Spendo anche io due parole sull'[glow=red]HydraCon[/glow], tenutasi nella ridente location della Città della Domenica di Perugia, i primi due giorni di dicembre. Aspettavo così tanto l'occasione che ho preso le ferie quasi un paio di mesi prima, ho evitato come la peste nei giorni precedenti la donna malaticcia che deambulava per casa ed ho stalkerato [tag]acidshampoo[/tag] con insistenza, così per arrivare bello carico all'evento.
La sveglia dell'1 mattina decide di non suonare, ma il mio senso di ragno mi sveglia poco dopo l'orario prestabilito e riesco comunque ad arrivare puntuale: il tempo di mettere a posto la sala che si inaugura l'evento con un vecchio gioco (ma preso recentemente col Black Friday), ovvero
BIBLIOS. Lo avevo nel mirino da tempo, è un buon fillerino; mi garbano la separazione in due parti - scelta delle carte ed asta successiva - ed il sistema di punteggio.
Si passa subito ad inaugurare la mia copia di
VEKTORACE, ovviamente sbagliando le regole nella prima partita (è una cosa che va molto di moda). Ho avuto modo di rigiocarlo a modo durante le due giornate, trovo sia un gioco davvero divertente! Un'altra tavolata è incappata nell'errore - a mio avviso - di giocarlo su una pista luuuunga, noi l'abbiamo sempre giocato su un tavolino piccino con 5 - 6 curve, una volta che inizi a capire come giostrare la macchina dà davvero gusto e non vedi l'ora di tirare una sportellata all'avversario. Qualcuno ha storto il naso per l'assenza di un tabellone fisso, mentre io ritengo sia uno dei vari punti di forza del titolo; lo consiglio caldamente agli amanti dei giochi di corse.
Altro giochetto filleroso (ma stavolta molto recente) che è stato intavolato più volte è stato
CRYPT, in cui ci si trova a depredare la tomba del re morto per fare più punti vittoria di tutti. Ci sono 3 dadi a testa da gestire per prenotare le carte, se si mettono valori alti è più difficile che si venga scalzati dagl avversari ma è più probabile che si perda il dado, andando così a perdere un turno per recuperarli; il gioco non fa di certo gridare al miracolo e non spicca particolarmente nel panorama ludico attuale, ma si lascia giocare e ogni tanto ti fa anche credere di aver fatto una discreta giocata. Tra i suoi sostenitori abbiamo l'infaticabile [tag]Mod_XXII[/tag], che ha allietato con la sua presenza le due giornate.
Ed è proprio assieme a lui, acidshampoo ed un di lui amico dannatamente lento a giocare che abbiamo provato insieme
U.S. TELEGRAPH, titolo della DVgiochi uscito in sordina da non troppo tempo.
Eccomi con U.S. Telegraph apparecchiato assieme ai miei 3 amici invisibili
Il gioco ha un regolamento molto snello, ogni giocatore nel suo turno può fare un'azione scelta tra le due disponibili e (a meno di avere soggetti leeeenti come nel nostro caso) il tutto scorre abbastanza fluidamente. Ogni giocatore ha 30 edifici diversi da pescare da una sua dotazione, l'obiettivo del gioco è di o giocarli tutti sulla plancia centrale o di unire due città presenti sulla plancia da una serie ininterrotta di propri edifici; una volta entrati nel meccanismo si inizia ad intralciare gli altri, a pensare a piazzamenti convenienti e via dicendo. Al tavolo si è lamentata un po' l'ambientazione moscia e qualche difficoltà nell'interpretare la zona di gioco una volta che gli edifici hanno iniziato ad affollarla, anche perché i colori non molto accesi possono tendere a creare confusione; a me è rimasta comunque la voglia di riprovarlo.
La mappa modulare su cui si piazzano gli edifici; in meno giocatori avrà dimensioni ridotte
Tocca quindi a
DOWNFORCE, giocato in due occasioni sempre con 6 giocatori. Come già detto poco sopra da Mod, ho avuto l'impressione che in questa configurazione si perda un po' l'elemento scommessa lasciando spazio a quello puramente di corsa: se chi si trova davanti punta su se stesso e trova l'appoggio di altri giocatori, arriverà primo prendendo tutti i bonus del caso e vincendo la partita. Proprio scrivendo queste riflessioni, mi trovo a pensare che probabilmente sta agli altri giocatori non permettere questa situazione, puntando su altre auto ed invece affossando il favorito. Il gioco è divertente ed agguerrito, nelle strettoie volano gli insulti e le minacce per via degli imbottigliamenti; voglio provarlo con un altro numero di giocatori al tavolo, magari in 4, per vedere come cambia l'approccio alla gara.
