la nottata) si è conclusa con una piacevolissima sorpresa:
Evergreen.
Un gioco, dal tema naturalistico, nel quale dobbiamo fare crescere foreste rigogliose nei vari biomi di cui si compone la Terra.
La meccanica di selezione azioni avviene con
un open draft di carte tra cui sceglierne una valutando, contemporaneamente, il bioma dove saranno eseguite le azioni di gioco e l'azione bonus che reca ciascuna carta. La
scelta delle carte,
provenendo da un mercato comune, va ponderata per
evitare scelte che lascino carte troppo vantaggiose per gli avversari.
Le azioni sono legate al tema del gioco:
piantumazione, crescita della vegetazione (da albero piccolo ad albero grande), creazione dei laghi che velocizzano la crescita, collocazione dei cespugli.
Ognuna di esse è essenziale e collegata l'una all'altra nel puzzle che viene fuori dal flusso di gioco.
Occorre ottimizzare le scelte, usando le vari azioni,
prestando attenzione alla posizione del Sole e al suo movimento.
Ogni componente deve essere piazzato in modo opportuno alla fine di ogni round nel quale si attivano delle fasi di punteggio.
In questa fase, la luce del sole colpirà gli
alberi (piccoli e grandi),
non ostruiti dall'ombra o perché più alti di quelli che li precedono o, a parità di crescita, perché posti alla giusta distanza.
Una meccanica (sembrerebbe mutuata dal precedente Photosyntesis) molto particolare.
I giocatori devono, quindi, tenere conto di vari aspetti per costruire l'intricato puzzle tra
germogli, alberi, cespugli, laghi, scegliendo le carte azioni, in modo strategico, a
nche perché il sole si sposta sulla plancia e, quindi, gli alberi illuminati in un round rischiano di restare in ombra nel seguente.
Altra fase di punteggio avviene, sempre alla fine del round, quando viene conteggiata
la foresta, uniformemente, più grande (esclusi i germogli) che darà punti per ogni elemento da cui è composta.
Ciò rende essenziale creare
foreste rigogliose e compatte sulla mappa.
I giocatori non potranno, pertanto, tralasciare laghi e cespugli in modo da creare ampie distese di verde nel nostro fantastico pianeta.
L'immagine finale che si crea è davvero notevole perché i materiali e i loro colori fanno una bella figura al tavolo.
Neppure lo scarto delle carte, infine, sarà da trascurare perché
ciascuna di esse incrementerà il valore del singolo albero grande, presente in un determinato terreno, che attribuirà punti a fine partita.
Chiaramente non si può chiedere tanto a questo gioco.
Si tratta di un
puzzle astratto di semplice fruizione,
immediato da intavolare da chiunque,
per le regole semplici e intuitive (ieri sera, la spiegazione è durata appena dieci minuti).
Unica pecca abbastanza evidente è la
scarsissima interazione, relegata alla scelta delle carte azione che, presumo, diminuirà ancor di più all'aumentare del numero di giocatori.
Immagino che, per tale motivo, possa essere un fantastico solitario rompicapo.
Se tale caratteristica può certamente essere poco gradita a molti giocatori, tuttavia, la stessa
non sminuisce la bontà di un gioco leggero che intrattiene e diverte con poche ma significative scelte.