Come detto ad alcuni in via privata, durante il mese di Agosto appena passato - complice la disponibilità di una ventina di giorni di ferie - ho provato ad intavolare
Sweden Fights On (La Svezia continua a combattere), 2° titolo della trilogia - edita dalla G.M.T. Games - di wargames hex and counters sulla Guerra dei Trent'anni (La trilogia è: "This Accursed Civil War" - "Sweden Fights On" - "Under the Lily Banner").
Tutti i titoli della trilogia applicano un unico regolamento, il c.d.
Musket & Pike, con le aggiunte di regole "ad hoc" per i singoli scenari.
Alla terza lettura delle regole tradotte grazie al rivenditore specializzato "I Giochi dei Grandi" di Verona, il cui titolare è stato ospite del Podcast, qui in Tana, con una puntata dedicata ai Wargames (regole disponibili sul sito della GMT...), mi sono cimentato con uno degli scenari contenuti nella confezione.
La scelta è caduta sullo scenario della
Battaglia di Wittstock (4 ottobre 1636, mentre secondo il calendario giuliano siamo al 24 settembre 1636), avvenuta nella fase centrale della Guerra dei Trent'anni (c.d. fase francese).
Premetto che sono riuscito a giocare soltanto DUE turni di questo scenario, per via della complessità delle regole e per via del fatto che l'ho giocato IN SOLITARIO, su più giorni: prendete quindi questo resoconto per quello che è, cioè un "assaggio" di questo titolo. Al termine del "resoconto di guerra" ho inserito alcune mie riflessioni personali.
Tornando a noi...
Non volendovi tediare troppo con una parte storica che potete tranquillamente recuperare anche solo tramite Wikipedia, mi limito a dire che in questo scontro si sono confrontate le forze svedesi, alla guida del feldmaresciallo Johan Banér (Comandante d'Armata per le forze svedesi in questo scenario), al cui comando si trovavano anche i comandanti Lennart Torstensonn, James King ed Alexander Leslie, contro le forze imperiali ed asburgiche (spagnole e sassoni) guidate congiuntamente dai generali Melchior von Hatzfeld, Johann Georg I di Sassonia e Rodolfo Giovanni Marazzino (Morzin). Da notare che lo scenario, per le truppe sassoni-spagnole non prevede infatti un Comandante d'Armata.
Storicamente, le forze imperiali erano schierate sulla piana che si estendeva tra la macchia erbosa nei pressi della collina dello Scharfenberg ed il borgo di Papenbruch. La zona era favorevole, dal momento che dinanzi alle truppe schierate si trovava una zona paludosa e boscosa che non permetteva attacchi frontali agevoli, se non da una zona "ad imbuto" obbligato per le forze nemiche al termine del quale le truppe imperiali si erano ben fortificate con tanto di cannoni e trinceramenti.
Banér, al comando delle truppe svedesi, si trovò però ad avanzare provenendo dall'estrema sinistra dello schieramento imperiale. Non appena scoperta la cosa, i generali asburgici, temendo un totale aggiramento con esiti catastrofici, mobilitarono la propria ala destra di cavalleria, agli ordini di von Hatzfeld, facendo sì che ripiegasse dietro la linea dello schieramento centrale per arginare gli svedesi, divenendo - di fatto - la nuova ala sinistra dello schieramento imperiale (questo lo si nota bene in fase di setup, vd. oltre).
Sempre storicamente, avvenne però che il Banér pianificò questa battaglia tenendo conto di tale evenienza, ed ordinando (come "contro-mossa") per tempo al colonnello dei mercenari scozzesi, James King, di operare un'altra e diversa marcia di aggiramento sulla sinistra delle proprie linee, in modo da attaccare il lato destro imperiale con forze di cavalleria e con una parte della fanteria di cui si componeva lo schieramento di soldati scandinavi.