Le macchinine hanno sempre un loro perché, irresistibili!
A grande richiesta, mi è toccato giocare
NEW SALEM, gioco ad identità nascoste che nasconde al suo interno un set collection. Il gioco non è davvero niente di che ed al tavolo se ne sono accorti tutti, specialmente chi lo aveva richiesto da tempo (io avevo avvisato!). Trovo che manchi un po' di mordente, la caccia alle streghe non è particolarmente avvincente e finisce per essere calcolosa nella gestione dei cubetti bianchi/neri (tutto ruota là intorno, alla fine).
Fortunatamente, abbiamo poi svoltato con
CRYPTID, gioco deduttivo rivelazione di questo periodo. Nei panni di criptozoologi, ci si trova davanti ad una mappina ad esagoni a piazzare cubetti e dischetti, il tutto per trovare l'habitat del famigerato Bestio. Dopo un iniziale e brevissimo spiazzamento, abbiamo iniziato a teorizzare ognuno l'indizio dell'altro, provando a fuorviare gli avversari e con un coinvolgimento sempre maggiore. È stato ritenuto da tutti i giocatori al tavolo un titolo coinvolgente ed appagante, da rigiocare sicuramente!
Vi assicuro che, una volta in partita, tutto avrà un senso e sarà bellissimo!
Anche la malatissima Simona è venuta alla Con, portandosi la sua busta di giochi: uno dei suoi cavalli di battaglia è da sempre
FUSE, adrenalinico cooperativo dadoso regalatomi a suo tempo dal mio adorato Mod. È uno di quei giochi che riesci a proporre praticamente a tutti, complice la durata breve (obbligata a massimo 10 minuti) e l'alto tasso di coinvolgimento. Non è piaciuto solo a Sava, mi sa!
Ad un certo punto, essendo in 6, è stato il momento di
PERUDO: capolavoro indiscusso! Chi non sa giocare dice che è tutta fortuna; io penso sia davvero un signor gioco di bluff.
Il buon Pablo ci ha fatto giocare col suo
DECEPTION: MURDER IN HONG KONG, gioco di deduzione e bluff che mi aveva colpito mesi e mesi fa nella prima ed unica partita fatta: finalmente mi sono rifatto ed ho avuto modo di confermare le buone sensazioni. L'ho giocato anche da medico legale, dando le informazioni agli altri giocatori: adoro vedere quanto sia diverso il modo di ragionare altrui, specialmente quello della donna con cui vivi e che in teoria dovrebbe conoscerti
Piccola pausa culinaria: eccovi una foto della cena del sabato sera: dal faccione di sinistra a girare in senso orario abbiamo il sottoscritto, Mod_XXII, il mitico [tag]Aluccio[/tag], la nostra Debora aka [tag]Nynaeve[/tag], la mia Simona, Sara e Marco (ditemi che ricordo bene i nomi!) e [tag]steam[/tag], che ho scoperto avere la voce identica a quella di Martino Chiacchiera, il nostro autore di giochi da tavolo di punta (avete presente Deckscape, tra i vari?).
Sì, le pizze sono davvero incredibilmente graaandi!
Un saluto anche all'infaticabile [tag]Janko[/tag], che è arrivato proprio a fine cena, ed a [tag]Morg[/tag] che ho purtroppo praticamente solo incrociato, complice l'interminabile ronfata che mi son fatto la mattinata del secondo giorno di Con.
In chiusura di manifestazione, è stato il momento di
WELCOME TO, che ci vuol più a spiegarlo che a giocarlo quasi, e di
JUST ONE, party game cooperativo in cui bisogna far indovinare una data parola ad un proprio compagno scrivendo ognuno un indizio sulla propria lavagnetta, ma attenzione: se altri hanno scritto lo stesso indizio, vengono tutti cancellati! Anche questo carino proprio.
L'ultimissimo gioco intavolato è stato
PANIC LAB, fillerino che nasconde, sotto la sua grafica pucciosa, un generatore di mal di testa. Ogni volta che ho beccato il risultato giusto ho esultato manco avessi vinto un torneo!
Insomma, mi son divertito e sono stato bene, trovo sia sempre un piacere trovarsi con così tanti amici a giocare ed a passare del bel tempo insieme. Ed ora c'è solo da aspettare poco più di un mesetto per l'eventone: GobCon 2019, arriviamo!