Visto che non ho ricevuto risposte alle domande, devo dedurre che non avete modo di rispondervi. Pertanto rispondo a Galdor esplicitando quella che era la "nuova considerazione" che ha portato a quelle domande. Il "dubbio" che chiedeva risposta (anche se sono sicuro che non era molto velata come cosa...):
Visto che nei GdN (dopo il primo o i primi due) la parte di interpretazione è da salatare a piè pari...
... perchè non si limitano a fare dei manuali d'ambientazione invece di sprecare pagine per ripetere sempre le stesse cose?
Effettivamente dovrebbe esistere un d20 system per giochi di narrazione (come il sistema Whitewolf per itnenderci). Un regolamento che spiega le 4 meccaniche e come interpretare, tutto il resto (che è ambientazione) fatto in specifici manuali. Qui si che sarebbe utile tanto il sistema non conta e poi sono tutti talmente striminziti che si potrebbe anche non accorgersi delle differenze
Come risposta diretta alle domande di Galdor:
Quando voglio cambiare sistema di gioco e non ho voglia di svilupparne uno allora mi compro un nuovo regolamento GdR. A quel punto studio le regole. Il manuale fornisce quelle ed ogni manuale è diverso dagli altri proprio per le regole.
Morale? L'acquisto vale il 100% del denaro speso (facendo finta che siano tutti di qualità...), molto di più di un GdN dove la descrizione su come interpretare occupa spazio inutilmente (perchè è sempre la stessa).
Bilanciamento e altri fattori non ti preoccupano? buon per te, si vede che i tuoi giocatori subiscono ingiustizie tacendo. E soprattutto nessuno ha il complesso del protagonista o prova invidia se qualcun altro ha più di lui (punti abilità, caratteristica, oggetti, gloria, etc.) perchè lui è solo secondario come personaggio.
Ah, tanto per far capire cosa significa bilanciamento... esso non vuol dire che tutti i PG/classi/etc. sono forti uguali! Questo è un errore comune! Bilanciamento significa che ognuno ha una possibilità di fare ciò che è sensato che possa fare, che ognuno ha una possibilità di sconfiggere un altro nemico supposto che abbiano un livello simile (livello di potere paragonabile insomma), etc.
Un mago al primo livello le prende di santa ragione da tutti (o quasi), almeno solitamente, e la cosa può anche avere un senso (dipende in realtà da quanto è high magic l'ambientazione e dal tipo di magia in esso usata), agli alti livelli diventa inesorabilmente "dominante" (sempre con le considerazioni fatte fra parentesi per la frase precedente). Ovviamente un guerriero furbo non attacca il mago in campo aperto ma cerca la sua chance in un attacco a sorpresa ravvicinato.
Tutto questo è nell'ordine del "realismo" con cui vengono rese la magia, il combattimento, etc. non del bilanciamento (o, meglio, solo in parte di quest'ultimo.. ovvio che un mago onnipotente sbilancia).
Un sistema sbilanciato? D&D 3.5 per fare un esempio... quando riesco a creare un personaggio che fa più di 1000 danni con ogni colpo (e usa la raffica di colpi), quando creo un personaggio che in 15 livelli usa in corpo a corpo (restandosene a più di 240 metri dallo stesso) uno spadone a due mani di tagli colossale (solo perchè è la più grande, altrimenti ne prenderei di più grandi) facendo critici da 16d8 con 1 probabilità su 5 e con dadi da furtivo come un ladro di 8 livelli inferiore e casta come un mago di 3 livelli inferiore (modello Gatsu mi fa 'na pippa). Quando esce una regola che sfruttata con una combo adeguata permette ad un personaggio di uccidere ogni avversario con un colpo (questa è lunga da spiegare e prevede determinate scelte opzionali in realtà).
QUESTO è un sistema sbilanciato (non perchè ha 1 pecca, ma perchè ne ha a iosa)!