La qual cosa ebbe l'effetto sperato. Seppur sul filo del rasoio, quando tutto sembrava volgere a sfavore degli svedesi inferiori di numero dopo questa divisione del loro esercito per effettuare l'aggiramento, gli imperiali - attaccati da King sul loro lato destro, dove si trovavano scoperti per via del ripiegamento di von Hatzfeld e dei suoi cavalleggeri (mobilitati ad inizio dello scontro per arginare la minaccia in arrivo portata da Banér, Leslie e Torstensonn) - si trovarono presi su due fronti e del tutto incapaci di impedire la cattura dell'artiglieria ed una fuga precipitosa.
Il tutto, quindi, grazie ad un'ardita manovra di aggiramento, si risolse in una vittoria schiacciante delle forze svedesi di Banér.
Questo, a grandi linee, è ciò che dice la storia. Lo scenario proposto dal titolo della G.M.T. riproduce come segue la situazione di partenza (da considerare che il gioco suddivide le truppe in Ali, ciascuna con degli ordini precisi di partenza che possono variare durante lo scontro; inoltre, ciascuna Ala si attiva separatamente dalle altre, agendo quindi in maniera parcellizzata dove all'attivarsi della stessa possono attivarsi tutte le unità che fanno parte di quell'Ala medesima)...
Quanto alle forze in gioco, abbiamo:
- L'ala destra dello schieramento svedese, composta interamente da unità di cavalleria (corazzieri, ecc.), comandata dal generale Lennart Torstensonn (valore -2, tra i migliori... nella foto ho inserito anche le unità di fanteria leggera - moschettieri - schierabili liberamente sul campo), con ordini di "Prepararsi".
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- L'ala centrale dello schieramento svedese, composta da fanteria e artiglieria, comandata da Alexander Leslie (valore -1, con cui ho schierato anche Banér, valore -2) e nella quale spiccano (in verde) le truppe scozzesi, con ordini di "Prepararsi".
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(da notare che le truppe di fanteria spesso sono unità a doppio esagono, integranti picchieri, artiglieria reggimentale e moschettieri/archibugieri, alla maniera del tempo... un esempio eccellente sono le truppe dei "tercios" spagnoli che compaiono in altri scenari di questo titolo, e che rendono bene la realtà storica dei grandi schieramenti armati di picche e che avevano, insieme, anche artiglieria reggimentale e manipoli di fucilieri per la schermaglia ed il fuoco di salva)
- L'ala di riserva svedese, comandata dal generale Vitzthum (valore 0), sottoposto di King, la quale entra al 4° turno di battaglia dal lato SUD della mappa, con ordini di "Prepararsi" e formazione a scelta del giocatore tra ordine normale oppure ordine aperto.
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- L'ala di cavalleria in aggiramento svedese, comandata dal generale King (valore -1), anch'essa in entrata al 4° turno di battaglia dal lato OVEST della mappa, con ordini di "Prepararsi" e formazione a scelta:
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Le ultime due Ali non sono riuscito a schierarle per via del fatto che sono riuscito a giocare solo due turni, ma esse dovrebbero essere - per valori e zone di inserimento in gioco - quelle che, storicamente, hanno effettuato l'aggiramento che ha permesso agli svedesi di prendere alle spalle gli imperiali e vincere lo scontro.
Per lo schieramento asburgico, abbiamo, invece:
- L'ala (che dovrebbe diventare, dopo aver compiuto lo storico ripiegamento, l'ala) sinistra (che però parte quindi a destra dello schieramento iniziale asburgico, per i motivi che vi ho premesso...) di cavalleria, comandata dal generale von Hatzfeld (valore -1), a cui ho annesso due unità di Dragoni appiedati (fanteria leggera), con ordini di "Ricevere carica".
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- L'ala centrale dello schieramento imperiale, comandata dal Morzin (Marazzino, valore 0), che comprende cavalleria e fanteria pesante da due esagoni, oltre all'artiglieria, con ordini di "Ricevere carica".
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- L'ala (che dovrebbe diventare, dopo il ripiegamento di von Hatzfeld, l'ala) destra (che però, ad inizio battaglia, parte a sinistra) dello schieramento imperiale, composta per lo più da truppe sassoni di cavalleria, comandata da Johann Georg I di Sassonia (valore 0), con ordini di "Ricevere carica".
