MicheleGelli":3gtwh1ti ha scritto:
Secondo me è un sacco che diverse persone che hanno scritto in questo thread non frequentano persone normali (= completamente fuori dall’ambiente dei giochi & co.).
Può darsi, ma non credo...ritengo invece che la maggior parte dei giocatori che posti qui sia a tal punto appassionata, che - alla fine - avrà fatto provare qualche GdR a qualcuno che non ne conosceva l'esistenza...
Certamente, Michele, tu avrai più esperienza di altri sul campo (sicuramente di me
), girando per convention, fiere, ecc... ma non sottovalutare il punto che ciascuno, nella sua città-comunità-associazione-giro di amici, avrà fatto un pò di divulgazione (cfr. il post del Re, qualche pagina fa)! :idea:
Ma parlare delle proprie esperienze di divulgazione (cosa che mi piacerebbe fare
) ), rischia di deragliare ulteriormente il thread
MicheleGelli":3gtwh1ti ha scritto:
Galdor":3gtwh1ti ha scritto:
Ci vogliono pertanto giochi che li acchiappi tutti, perchè consente loro di smazzolare orchetti, di avere abilità, talenti, ecc (D&D4, Pathfinder), ma che fornisca loro
ANCHE regole per la creazione della Storia, per l'Interpretazione, ecc (AiPS, Cani, ecc)....assieme!
)
E il tutto in modo più immediato e snello, proponibile così anche ai neofiti
Galdor, me lo spieghi in Cuore di Mostro (Monsterharts) a me che serve sapere qual è il raggio di una pistola automatica? O in Bacchanalia sapere che danni fa una spada? O in Heroclix sapere i travagli interiori della pedina PincoPallino? Che “plus” mi porta al gioco?
Nessun "plus". In QUEI giochi!
Perchè sono strutturati in modo diverso.
Secondo me, si dovrebbero però concepire giochi muovendo da altre prospettive, andando incontro non a tutti i palati, ma ai palati dei D&Disti
E degli amanti del "narrare la storia - interpretare il proprio pg"!
Per unire il vecchio al nuovo.
Ho capito che secondo voi i D&Disti...:
MicheleGelli":3gtwh1ti ha scritto:
Non sono “un mercato”. Sono i miseri resti di quello che a suo tempo è stato un mercato. Sono gli sparuti superstiti di un esperimento di selezione naturale operato dagli editori (a mia opinione in maniera incosciente) che ha selezionate ed incluso nell’hobby solo ed esclusivamente un certo tipo di pubblico.
..Sarà anche vero, ma i dati su Pathfinder, D&D4, Rogue Trader, ecc la dicono lunga sul vasto bacino di utenze che tali giocatori ancora compongono! :idea:
Perchè ignorarli?
Perchè giocano in modo passivo?
Non penso: moltissimi giocatori di D&D (nelle varie versioni), amano giocare eumate, ma amano altresì interpretare il proprio pg, creare una bella storia, ecc...senza rinunciare però all'appeal che giochi come D&D forniscono!!
Se, dunque, venissero concepiti giochi che unissero queste due componenti, si potrebbero accalappiare gli uni E gli altri, i tradizionalisti e chi si è stufato del tradizionalismo
Invece, mi sembra che creare giochi mirati ad escludere una parte o l'altra, del mondo già piccolo dei GdR, porti ad una frammentazione, che non giova tanto all'ampliamento dell'hobby :-?
Sulla creazione di tali giochi c'è un
impasse, che molti additano, e che può essere riassumibile in questa frase di Michele:
MicheleGelli":3gtwh1ti ha scritto:
Galdor":3gtwh1ti ha scritto:
Questa, secondo me, è la via per creare nuovi GdR, che catturano sia l'ampio bacino dei D&Disti, sia le nuove esigenze narrativiste (che non possono essere riprodotte con altri mezzi, tipo mmporg, ecc)!
Non un gioco, dunque, che realizzi una automatica esclusione (se ti piace narrare storie non giocare a D&D4...se ti piacciono abilità, talenti, ecc non giocare a AiPS, ecc), ma un gioco che vada incontro a TUTTI questi palati!! :idea:
E che, inoltre, sia adatto anche a neofiti.
Impossibile?
