Festività trascorse all'insegna dell'abbuffata gastronomica e ludica.
Cominciamo con un antipasto a base di
Arcanum, che risulta però alla fine abbastanza insipido, anche se un amico insiste che forse giocandoci più volte potrebbe risultare un po' più controllabile.
Continuiamo con un assaggio di
World of Warcraft: Il Gioco da Tavolo: un amico ha insistito per vederlo e provare alcuni round, gli è piaciuto tantissimo, si è fotografato le carte della sua classe e ha promesso di studiarle per organizzare una partita completa.
Sera di Natale, dopo aver mangiato da far scoppiare la pancia i cognati con relativi consorti si fermano per una partita tanto attesa:
Avalon tutti insieme in 7 giocatori (con alcuni di loro avevamo già giocato, per altri era la prima volta). Rapida spiegazione delle regole, giro di prova e poi si parte alla grande. La serata si scalda con insulti, minacce e aggressioni, tanto che arriviamo alla fine stremati. Gli invitati mi chiedono come hanno fatto i bimbi a non svegliarsi nella stanza vicina.
Si parte con la prima portata impegnativa: concordiamo la data per la partita completa a
WOW come promesso, con l'aggiunta di un altro amico... Io e un amico prendiamo i due orchi (guerriero e sciamano) e ci schieriamo con l’Orda, mio fratello con l'altro amico prendono il nano cacciatore e l'elfo druido dell’Alleanza e partiamo per combattere il terribile drago nero Nefarian. Mia moglie allegramente saluta e si infila nel letto: troppa plastica e pochi cubetti per lei in questo gioco.
Dopo solo 4 ore di gioco, quando le ore piccole cominciamo a non essere più così piccole, arriviamo alla fatidica sfida: per un soffio riusciamo ad affrontare il malvagio prima della squadra avversaria, il mio socio al 5° livello e io al 4°, e in relativa scioltezza riusciamo a sconfiggerlo. L'altra squadra sarebbe riuscita subito dopo il nostro turno. Epico, finalmente riusciamo a gustarlo appieno!!
Prima con continuare con altre portate sostanziose prendiamo un attimo di respiro e organizziamo nuovamente ad
Avalon con i cognati, sempre sette giocatori, sempre serata caciarona, animata ed estenuante. Mentre andiamo a dormire però mia moglie minaccia che ha fatto indigestione di Avalon per un po’, e di trovare altro per le future occasioni.
Riprendiamo i piatti sostanziosi, con moglie, fratello e amico piazzo in tavola
Cry Havoc con espansione Aftermath, dato che ho poche occasioni di provarlo in 4. Io prendo i Trog e parto alla grande con una rapida espansione, arrivando rapidamente ad avere tutti i pezzi in plancia. Il mio amico con le macchine fa una bella partita, forse leggermente poco offensiva, mio fratello con i Pellegrini accumula una marea di cristalli nella sua pozza privata, ma non bastano. Mia moglie con gli umani conduce una partita sottotono e chiude al quarto posto con 66 punti, io primo a 119 dato che non sono riusciti a fermarmi, le macchine a 93 e i Pellegrini a 98.
Continuiamo l’abbuffata la sera successiva con una partita in 4 giocatori a
Rising Sun, tutti alla prima esperienza tranne il proprietario che ne aveva già fatta una. Dopo la spiegazione io prendo il Clan della Tartaruga (verde), anche se presagisco da subito che il gioco non fa per me: le aste sono una meccanica che non mi piace, l’ambientazione non è delle mie preferite, il bluff e la contrattazione non sono nel mio stile (e nemmeno in quello di altri due partecipanti). La partita scorre facile anche se tesa, il gioco c’è e si vede, ma non la mia tazza di zuppa. A tarda notte risulto terzo al conteggio dei punti ma con una partita insoddisfacente e poca voglia di riprovarlo; il proprietario ne è entusiasta, gli altri giocatori con opinioni più intermedie.
Dovevamo concludere con un piatto più leggero, forse
A Thief's Fortune o simile per alleggerire lo stomaco, ma una mangiata troppo sostanziosa, questa volta davvero gastronomica, blocca uno dei giocatori e la serata si conclude con una lunga chiacchierata su giochi di ruolo e filosofia collegata.
Per queste feste è tutto, devo dire in conclusione un bilancio più che positivo.