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Al termine del setup, la situazione è questa (perdonate la scarsa qualità delle foto, ma per prendere tutto il tavolo sono dovuto arrivare a compromessi...):
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Dettaglio dello schieramento asburgico (a sx l'ala - che diventerà ala di destra - sassone, poi il centro con la fanteria e più oltre l'ala dx che diventerà ala di sinistra dopo il ripiegamento, comandata da von Hatzfeld ed attestata nei pressi del borgo di Papenbruch):
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Dettaglio dell'ala sassone di Johann Georg:
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Dettaglio dell'ala centrale imperiale:
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Dettaglio delle forze di von Hatzfeld presso Papenbruch:
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Dettaglio dello schieramento iniziale svedese, con davanti la fila di cavalleria comandata da Torstensonn e, più dietro, la fanteria di Leslie in compagnia di Banér:
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L'iniziativa è degli Svedesi.
Alle ore 03:00 P.M. (Turno 1), gli scandinavi, volendo approfittare dell'iniziativa e della posizione non proprio eccezionale di partenza del nemico, passano subito ad ordini di "Carica" con l'ala destra di cavalleria comandata da Torstensonn, che si getta immediatamente con i suoi cavalleggeri nella piccola valletta oltre l'altopiano dello Scharfenberg, puntando ad aggirare le linee nemiche:
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La distanza ancora non permette intercettazioni da parte della cavalleria sassone, e quindi la minaccia si fa sempre più concreta, in considerazione del fatto che, se le truppe svedesi riusciranno a portarsi alle spalle dei germanici, le intercettazioni non saranno possibili o comunque ridotte al minimo... il rischio di aggiramento è alto:
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Grazie ad una doppia attivazione favorita dal cambio di ordini a "Carica", la cavalleria dell'ala di Torstensonn si avventura sempre di più, ed alla fine soltanto una coraggiosa unità di corazzieri imperiali, comandata dal Franz Karl, riesce (con tutti i dovuti tiri di dado) a compiere una intercettazione valida, puntando su uno dei reggimenti di cavalleria svedese.
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Qui si consuma un conflitto a fuoco con scariche di pistole di cavalleria tra le due unità, dove si registrano perdite e scossoni al morale per gli svedesi, e grazie al "Momentum" preso dagli imperiali nella loro cavalcata per caricare i corazzieri nemici, la mischia che ne consegue vede vincitori gli asburgici che ricacciano l'unità di testa dello schieramento di cavalleria avversario:
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Con la sua ultima attivazione, però, Torstensonn ed i suoi cavalleggeri concludono l'aggiramento: lasciati sull'altopiano i moschettieri della fanteria leggera, per creare eventuale schermo in caso di avanzata nemica, i corazzieri svedesi - come un rullo compressore - si abbattono sulle unità del fianco nemico, sparando al caracollo con le pistole ed impegnando i poveri imperiali che poco prima avevano fermato l'avanzata dei loro commilitoni.
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Le truppe di Franz Karl, in formazione scossa, con le pistole scariche e con il morale scosso dopo aver subito altro fuoco di pistole nemiche, si vedono pian piano circondare dagli attaccanti, i quali arrivano a minacciare lo stesso stato maggiore del Generale sassone Johann Georg, intanto che la fanteria di Leslie avanza più dietro...
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Sta quindi alle truppe imperiali attivarsi, un'ala per volta.
Chi gioca ai wargames solitamente si documenta (vd. sopra) su come andò storicamente la battaglia che si va a giocare... e proprio per questo, talvolta, si sceglie di NON seguire quello che fu l'andamento storico delle vicende di guerra, provando invece soluzioni alternative.
Nel mio caso, ho voluto ragionare così: e se, invece di ordinare il ripiegamento rapido di von Hatzfeld (riuscirebbe, in questo caso?), gli imperiali non avessero invece puntato proprio sui sassoni di Johann Georg, più vicini al nemico rispetto all'altra ala di cavalleria, per sferrare un coraggioso contrattacco di arginamento, nell'attesa che la fanteria del blocco centrale si schierasse nuovamente per affrontare la minaccia in arrivo da parte della (lenta, purtroppo) fanteria di Leslie? Perchè non puntare sui corazzieri tedeschi, come prima risposta, mentre von Hatzfeld, dal borgo di Papenbruch, si avvia per occupare una zona ancora più a valle dello schieramento ed a protezione ulteriore delle linee di fanteria?