Non penso... questa è la sfida della nostra generazione ludica. 8)
Quello che cerchi te è il vino col “gusto internazionale” che è una risciacquatura oscena che non sa di niente – proprio perché non deve dispiacere a nessuno.
Ne siete davvero sicuri?
Qualcuno ci ha provato?
E se ci ha provato, e ha fallito, non è che - forse - non aveva semplicemente trovato le 'formule' giuste?
E' davvero una 'pietra filosofale' riuscire a creare giochi del genere?
)
Beh, io non penso... quando leggo questi commenti mi sembra di rivivere le esperienze di 15 anni fa, quando su questo Forum scrivevo che era possibile creare regole per lo sviluppo della Storia e per l'interpretazione, e mi veniva risposto che era impossibile, e che comunque la Storia si riusciva a creare bene anche con D&D
MicheleGelli":3gtwh1ti ha scritto:
Cioè, secondo me la sfida è ricostruire completamente ex-novo. Un nuovo nome, un nuovo pubblico.
Capisco...perdendosi però, così facendo, il vecchio pubblico, che rimane attualmente il pubblico dalle dimensioni più ampie!
Insomma, diciamocelo: WoW e similari sono nel mercato ormai da una decina di anni :!: ...eppure, i dati di questa primavera attestano che D&D e similari rimangono i giochi più venduti!
Perchè?
Forse perchè, come scrive Thondar:
thondar":3gtwh1ti ha scritto:
Giocare eumate significa pensare alal mossa da fare, gicoare un videogame significa cliccare veloce sul tasto e coordinare occhio, mano. Sono esperienze totalmente diverse.
Non si tratta quindi, secondo me, solo di...
MicheleGelli":3gtwh1ti ha scritto:
Poi recuperare tutti quelli che nel classico ci si sentono stretti e lasciare gli altri alla loro strada.
...ma bisognerebbe anche recuperare chi nel classico non si sente stretto, ma che - se gli proponi qualcosa che è classico, ma che ha anche qualcosa di nuovo - abbraccerebbe volentieri giochi del genere! 8)
MicheleGelli":3gtwh1ti ha scritto:
Sinceramente: quale persona normale conoscete che senza esserci costretta studierebbe mille pagine di manuale (supplementi esclusi)?
Infatti ho scritto chiaramente che servirebbero, come la nuova ondata di giochi propone, manuali immediati, facili e snelli.
Anche se su questo punto, a dir la verità, vi proporrei una riflessione: anch'io, come Sarevok, gironzolo per l'università :lol: , che da tempo costituisce una delle principali fonti di giocatori di ruolo.
Ebbene, i miei studenti, come accadeva a noi prima di loro, si devono studiare il manuale di più di 300 pagine per affrontare l'esame.
Lo fanno?
Certo, ora come ai nostri tempi, non è cambiato niente.
Lo fanno volentieri?
Alcuni si, altri no, ma proprio come allora
Inoltre, aggregherei 2 dati emblematici:
1) quelli riportati da cardano, sui giochi più diffusi (D&D e similari, con una bella mole di regole)
2) i dati forniti
QUI, che attesterebbero che la maggior parte dei giocatori di ruolo sono giovani sotto i 40 anni...
Non è, dunque, che alla fine anche le nuove generazioni non sono scoraggiate da un congruo numero di pagine dei manuali? :-o
Confesso che anch'io, a naso, proporrei manuali brevi e immediati, ma non sottovaluterei un fattore: se una cosa acchiappa e interessa, si studia, anche se ha 300 pagine... 8)
Significativo, nella mia recente piccola esperienza, è stato il proporre i GdR a mio nipote (14 anni) e alla sua cerchia di coetanei (tutti giocatori di mmporg e playstation)... ho proposto loro AiPS, e Dungeon Slayers!
Alla fine è piaciuto più Dungeon Slayers :-o , perchè in AiPS "non si capisce bene quanto uno è forte, agile, ecc, e quanto lo è esattamente più degli altri" :lol:
Conclusione?
Mi hanno chiesto se c'era un gioco più "avanzato" rispetto a Dungeon Slayers, hanno comprato D&D4, e attualmente passano le giornate estive a consumare quei manuali, andando a spulciarsi quel potere, o quel talento :!:
Fermo restando che continuano a chiedermi "ma non ci sono le regole per la Storia, come in AiPS"?