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c'è da dire a difesa di wherle che in root alcune fazioni sono disegnate e testate da patrick leder. per esempio nell'ultimo KS di root wherle ha fatto solo gli hirelings (considerati praticamente irrinunciabili ora).Dei giochi della Leder ho sempre apprezzato l'artwork e lo stile di Ferrin ben si presta al fantasy...ma le illustrazioni di questo Arcs sono proprio
Wehrle è un autore senza dubbio intelligente ma nessuno dei suoi design è sopravvissuto nella mia collezione a lungo (il record ce l'ha Root). L'opinione che mi sono formato è che le meccaniche che utilizza, seppure originali, siano poco giocose e troppo intrusive, finendo per dettare le interazioni tra giocatori. Non a caso forse il gioco da lui prodotto che rigioco ogni tanto è Pamir (un sistema ideato da qualcun altro).
John Company è così, Root è così, Oath è così...tutto è codificato, regolato, bilanciato se fatto funzionare "a modo", altrimenti si finisce in situazioni di una fragilità estrema. Anche Root che è forse, dopo Pamir, il titolo più "solido" ha un bilanciamento di una qualità terrificante, con fazioni praticamente ingiocabili ed altre sulla soglia del cattivo design.
Secondo me parte del problema è proprio la metodologia utilizzata per "stilizzare la storia" e farne un gioco anzichè fare un gioco con meccaniche che conducono ad una narrativa pilotate dai giocatori...si ha sempre la sensazione che le redini le abbia il designer, non il giocatore.
Felli invece ha proprio un approccio diverso, caotico, iconoclasta e strettamente ameritrash...però il suo Shadow of Malice ha creato per il mio gruppo narrative di gran lunga migliori di Oath, per dire.
per il resto mi trovi in disaccordo ma più perchè personalmente al contrario tuo mi piace questa ricerca minuta di un sistema pulito ma intricato.concordo che i suoi giochi NON sono per tutti