La vicinanza della cavalleria svedese al generale in comando dell'ala sassone di cavalleria mi ha spinto a fare questo tentativo.
Un lancio di dadi fortunoso permette (vd. ultima foto) alle truppe di Georg di passare repentinamente da ordini "passivi" di "Ricevere carica" ad ordini più "attivi" di "Carica", in modo da consentire un fulmineo (nei limiti del possibile) contrattacco nei confronti della cavalleria di Torstensonn.
La manovra riesce: con una singola attivazione (non potendo "continuare" con altre attivazioni, come riporta il segnalino "NO continue" ereditato per via di tiri negativi precedenti...) la cavalleria sassone riesce a virare di quasi 90° lo schieramento iniziale, portandosi ben presto a tiro delle forze svedesi, con cui impegna battaglia in mischia anche con il fine di andare in soccorso dei commilitoni, comandati dal Franz Karl, ormai del tutto circondati ed in morale scosso.
Alla fine della manovra, tra spari di pistole e assalti alla sciabola, la situazione è questa, con Georg in mezzo alla mischia ed i suoi uomini impegnati ad arginare la spinta svedese:
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La coraggiosa cavalleria di Franz Karl, però, malgrado il tentativo di aiuto dei compagni, è ormai quasi del tutto tagliata fuori: con altre forze fresche di seconda linea svedese in arrivo al seguito dello stesso Torstensonn, le possibilità di sopravvivenza per i coraggiosi intercettatori della prima ora si abbassano drasticamente.
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Anche il blocco centrale imperiale non perde tempo. Se i sassoni di Georg rallentano Torstensonn, Morzin non perde tempo ed ordina una contromarcia alla seconda linea di fanteria dell'ala di centro (formata anch'essa per lo più da sassoni con i counters neri...), facendo fare "dietrofront" alla fanteria pesante, ricostituendo una linea per affrontare l'arrivo del nemico ed inviando la cavalleria sotto il proprio comando a dare aiuto ai sassoni che stanno combattendo più avanti, così da fare spazio, peraltro, all'estensione dei lunghi e poderosi ranghi di fanteria (unità a doppio esagono) che compongono la manovra (da notare il movimento anche delle truppe bavaresi di colore grigio/azzurro).
Nel mentre, anche i cannoni vengono rivolti verso il nemico in arrivo, da che erano orientati verso SUD, perdendo però la possibilità di sentirli subito tuonare contro i ranghi di Banér (con conseguente flip dei counters sul lato "Fired").
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...e von Hatzfeld?
Anche lui non sta a guardare con le mani in mano, ovviamente. Riuscito il cambio di ordini da "Ricevere carica" a "Prepararsi", il generale porta i suoi uomini al fianco della nuova linea creata da Morzin, sostenendone così la manovra in prospettiva di un rilancio offensivo una volta che la fanteria si sia ben schierata per fronteggiare l'arrivo di Banér e Leslie:
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Tutto questo accade nei primi 20 minuti di battaglia...
Al 2° Turno sono le 03:20 del pomeriggio, e tocca di nuovo agli svedesi muovere, essendo ancora loro, per priorità di ordini, ad agire per primi.
Torstennson stavolta non perdona. Non si ferma di certo, rispettando gli ordini di carica di cavalleria ricevuti nel turno precedente, e continua a spingere lanciando i propri corazzieri contro il fianco nemico.
I primi a farne le spese sono i cavalleggeri rimasti del povero Franz Karl, il cui accerchiamento degli svedesi si completa.
Subiscono pistolettate da tutte le parti, ed i proiettili scompaginano del tutto la loro formazione, causando perdite e colpi al morale. Non potendo nemmeno rispondere al fuoco per via delle pistole scaricate in precedenza, possono solo incassare e, coraggiosamente, perire dopo un'aspra mischia...
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Il vuoto lasciato dai corazzieri di Franz Karl nell'esagono 2018 la dice lunga... lì sono caduti degli eroi dello schieramento imperiale...
