Cari tutti, ho speso parte del mio pochissimo e preziosissimo tempo libero per leggere questo thread, e onestamente resto basito di fronte a quello che è stato scritto ed al modo in cui si è voluto vedere un semplice ed innocuo sondaggio puramente informativo che non aveva alcuna pretesa di assegnare titoli, onori, premi né riconoscimenti di sorta.
Leggo parole pesanti che mi offendono come gestore di questo sito e coordinatore dell'organizzazione TdG, parole come "farsa", "brogli", e altre simili, che mettono in dubbio più o meno esplicitamente l'operato del sottoscritto, degli altri membri della Fondazione e dello staff di amministratori di questo sito, oltre che la credibilità di tutta la nostra comunità. Mi chiedo se qualcuno di coloro che si permette di tranciare simili giudizi abbia mai avuto da noi indicazioni circa il fatto che i sondaggi fossero qualcosa di più che semplici strumenti di rilevazione delle opinioni dei nostri utenti, registrati o non, loggati o anonimi. Come gestore del sito ho il diritto secondo voi di sapere chi mi legge se preferisce Tizio o Caio, oppure per fare una rilevazione del genere devo secondo voi mandare schede elettorali e ufficiali giudiziari a casa degli utenti?
Mi pare si stia rasentando il ridicolo.
Vi spiego per chiarezza il funzionamento dei sondaggi, che prevedono la possibilità di votare tanto degli utenti anonimi quanto di quelli loggati, nel limite di un singolo voto per ogni indirizzo IP (come aveva supposto Iz). Questo significa che, a meno di bug che possono sempre esserci, se votate dal vostro PC come anonimi, non potrete rivotare dallo stesso PC dopo aver fatto il login, e viceversa, a meno che per qualche ragione al vostro computer non vengano assegnati indirizzi IP diversi in vari momenti. Ovviamente, ci possono sempre essere distorsioni e usi scorretti, se ad esempio hai due o tre personal computer puoi esprimere due o tre voti il che non è eticamente simpatico. D'altro canto, anche se avessimo abilitato ai sondaggi solo gli utenti registrati e loggati, sapete bene che volendone fare un uso improprio uno potrebbe crearsi più utenti per esprimere comunque più voti e il problema ci sarebbe lo stesso.
Perché si è scelto di gestire le cose in questo modo? Perché abbiamo ritenuto utile e importante rilevare le opinioni dei nostri utenti anche da anonimi, evitando di ridurre la partecipazione ai sondaggi imponendo il login come obbligatorio per esprimere il voto; in fin dei conti, non stiamo facendo le elezioni per il governo, ma semplici rilevazioni sull'utenza dove magari mi importa anche di più sapere come la pensa l'utente anonimo rispetto a quello registrato che si esprime anche con altri strumenti. E' comunque evidente che non ci sarebbe difesa di fronte all'intenzione di utilizzare in modo improprio uno strumento come questo, indipendentemente dalla politica adottata per la sua gestione, non essendo noi né una banca, né un organismo governativo o simili.
Non voglio neanche ipotizzare che la ragione per cui tutta questa diatriba è nata sia dovuta al particolare risultato ottenuto in classifica da qualcuno degli autori elencati, sarebbe davvero una cosa deprimente. Anche perché mi sarei aspettato che i risultati riportati nel sondaggio, al di là della possibilità che qualche voto possa anche non essere realistico nel complesso dei numeri assoluti (ma in senso relativo i risultati sono certo indicativi), portassero a riflessioni di altro tipo, più costruttive e interessanti dal mio punto di vista. Come ad esempio il rapporto fra le diverse strategie di marketing, presenza e contatto adottate dai vari autori citati in relazione alla loro maggiore o minore popolarità (e quella dei loro giochi), tanto per dirne una. Mi sarei aspettato riflessioni comparative orientate al miglioramento, ai suggerimenti, all'incentivo reciproco, invece mi rendo conto che si è voluto per forza leggere la cosa come una competizione, senza un vero dialogo, dirottando il discorso sul perché e percome si faccia un sondaggio del genere, se gli strumenti usati siano indicativi o corretti, se siano corretti i votanti e cose del genere. Invece di metterci in discussione, valutare ciascuno di noi cosa fa, cosa può fare, come si può paragonare agli altri e cosa può prendere di buono dagli altri, abbiamo trasformato questa rilevazione in un'accusa nei confronti di chi si è permesso di proporla, come se parlare di autori italiani fosse una cosa da fare con timore reverenziale e in ottica di par condicio, politically correct e quant'altro... Ma ci rendiamo conto che sugli autori stranieri non sarebbe mai successo nulla del genere? Con queste critiche esasperate stiamo davvero proteggendo gli interessi di chi frequenta il nostro sito e vuole essere informato oppure ci stiamo facendo sviare da logiche personali, amicali, economiche o di altro tipo?
Concludo questa fin troppo lunga requisitoria con un'ultima raccomandazione. Chiunque avesse idea, convinzione, sentore o sospetto che ci siano usi impropri, abusi e tentativi di dolo nel ricorso ai servizi ed agli strumenti messi a disposizione del nostro sito può sempre contattare gli amministratori mettendo loro a disposizione il materiale e le evidenze raccolte a supporto di tali ipotesi, in modo da consentirci di intervenire nei modi più corretti, come abbiamo già fatto in passato. Chiunque non avesse invece voglia, capacità, possibilità o intenzione di documentarsi e motivare in modo riscontrabile argomentazioni di questo tipo, farebbe bene a rendersi conto che, per quanto rispettabili, queste sarebbero in tal caso opinioni del tutto personali e soggettive sulla base delle quali non si possono lanciare generiche quanto pubbliche accuse in un forum, a danno dell'immagine dell'intera organizzazione e a offesa di chi con passione e talvolta sacrificio si dà da fare perché ci sia un posto come questo dove tutti possano esprimere la propria opinione, a patto di farlo civilmente ed educatamente.
Nessuno ha preteso di dare a questo sondaggio l'investitura di verità rivelata o di sacra scrittura. E' una rilevazione di opinioni, sappiate prenderla come tale senza bisogno di screditare l'iniziativa o contestarla ipotizzando brogli o scorrettezze.