Ma la reazione degli asburgici non è certo finita. E' la volta di una nuova intercettazione, stavolta condotta dalle truppe di Vitzthum, che si lanciano al galoppo verso i cavalleggeri nemici, acquisendo un "Momentum" di cavalleria che potrebbe fare la differenza.
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Purtroppo, però, l'esercito svedese del Re Gustavo Adolfo di Svezia è noto per la sua disciplina. I corazzieri rispondono al caracollo di pistole compiuto dagli uomini di Vitzhum, incassando perdite ma rifacendosi nella mischia.
A colpi di sciabola, mettono a tacere le velleità asburgiche, complice uno sfortunato "0" tirato dagli imperiali in mischia, che sancisce una disfatta comportante un duro colpo al morale dei cavalleggeri intercettanti.
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Non basta, però... gli svedesi, non contenti, si lanciano all'inseguimento, braccando gli imperiali in fuga. Con un "6" sulla tabella di inseguimento della cavalleria, gli scandinavi di Torstensonn perseguitano i fuggitivi, passandoli uno per uno a fil di spada durante la loro ritirata, eliminando del tutto l'unità nemica.
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Lo scotto da pagare, però, è la rottura totale della formazione di linea, che espone il reggimento svedese a possibili manovre dei sassoni nel corso del turno. D'altronde, in guerra tutto ha un prezzo:
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Intanto, nella zona più calda del fronte, la battaglia imperversa. Georg è in mezzo alla polvere, e cerca di tenere la posizione con la propria cavalleria. I figli di Sassonia arginano per quanto possibile l'orda svedese, che si avvale adesso anche della fanteria leggera scesa dall'altopiano a dare manforte. Le truppe livoniche della zona del "livlandare", insieme alle truppe del generale Wittenberg, assaltano l'unità di Kalckstein, colpendo duramente e giungendo, tra sparatorie di pistole e assalti alla sciabola, a decimare anche quel reggimento (2^ foto).
Non contenti, volendo aumentare la pressione su Georg ed i sassoni rimanenti, gli svedesi sferrano un'altra poderosa carica contro i reggimenti Jung-Taub e Schleinitz, che già si trovavano in formazione scossa per via di precedenti combattimenti. Le cariche effettuate godono entrambe di uno slancio ("Momentum") accumulato nella cavalcata, e minacciano di riuscire a sfondare quella linea disordinata messa su dai germanici.
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La manovra svedese sembra riuscire, ma le truppe - specie quelle della prima ondata, si sono fermate più in coda, e Torstensonn non può permettersi di rallentare l'avanzata, anche in vista dell'arrivo della fanteria imperiale e della cavalleria di von Hatzfeld. Il generale svedese lo sa: deve togliersi da lì al più presto, liberando il campo ai fanti di Leslie, che si avvicinano alla velocità massima consentita dal terreno e dai cannoni al traino.
King ancora non si scorge, e quelle truppe scosse della prima ondata rallentano il prode e finora irreprensibile Torstensonn.
Banér comprende questa esigenza, ed allora si stacca dalla fanteria di Leslie e, ventre a terra, col suo stato maggiore si avvicina al fronte, per aiutare Torstensonn a riformare i ranghi di alcuni dei suoi reparti rimasti in coda...
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...ma questa, è un'altra storia...
Pillole di riflessione sul gioco:
Cercherò di essere breve.
Il gioco, in sè, tratta di un periodo storico molto interessante, e cerca di riportare sulla mappa esagonale quelle peculiarità del periodo.
Grandi schieramenti come i tercios, con lunghe picche utili a formare, all'occorrenza, lo skilitron, sono resi da pedine rettangolari (!) che occupano due esagoni affiancati (!), con particolari regole per il movimento, fuoco, combattimento, raggruppamento, orientamento, ecc. ecc..
Grande risalto viene dato alla gestione del morale, via principale per l'eliminazione delle unità nemiche, ai funzionamenti del fuoco di salva, degli slanci di cavalleria, della gestione delle pistole dei cavalleggeri (che vanno ricaricate dopo l'uso... con segnalini di 1^ pistola usata e "no pistole" per ogni benedetta unità), della formazione (importantissima) e dell'orientamento in cui si trova l'unità, alla gestione della catena di comando, alla divisione delle unità in Ali (ed ogni unità si attiva solo quando la sua Ala si attiva) e, soprattutto, degli ORDINI.
Spendo due parole su questa cosa degli ordini.
Per me che sono un wargamer a cui piace sperimentare e manovrare liberamente con le truppe sul campo, questa limitazione degli ordini è stata qualcosa di molto frustrante...
Gli ordini vengono dati all'intera Ala, e costringono TUTTE LE UNITA' di quell'Ala a rispettarli pedissequamente... con alcune eccezioni, certo (cosa non buona, ricordarle non è semplice...), ma comunque è una rottura di scatole avere delle unità facenti parte di un'Ala che, obiettivamente, nessuno sano di mente muoverebbe rispettando degli ordini che, magari, fanno comodo per altre unità della stessa Ala.
Banalmente, se ho 10 unità e voglio attaccare il nemico con 5 di esse e lasciare le altre indietro, non posso farlo... se infatti l'Ala ottiene ordini di Carica (necessari per far caricare le 5 unità con cui voglio portare l'attacco), TUTTE le unità devono muoversi verso il nemico, impedendo - di fatto - al giocatore di disporre diversamente per le restanti 5 unità che (magari) si voleva lasciare indietro (sempre nel rispetto pure dei vincoli della catena di comando, che insieme a questo aspetto degli ordini dà origine ad una combo micidiale di legacci alle manovre tattiche sul campo...).
A conti fatti, il sistema di ordini (che dovrebbe essere un "pezzo forte" del gioco, insieme ad altri spunti originali) non comporta - a mio modesto parere - un incremento del livello di gioco, bensì soltanto vincoli scomodissimi da seguire e che impediscono molte possibilità al giocatore (più o meno esperto) che voglia sperimentare e "comandare davvero" il proprio esercito, un elemento a cui io, personalmente (e sottolineo "personalmente"), non riesco a rinunciare se gioco un wargame.
Inoltre, gli ordini si aggiungono ad una pletora di altri dettagli a cui stare dietro (morale, formazione, orientamento dell'unità, catena di comando, continuazione di attivazione, intercettazioni, punti movimento non stampati sui counters, tabelle per il tiro, per le mischie, per l'inseguimento di cavalleria, per gli effetti del terreno, per la soglia delle perdite, ecc. ecc. ecc.) che già rendono abbastanza pesante il gioco, restituendo sì un'esperienza di grande dettaglio storico, ma a scapito della giocabilità che, in un wargame, già non è altissima di suo (ecco pure perchè non sono riuscito a fare più di due turni in 15 giorni di ferie, da solo, con un solo cervello a ragionare ed in maniera discontinua...).
In definitiva, la qualità del prodotto, come tutti i GMT, è altissima... anche troppo.
La sensazione è infatti quella del "troppo". Troppe regole intricate (ho avuto bisogno di 3 riletture del regolamento per capirci qualcosa...), troppi dettagli con cui farcire il gioco (alcuni anche un po' inutili), troppe limitazioni alle possibilità di azione dei giocatori (principalmente - ma non solo - date dagli ordini delle Ali).
Un bel quadro, di sicuro interessante, complesso e stimolante... ma forse un pelo troppo intricato. Con alcune sfrondature poteva essere molto più godibile.
Se è vero, infatti, che parliamo di un titolo per hard wargamers, tuttavia alcuni accorgimenti per renderlo un poco più snello potevano renderlo di gran lunga un titolo da consigliare a chiunque per il periodo storico che tratta e per i tratti di originalità che presenta.
Nel complesso, per me è un 6,5/7, non di più (e con dispiacere). Credo che gli altri titoli della trilogia ("This accursed civil war" / Questa maledetta guerra civile e "Under the Lily banners" / Sotto le bandiere gigliate) siano similari, dal momento che il regolamento base è sempre lo stesso... Per questo motivo non credo andrò ad avventurarmi a vedere gli altri due...
Un saluto ai wargamers della Tana
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